Risultato della ricerca: militari
lespauly
Splendido faro nella baia di Brest, Bretagna Francia. Giornata piovosa, ho scattato un unico scatto dal tetto di un vecchio e scivoloso bunker nazista. Purtroppo c'erano in atto delle manovre militari e, per questo motivo, due militari armati ci hanno intimato di scendere e di smettere di fotografare.... ho cercato di distrarli facendo finta di non capire per guadagnare quegli 80 secondi che mi ero calcolato. Una buona dose di fattore C mi ha permesso di portare a casa uno scatto magari non perfetto ma soddisfacente. ;)
quinty76
Foto scattata in occasione della \"Colonna della Libertà 2014\" , Sfilata mezzi militari in occasione del 25 aprile, festa della liberazione.
Walterobia
Vietnam ;Hanoi , lungo il lago Ho Hoan Kiem al centro della città, polmone di frescura e di verde, un gruppo di militari in libera uscita mi richiama vagamente pose di altri tempi, per il resto ci pensa la mia D7100.
Menszeta
Questo si trova a Ca' Ballarin frazione di Cavallino-Treporti sul lato laguna nord di Venezia, ed è una torre telemetrica usata dai militari per correggere il tiro dei cannoni che sparavano sul Piave durante la prima guerra mondiale
Sam.R.
La Drajo è la traccia (in occitano) che in certe condizioni di luce e di livello delle acque si vede attraversare il fondo di questo che è uno dei più estesi laghi della Conca. Sulle sponde sorgono i Ricoveri Perrucchetti costruzioni militari realizzate fra la fine '800 e l'inizio del '900.
quinty76
Foto scattata in occasione della \"Colonna della Libertà 2014\" , Sfilata mezzi militari in occasione del 25 aprile, festa della liberazione.
Rob75
La Colonna Traiana è senza dubbio uno dei monumenti più celebri di Roma antica. Rimasta sempre in piedi al suo posto dal momento della sua costruzione, delinea il paesaggio urbano da quasi duemila anni. Fu dedicata dal Senato a Traiano e inaugurata dall’imperatore nel 113 d.C., come ricorda l’iscrizione posta sopra la porta d’accesso ricavata nel basamento. La Colonna venne collocata nel complesso del nuovo Foro, al centro del cortile che si raggiungeva dopo aver attraversato gli enormi spazi della piazza porticata e della colossale Basilica Ulpia. Il monumento, alto complessivamente quasi 40 metri, si erge su un alto basamento quadrangolare ornato su tre lati da bassorilievi con cataste di armi, mentre il lato rivolto verso la basilica ospita l’iscrizione di dedica. Su questo lato si apre la porta d’ingresso alla cella interna dove venne deposta l’urna contenente le ceneri dell’imperatore e da dove è possibile accedere alla lunga scala a chiocciola rischiarata da 43 feritoie che consente di raggiungere la sommità. Intorno a tutto il fusto si avvolge a spirale per ben 23 giri un fregio a bassorilievo lungo circa 200 metri, opera di un ignoto scultore noto come Maestro della Colonna Traiana. L’opera si impone all’attenzione degli spettatori soprattutto per l’eccezionale programma decorativo rivolto a celebrare le due vittoriose campagne militari del 101-102 d.C. e del 105-106 d.C. contro i Daci, una popolazione barbarica che abitava l’odierna Romania.
FabioCamoli
Il complesso di edifici che costituivano lo stabilimento per la pilatura del riso era stato costruito nel 1913 nel rione di San Sabba (più correttamente \"san Saba\"), alla periferia della città e fu trasformato inizialmente in un campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l\'8 settembre: venne denominato Stalag 339. Successivamente, al termine dell\'ottobre 1943, il complesso diviene un Polizeihaftlager (Campo di detenzione di polizia), utilizzato come centro di raccolta di detenuti in attesa di essere deportati in Germania ed in Polonia e come deposito dei beni razziati e sequestrati ai deportati ed ai condannati a morte. Nel campo venivano anche detenuti ed eliminati Sloveni, Croati, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Supervisore della Risiera fu l\'ufficiale delle SS Odilo Globočnik, triestino di nascita, in precedenza stretto collaboratore di Reinhard Heydrich e responsabile dei campi di sterminio attivati nel Governatorato Generale, nel quadro dell\'operazione Reinhard, in cui erano stati uccisi oltre 1,2 milioni di ebrei[3]. Per i cittadini incarcerati nella Risiera, intervenne in molti casi, presso le autorità germaniche, il vescovo di Trieste, monsignor Santin; in alcuni casi con una soluzione positiva (liberazione di Giani Stuparich e famiglia) ma in altri senza successo. I nazisti, dopo aver utilizzato per le esecuzioni i più svariati metodi, come la morte per gassazione utilizzando automezzi appositamente attrezzati, si servirono all\'inizio del 1944 dell\'essiccatoio della risiera, prima di trasformarlo definitivamente in un forno crematorio. L\'impianto venne utilizzato per lo smaltimento dei cadaveri e la sua prima utilizzazione si ebbe il 4 aprile 1944 con la cremazione di una settantina di cadaveri di ostaggi fucilati il giorno precedente in località limitrofe Villa Opicina (Trieste). Da allora, fino alla data della liberazione, il forno crematorio fu adoperato per bruciare i corpi di oltre 3500 prigionieri della Risiera, soppressi direttamente dal personale carcerario ivi operante. La Risiera, oltre ad essere usata come campo di smistamento di oltre 8000 deportati provenienti dalle Provincie orientali destinati agli altri campi di concentramento nazisti, fu quindi adoperata in parte anche come luogo di detenzione, tortura ed eliminazione di prigionieri sospettati di attività sovversiva nei confronti delle regime nazista Questo luogo è di assoluta importanza in quanto fu l\'unico campo di deportazione dell\'Europa meridionale. Il forno crematorio e la connessa ciminiera furono abbattuti con esplosivi dai nazisti in fuga nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, nel tentativo di eliminare le prove dei loro crimini, ma sono stati descritti successivamente dai prigionieri testimoni del campo. Tra le rovine furono ritrovate ossa e ceneri umane. Sul medesimo luogo, a ricordo, sorge oggi una struttura commemorativa costituita da una piastra metallica sul posto dove sorge il forno crematorio e da una stele che ricorda la presenza della ciminiera. Riguardo alle ipotesi sui metodi di esecuzione, esse sarebbero avvenute o per gassazione attraverso automezzi appositamente attrezzati, o con un colpo di mazza alla nuca (mazza ritrovata e custodita sino al 1977 nel museo della risiera. È stata rubata l\'anno successivo) o per fucilazione. Nel complesso le esecuzioni sarebbero state almeno cinquemila, secondo una stima approssimativa, sebbene non si disponga di dati certi. Con il D.P.R. n. 510 del 15 aprile 1965, il Presidente Giuseppe Saragat dichiarò la risiera di san Sabba Monumento Nazionale, quale \"unico esempio di lager nazista in Italia\".(Wikipedia) L\'occhio scorre dal centro dell\'immagine (il forno crematorio rimosso)verso il basso, volta a destra, seguendo la canala a terra, per poi risalire sulla stele (la ex-ciminiera)...in alto la fine delle sofferenze. Fabio.
artnoir
Air Show Giardini Naxos 2017 Pattuglia Acrobatica Nazionale - Frecce Tricolore
MARINOF55
E' uno specchio d'acqua piuttosto ampio, (2430mt slm) in Valle Stura sotto il monte Scaletta,) dalla caratteristica forma arcuata. Fa parte di un sistema di tre laghi posti a quote lievemente decrescenti ( il mediano mt 2355 , mt 2333 l'inferiore) " mentre i due inferiori paiono dovuti esclusivamente al carsismo, il superiore pare dovuto almeno in parte ad azioni glaciali" (Carlo Felice Capello in LE ZONE INTERNE DEL SISTEMA ALPINO pagg. 19-20. Sulle rive del L. Superiore si trovano ruderi di costruzioni seminterrate in pietra, utilizzati come ricoveri dai militari che presidiavano la zona durante il secondo conflitto mondiale, detti "trune", si intravedono nell'angolo inferiore sinistro della foto.
alberto_federici
...delle vittime del Covid19... voglio commemorare con una foto della mia splendida città diventata il simbolo della pandemia e della lotta al Covid19... per non dimenticare... perché esattamente un anno fa, le immagini dei camion militari con le bare in fila per le strade di Bergamo, hanno fatto il giro del mondo e ogni volta rivederle, è una fitta al cuore... le immagini che vorrei facessero il giro del mondo, sono quelle della mia meravigliosa città, che lentamente, ma con coraggio e determinazione, si sta rialzando, per tornare più viva e vivace che mai... #berghem #mòlamia
Paolo Tomberli
Nel XIV secolo il Castello di Mugnana, i cui precedenti proprietari erano gli Amidei, divenne proprietà della famiglia fiorentina dei Bardi. Questo castello faceva parte dell'antica Lega di Cintoia. La sua torre era alta in origine circa sessanta metri, ma poi fu ridotta per motivi militari. La sua costruzione e anche quella delle sua mura risale agli anni precedenti al XIV secolo. Il Castello di Mugnana è considerato una delle basi preferite per iniziare escursioni nelle colline e nella vallata sottostante, la valle del Torrente Sezzate, lungo la quale vi sono tuttora i resti dell'antica via romana che congiungeva Firenze con il Valdarno. Questa era un’importante via di comunicazione, per la presenza anche del ponte romano vicino a Ponte agli Stolli, e su di essa sorsero castelli come quello di Mugnana e quello di Sezzate, sulla collina di fronte, che ne controllavano il passaggio.
arrowrm
Il castello (a destra) e la Torre (a sinistra) di Montesarchio (BN), sulla sommità della collina del centro storico, nella valle caudina. La prima edificazione del castello si fa risalire alla fine dell\'VIII secolo ed ai Longobardi per fini militari. Trasformato in carcere sotto i Borboni, nelle sue segrete furono reclusi numerosi patrioti napoletani. Restaurato tra il 1947 e il 1950, il Castello ospitò l\'Istituto per l\'educazione degli orfani fino al 1990. Oggi è sede del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino in cui è custodito il copioso materiale, di notevole interesse archeologico, proveniente dalle numerose e ricche tombe di Caudium.
MALI
Decollo Verticale dal ponte di volo di nave Garibaldi.
southernman
Panorama da Cima Fertazza verso il Sella. In centro il Col di Lana, con la cima scoperchiata dall'esplosione della mina nella I guerra mondiale "Località di confine tra l'impero austroungarico e il Regno d'Italia, il Col di Lana è stato teatro di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale che hanno lasciato sul terreno oltre 8.000 morti (da cui il soprannome "Col di Sangue"). La cima venne infatti ripetutamente contesa nel 1915 e l'anno seguente i reparti italiani, decisi a scacciare definitivamente il nemico (che nel tenere la montagna era coadiuvato anche da reparti dell'Alpenkorps tedeschi), scelsero di copiare ciò che il nemico aveva fatto nel vicino Lagazuoi poco tempo prima, approntando una camera di mina per far saltare in aria la montagna, secondo un piano ideato da Gelasio Caetani. Gli austroungarici, accortisi del pericolo, decisero a loro volta di realizzare una contromina. I genieri italiani terminarono però per primi i lavori, e gli austroungarici, accortisi di ciò, dovettero comunque mantenere la posizione secondo gli ordini diramati. La notte del 17 aprile 1916, alle ore 23:35, esplose la colossale mina, costituita da 5 tonnellate di gelatina dinamite[1]. Una parte della montagna crollò per gli effetti dell'esplosione, causando la morte di circa 150 militari austroungarici e consentendo agli italiani di occupare la vetta[2] sconvolta da un enorme cratere di 30x55 m e 12 m di profondità. Nel 1917 tuttavia, a seguito della disfatta di Caporetto, gli italiani si dovettero ritirare[1] da tutta la zona sino al monte Grappa per mantenere la nuova linea con il massiccio delle Melette. Il Col di Lana nell'ultimo anno di guerra si trovò così in zona di retrovia imperiale e non fu più interessato dai combattimenti. " Fonte : Wikipedia
albertobrevi
Nikkor AI 135mm f/8 Vista del Ghiacciaio Bernina, dalle postazioni militari di Cima Pornina (Vezza D'Oglio, Valle Camonica)
DUODISCUS
Sorge in pianura nell'omonima frazione del Comune di Briona, al limitare dei primi pendii delle colline novaresi. Fu edificato per volere di Francesco Sforza, Duca di Milano, verso la metà del XV secolo, probabilmente non per scopi militari ma come "luogo di delizie"
MAURY06
Diametro 3,21mt, peso 22,639 tonnellate. Ogni sera la campana suona 100 rintocchi in memoria dei caduti militari e civili delle guerre di tutto il mon do.
MALI
Rifornimento durante la navigazione alla portaerei Charles de Gaulle (R 91).