Risultato della ricerca: Veneto
edi
Riflessi in Prato della Valle (Padova)
gianlucas81
Una lavata che metà fa basta, ma almeno uno scatto ho portato a casa!
Fabrygot
Al cospetto della regina in quanto la Marmolada è soprannominata la Regina delle Dolomiti, (Marmolèda in ladino) E\' un gruppo montuoso delle Alpi che raggiunge la quota massima nella Punta Penia (3.343 m). Si trova tra le province di Belluno (Veneto) e di Trento (Trentino-Alto Adige). A partire dall\'ingresso in guerra dell’I­talia, nel 1915, la Marmolada divenne il più alto campo di battaglia dell’intero fronte dolomitico e uno dei più alti di tutta la guerra.
gianlucas81
Quella che è per me la più bella stagione dell'anno sta arrivando..
AndreaSagui
una veduta del monte Pelmo detto anche il trono del padre eterno - Dolomiti
IvoMarkes
dedicata all\'amico Carlo.......................................................................................................................................................... PRALBOINO: Nel 569 Alboino, re del bellicoso popolo germanico dei Longobardi, dopo aver messo a ferro e fuoco il Friuli ed il Veneto, mosse il suo esercito alla presa prima di Mantova, poi di Brescia e delle altre città lombarde. Proprio in preparazione all\'assedio di Brescia, Alboino si accampò in un territorio posto ad una certa distanza dalla città. La località, per questo motivo, fu da quel momento chiamata Prato di Alboino, poi Prat\'Alboino ed in seguito Pralboino. Quando Desiderio, ultimo re dei Longobardi, fondò nel 758 il monastero di Leno, lo dotò di un vasto territorio, comprendente Pralboino, ed affidò ai monaci Benedettini la bonifica e la coltivazione di quelle terre. Il piccolo villaggio sorto al passaggio di Alboino, poté così svilupparsi e diventare una borgata sempre più importante. Dopo i primi duecento anni del Regno Longobardo ebbe inizio, con Carlo Magno, l\'era feudale e Pralboino fu ceduto, ai primi del novecento, dall\'Abate di Leno alla casata dei Gambara in cambio dei servigi resi al capostipite della famiglia, Ancilao, che aveva difeso le proprietà del monastero dagli attacchi degli Ungari. I Gambara ressero le sorti del paese come feudatari e signori sino al 1797, anno che segnò, ad opera di Napoleone, l\'abolizione dei diritti feudali con la caduta della Repubblica di Venezia, alla quale il territorio di Pralboino fu soggetto quasi ininterrottamente per 370 anni. Fino al 1815 Pralboino subì la dominazione Napoleonica e successivamente quella Austriaca fino al 1859. Fece poi parte del Regno d\'Italia e quindi della Repubblica dal 1946. ...da Wikipedia
Emanuele_Masuino
foto scattata quasi nel tardo pomeriggio (a mano libera perchè avevo smarrito l'attacco del treppiedi) poco prima che cominciasse a nevicare.
Raffaella.Coreggioli
E' con somma gioia che pubblico la mia prima ripresa fatta ad un Papilio machaon allevato da me, non ci sono parole per descrivere l'emozione, questo è il sesto nato in due giorni, è sfarfallato nel tardo pomeriggio di ieri, così l'ho lasciato nella voliera per la notte e stamattina ne ho approfittato per fargli qualche foto prima che se nè involasse, devo dire che nè aveva una grande voglia, appena è uscito il sole ha aperto le ali, le ha asciugate per una decina di minuti e mi ha salutato, che meraviglia vedergli fare il primo volo... all'inizio incerto poi ha preso confidenza ed è salito alto nel cielo, l'ho seguito con lo sguardo fintanto che è diventato invisibile....troppo bello ^_^
Daniele_Bertin
Piazza Vittorio Veneto, la Mole Antonelliana e il lungo Po ripreso dalla piazzetta del Convento dei frati cappuccini.
tirex24
Questi due fratellini curiosi sono rimasti fermi ad osservarmi..... non credevo ai miei occhi!
MauroCirigliano
Vi racconto come è nato questo scatto. Solitamente prediligo le notturne, e questo penso che si sia capito. Tuttavia questa è uno di quei momenti che DOVEVO materializzare con una foto! Ero con Giulio Cobianchi, nella fantastica avventura invernale che abbiamo organizzato nel posto più incredibile e spettacolare, le Dolomiti ! Insieme, abbiamo macinato Kilometri di sentieri innevati in un contesto invernale davvero rigido, qui in particolare, le temperature erano di -12 gradi in pieno giorno! A rendere tutto più complicato e faticoso è stata la neve fresca che, nonostante le ciaspole, ci faceva sprofondare ad ogni passo! In alcuni tratti, la neve arrivava persino al bacino, ogni singolo passo sembrava di salire di 5 gradini per volta senza considerare, il dislivello, la scarsa ossigenazione dovuta all'altitudine ed i 30Kg di zaino con l'attrezzatura, la tenda, il sacco a pelo, e altre dotazioni per il bivacco! Un obbiettivo, però , che volevamo raggiungere a tutti i costi e che abbiamo conquistato con puro gioco di squadra e continuo supporto reciproco! Ci scambiavamo di posto continuamente per permettere di volta in volta, a chi seguiva, di riposare i muscoli e avanzare sfruttando le "buche" generate dal predecessore.