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Vi Faccio 2 Domande...essendo Nuovo...speriamo Bene
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Titoro
Messaggio: #1
Ciao a tutti, questo è il mio primo post, innanzitutto leggere tutto qui è davvero tanto, ma vedo che siete molto afferrati, io avrei migliaia di domande da fare, sperando di non cadere nell'errore di mettere un post già esistente;
Inizio dicendo che ho una D90 con obiettivo nikkor 18-105, acquistato da meno di un mese, e mi sto appassionando tantissimo...vado con le domande:

1) visto il mio obiettivo nikkor, come posso mettere a fuoco a una distanza predefinita da me?? non so me si sono spiegato, facciamo un ipotesi, io devo fotografare un soggetto distante da me 2 m, e non ho possibilità di vedere l'immagine perchè ho la reflex in alto o in basso, quindi cerco di lavorare con priorità dei diaframmi, ma tenendo conto che con l'AF non è veloce vorrei utilizzare una messa a fuoco manuale, ma leggendo vari post, tutorial leggo che ci sono obiettivi dove te puoi decidere la distanza di messa a fuco, ma nel mio obiettivo non c'è questa opzione, come potrei fare??

2)fotografando in raw + jpeg , noto alcune differenze sostanziali tra le 2 foto, o meglio la jpeg è quella che mi da quello che voglio dall'esposizione, mentre quella raw mi sembra più oscura o con una luce diversa, o meglio non sembra, lo è...come mai?? mi fa rosicare tanto questa cosa. se volete vi posto 2 esempi
Immagine Allegata

Immagine Allegata
MauSerPhoto
Messaggio: #2
Ciao e benvenuto, allora per quanto riguarda la prima domanda il 18-105 è uno dei "nuovi obiettivi" af s ai quali Nikon ha deciso di togliere la scala delle distanze per cui materialmente non puoi fare quello che vorresti; ma non sarebbe semplice a 2 m anche con un obiettivo con scala delle distanze, perchè non sono più come quelle di una volta, nel senso che ruotando di pochi mm passi da 1,5 a 5 m e se ti serve qualche misura nel mezzo devi andare ad occhio.
Per la seconda domanda non so risponderti, ma penso che anche sui raw in visualizzazione dovrebbero essere applicati i picture control, però non ho mai utilizzato questa modalità di salvataggio, lascio ai più esperti la risposta.

A presto
Maurizio

Messaggio modificato da donegall il Nov 19 2011, 10:55 AM
Lucabeer
Messaggio: #3
Per il discorso delle due immagini, noto che quella dal raw l'hai convertita con Vienx NX 1.1, programma ormai obsoleto.

Scarica la versione più recente (View NX 2.2.3, gratuita) e secondo me andrà tutto a posto.

monteoro
Messaggio: #4
Purtroppo sul 18/105 non c'è la scala delle distanze per cui per il tuo primo quesito la risposta è; "devi fare ad occhio", ovvero mettere a fuoco manualmente un qualcosa che sia alla stessa distanza di ciò che vorrai fotografare (ma comunque se vuoi utilizzare una messa a fuoco manuale in questo tipo di scatti la cosa risulterà molto difficile, meglio affidarsi all'autofocus)

Per la seconda domanda la lieve differenza di luminosità è data dal fatto che un RAW, rappresentando quello che è il vecchio negativo della pellicola", ti da la possibilità di operare svariate correzioni in PP con software proprietari (hai utilizzato View NX1, faresti bene a scaricare l'ultima versione del View NX2, io sono alla 2.2.1), e saranno interventi non "distruttivi", ovvero con possibilità di ritorno indietro.
Il JPG invece è un file pronto all'uso, che se ha degli errori grossolani di esposizione e/o bilanciamento del bianco ad esempio, non da molte possibilità di recupero.

Comunque non ho mai notato simili cose perchè non scatto mai in RAW+JPG, scatto sempre in RAW eccezion fatta per le partite di volley delle squadre del mio paese, in questo caso scatto solo in JPG, le foto sono destinate al sito WEB della società e quindi non richiedono una cura particolare, scelgo solo le migliori.

Direi quindi di prendere un po' con le molle quanto da me asserito riguardo ai RAW/JPG, è semplicemente una mia opinione.
ciao
Franco
Giorgio Baruffi
Messaggio: #5
ciao, in situazioni come quelle descritte da te si può ancora utilizzare un "vecchio" metodo sempre efficace: la distanza iperfocale.

Ok dirai tu, "ma che diavolo è???" wink.gif


Presto detto:

Una delle prime cose che si impara in fotografia e che un obiettivo è capace di mettere a fuoco, in un dato momento, esattamente ad una e una sola distanza dalla macchina fotografica. Ogni oggetto che non è collocato su questa linea immaginaria in realtà non è a fuoco, ma come tutti noi ben sappiamo, questo non significa che non sia sufficientemente nitido per far credere al nostro occhio che in realtà sia a fuoco. Questa “fascia di nitidezza” è chiamata profondità di campo e dipende essenzialmente da tre fattori:

Lunghezza focale dell’obiettivo – Più aumenta più la profondità di campo si restringe
Apertura del diaframma – Più il diaframma è aperto, più la profondità di campo si restringe
Distanza a cui si mette a fuoco – Più è vicino l’oggetto che mettiamo a fuoco, più la profondità di campo si restringe

Se vogliamo rendere nitidi sia gli oggetti in primo piano che quelli sullo sfondo, soprattutto in situazioni in cui non si riesce a "vedere" il soggetto per via della posizione di scatto, una tecnica è quella del calcolo della distanza iperfocale.


Questa tecnica sostanzialmente si può riassumere così:

metodo per ottenere una profondità di campo che si estende, a partire da una certa distanza da noi, fino all’infinito, proprio giocando sui tre fattori elencati prima, e in particolare in base alla formula

H = ((f^2) / (N * c)) + f

dove

H è la distanza iperfocale espressa in millimetri
f è la lunghezza focale espressa in millimetri
N è l’apertura del diaframma (espresso come rapporto di apertura, quindi ad esempio 1.4 per un diaframma f/1.4)
c è il circolo di confusione, che in rapporto alle pellicole è pari a 0.016 mm per il formato APS-C e 0.026 mm per il formato full frame.

Ma veniamo ad un esempio pratico, non occorre essere dei matematici, solo un calcolino svelto:

se tu fossi in montagna (con una reflex APS-C, come la tua) e volessi riprendere le cime che ti circondano ma anche qualcosa davanti a te, potresti scegliere come valori f/11, focale 50mm (solo per fare un esempio)

H = ((50^2)/(11*0,16)+50)

in questo modo la formula ti restituisce che la distanza iperfocale H = 14.254 mm = 14,25 metri.

E ora potresti chiederti: "cosa ne faccio di questo numero?"

Semplice, dovrai collocarti in modo tale che la distanza tra la il sensore della fotocamera reflex e il soggetto sia pari ad almeno la metà della distanza iperfocale, e tutto verrà accettabilmente nitido!

Nell’esempio sopra citato dovresti dunque posizionarti a circa sette metri da ciò che hai di fronte.




Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #6
QUOTE(Giorgio Baruffi @ Nov 19 2011, 11:40 AM) *
ciao, in situazioni come quelle descritte da te si può ancora utilizzare un "vecchio" metodo sempre efficace: la distanza iperfocale.

Questa è tecnica fotografica "in pillole" ... fa bene a chi è ancora alle prime foto ... ed anche a chi, come me, ha oltrepassato ... le seconde e le terze biggrin.gif
E' sempre un piacere leggerti, Giorgio, buona Nikon a te!
Vincenzo
Ripolini
Messaggio: #7
QUOTE(Titoro @ Nov 19 2011, 10:21 AM) *
Ciao a tutti, questo è il mio primo post

Ciao e benvenuto.

QUOTE(Titoro @ Nov 19 2011, 10:21 AM) *
1) visto il mio obiettivo nikkor, come posso mettere a fuoco a una distanza predefinita da me??

Il tuo obiettivo (questo) non ha la scala delle distanze. Ma anche se la avesse (come ce l'ha ad esempio il mio 16-85) non riusciresti comunque a focheggiare ad una distanza predefinita di 2 m. Infatti, questi zoom AFS "tuttofare" hanno una corsa ridottissima della rotazione della ghiera di maf, per cui con pochi gradi di rotazione si passa da infinito a 1,5 m (come nel caso del 16-85 su citato).
Lo stesso vale anche per zomm AFS professionali, quale ad esempio il 24-70/2.8 (lo vedi qui). In quell'obiettivo, la prima distanza segnata prima di infinito è 2 m. Ma se uno volesse pre-focheggiare a 3 m, niente da fare. Per queste cose occorre un'ottica fissa, preferibilmente con messa a fuoco manuale, quale un Nikkor AI/AIS o uno Zeiss ZF/ZF.2 (con baionetta Nikon, ne vedi un esempio qui).
Le ottiche con maf manuale sono anche preferibili per lavorare sull'iperfocale, anche in virtù delle indicazioni riportate sui loro barilotti (a differenza dei barilotti delle ottiche AF dove i riferimenti sono più scarsi).

QUOTE(Titoro @ Nov 19 2011, 10:21 AM) *
2)fotografando in raw + jpeg , noto alcune differenze sostanziali tra le 2 foto...

il raw e il jpeg non sono uguali.
Quando scatto raw+jpeg con la mia D300 noto, oltre a minime differenze di esposizione (meno visibili rispetto al tuo esempio, però) anche leggere differenze di cromia. Apro le immagini con Nikon Capture NX2 (v. 2.2.8).
Il jpeg è un file pronto all'uso; il raw è un file su cui è previsto l'intervento in post-produzione. Non escludo che il firmware della fotocamera agisca in tal senso, causando così le minime differenze che si riscontrano tra i due formati dello stesso scatto.
Anche se scatti solo in raw, la fotocamera crea comunque un jpeg (lo si può estrarre con appositi software), e - se non ricordo male - quel che vedi sul monitor della fotocamera si riferisce a quel jpeg, non al raw.

Messaggio modificato da Ripolini il Nov 19 2011, 12:42 PM
claudioxx
Messaggio: #8
QUOTE(Giorgio Baruffi @ Nov 19 2011, 11:40 AM) *
ciao, in situazioni come quelle descritte da te si può ancora utilizzare un "vecchio" metodo sempre efficace: la distanza iperfocale.

Ok dirai tu, "ma che diavolo è???" wink.gif
Presto detto:

Una delle prime cose che si impara in fotografia e che un obiettivo è capace di mettere a fuoco, in un dato momento, esattamente ad una e una sola distanza dalla macchina fotografica. Ogni oggetto che non è collocato su questa linea immaginaria in realtà non è a fuoco, ma come tutti noi ben sappiamo, questo non significa che non sia sufficientemente nitido per far credere al nostro occhio che in realtà sia a fuoco. Questa “fascia di nitidezza” è chiamata profondità di campo e dipende essenzialmente da tre fattori:

Lunghezza focale dell’obiettivo – Più aumenta più la profondità di campo si restringe
Apertura del diaframma – Più il diaframma è aperto, più la profondità di campo si restringe
Distanza a cui si mette a fuoco – Più è vicino l’oggetto che mettiamo a fuoco, più la profondità di campo si restringe

Se vogliamo rendere nitidi sia gli oggetti in primo piano che quelli sullo sfondo, soprattutto in situazioni in cui non si riesce a "vedere" il soggetto per via della posizione di scatto, una tecnica è quella del calcolo della distanza iperfocale.
Questa tecnica sostanzialmente si può riassumere così:

metodo per ottenere una profondità di campo che si estende, a partire da una certa distanza da noi, fino all’infinito, proprio giocando sui tre fattori elencati prima, e in particolare in base alla formula

H = ((f^2) / (N * c)) + f

dove

H è la distanza iperfocale espressa in millimetri
f è la lunghezza focale espressa in millimetri
N è l’apertura del diaframma (espresso come rapporto di apertura, quindi ad esempio 1.4 per un diaframma f/1.4)
c è il circolo di confusione, che in rapporto alle pellicole è pari a 0.016 mm per il formato APS-C e 0.026 mm per il formato full frame.

Ma veniamo ad un esempio pratico, non occorre essere dei matematici, solo un calcolino svelto:

se tu fossi in montagna (con una reflex APS-C, come la tua) e volessi riprendere le cime che ti circondano ma anche qualcosa davanti a te, potresti scegliere come valori f/11, focale 50mm (solo per fare un esempio)

H = ((50^2)/(11*0,16)+50)

in questo modo la formula ti restituisce che la distanza iperfocale H = 14.254 mm = 14,25 metri.

E ora potresti chiederti: "cosa ne faccio di questo numero?"

Semplice, dovrai collocarti in modo tale che la distanza tra la il sensore della fotocamera reflex e il soggetto sia pari ad almeno la metà della distanza iperfocale, e tutto verrà accettabilmente nitido!

Nell’esempio sopra citato dovresti dunque posizionarti a circa sette metri da ciò che hai di fronte.

Io ero convinto, fino a quando non ho letto questa spiegazione, che la distanza iperfocale fosse la distanza a cui impostare la scala di messa fuoco, per un dato obiettivo ed un dato diaframma (14,25 mt. nel caso di cui sopra) per avere la massima PDC.
C'è sempre da imparare........!!
Claudio
FE85
Messaggio: #9
C'è da dire che però scattare in iperfocale con ottiche dotate di scala delle distanze e ghiera dei diaframmi è mooooolto più semplice viste le varie "tacchette" sul barilotto... o no?
Ripolini
Messaggio: #10
QUOTE(FE85 @ Nov 19 2011, 12:42 PM) *
C'è da dire che però scattare in iperfocale con ottiche dotate di scala delle distanze e ghiera dei diaframmi è mooooolto più semplice viste le varie "tacchette" sul barilotto... o no?

Assolutamente sì!

QUOTE(Ripolini @ Nov 19 2011, 12:38 PM) *
... Ma se uno volesse pre-focheggiare a 3 m, niente da fare. Per queste cose occorre un'ottica fissa, preferibilmente con messa a fuoco manuale, quale un Nikkor AI/AIS o uno Zeiss ZF/ZF.2 (con baionetta Nikon, ne vedi un esempio qui).
Le ottiche con maf manuale sono anche preferibili per lavorare sull'iperfocale, anche in virtù delle indicazioni riportate sui loro barilotti (a differenza dei barilotti delle ottiche AF dove i riferimenti sono più scarsi).
Giorgio Baruffi
Messaggio: #11
QUOTE(FE85 @ Nov 19 2011, 12:42 PM) *
C'è da dire che però scattare in iperfocale con ottiche dotate di scala delle distanze e ghiera dei diaframmi è mooooolto più semplice viste le varie "tacchette" sul barilotto... o no?



beh ovvio, ma dato che ormai è un pò di tempo che non le segnano più... rolleyes.gif



bergat@tiscali.it
Messaggio: #12
QUOTE(Giorgio Baruffi @ Nov 19 2011, 12:45 PM) *
beh ovvio, ma dato che ormai è un pò di tempo che non le segnano più... rolleyes.gif

E si ora si economicizza anche sulla stampa delle serigrafie....
Ripolini
Messaggio: #13
Non è un caso se qualcuno preferisce certe ottiche ad altre per il paesaggio ... rolleyes.gif
FE85
Messaggio: #14
QUOTE(Giorgio Baruffi @ Nov 19 2011, 12:45 PM) *
beh ovvio, ma dato che ormai è un pò di tempo che non le segnano più... rolleyes.gif


Beh allora mi levo lo sfizio di una domanda, forse stupida, che magari può essere utile anche a chi ha aperto il topic. Per scattare in iperfocale con le nuove ottiche sarebbe utile farsi uno schemino con le varie distanze iperfocali ad ogni lunghezza (proprio per situazioni dove si deve scattare necessariamente alla cieca e l'autofocus potrebbe toppare) o è un lavoraccio inutile? tongue.gif
Giorgio Baruffi
Messaggio: #15
QUOTE(Ripolini @ Nov 19 2011, 12:50 PM) *
Non è un caso se qualcuno preferisce certe ottiche ad altre per il paesaggio ... rolleyes.gif



ah perchè esistono altre ottiche oltre a quelle marcate Nikkor??

Oh mamma, non lo sapevo!! laugh.gif laugh.gif laugh.gif


sappiamo bene cosa prediligi tu caro Riccardo, sappiamo bene... (ovviamente sto giocando) un abbraccio! messicano.gif
Ripolini
Messaggio: #16
QUOTE(FE85 @ Nov 19 2011, 12:50 PM) *
... o è un lavoraccio inutile? tongue.gif

E' utile se ti porti dietro una fettuccia di metro (bella lunga però!), dato che su certi obiettivi la scala delle distanze e' ridicola.
Giorgio Baruffi
Messaggio: #17
QUOTE(FE85 @ Nov 19 2011, 12:50 PM) *
Beh allora mi levo lo sfizio di una domanda, forse stupida, che magari può essere utile anche a chi ha aperto il topic. Per scattare in iperfocale con le nuove ottiche sarebbe utile farsi uno schemino con le varie distanze iperfocali ad ogni lunghezza (proprio per situazioni dove si deve scattare necessariamente alla cieca e l'autofocus potrebbe toppare) o è un lavoraccio inutile? tongue.gif



totalmente inutile non direi, lo si potrebbe fare prendendo in esame le focali più comuni se si dispone di uno zoom, perchè no? wink.gif
Ripolini
Messaggio: #18
QUOTE(Giorgio Baruffi @ Nov 19 2011, 12:52 PM) *
Oh mamma, non lo sapevo!! laugh.gif laugh.gif laugh.gif

Non sai che ti perdi ....
laugh.gif


QUOTE(FE85 @ Nov 19 2011, 12:50 PM) *
...sarebbe utile farsi uno schemino con le varie distanze iperfocali ad ogni lunghezza ...

Ti sei dimenticato il diaframma ...
Piuttosto che andare in giro con tabelle, basta ricordarsi la formulina data da Giorgio:
H = ((f^2) / (N * c)) + f
in cui puoi trascurare f, in quanto solitamente è molto minore di H, e usare questa:
H = (f^2) / (N * c)
Il calcolo si può fare con qualunque telefonino.

Messaggio modificato da Ripolini il Nov 19 2011, 01:00 PM
michelemagra
Messaggio: #19
Riguardo alla seconda domanda guarda questo link ti servirà di aiuto per capire la differenza tra RAW e JPG

http://www.abfotografia.it/articoli/Quale_...re_Jpeg_Raw.htm
Vincenzo Ianniciello
Banned
Messaggio: #20
QUOTE(Giorgio Baruffi @ Nov 19 2011, 11:40 AM) *
ciao, in situazioni come quelle descritte da te si può ancora utilizzare un "vecchio" metodo sempre efficace: la distanza iperfocale.

Ok dirai tu, "ma che diavolo è???" wink.gif
Presto detto:

Una delle prime cose che si impara in fotografia e che un obiettivo è capace di mettere a fuoco, in un dato momento, esattamente ad una e una sola distanza dalla macchina fotografica. Ogni oggetto che non è collocato su questa linea immaginaria in realtà non è a fuoco, ma come tutti noi ben sappiamo, questo non significa che non sia sufficientemente nitido per far credere al nostro occhio che in realtà sia a fuoco. Questa “fascia di nitidezza” è chiamata profondità di campo e dipende essenzialmente da tre fattori:

Lunghezza focale dell’obiettivo – Più aumenta più la profondità di campo si restringe
Apertura del diaframma – Più il diaframma è aperto, più la profondità di campo si restringe
Distanza a cui si mette a fuoco – Più è vicino l’oggetto che mettiamo a fuoco, più la profondità di campo si restringe

Se vogliamo rendere nitidi sia gli oggetti in primo piano che quelli sullo sfondo, soprattutto in situazioni in cui non si riesce a "vedere" il soggetto per via della posizione di scatto, una tecnica è quella del calcolo della distanza iperfocale.
Questa tecnica sostanzialmente si può riassumere così:

metodo per ottenere una profondità di campo che si estende, a partire da una certa distanza da noi, fino all’infinito, proprio giocando sui tre fattori elencati prima, e in particolare in base alla formula

H = ((f^2) / (N * c)) + f

dove

H è la distanza iperfocale espressa in millimetri
f è la lunghezza focale espressa in millimetri
N è l’apertura del diaframma (espresso come rapporto di apertura, quindi ad esempio 1.4 per un diaframma f/1.4)
c è il circolo di confusione, che in rapporto alle pellicole è pari a 0.016 mm per il formato APS-C e 0.026 mm per il formato full frame.

Ma veniamo ad un esempio pratico, non occorre essere dei matematici, solo un calcolino svelto:

se tu fossi in montagna (con una reflex APS-C, come la tua) e volessi riprendere le cime che ti circondano ma anche qualcosa davanti a te, potresti scegliere come valori f/11, focale 50mm (solo per fare un esempio)

H = ((50^2)/(11*0,16)+50)

in questo modo la formula ti restituisce che la distanza iperfocale H = 14.254 mm = 14,25 metri.

E ora potresti chiederti: "cosa ne faccio di questo numero?"

Semplice, dovrai collocarti in modo tale che la distanza tra la il sensore della fotocamera reflex e il soggetto sia pari ad almeno la metà della distanza iperfocale, e tutto verrà accettabilmente nitido!

Nell’esempio sopra citato dovresti dunque posizionarti a circa sette metri da ciò che hai di fronte.

...dopo un anno che mi rompo il capo su questa iper focale finalmente credo di aver afferrato il concetto....grazie Giorgio...oltre a essere un grande fotografo, sei anche un grande moderatore di questo forum....

....quello che non ho capito pero e' come si fa il calcolo....sono moltiplicazioni, addizioni, divisioni o cosa?...non so se ho reso...
Giorgio Baruffi
Messaggio: #21
H = ((f^2) / (N * c)) + f

che starebbe per:

H = ((focale al quadrato) diviso (diaframma moltiplicato 0,16 nel caso di sensore APS-C) sommato alla focale (non strettamente necessario)

così è più chiara! biggrin.gif

Messaggio modificato da Giorgio Baruffi il Nov 19 2011, 02:19 PM
claudioxx
Messaggio: #22
QUOTE(claudioxx @ Nov 19 2011, 12:39 PM) *
Io ero convinto, fino a quando non ho letto questa spiegazione, che la distanza iperfocale fosse la distanza a cui impostare la scala di messa fuoco, per un dato obiettivo ed un dato diaframma (14,25 mt. nel caso di cui sopra) per avere la massima PDC.
C'è sempre da imparare........!!
Claudio

mi aspettavo qualche reazione al mio post, invece nulla.
Quindi insisto:
un terzo fattore determinante per la PDC (che non compare nella formula di cui sopra) è la DISTANZA (di messa fuoco) IMPOSTATA SULL'OBIETTIVO al momento dello scatto.
O no?

Claudio
Titoro
Messaggio: #23
Ciao ragazzi, e grazie a tutti quanti per le risposte, ringrazio Giorgio per la spiegazione, devo dire la verità l'ho studiata abbastanza l'iperfocale e la profondità di campo...impazzendo...te sei stato molto più conciso e quindi più facile da capire....quindi grazie ancora, naturalmente io speravo in qualke funzione dove si poteva digitalizzare la messa fuoco a metri....chiedevo troppo? ahaha....
mentre per la 2 domanda, io ho convertito con viewnx ma per comodità, ma con tutti i programmi che uso, da bridge, capture one, o lightroom ho lo stesso risultato...mi fa rabbià però perchè quella che vedo in jpeg è quella che vedo sul display ed è quella che a me piace, quindi quando sul pc vedo quella in formato raw con quelle luci diverse mi mangio le mani, perchè è come se dovessi rifare il lavoro...non so se può essere il Dlighting attivo che su raw non si vede, o la gestione dei colori, ma è un vero peccato...perchè ci sono delle foto che in jpeg mi fanno impazzire, ma in raw perdono parecchio....parlando sempre a prima occhiata, poi naturalmente in pp tutto migliora, ma io ogni tanto voglio giusto ritoccare il necessario per rendere la foto ok...spero di essermi spiegato....aiutatemiiii :( il firmware ultimo della d90 qual'è?
Giorgio Baruffi
Messaggio: #24
QUOTE(claudioxx @ Nov 19 2011, 02:36 PM) *
mi aspettavo qualche reazione al mio post, invece nulla.
Quindi insisto:
un terzo fattore determinante per la PDC (che non compare nella formula di cui sopra) è la DISTANZA (di messa fuoco) IMPOSTATA SULL'OBIETTIVO al momento dello scatto.
O no?

Claudio



ehm... non ho capito...

la pdc sarà (circa) un terzo anteriormente al piano di messa a fuoco (che ricordo essere solo uno) e due terzi posteriormente (anche se non è proprio così in realtà, ma prendiamolo per buono)...
Red Roby
Messaggio: #25
Questo forse può servire...

http://www.dofmaster.com/dofjs.html

ciao
 
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