Siracusa, il teatro greco

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La parola theatron deriva quasi sicuramente dal verbo theaomai che significa guardo sono spettatore . In origine questa parola indicava la massa degli spettatori e solo più tardi indicò il luogo in cui essi convenivano. Ma con il IV sec. a.C. essa indicò l'area destinata agli spettacoli. Le parti principali del teatro sono: la cavea, l'orchestra e la scena. Per aver un'idea della grandiosità del teatro, ponendosi al centro del corridoio che lo divide (diazoma). Da Sofrone, V secolo a.C., sappiamo il nome dell'architetto del primo teatro: Demókopos, anche se nel III secolo a. C. fu ampliato. La parte meglio conservata è quella scavata nella roccia, mentre la parte alta della cavea è del tutto mancante, così l'edificio scenico. Tutti questi blocchi furono successivamente asportati dagli spagnoli nel XVI secolo per la costruzione dei bastioni di difesa dell'isola di Ortigia. La cavea, oggi con solo 46 gradini, ha il diametro di 138.60 m. ed è divisa in 9 settori, detti cunei, da scalette laterali. La platea semicircolare era chiamata dai Greci orchestra , perchè vi danzavano i cori. La parola orchestra deriva dal greco "orcheomai" che significa danzare. La forma canonica è quella circolare e al di sotto dell'orchestra vi erano solitamente dei passaggi, usati con varie funzioni. A Siracusa tali passaggi fungevano da "Caronoi klimakes ", ovvero Scale Carontee, usate nelle rappresentazioni per le apparizioni spettrali. Oltre l'orchestra vi era la scena, di cui però non ne è rimasta traccia, solo numerose cavità e fori di difficile lettura. La parola scena deriva dal greco "skené, che significa tenda; infatti in origine era solo una tenda che costituiva la scena. Questo tipo di scenario pare sia stato introdotto dal siracusano Formide (V secolo a.c.). Moltissimi sono stati i cambiamenti subiti da questa parte di teatro. Sicuramente al tempo dei Romani, il teatro fu modificato per le nuove esigenze degli spettacoli tipici di Roma: caccia alle belve, ludi gladiatori; altri ipotizzano, invece, diverse utilizzazioni del teatro, lasciando all'Anfiteatro il compito di ospitare questi giochi. La terrazza sovrastante il teatro, tagliata nella viva roccia del colle Temenite (dal greco "themenos"=recinto sacro), fu sistemata da Ierone II. A questa vi si accedeva tramite una scalinata a centro ed una strada a sinistra, detta "Via dei Sepolcri". Di questa terrazza, probabilmente coperta da un grande portico forse per evitare la pioggia improvvisa al pubblico, oggi è visibile solo una banchina, tagliata nella roccia, ed una parte della pavimentazione in cocciopesto. Al centro di questa terrazza vi è scavata una grotticella artificiale detta " grotta del Ninfeo". Vicino alla grotta del Ninfeo, è possibile notare una costruzione non propriamente contemporanea al teatro: la cosiddetta " casetta dei mugnai".

Dati EXIF
Dispositivo NIKON D700
Obiettivo 24-120mm f/3.5-5.6
Data 11/08/2009 16:20:58
Lunghezza focale 24 mm
Diaframma f 11
Tempo di posa 625/100000 sec
Sensibilità ISO 200
Image Info
Categoria Paesaggi
Album Trinacria

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Siracusa, il teatro greco