Risultato della ricerca: cortili
Fabrygot
Castel Beseno (talora indicato come Schloss Pysein nei testi di lingua tedesca) è la più grande struttura fortificata del Trentino-Alto Adige. Situata nel territorio del comune di Besenello, in provincia di Trento. All\'interno si trovano ampi spazi, porte fortificate, bastioni, cortili, mura maestose, cantine e cisterne, e numerosi affreschi (in gran parte rovinati dalle intemperie); si gode una vista su tutta la Vallagarina e a strapiombo sul sottostante Rio Cavallo. Fin dall\'antichità dalla sommità della collina si poteva controllare tutta la sottostante Vallagarina e l\'accesso alla valle che conduce a Folgaria. Le prime notizie certe riguardo questa fortezza risalgono al XII secolo. Nel corso del Cinquecento a seguito di un incendio esso viene ricostruito e rinnovato, mutando il suo aspetto di castello medievale in quello di residenza, conservando però la sua identità di fortezza difensiva ben armata. Verso la fine del Settecento infatti esso fu protagonista di un sanguinoso assedio da parte delle truppe napoleoniche che, nonostante l\'ingente spiegamento, non riuscirono ad avere la meglio, venendo sconfitte dopo giorni di assedio da una colonna di truppe austriache giunte in difesa di Castel Beseno. In seguito, a causa della più tranquilla situazione politica, e quindi alla perdita di importanza di questa struttura difensiva, inizia un lungo periodo di decadenza del castello, che verrà infine abbandonato nel corso del\'Ottocento, per essere infine donato nel 1973 alla Provincia Autonoma di Trento, che ne avviò subito il restauro per farne una delle sedi distaccate del museo del Castello del Buonconsiglio. La struttura, restaurata nella seconda metà del XX secolo, ha una forma ellittica che copre tutta la sommità della collina calcarea, estendendosi in lunghezza per 250 metri e in larghezza per circa 50 metri.
bluebell
Uno dei bellissimo cortili in stile Art Nouveau nell'area Scheunenviertel, con il teatro Chamäleon.
PierPaoloMiglietta
Venaria Reale - Reggia di Venaria - https://500px.com/photo/229601759/in-the-courtyard-of-venaria-n%C2%B0-17-by-pier-paolo-miglietta
PierPaoloMiglietta
Venaria Reale - Reggia di Venaria - https://500px.com/photo/229728669/In-the-courtyard-of-Venaria-N-18-by-Pier-Paolo-Miglietta/
angelo.alaimo
E' una residenza reale britannica, oltre che uno dei più antichi palazzi della città di Londra. Si trova su Pall Mall a nord di St. James's Park. ll palazzo venne commissionato da Enrico VIII sul sito di un ospedale. L'ospedale venne chiuso ufficialmente nel 1532. Il nuovo palazzo, secondario per interesse nella mente del re, venne costruito in mattoni rossi nello stile Tudor, affiancato da quattro cortili: il cancello principale è affiancato da torrette poligonali con bifore e trifore di stile georgiano.St. James's Palace è attualmente uno dei palazzi in uso dalla corte reale inglese e questo è il luogo ove solitamente il sovrano britannico accoglie ambasciatori stranieri di rilievo.
GIFAN46
Per chi come me, proviene da un tempo in cui un 20mm. era una specie di miracolo della tecnologia ottica, disporre oggi di ottiche zoom in grado di restituirti un "teatro" di ripresa come questo, in condizioni di luce non facili senza fare una piega, è per me ancora una cosa stupefacente.
marcofrancolst
cortili di toscana
luigi_salatiello
Solo dopo la costruzione del campanile, la rappresentazione dell'incendio fu trasportata ad esso. Il 17 gennaio si festeggia Sant' Antonio Abate, protettore del fuoco e degli animali, con l'accensione di falo' nei cortili e nelle le strade. Quest'anno in vece del "fucarazzo" si e' tenuto l'incendio del campanile che solitamente si teneva il 25 luglio festa di San Giacomo il nostro SAnto Patrono. Prima della simulazione dell'incendio don Ciro e Don Paolo hanno impartito la Benedizione agli animali .
Andrea Pace
Garbatella #1 Il 18 febbraio 1920 inizia la costruzione del quartiere Garbatella. Il Re, Vittorio Emanuele II, posa la prima pietra in Piazza Benedetto Brin. L’idea era, all’epoca, di dare casa ai lavoratori che sarebbero stati impiegati nel futuro porto di Roma. Interno alla città, accessibile dal mare attraverso un canale parallelo al Tevere, opera pubblica che non vide mai la luce. Garbatella rimase comunque un quartiere a vocazione operaia, edificato secondo il modello della “città giardino”. L’idea di Città Giardino ha origine in Inghilterra durante la metà del XIX secolo. In quel periodo cresce l’industria e aumenta la popolazione dei centri urbani che si espandono in maniera caotica e spesso degradata. Ebenezer Howard, che sviluppò il concetto di “città giardino”, voleva salvare la città e fermare l’abbandono della campagna. La progettazione di questo nuovo tipo di città doveva quindi tener conto di tutti gli aspetti della vita umana, rispettando le esigenze primarie dell’individuo. Si pensò quindi a nuclei abitativi formati da residenze unifamiliari, immerse nel verde, collegate tra loro, con servizi, negozi, teatri, chiese, zone produttive e zone amministrative, in modo tale da rendere questi centri completamente autosufficienti. A Roma furono avviati diversi progetti di questo genere, Tufello e Monte Sacro, San Saba e Garbatella, solo quest’ultimo fu completato. Il quartiere, nel suo nucleo storico si presenta composto da palazzine basse che affacciano su cortili interni, ogni gruppo di case fa parte di un ‘lotto’, i lotti sono numerati. Una realtà unica nella città di Roma. Intorno un continuo mutamento. A mutare velocemente è, infatti, il contesto che circonda questo piccola realtà, trascinando tutto con la sua forza sociale. Garbatella fu edificata praticamente fuori Roma, oggi la continua espansione della città la ingloba, nella percezione collettiva è ormai un quartiere centrale, servito dalla metropolitana. Oltre ai lotti nel quartiere storico sono presenti due condomini chiamati ‘Alberghi Rossi’, usati per le operazioni di sfollamento nel ventennio fascista, ma anche come strutture di confino politico. Il ceto operaio che ha abitato Garbatella fino a pochi anni fa viene sostituito dalla classi medie e alte, che adesso possono acquistare le case dei lotti, vendute dall’Ente case popolari. Anche la vicinanza dell’università, ‘Roma Tre’, del palazzo della Regione Lazio, del centro commerciale dedicato al cibo, ‘Eataly’, favorisce questo processo. In futuro la costruzione di un gigantesco centro commerciale generalista, con all’interno quello che resta dell’originale progetto della Città dei Ragazzi, non farà che accelerare il mutamento in atto. Nello scoprire Garbatella è quasi obbligatorio misurasi con lo stereotipo della ‘comunità felice’. Un’idea mutuata direttamente da quella di ‘città giardino’. I cortili dei lotti sembrano essere degli spazi ideali di gioco per bambini e di incontro per adulti, ma spesso non è così e le stesse forme di anomia ed individualismo presenti in altre parti della città non vengono superate, le originali forme urbanistiche del quartiere non sembrano attivare autonomamente processi spontanei di socializzazione. Ma a differenza di altri spazi urbani è forte la presenza di corpi intermedi della società, oltre alle classiche istituzioni, ne cito alcuni a titolo di esempio: una delle più grandi sezioni, per numero di iscritti, dell’ex PCI, oggi sezione di Sinistra Ecologia e Libertà; il CSOA ‘La Strada’ presente da oltre 18 anni con le sue attività nel quartiere, ma anche nella città; tantissime associazioni dedicate alla musica, allo sport, agli anziani del quartiere; la memoria storica del circolo anarchico e archivio storico ‘Carlo Cafiero’, ‘Casetta Rossa’ uno spazio animato da un collettivo di attivisti e attiviste. Non è un elenco esaustivo e non vuole esserlo. Il conflitto sociale è presente nelle sue innumerevoli forme. Proprio davanti al Palazzo della Regione Lazio, mega costruzione simbolo tangibile del potere [e dei lussi] della politica, alcune case sono occupate a scopo abitativo; una comunità di persone che rivendica il diritto all’abitare con un percorso difficile e fieramente ostinato. L’immagine di Piero Bruno, giovane abitante del quartiere, vittima della violenza dello stato, campeggia su una delle sue vie principali. Ma ancora i tantissimi manifesti che si incontrano nelle vie e richiamano l’attenzione su iniziative politiche e di dibattito se non manifestazioni e cortei, sono la testimonianza della grande passione politica che incendia questa parte di Roma. E’ giusto interrogarsi sui processi della storia, come chiave di interpretazione del presente. Ma ancora più importante è interrogarsi sul futuro. Cosa è oggi Garbatella e cosa offre di originale e unico? Cosa è necessario proteggere dall’incessante ed inarrestabile processo di mutamento del contesto sociale, economico e funzionale urbano? Qui sicuramente entrano in gioco gli interessi diversi dei diversi ruoli sociali che ognuno è chiamato ad intepretare, o sceglie di interpretare, e sembrano oggi combattere, a Garbatella, importati persistenze contro l’imperante imposto bisogno di individualismo, presentato come strumento di estrema sopravvivenza, quando forse proprio nel tempo della ‘crisi’ la parola solidarietà e lotta sarebbero le più appropriate.
lorenzodedonnophoto
in un'area periferica dell'antica Roma ed assolve questa sua funzione originaria fino al 403 d.C. circa, quando viene incluso nelle mura aureliane per volere dell'imperatore occidentale Onorio. Da questo momento inizia una 'seconda vita' nelle vesti di castellum, baluardo avanzato oltre il Tevere a protezione della città. Nel 1367 le chiavi dell'edificio vengono consegnate a papa Urbano V,Da questo momento in poi Castel Sant'Angelo lega inscindibilmente le sue sorti a quelle dei pontefici, che lo adattano a residenza in cui rifugiarsi nei momenti di pericolo. Con il cambiamento di funzione, l'aspetto e l'impianto del Castello vengono rimodellati attraverso una lunghissima serie di interventi che si snodano nel corso di quattro secoli. La storia lunghissima e variegata dell'edificio, con le sue mille metamorfosi sembra essersi sedimentata nel complicato intrico di sotterranei, ambienti, logge, scale e cortili che costituiscono l'attuale assetto del Castello. La struttura originaria e le successive superfetazioni si compenetrano, sovrapponendosi e fondendosi l'una con le altre, e dando vita ad un organismo sfaccettato e complesso, carico di valenze simboliche e di stratificazioni storiche.
Paolo Tomberli
Su ogni facciata, quel giorno, in cima alle scalinate e nei cortili di quest’angolo di città si mischiano storie vecchie e nuove.
PierPaoloMiglietta
Venaria Reale - Reggia di Venaria - https://500px.com/photo/194817183/in-the-courtyard-of-venaria-n%C2%B0-10-by-pier-paolo-miglietta
Paolo Tomberli
Su ogni facciata di case che si invocano adagio e nei cortili di quest’angolo di città si mischiano storie vecchie e nuove.
gliamicidisimo
Devo ricordarmi che quando tornerò a Parigi non devo dimenticarmi di guardare sempre in alto. Città incredibile.
guido_str
Nei cortili del centro storico si trovano viste molto belle. Questo ha tutto intorno un glicine rampicante.
Willie78
La Kasbah è un'abitazione fortificata, una specie castello autosufficiente, cinta da mura con torri e decorata con motivi berberi. All'interno tanti piccoli cortili su cui si affacciano le abitazioni, sono costruite con paglia e fango pressati e danno l'idea di grandi castelli di sabbia. La struttura che si trova alla sommita è molto importante poichè è il granaio della città.
arrowrm
Graffiti, colori e sculture in uno dei cortili del quartiere Mitte di Berlino.