Risultato della ricerca: RUDERI
giancarlo valentini
Ruderi di una Leopoldina in Val di Chiana alla calda luce del tramonto.
leonardo_lb
...mi sembrava di essere immerso in uno di quegli spazi metafisici urbani dipinti dal grande De Chirico...invece cari amici mi trovavo alla vecchia Tonnara nell'Oasi faunistica di Vendicari,sita in provincia di Siracusa,tra Noto e Marzamemi.La pesca del tonno a Vendicari cessa nel secolo scorso.Oggi quelli che erano i ruderi diroccati dello stabilimento con i suoi cento metri circa di lunghezza,i pilastri che sorreggevano il tetto,sono stati restaurati e la Tonnara e' diventata uno dei simboli di Vendicari,una struttura che con il suo fascino domina la zona centrale della Riserva. Nessun fotoritocco...il sole alto ed un filtro polarizzatore allo scatto,mi hanno regalato questa emozione...spero piaccia anche a voi...
Fabrygot
Lo scatto è stato fatto dai giardini di Castel Thun situato in Val di Non (Trentino) La Val di Non è la terra trentina che può contare il maggior numero di castelli e residenze nobiliari. Nascosti tra fitti boschi o imperanti su immense distese di meleti. Talora si presentano come suggestivi ruderi a picco sulla roccia, come il romantico Castello d’Altaguardia, altre volte invece conservano il loro antico aspetto elegante ed imponente come Castel Thun, Castel Valer e Castel Malgolo. Molti castelli sono stati trasformati in eleganti residenze private, ma è sufficiente una visita a Castel Thun per rendersi conto della ricchezza del patrimonio castellano anaune.
Chiarini
Chiesa di Santa Maria della Pietà sotto i ruderi di Rocca Calascio
squacinato
Ruderi di Poggioreale
everardo
Questo manufatto sta deteriandosi molto velocemente peccato, era un antico mulino, ha prodotto la farina che ha sfamato gran parte degli abitanti della mia zona.
canadesevolante61
Ruderi di un antico castello sull'Appennino Toscoromagnolo, da sempre denominato " Il Castellone" baluardo toscano in terra romagnola.
Ssinatra
Corre il mio pensiero alla caducità della vita, dove tra il nuovo ed il vecchio, tra il perfetto e l\'imperfetto corre l\'imperscrutabile disegno del trascorrere del tempo.
en.giuliani
Piazza IX aprile è il luogo più elegante di Taormina. Dalla balconata si ammira un magnifico panorama che abbraccia l'Etna, la baia di Naxos e i ruderi del teatro antico di Taormina. La piazza si chiama così perché il 9 aprile del 1860, durante una messa nella cattedrale taorminese, si sparse la voce che Garibaldi era sbarcato a Marsala per cominciare dalla Sicilia la liberazione dai Borboni. La notizia si rivelò falsa: infatti Garibaldi sarebbe sbarcato a Marsala solo un mese dopo, cioè il 9 maggio. I taorminesi vollero ugualmente ricordare quella data, dedicandole la piazza più bella della città. Prima di allora, la piazza si chiamava Piazza Sant'Agostino, dal nome della chiesa edificata nel 1448 e che occupa un lato della piazza. La chiesa è oggi sede della Biblioteca Comunale. Un altro edificio religioso si trova su piazza IX aprile. Si tratta della chiesa di San Giuseppe, edificata nel XVII secolo. La chiesa è ancora aperta al culto ed è affidata ai Padri Salesiani. Rappresenta un bell'esempio di barocco siciliano. Di notevole bellezza è la duplice scalinata collocata davanti l'ingresso. L'edificio più importante della piazza è certamente la torre, detta dell'Orologio. Costruita nel XII secolo, fu più volte distrutta nel corso del tempo, ma fu sempre ricostruita.
allo1953
CERCAI PER POGGI SOLITARII ET ERMI (F. PETRARCA). IN QUESTA SCENA DI FINE GIORNATA AUTUNNALE SI SCORGONO IN LONTANANZA I RUDERI DEL CASTELLO DI ROCCALANZONA
AntonioLimardi
Ripropongo la foto già postata ma con il riso che ormai è nato ed è in attesa di maturare. Lungo la strada che da Castellazzo Novarese conduce a Casaleggio, in aperta campagna, si possono osservare i ruderi di un'antica chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate(Santo protettore degli animali, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella). Si tratta di una chiesa a tre navate ,isolata nella campagna, perciò non ubicata al diretto servizio di un centro abitato, dotata di torre campanaria, particolare non comune per gli oratori campestri. Forse in origine erano annessi ambienti per l’ospitalità di viandanti e pellegrini o come dice la leggenda era la chiesa parrocchiale di un paese che ormai non esiste più, abbandonato quando i feudatari del territorio decisero di spostare la loro Signoria a Castellazzo, dove eressero il Castello. Tutti dovettero abbandonare le loro case ed anche il parroco la sua chiesa. Quest'ultimo, persona avarissima, non riuscì più a trovare il gruzzolo di monete d'oro che aveva nascosto ed è per questo che...in alcune notti, si odono pianti disperati tra i ruderi della chiesa: è il fantasma del Prevosto alla frenetica ricerca del gruzzolo di monete!
dylan72
Terremoto del Belice. Nella notte fra il 14 e il 15 gennaio 1968 un violento terremoto (magnitudo 6,4 della scala Richter) sconvolse una vasta area della Sicilia Occidentale compresa fra le province di Agrigento, Trapani e Palermo. La zona più colpita fu la Valle del Belice. Quattro paesi rimasero completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Montevago. Le vittime furono 370, un migliaio i feriti e circa 70mila i senzatetto. Gli altri centri che subirono danni ingenti furono Menfi, Partanna, Camporeale, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Sciacca, Santa Ninfa, Salemi, Vita, Calatafimi, Santa Margherita di Belice. L'immagine ritrae la piazza principale della ormai città fantasma di Poggioreale (TP).
AntonioLimardi
Lungo la strada che da Castellazzo Novarese conduce a Casaleggio, in aperta campagna, si possono osservare i ruderi di un'antica chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate(Santo protettore degli animali, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella). Si tratta di una chiesa a tre navate ,isolata nella campagna, perciò non ubicata al diretto servizio di un centro abitato, dotata di torre campanaria, particolare non comune per gli oratori campestri. Forse in origine erano annessi ambienti per l’ospitalità di viandanti e pellegrini o come dice la leggenda era la chiesa parrocchiale di un paese che ormai non esiste più, abbandonato quando i feudatari del territorio decisero di spostare la loro Signoria a Castellazzo, dove eressero il Castello. Tutti dovettero abbandonare le loro case ed anche il parroco la sua chiesa. Quest'ultimo, persona avarissima, non riusci' piu' a trovare il gruzzolo di monete d'oro che aveva nascosto ed e' per questo che...in alcune notti, si odono pianti disperati tra i ruderi della chiesa: e' il fantasma del Prevosto alla frenetica ricerca del gruzzolo di monete!
tumasin
Ciò che rimane di un antico castello. Solo nei racconti troverà ancora vita e la memoria non andrà perduta...
lucianodagata
il castello visto dalla rocca su cui sorgono ruderi del vecchio castello, costruito nell\'XI secolo
pissarro72
Romania 2012: ruderi del Castello Bánffy, complesso architettonico costruito nel XVII secolo, precedentemente noto come \"Versailles\" della Transilvania.