La chiesa è situata nella parte bassa della città, a ridosso del Castello dei Conti di Modica, che domina sull’altura lungo l’itinerario della via principale, contornata da palazzi e conventi. L’origine, molto probabilmente, risale all’epoca di San Marziano, discepolo di San Pietro e primo vescovo di Siracusa. Si racconta che nella chiesa si conserva un blocco di calcare duro in forma di sedia vescovile chiamato Cattedra di San Marziano e che tale cattedra fu fatta seppellire dinanzi al fonte battesimale della chiesa. Il legame con San Marziano è confermato da un documento che si riferisce a un altare dedicato al Santo Vescovo nel 1480. La prima notizia relativa alla chiesa risale al 1308. A causa del terremoto del 1693 la chiesa subì parecchi danni e la ricostruzione della chiesa cominciò qualche anno dopo il sisma, nel 1697, grazie alle rendite lasciate da aristocratici dell’epoca. I lavori di costruzione e decorazioni continuarono sino alla fine dell’Ottocento. La chiesa venne ricostruita sulle stesse fondamenta della chiesa del Seicento. Dell’edificio seicentesco rimane, all’interno, la Cappella dell’Immacolata, attualmente sacrestia, dove è ancora leggibile la data 1620. La cappella quadrangolare ha un’interessante copertura che rimanda a modelli costruttivi rinascimentali, analoghi a quelli della volta della cappella di San Mauro all’interno della Chiesa di Santa Maria di Betlem. Il maestoso prospetto tardo-barocco sormonta un’ampia scalinata a rampe rettilinee, scandita dalle statue dei dodici apostoli che sono rappresentati in altorilievo sui quattro lati in nicchie incorniciate da lesene con cariatidi. La sistemazione della scalinata esterna è il risultato di vari adattamenti che si conclusero nel 1876. Nella facciata si possono ammirare la minuta decorazione del finestrone centrale, le volute di raccordo a motivi floreali, le statue sistemate sul primo ordine e nella cuspide. Sfarzoso l’interno, a tre navate, riccamente affrescato e decorato con delicati stucchi ottocenteschi Grandi finestre laterali rischiarono la navata centrale; l’abside è resa monumentale dalle colonne binate con una impaginazione ancora seicentesca nel disegno, dagli altari incorniciati da colonne tortili e da tutte le opere di scultura, pittura, oreficeria
Già la didascalia da sola merita 5 stelle. Ma lo scatto non è da meno. Obbligato ma bello il punto di ripresa. Interessante la luce che colpisce la parte superiore della struttura e ottimale il momento di ripresa per questa immagine. Cinque stelle meritate per questa bella realizzazione. Complimenti! Un carissimo saluto, Renzo.
Vito, gentilissimo come sempre, ti ringrazio tantissimo per la visita e ancor più per gli elogi! Un carissimo saluto. Enrico