Paolo Tomberli
Sono nella foresta di Pratorsi sull'Appennino Pistoiese, lungo la strada ho trovato un albero sul cui tronco era scolpito dalla natura un volto, che evoca in modo straordinario quello del celebre grido di Munch. Il volto del protagonista è allungato e spettrale, la bocca è aperta in un grido silenzioso, gli occhi sono sbarrati. I contrasti sono intensi, e creano un’atmosfera drammatica. Il paesaggio è distorto e sembra vibrare insieme al grido. Mentre l'Europa si sveglia in un mondo moderno pieno di nuove tecnologie, mass media, trasporti ad alta velocità e vita urbana, cerco forme per esprimere questo nuovo mondo.