Tutti questi esempi, alcuni molto belli, mi rafforzano, però, sempre più nella convinzione che il bianco e nero (e qui quoto Gianni Zadra) sia ancora terreno della pellicola BN.
Ho provato e riprovato, e sono assolutamente d'accordo che si DEBBA lavorare in postproduzione partendo da file raw, ma finora non sono riuscito ancora ad ottenere un bn da digitale degno di questo nome, forse sono troppo esigente, non so.. (devo anche ammettere che col bn tradizionale sono nato fotograficamente, anni di c.o. mi hanno forse "deformato" la vista..).
Inoltre la "grana" (cioè il rumore) del digitale, quando presente o almeno visibile, è troppo diversa da quella "vera" dell'argento, troppo regolare: a tratti ricorda quasi una micro-retinatura; niente a che vedere con la "irregolarità" della grana argentica, così caratteristica e che in molte composizioni (non in tutte!) è un valore aggiunto.
E quando si passa alla stampa, come vedo rilevate in tanti, i "dolori" si fanno più acuti..
Quello che intendo per bn è pressapoco qualcosa del genere:
Clicca per vedere gli allegatiniente di speciale, per carità, ma il senso di tridimensionalità dello scatto da pellicola bn non sono ancora riuscito a riprodurlo su digitale.
Note: la pellicola usata è Kodak TMax 400, passata a scanner; ma anche qui la perdita è notevole, vi posso garantire che la stampa su baritata da ingrandimento è un'altra cosa.
Queste mie considerazioni, non vorrei fossero intese come una forma di disprezzo verso chi crede nel bianco e nero da digitale, non è assolutamente mia intenzione, ma, anzi, una sorta di "autoanalisi" e di confronto con chi cerca di ricavare lavori al top da questa tecnologia.
Buone cose.