Risultato della ricerca: colonna
BATTAGLIA59LUCIANO
You\'ll remember me when the west wind moves upon the fields of barley. You\'ll forget the sun in his jelous sky as we walk in fields of gold.....foto dedicata a Sting, le cui canzoni sono da sempre la colonna sonora della mia vita, in occasione dell\'uscita del suo nuovo singolo dopo dieci anni di attesa...immenso,mitico Sting.
Fabrygot
Castel Beseno (talora indicato come Schloss Pysein nei testi di lingua tedesca) è la più grande struttura fortificata del Trentino-Alto Adige. Situata nel territorio del comune di Besenello, in provincia di Trento. All\'interno si trovano ampi spazi, porte fortificate, bastioni, cortili, mura maestose, cantine e cisterne, e numerosi affreschi (in gran parte rovinati dalle intemperie); si gode una vista su tutta la Vallagarina e a strapiombo sul sottostante Rio Cavallo. Fin dall\'antichità dalla sommità della collina si poteva controllare tutta la sottostante Vallagarina e l\'accesso alla valle che conduce a Folgaria. Le prime notizie certe riguardo questa fortezza risalgono al XII secolo. Nel corso del Cinquecento a seguito di un incendio esso viene ricostruito e rinnovato, mutando il suo aspetto di castello medievale in quello di residenza, conservando però la sua identità di fortezza difensiva ben armata. Verso la fine del Settecento infatti esso fu protagonista di un sanguinoso assedio da parte delle truppe napoleoniche che, nonostante l\'ingente spiegamento, non riuscirono ad avere la meglio, venendo sconfitte dopo giorni di assedio da una colonna di truppe austriache giunte in difesa di Castel Beseno. In seguito, a causa della più tranquilla situazione politica, e quindi alla perdita di importanza di questa struttura difensiva, inizia un lungo periodo di decadenza del castello, che verrà infine abbandonato nel corso del\'Ottocento, per essere infine donato nel 1973 alla Provincia Autonoma di Trento, che ne avviò subito il restauro per farne una delle sedi distaccate del museo del Castello del Buonconsiglio. La struttura, restaurata nella seconda metà del XX secolo, ha una forma ellittica che copre tutta la sommità della collina calcarea, estendendosi in lunghezza per 250 metri e in larghezza per circa 50 metri.
vinci62
Nessuno si degna di osservarla, eppure non ha niente fuori posto, ha un bel piedistallo è cilindrica e levigata, sorregge una coppa che a sua volta racconta una storia. Osserva ogni santo giorno il campanile di fronte, che grava nel terreno argilloso sotto il peso delle campane. Si domanda perché la gente gli mostra le spalle, eppure la sua piccola coppa racconta ogni santo giorno la storia di sempre.
fernandospirito55
una mattina ..in piazza ...Sant'Oronzo..la colonna che sorregge la statua del Santo.....patrono della Città di Lecce .....il palazzetto del Sedile (1592) ..i portici..... e altri palazzi...
Bargae
Eruzione dell'Etna del 3 dicembre 2015.
IvoMarkes
Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l\'angelico seno; aere sacro, sereno, ove Amor co\' begli occhi il cor m\'aperse: date udienza insieme a le dolenti mie parole estreme. S\'egli è pur mio destino, e \'l cielo in ciò s\'adopra, ch\'Amor quest\'occhi lagrimando chiuda, qualche grazia il meschino corpo fra voi ricopra, e torni l\'alma al proprio albergo ignuda.....PETRARCA.
bluebell
La Colonna della Vittoria (Siegessaule) a Berlino, icona che mi ricorda anche un bellissimo film di Wenders, di cui rubo il titolo per questa fotografia, scattata verso il tramonto con sullo sfondo un cielo bellissimo.
en.giuliani
Il 3 novembre del 1918, alla fine della prima guerra mondiale, la prima nave della Marina italiana ad entrare nel porto di Trieste e ad attraccare al molo San Carlo fu il cacciatorpediniere Audace, la cui ancora è ora esposta alla base del faro della Vittoria. In ricordo di questo avvenimento nel 1922 venne cambiato nome al molo, chiamandolo, appunto, molo Audace, ed all’estremità del molo stesso nel 1925 venne eretta una rosa dei venti in bronzo, con al centro una epigrafe che ricorda l\'approdo, e sul fianco la dicitura \"Fusa nel bronzo nemico III novembre MCMXXV\". La rosa, sorretta da una colonna in pietra bianca, sostituì una precedente rosa dei venti tutta in pietra.
en.giuliani
L'edificio nacque tra il 1885 e il 1888 come cortile estremo del palazzo Sciarra Colonna di Carbognano, nella fase di ristrutturazione e modernizzazione dei rioni centrali di Roma legata alla costruzione della nuova capitale. Il progetto fu affidato all'architetto Giulio De Angelis. Di Giuseppe Cellini le decorazioni in stile Liberty; esse sviluppano il tema iconografico della “Glorificazione della donna”, illustrando modelli di virtù femminili (“La Pudica”, “La Sobria”, “La Forte”, “L'Umile”, “La Prudente”, “La Paziente”, “La Benigna”, “La Signora”, “La Fedele”, “L'Amabile”, “La Misericordiosa”, "La Giusta") e rappresentando scene di vita quotidiana borghesi. La copertura a volta è realizzata in ferro e vetro. Anticamente, nella zona occupata dalla galleria, si trovava la Porticus Vipsania, costruita da Vipsania Polla, sorella di Marco Vipsanio Agrippa. [Da Wikipedia, l'enciclopedia libera, voce Galleria Sciarra]
quinty76
Foto scattata in occasione della \"Colonna della Libertà 2014\" , Sfilata mezzi militari in occasione del 25 aprile, festa della liberazione.
vito.s
La facciata della Cattedrale di Reims, di per sé stupenda, illuminata da una proiezione di luci accompagnate da una colonna sonora. Uno spettacolo di policromia dinamica che non lascia indifferenti!
quinty76
Radda in Chianti - Piazza Ferrucci- Tanti auguri a tutti gli amici di Nikon Club. Buon Natale
s.cristina1453
Innegabilmente uno dei luoghi più fotografati della Valle della Morte (California)... Al momento dello scatto temperatura esterna di 117°F (47.2°C)! L\'atmosfera surreale sarebbe stata più esaltata dall\'ascolto di \"Come in Number 51(Your Time Is Up)\" dalla colonna sonora dei Pink Floyd.
quinty76
Foto scattata in occasione della \"Colonna della Libertà 2014\" , Sfilata mezzi militari in occasione del 25 aprile, festa della liberazione.
Rob75
La Colonna Traiana è senza dubbio uno dei monumenti più celebri di Roma antica. Rimasta sempre in piedi al suo posto dal momento della sua costruzione, delinea il paesaggio urbano da quasi duemila anni. Fu dedicata dal Senato a Traiano e inaugurata dall’imperatore nel 113 d.C., come ricorda l’iscrizione posta sopra la porta d’accesso ricavata nel basamento. La Colonna venne collocata nel complesso del nuovo Foro, al centro del cortile che si raggiungeva dopo aver attraversato gli enormi spazi della piazza porticata e della colossale Basilica Ulpia. Il monumento, alto complessivamente quasi 40 metri, si erge su un alto basamento quadrangolare ornato su tre lati da bassorilievi con cataste di armi, mentre il lato rivolto verso la basilica ospita l’iscrizione di dedica. Su questo lato si apre la porta d’ingresso alla cella interna dove venne deposta l’urna contenente le ceneri dell’imperatore e da dove è possibile accedere alla lunga scala a chiocciola rischiarata da 43 feritoie che consente di raggiungere la sommità. Intorno a tutto il fusto si avvolge a spirale per ben 23 giri un fregio a bassorilievo lungo circa 200 metri, opera di un ignoto scultore noto come Maestro della Colonna Traiana. L’opera si impone all’attenzione degli spettatori soprattutto per l’eccezionale programma decorativo rivolto a celebrare le due vittoriose campagne militari del 101-102 d.C. e del 105-106 d.C. contro i Daci, una popolazione barbarica che abitava l’odierna Romania.
gil56
Cancello dell'Altare della Patria con sullo sfondo la colonna Traiana
Amorvena
Questa pianta fu introdotta in Europa nel 1610 da Emmanuel de Villegas, padre agostiniano che rientrava dal Messico. Era rimasto affascinato da una pianta che produceva un fiore straordinario, che gli indigeni chiamavano granadilla e della quale mangiavano il frutto. Il missionario era rimasto colpito, non dal frutto ma dal fiore in quanto ad esso associava la passione e la crocifissione di Gesù Cristo: la corona di filamenti colorati che circonda l'ovario era la corona di spine; i 5 stami, le 5 ferite di Gesù; i 3 stigmi, i 3 chiodi; i 5 petali ed i 5 sepali gli apostoli rimasti fedeli a Gesù; l'androginoforo la colonna della flagellazione ed i viticci i flagelli mentre le 5 antere le 5 ferite. Appena rientrato in patria fece vedere la pianta a padre Giocomo Bosio, e ne fu talmente affascinato che ne parlò nel suo trattato sulla crocifissione di Nostro Signore, con la prima descrizione del fiore che venne chiamato, passione incarnata. Fu però Linneo che nel 1753 classificò questa pianta e mantenne il nome "Passiflora" che deriva appunto dal latino "Flos passionis = Fiore della passione". Sono state coltivate per tantissimi anni dagli Aztechi e dagli Incas di cui mangiavano i frutti. Sono diventate molto popolari nell'epoca vittoriana nel Regno Unito fino a passare di moda per poi ritornare in voga ai nostri giorni non solo grazie ai tantissimi ibridi che sono stati creati ma anche perchè sono state scoperte diverse proprietà terapeutiche (P. incarnata) soprattutto come sedativo.
Menszeta
La Sala della Musica presso la chiesa dell'Ospedaletto a Venezia è solitamente nota soltanto ai musicologi, che ne apprezzano la storia legata all'attività di famosi musicisti o agli appassionati delle ariose pitture parietali del Settecento Veneziano, che ne gustano il virtuosismo decorativo di Agostino Mengozzi Colonna che fa quinta architettonica ai vivaci affreschi di Jacopo Guarana. Il nobile veneziano Girolamo Miani inaugurò qui il metodo, poi divenuto comune in città, di istruire gli orfani nelle arti e nelle lettere, introducendo l'insegnamento del canto ai giovani. Il XVII secolo vide il progressivo evolversi della scuola musicale dell'Ospedaletto, fenomeno socio-educativo ben presto diffuso anche negli altri ospedali cittadini, nei quali si accoglievano fanciulle orfane, così da creare un clima di concorrenza fra i cori.