Risultato della ricerca: morti
manlio.bottegoni
I laghetti di Portonovo sono due caratteristici laghetti salmastri che si trovano lungo la stradina che porta al molo, dietro alla torre. Circondati da un fitto canneto di giunchi e cannucce di palude tra i bianchi ciottoli di pietra del Conero, incastonati come due gioielli si estendono il Lago Profondo e il Lago del Calcagno (o Lago Grande nella foto). Leggende quasi magiche regnano sovrane in questo verde paradiso incontaminato. Antiche fonti testimoniano infatti che i laghetti si sono formati in tempi remoti quando l’acqua salata del mare, rimasta prigioniera per effetto di enormi macigni staccatisi dal monte Conero a causa di una gigantesca frana, si è mescolata nel tempo a bolle d’acqua dolce emergenti dal terreno. Secondo la leggenda questi laghi potrebbero essere collegati al mare tramite dei canali sotterranei che formerebbero dei vortici in grado di risucchiare chiunque vi nuoti vicino. Nessuno infatti ha il coraggio di tuffarsi nei laghetti, che rappresentano il regno incontrastato della fauna acquatica. Pare, comunque, che siano stati visti più volte, anche se non in tempi recenti, dei germani reali morti e con il piumaggio malmesso, galleggiare nel mare li vicino, proprio come se fossero stati, improvvisamente e senza scampo, risucchiati da potenti vortici d’acqua.
giancarlo valentini
Civitella In Val di Chiana - L’assedio è finito. Il Generale Inverno abbandona lentamente il campo e si ritira verso il fondo valle. Il sole si fa spazio tra le nuvole e ci riporta un po’ di calore, di luce e di speranza. ---- Questi Sono i Giorni della Memoria, il mio è un piccolo contributo per non dimenticare. Dedico questa immagine al paese di Civitella e alla sua Gente. – Il 29 Giugno del 1944 un commando di soldati Tedeschi comandati dal Tenente Generale Schmalz per rappresaglia su tre sodati nazisti uccisi dai partigiani qualche giorno prima, fece irruzione nelle case del paese aprendo il fuoco sugli abitanti a prescindere dal sesso e dall\'età. L’epilogo di questo massacro ebbe luogo nella chiesa, mentre si stava celebrando la Messa. Entrati nell\'edificio sacro, i tedeschi divisero i fedeli in piccoli gruppi. Poi dopo aver indossato grembiuli mimetici in gomma per non sporcarsi di sangue, li freddarono con dei colpi alla nuca, anche il sacerdote don Alcide Lazzeri, che era stato risparmiato da tedeschi scelse di condividere la sorte dei suoi parrocchiani. Compiuta la strage, i tedeschi incendiarono le case di Civitella, provocando così la morte anche di coloro che avevano disperatamente tentato di salvarsi nascondendosi nelle cantine o nelle soffitte. Solo pochi abitanti riuscirono a salvarsi dal massacro. Alla fine della strage si contarono 155 morti in un paese distrutto, e semideserto.
giancarlo valentini
La Mala Educazione- Da sempre la malavita nazionale e internazionale si è appropriata di simboli e ritualità legati alla religione. Boss devoti e prelati conniventi o collusi sono spesso andati a braccetto, una complicità radicata nelle tradizioni locali che ha portato vantaggi reciproci. Le varie Mafie hanno fatto un ricorso continuo e strumentale alla simbologia religiosa, riscrivendo una \"religione capovolta\" tagliata su misura per le loro esigenze di autoassoluzione. L’anatema universale di Giovanni Paolo II, nel 1993, dopo le morti di Falcone e Borsellino e recentemente ripreso da Papa Francesco nell’anniversario della morte di Don Puglisi, ha tracciato un solco profondo tra Chiesa e Mafie imponendo ai mafiosi una distinzione tra sacro e profano e tra lecito e illecito che mai prima di allora era stata dichiarata ufficializzata in maniera cosi solenne ed efficace, investendo e legittimando di fatto l’azione della magistratura e dello stato civile a prescindere dalla politica e dai politici di turno. Note: La foto pubblicata è anche un tributo al bellissimo film di G. Salvatores- Educazione Siberiana, che con molta modestia consiglio a tutti di vedere La pistola della foto è una pistola di scena del tipo soft gun
IvoMarkes
Il Lago del Gleno è situato in Val di Scalve nella parte iniziale di una lunga vallata che risale a nord verso l\'omonimo monte (m. 2882) e i Passi Bondione (m. 2680) e Belviso (m. 2518). Il primo dicembre 1923 alle ore 7.15 le dieci arcate centrali della diga del Gleno cedettero trascinando a valle sei milioni di metri cubi d\'acqua, fango e detriti. La furia si abbatté sugli abitati di Bueggio, Dezzo, Gorzone, Boario e Corna di Darfo e dopo 45 minuti terminò la sua corsa nel Lago d\'Iseo lasciandosi dietro 356 morti e immani disastri. Il 3 dicembre 1923 giunsero a Darfo a commemorare le vittime il Re Vittorio Emanuele III e Gabriele d\'Annunzio. A causa dell\'impraticabilità delle strade, nessuna autorità poté visitare Angolo Terme e Mazzunno. Il 30 dicembre 1923 il Procuratore del Re incolpava i responsabili della ditta Viganò ed il progettista ingegner Santangelo per l\'omicidio colposo di circa 500 persone. Dal processo, che ebbe luogo tra il gennaio 1924 e il luglio 1927, emerse che i lavori erano stati eseguiti in modo inadeguato (il titolare della diga era stato il vero direttore dei lavori, nonostante non ne avesse le capacità) ed in economia, che il progetto era stato cambiato più volte in corso d\'opera senza le opportune verifiche e che il controllo da parte del Genio civile era stato svolto in maniera approssimativa e superficiale. Il 4 luglio 1927 il Tribunale di Bergamo condannò Virgilio Viganò e l\'ingegner Santangelo a tre anni e quattro mesi più 7.500 lire di multa. Verrà poi scontata la pena di soli due anni e annullata la multa. Attualmente rimangono i due tronconi laterali, uniti da un piccolo muro realizzato allo scopo di impedire il totale deflusso dell\'acqua.
LadyGi
Per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita a causa del Covid e che spesso sono morti soli, affidati all'umana pietà di infermiere e medici
mauriziot
... nel quartiere Ostiense, "guidato"dalla brava Silvia Poggiani nel Sottopasso di Via delle Conce; la foto mostra uno spicchio dell'arte di strada ma anche il modo indecoroso delle strade romane. Hyuro è il pseduonimo di Tamara Djurovic, un'artista di origine argentina. I suoi murales, presenti in molti paesi, descrivono spesso donne senza volto e sottolineano questioni quali la violenza di genere e le morti dovute all'aborto. Purtroppo è recentemente deceduta a soli 46 a causa di una malattia oncologica. Roma dicembre 2021
en.giuliani
Gemmea l'aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l'odorino amaro senti nel cuore... Ma secco è il pruno, e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno, e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno. Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. È l'estate fredda, dei morti. GIOVANNI PASCOLI, Myricae (Livorno, 1891).
canadesevolante61
"Lasciamo che i morti seppelliscano i morti, ma fin quando si è vivi, bisogna vivere ed essere felici." Cimitero germanico del Passo della Futa dove sono sepolti i resti di 30.000 soldati tedeschi che hanno combattuto nella seconda guerra mondiale.
IvoMarkes
Lungo il corso del torrente Gleno, era stata realizzata la diga del Gleno, crollata nel 1923 causando alcune centinaia di morti. La diga era stata costruita secondo schemi futuristici, ma con materiali inadeguati che non ressero a lungo la pressione che l\'acqua esercitava. La diga crollò e si svuotò in pochissimo tempo, la massa d\'acqua travolse alcuni paesi della Valle di Scalve (Bueggio, Dezzo) prima di dirigersi in Valle Camonica e nell\'Oglio.
dylan72
"A volte servire lo Stato ha un prezzo altissimo" - Un pensiero e la resa degli Onori va all'Ambasciatore Luca Attanasio e al Carabiniere Vittorio Iacovacci, morti nel vile attentato in Congo a seguito di un attacco a un convoglio Onu.
cirro71
\"Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall\'ombra dei fossi ma son mille papaveri rossi lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente così dicevi ed era inverno e come gli altri verso l\'inferno te ne vai triste come chi deve il vento ti sputa in faccia la neve fermati Piero , fermati adesso lascia che il vento ti passi un po\' addosso dei morti in battaglia ti porti la voce chi diede la vita ebbe in cambio una croce ma tu no lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di giava ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera e mentre marciavi con l\'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore sparagli Piero , sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue e se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire ma il tempo a me resterà per vedere vedere gli occhi di un uomo che muore e mentre gli usi questa premura quello si volta , ti vede e ha paura ed imbraccia l\'artiglieria non ti ricambia la cortesia cadesti in terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato a chiedere perdono per ogni peccato cadesti interra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato un ritorno Ninetta mia crepare di maggio ci vuole tanto troppo coraggio Ninetta bella dritto all\'inferno avrei preferito andarci in inverno e mentre il grano ti stava a sentire dentro alle mani stringevi un fucile dentro alla bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall\'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi.\" La guerra di Piero - F. De André
mino magnifico
Un tramonto su di un'area industriale non è ,a mio parere,mai bello per le sensazioni che induce. Questo tramonto è su di un'area che nel corso degli anni ha causato morti dirette ed indirette per l'inquinamento. Ho voluto trasmettere questa tristezza attraverso la mia foto. Comunque è una foto sulla quale riflettere...se volete. Grazie a tutti
IvoMarchesini
A destra e a sinistra si notano i resti di quella che ai primi anni del secolo scorso, veniva chiamata " Diga del Gleno" la parte centrale mancante è crollata per l'inadeguatezza nella costruzione...Durante la fase del riempimento di quello che doveva essere un lago, la parte centrale della diga crollò sotto il peso dell'acqua e causò diversi morti durante la sua corsa che terminò nel lago d'Iseo...https://it.wikipedia.org/wiki/Diga_del_Gleno
HartHouse
Nessun commento, solo un punto privilegiato di riflessione.
torci
Camposanto di Pisa, Piazza dei Miracoli. \"Sezione trasversale\" dell\'edificio in HDR 3 scatti senza cavalletto appoggiando il corpo macchina su una mensolina per catturare sia l\'interno che l\'esterno di questo sacro edificio. \"il Camposanto Monumentale viene fondato nel 1277 per accogliere i sarcofagi di epoca romana, fino a quel momento disseminati attorno alla Cattedrale e reimpiegati come sepolture dei pisani illustri....Nasce così una delle più antiche architetture medievali cristiane destinate al culto dei morti.\" (fonte internet)
mauriziot
... si tratta di una vipera che può superare il metro e mezzo di lunghezza, diffusa nel sud-est asiatico. Molto pericolosa: è responsabile di circa 10.000 morti l' anno, la maggior parte contadini che non usano scarpe, in quanto morde senza preavviso e senza segnalare in alcun modo la sua presenza (a differenza di cobra e mamma). Difficile da fotografare, ovviamente, ma qui è stata ripresa in una piccola piscina privata, da dove non è potuta più uscire e dove, fortunatamente, nessuno è entrato. Impressionante la velocità con cui si muoveva nell'acqua. Sri Lanka, marzo 2015
Stidy
E\' una depressione caratterizzata da un suolo di sabbia bianca, simile a Sossusvlei; si trova a circa 2 km di strada da Sossusvlei. Il percorso fra le due aree si può fare solo a piedi, camminando sulle dune. In passato Deadvlei era un\'oasi di acacie; in seguito, il fiume che alimentava l\'oasi mutò il proprio corso in seguito al movimento delle dune. A questa storia si deve l\'elemento più caratteristico di Deadvlei (letteralmente, il \"vlei morto\"), ovvero un grande numero di alberi morti di acacia, che hanno assunto col tempo un colore molto scuro che contrasta col bianco del suolo e l\'arancione delle dune.
alberto_federici
...una delle più gravi catastrofi avvenute sul territorio nazionale... Alle 07:45 del 1 Dicembre 1923, la diga del Gleno si squarciava a metà, riversando a valle più di 5.000.000 di metri cubi di acqua, causando 356 morti accertate, ma anche più di 150 dispersi... nonostante questo, 40 anni dopo, un'altra tragedia del tutto simile per le concause, provocò il disastro del Vajont... avidità e negligenza... i peggiori nemici dell'umanità...