Gli anni Settanta rappresentano un momento di cambiamento importante per i giovani e per la società. A quell’epoca non c’erano i supermercati, c’era il fornaio locale che vendeva le cose più utili, ma anche c’era il calzolaio e magari molti giovani d’oggi non sanno nemmeno cos’è. Inoltre in quell’epoca vi era la diffusione della cultura “underground” e di giornali dedicati alla “controcultura” della beat generation e alla “controinformazione”, come la rivista Re Nudo fondata nel 1969 a Milano da un gruppo di hippy - noti anche come i figli dei fiori - e proprio in questo Natale Covid-19 così finto che ci sembra più vero del vero. Dicevo, in questi strani giorni di Natale pandemico sono stato visitato dai molti fantasmi dei dischi dei Natali passati, proprio come nel Canto di Natale di Dickens. Una storia di rinascita e di riflessione sulla natura umana.
Sottoscrivo il commento di Giorgio che trovo molto intelligente, complimenti Paolo per la carrellata su quel periodo, bello ma illusorio, un saluto ed auguri nonostante la pandemia, Fede
Ciao Paolo più che le città erano ancora paesi, dove tutti si conoscevano e tutti avevano a cura il prossimo..
C'era una solidarietà caratterizzata da una fratellanza e il dimostrare che il tutto era fatto disinteressatamente accomunando le genti!!...Poi il denaro, la corsa spasmodica all'interesse non più comune ma del singolo, ha cambiato tutto..E questo in tutti campi....Tanti saluti, Mimmo.
Giovanna
C'era una solidarietà caratterizzata da una fratellanza e il dimostrare che il tutto era fatto disinteressatamente accomunando le genti!!...Poi il denaro, la corsa spasmodica all'interesse non più comune ma del singolo, ha cambiato tutto..E questo in tutti campi....Tanti saluti, Mimmo.