Biografia
Dario Corso. Così mi chiamo, così sono registrato all'anagrafe e così di conseguenza compare in ogni mio documento. Partendo da questa certezza tutto potrebbe sembrare più facile, ma è un'errore!
Sono nato a Palermo il primo gennaio del 1976 e qui ho vissuto, ho studiato e per adesso ci vivo e ci lavoro.
Fotograficamente tutto è iniziato in maniera poco seria durante le prime gite con la scuola. In mano una macchinetta giocatolo le cui uniche esposizioni erano: sole, mezzo nuvolo e coperto. Poi una piccola Olympus compatta. Alla fine, verso i 15 anni la prima Reflex e la prima Nikon una fiammante F-601 con il 50mm comprata di seconda mano. Era un regalo di matrimonio che poi non è più arrivata alla persona designata perchè quel matrimonio non si è più celebrato! Così ho inziato a fotografare il mondo a 35mm, soprattutto i Rally. Col tempo, e la macchina sempre al collo, alcune fotografie di viaggio, i ricordi dell'estate, molte diapositive (costavano meno) e tante piccole feste a casa con gli amici. Ma anche i primi acquisti: un sb-24 e uno zoom 35-135mm.
Verso i 20 anni è cominciato un lungo letargo che solo attorno ai 31 è stato rotto con l'acquisto di un Coolpix S-200. L'uso del digitale mi ha portato a sperimetare nuove visioni e il richiamo D-80 cresceva sempre più forte.
Così a 32 anni, questa volta per il mio matrimonio, mi sono regalato la D-80. Usata da subito con il materiale che avevo dalla anziana ma performante (ancora) F-601. Ma anche questa volta la passione tiene e subito è nata la necessità di acquistare altro materiale: uno zoom 16-85mm (bellissimo), uno zoom 70-300mm (inaffondabile!), un macro 60mm e un flash Sb 800. Oltre a varie borse e accessori sparsi come cavalletti, diffusori, batterie, cinghie, ecc... Nel 2015 finalmente corono il sogno di avere un FF e acquisto di seconda mano un D750 con il 28mm AFS.
Ad oggi continuo la mia ricerca fotografica usando anche altre macchine fotografiche a pellicola come le LOMO, in particolare la Lomo LC-W, la spinner 360° e la Diana F+. Tutta esperienza che riporto sul digitale nella sperenza di produrre immagini molto personali e che non diano, mai, l'idea di essere già state viste da qualche altra parte.
Non ho un genere in cui mi diletto meglio di altri. Amo sicuramente raccontare storie fotografiche che possono riguardare le persone e le cose che ci circondano. Secondo me la fotografia è uno strumento per raccontare emozioni, soprattutto le mie, e non importa se lo si fa tramite un paesaggio o un primo piano, l'importante è che l'emozione ci sia e l'osservatore la faccia propria. Almeno spero!