Capolavoro del Caravaggio, termintato a cavallo dell'Anno Santo del 1600. I 3 Dipinti raffigurano in ordine la vocazione di san Matteo, san Matteo e l'Angelo e il Martirio di san Matteo.
Pazzesco è l'uso della luce e dei colori, soprattutto delle ombre proprio con lo strumento della luce, per la prima volta utilizzati dal Caravaggio nelle sue opere. Nella Vocazione vi sono due piani paralleli del dipinto, uno è quello dove vi è la finestra e l'altro è quello dove vi è la parte sottostante del dipinto. La parte a sinistra è volutamente tenuta in ombra e scura proprio perché nel dipinto devono risaltare i volti e le mani dei soggetti, in particolare la mano del Cristo, che ricorda molto la mano Michelangiolesca della Creazione di Adamo (Cappella Sistina); inoltre è particolare che tutti i soggetti abbiano indumenti identici a quelli usati al tempo proprio di Caravaggio, per trasmettere il messaggio che la chiamata di Dio è per tutti e non una cosa lontana appartenente esclusivamente al tempo di Gesù.