Nel contesto della serie televisiva, la squadra di produzione “Il Mostro” ha scelto di ricreare manualmente alcune facciate del quartiere storico di Signa, tra il 1968 e il 1985, per conferire autenticità agli episodi e favorire l’immersione degli attori. Dal 15 al 26 novembre, Signa è diventata un set cinematografico per le riprese della serie televisiva “Il Mostro”, diretta da Stefano Sollima. La troupe era sul territorio per gli allestimenti e l’organizzazione del set. I luoghi interessati sono il centro di Signa, come Piazza Cavour e Viale Mazzini. Questa serie televisiva, basata sulla vicenda del cosiddetto “mostro di Firenze”, promette di portare una parte della storia criminale toscana sullo schermo.

Il Castello di Signa è un castello che si trova a Signa nella provincia di Firenze. Il castello venne iniziato a costruire prima dell'anno Mille; è situato nella parte più alta del paese, sulla rive destra del fiume Arno e vicino alla confluenza col fiume Ombrone, in una zona di grande importanza strategica come avamposto delle truppe fiorentine del Quattrocento. Oggi, di queste mura, porte e poderose torri, sono rimaste numerose tracce, che però solo un occhio attento può riuscire a cogliere e decifrare.

Il Corteo Storico è cresciuto insieme al paese ed è oramai diventato uno spettacolo di grande richiamo. Esso non ha tuttavia perso la sua connotazione pretta­mente religiosa, pur avendo acquisito una sua precisa dimensione storica. È questa forse la circostanza che maggiormente si presta ad un festoso incontro fra tutti gli abitanti di Signa, che da sempre trovano la loro unità nel nome della Beata Giovanna, uno dei personaggi più importanti della no­stra storia locale. Le sue radici, quindi, affondano profondamente nella storia, nella fede religiosa e nella tradizione del popolo di Signa.

Ho sempre pensato che le strade spesso agiscano come una sorta di campanello d'allarme di ciò che sta succedendo in una città. Ed è uno dei motivi per cui sono anche un fotografo di strada. Ma, sapete, potrei anche scoprire che le mie idee che metto in questi scatti non funzionino affatto. In realtà, cerco di evitare d'avere troppe idee preconcette su ciò che troverò quando vado a visitare un luogo: perché voglio lasciare che il luogo mi parli. Io, in fondo, sono un testimone, qualcuno che vede, ciò che gli altri semplicemente non vedono.

Il 21 marzo non è solo il primo giorno di primavera: è anche la Giornata internazionale delle foreste. I polmoni del mondo che puliscono l’aria, riducono il riscaldamento del Pianeta, accolgono l’80 per cento della biodiversità terrestre, e il 21 novembre di ogni anno si celebra in Italia la Giornata mondiale degli Alberi, per onorare e valorizzare le foreste e i boschi del nostro Paese e per promuovere politiche di riduzione degli effetti nocivi delle emissioni, di protezione del suolo e incentivazione di spazi verdi nelle nostre città.

Le fotografie sono organizzate secondo una struttura particolare, in quanto ogni fotografia è presentata con il nome di un negozio, di un edificio, di un segnale o di un manifesto, in modo che la disposizione d'insieme finisce per dare l'idea di una città allegorica.