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Fotoritocco
Fotografia o Grafica?
Rispondi Nuova Discussione
Fabio Pianigiani
Messaggio: #26
QUOTE(Borsari @ Apr 30 2006, 07:29 AM)
A quanto pare, la differenza tra un bravo fotografo ed uno meno bravo , si basa sulla capacità di usare più o meno bene il softwaredi PP.
Nessuno vuole tornare indietro perchè pedalare una bicicletta è meno agevole del guidare un mezzo motorizzato.
Forse il futuro della fotografia sarà il VIDEOFOTOTELEFONINO?
Personalmente, Fotografia=Luce
...
*


La differenza ... tra un bravo fotografo ed uno meno bravo ... risiede nel riuscire a veicolare un messaggio attraverso un'immagine.
Un messaggio di puro piacere ... di angoscia ... di desiderio di possesso ... di erotismo ... dinamismo ... documentale ... ecc.
A prescindere dai passaggi che interpone tra il progetto e la realizzazione.
E se un domani fosse un fotofonino di alta qualità ... vedremo ... perché no?
QUOTE(gigiodvd @ May 1 2006, 05:10 AM)
...
Io mi riconosco più nel punto di vista di Kurz, circa la libertà di "manipolazione" digitale ma devo anche riconoscere le verità di SergioButta: non dobbiamo allontanarci dai principi  della fotografia, se desideriamo mantenerla come tale.
...
*


I princìpi della fotografia sono quelli universalmente riconosciuti, quali riuscire a veicolare un messaggio attraverso un'immagine (come sopra).
Mettere paletti vuol dire tarparci le ali, o non riconoscere la propria inadeguatezza davanti alle potenzialità espressive, che con l'avvento della digitalizzazione dell'immagine si sono schiuse a tutti ... in teoria.

Con questo nessuno demonizzi e ponga limiti a nessuno: massimo rispetto per i "manipolatori" al pari dei puristi ... gli "stampatori diretti del negativo" ... digitale o film che sia.
lau_perinelli
Banned
Messaggio: #27
QUOTE(ludofox @ Apr 30 2006, 11:02 PM)
Non mi pare che questo sia ciò che emerge da questa discussione.
Sicuramente non è quello che ho voluto dire io.

La differenza tra un bravo fotografo ed uno meno bravo, sta nella qualità del risultato finale. Qualunque mezzo o procedura sia stata necessaria per arrivarci.
*



sono daccordo con ludofox...
l'importante è il risultato.. Pollice.gif
IgorDR
Messaggio: #28
Vorrei farvi conoscere un mondo legato alla fotografia che mostra invece il caso estremo dei puristi.
Esiste un campionato di fotografia subacquea creativa in piscina, in cui ai concorrenti viene consegnato un rullino fotografico punzonato con un sigillo e questi utilizzando il sistema della doppia esposizione devono creare una fotografia.
Al termine dell'ora messa a disposizione i rullini vanno consegnati alla giuria che provvederà a svilupparli (dunque niente postproduzione).
Un socio della mia associazione subacquea, Franco Negrin, è stato campione del mondo per molti anni e se volete potete vedere queste incredibili foto nel mio sito subacqueo:
Sub Tre Mari

Le foto sono spettacolari, sembra impossibilie che si possa realizzarle senza postproduzione, ad esempio quella allegata.
Ora però non sono sicuro che queste foto, a parità di risultato, siano migliori di una uguale con postproduzione. Tenete presente che questo è un gioco, in cui si richiedono doti atletiche da apneista e mesi e mesi di prove per riuscire ad ottenere lo scatto vincente in un'ora appena.
Ma, al di fuori dalla competizione, ottenere invece una di quelle foto imponendosi di non usare PhotoShop, secondo me è pura follia.




Anteprima(e) allegate
Immagine Allegata

 
16ale16
Messaggio: #29
Secondo me quello che dicono ludofox e sergiopivetta sono le essenze pure della fotografia, A PRESCINDERE dall'uso o meno di programmi di fotoritocco. Mi spiego: se quello conta e' il risultato, cosa importa dei mezzi?
Per i puristi: non crediate che con photoshop o chi per lui sia possibile COMPORRE le immagini in modo naturale. Una foto che viene bene se ritoccata con photoshop, e' partita gia' bene! Un bravo fotografo da' il suo contributo nella creazione dell'immagine e il fotoritocco e' solo un perfezionamento.
Mi permetto quindi di citare nuovamente sergiopivetta: attenzione ai "lacci", non facciamoci costringere da niente. Non e' detto che un metodo sia migliore di un altro a priori. Se guardando un'immagine un fotografo ha suscitato emozioni in chi guarda, il risultato e' raggiunto. La fotografia e' soprattutto trasmettere qualcosa, comunicare, non solo mostrare. Il messaggio non lo crei con photoshop, casomai lo rendi solo piu' fruibile, un po' piu' facile da capirsi, ma la vera struttura di quel che avrai alla fine lo fai componendo una bella immagine.
Personalmente ritocco le foto con Photoshop per correggere soprattutto le imperfezioni della mia fotocamera (CP 5400), non per artificializzare il contenuto. Non sarebbe nemmeno possibile farlo, non puoi stravolgere quello che hai scattato!

Alessandro
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #30
Per parafrasare una storica frase...

LA POSTPRODUZIONE LOGORA CHI NON LA SA FARE!

Sorrido nel leggere chi vuole rimanere attaccato ad idee distorte da teorie di comodo solo perchè non ha la voglia e l'entusiasmo di confrontarsi costruttivamente con la postproduzione e con i mezzi che la tecnologia mette a disposizione dei fotografi.

Lavorare in photoshop, come detto più volte, non è altro che riprodurre in modo più rapido e controllabile le stesse cose che si facevano in camera oscura o con il ritocco a china delle stampe. Maschere, filtri, sviluppi incrociati... non li ha inventati la Adobe...
E di norma, leggo questi proclami integralisti sempre e solo da chi la postproduzione non la sa fare...

Se però si schiaccia il bottone D-lighting su Nikon Capture che in modo autonomo bilancia valori espositivi in modo differenziato, va tutto bene, tanto quello lo si sa fare... invece se prendo due diverse esposizioni e le porto su due livelli in Photoshop allora si solleva la santissima inquisizione fotografica...
Se metto un filtro digradante davanti all'obiettivo per fare il cielo arancione quando è grigio, evviva, se la stessa cosa la faccio in modo controllato da photoshop, allora non è più fotografia.

Ma sopratutto, chi ha il diritto di "fissare dei limiti"??? ohmy.gif
Non l'ha fatto Ansel Adams... forse che qualcuno è preso da deliri di onnipotenza fotografica?

Per concludere, gli unici limiti alla fotografia sono quelli relativi alla capacità di ognuno di interpretarla... e l'invidia è un peccato capitale!
16ale16
Messaggio: #31
LA POSTPRODUZIONE LOGORA CHI NON LA SA FARE!

Questa me la segno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Bravissimo, eccellente frase! Pollice.gif

Alessandro
giannizadra
Messaggio: #32
QUOTE(matteoganora @ May 3 2006, 10:02 AM)
LA POSTPRODUZIONE LOGORA CHI NON LA SA FARE!

Sorrido nel leggere chi vuole rimanere attaccato ad idee distorte da teorie di comodo solo perchè non ha la voglia e l'entusiasmo di confrontarsi costruttivamente con la postproduzione e con i mezzi che la tecnologia mette a disposizione dei fotografi.


E di norma, leggo questi proclami integralisti sempre e solo da chi la postproduzione non la sa fare...

invece se prendo due diverse esposizioni e le porto su due livelli in Photoshop allora si solleva la santissima inquisizione fotografica...


Ma sopratutto, chi ha il diritto di "fissare dei limiti"??? ohmy.gif

Per concludere, gli unici limiti alla fotografia sono quelli relativi alla capacità di ognuno di interpretarla... e l'invidia è un peccato capitale!
*



Io di frasi di Matteo ne ho segnata più d'una. Quelle quotate sopra.
Le trovo esageratamente polemiche all'interno di una discussione pacata, in cui ognuno aveva ragionato (finora) sul tema senza tentare di imporre le proprie concezioni.

Vorrei provare a dire la mia.
Personalmente, ritengo che conti il risultato, e non i mezzi impiegati.
Vi sono molti modi di intendere la fotografia.
Chi vuole "fermare il tempo", di solito evita la postproduzione pesante in favore di quella che gli consenta di fissare al meglio il frammento di realtà cristallizzata nello scatto.
Chi intende soprattutto dar vita alle proprie emozioni, ricorre a una postproduzione più "creativa".
Nessuna delle due concezioni è frutto di idee "distorte" o "di comodo".
L'integralismo è tipico di chi sputa sentenze (nell'uno e nell'altro campo) e pretende di racchiudere tutta la realtà nei limiti del proprio ego. Le frasi che ho quotato sopra, per esempio, mi sembrano alquanto integraliste.
Chi decide "chi la postproduzione non la sa fare" ?
Spesso, secondo me, non la sa fare chi non ha il senso della misura ed eccede negli effettacci, dando luogo ad artefatti innaturali; per contro, la sa fare chi è in grado di utilizzare livelli, selezioni, interventi selettivi sul colore ed effetti per produrre un risultato emozionalmente piacevole e coerente.

Nessuno ha il diritto di fissare dei limiti per gli altri, Matteo: nemmeno tu.
Ognuno ha invece il diritto di fissare dei limiti per sè, derivanti dalla propria cultura e dal proprio modo di intendere la fotografia e la vita.
L'invidia è un peccato capitale. L'intolleranza... pure. hmmm.gif
Se togli l'elmetto e deponi il parabellum, ti accorgerai che questa discussione è molto civile, e non merita interventi oltre le righe. rolleyes.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #33
QUOTE(giannizadra @ May 3 2006, 10:07 AM)
Io di frasi di Matteo ne ho segnata più d'una. Quelle quotate sopra.
Le trovo esageratamente polemiche...

Nessuno ha il diritto di fissare dei limiti per gli altri, Matteo: nemmeno tu.

L'invidia è un peccato capitale. L'intolleranza... pure. hmmm.gif
Se togli l'elmetto e deponi il parabellum, ti accorgerai che questa discussione è molto civile, e non merita interventi oltre le righe. rolleyes.gif
*



Cercare di cambiare argomento attribuendomi atteggiamenti in cui non mi riconosco, Gianni, non mi sembra corretto...
Se mi segnali dove sarei andato fuori dalle righe, please... huh.gif

Come altri, ho espresso la mia opinione nel modo più pacato e tollerante... facendo constatazioni su quanto scritto. Credo sia ancora possibile no?

Ho scritto che nessuno ha diritto di fissare limiti, e io per primo non ne fisso a me o ad altri, mi pare. E non vado in giro a scrivere "quella è fotografia e quella no!"

Gli elmetti, non ci crederai, li metto solo quando vado in bici per divertirmi senza farmi male! wink.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #34
QUOTE(matteoganora @ May 3 2006, 10:23 AM)
Ho scritto che nessuno ha diritto di fissare limiti, e io per primo non ne fisso a me o ad altri, mi pare. E non vado in giro a scrivere "quella è fotografia e quella no!"

*



Sono pienamente d'accordo con Matteo... trovo molto più concettualmente arrogante l'atteggiamento di chi vuole porre dei limiti stabilendo che cosa è o non è fotografia!

ciao

Lorenzo
Michele Difrancesco
FOUNDER
Messaggio: #35
Anno 1999:
Una delle verità (spesso nascosta) da fior di professionisti è il difficile approccio al personal computer.
Molti di questi rinunciano al digitale, motivando la scarsa qualità dello scatto catturato. <Ricordo fiumi di post di confronto tra file e DIA >


Ancor oggi esistono delle sostanziali differenze tra DIA e file ma quello è altro argomento...
Una cosa è certa: i professionisti che non si sono aggiornati sono in via di estinzione.
Con il termine "aggiornarsi" intendo utilizzare nel giusto modo la tecnologia opportuna; cogliere il proprio target con il minor sforzo possibile.

Molti fanno delle fotografie "ricordo", altri fanno della fotografia la propria opera; una vera e propria ricerca nel trasmettere un'emozione attraverso l'immagine.
Che sia svolta in digitale, con macchine professionali piuttosto che con una Polaroid... passa in secondo piano.

La post produzione è un mezzo che personalizza la fotografia, che permette anche di accentuare l'emozione che si vuole trasmettere.
I "puristi" -sotto diversi punti di vista anche giustamente- osservano la post produzione come uno sconfinare dalla classica tecnica di ripresa. E' verissimo.
La post produzione sarà un nuovo modo di intendere la fotografia.

Sperimentare, per trovare nuove opportunità... per correre su campi mai esplorati.
Tra questi "esploratori" sono certo che un giorno emergeranno dei grandi fotografi.
Quanto sopra chiaramente, il mio punto di vista...

a presto
Michele Difrancesco
www.nital.it



Michele Difrancesco
FOUNDER
Messaggio: #36
QUOTE(l.ceva@libero.it @ May 3 2006, 12:11 PM)
Sono pienamente d'accordo con Matteo... trovo molto più concettualmente arrogante l'atteggiamento di chi vuole porre dei limiti stabilendo che cosa è o non è fotografia!

ciao

Lorenzo
*




La frase "LA POSTPRODUZIONE LOGORA CHI NON LA SA FARE!" lascia intendere che chi non è in grado, odia la post produzione.
Non è una motivazione tecnica, ma di solo comodo che è rivolta a coloro che hanno indicato un messaggio non in linea da quanto indicato da Matteo.

Non è sempre così.
La postproduzione, potrebbe anche non piacere perchè rende irreale il caro riflesso di luce respinto.

Precedentemente si citavano i pittori... ricordate Monet ed il movimento degli impressionisti? Bene.
Ancor oggi, determinate tecniche sono discutibili ma pur sempre grandi opere.

Ci sono dei "puristi" che amano la fotografia realizzata senza nessun ausilio.
Non è "orrore" ma un modo per intendere a proprio modo la fotografia.

Nessuno ha posto dei limiti, abbiamo semplicemente confrontato delle idee.
E credo che queste rappresentino la più grande libertà di questo mezzo.
Tuttavia, la risposta al quesito non potrà che restare intima e personale...

MD
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #37
Mi riaffaccio per dire che sono pienamente d'accordo con Michele.

Non sono tra quelli che si spaventano di fronte alle nuove tecnologie emergenti. Anzi, mi affascinano, mi attirano come il miele attira le mosche.

Se le nuove tecnologie aprono degli spiragli, ...io mi ci butto dentro a capofitto.
E, per quello che le mie competenze e capacità mi permettono, cerco di trarne il massimo vantaggio possibile. Sia in termini qualitativi che soprattutto interpretativi.

Per dirla con una battuta: Non attacco i ferri agli pneumatici della mia auto, perché una volta, con i cavalli, si faceva così. ohmy.gif laugh.gif

Anche la Fotografia "pura" è falsa e atrefatta. Da che è nata non ha mai avuto la capacità, né la possibilità di catturare un'istante di tempo come noi, con la nostra personalità, con la nostra esperienza e con la nostra inevitabile interpretazione, possiamo fare.

Tra vent'anni o cento... chi saranno i "puristi"? ...Quelli che useranno solo ancora i programmi di fotoritocco...
walter55
Messaggio: #38
Ai ev e drim...
uno strumento che riportasse sulla carta quello che io vedo e come lo vedo semplicemente schiacciando un bottone. Uno strumento che mi consentisse di far vedere agli altri ciò che io "vedo", e che mi permettesse di "ri-vedere" ciò che io ho "visto". Senza passaggi intermedi, senza necessità di competenze tecnologiche. Il pensiero che si "scrive" in un click...o in un puff... o in un platz... Che poi questo strumento sia una scatoletta con un buco davanti, uno scatolone con i fili dietro, un tubo di plastica giallino, un tondino di ferro amaranto, un aggeggio di qualsiasi foggia o colore, o magari...un nulla, davvero questo non mi interessa. E men che meno mi interessa il suo nome e il nome del suo prodotto...

Così potremmo relazionarci per quello che pensiamo e sentiamo e non per come siamo in grado di farlo. Potremmo "misurarci" sulla base delle idee e dei sentimenti e non sulla base del "potere" che ci viene dato dalla competenza tecnologica e dal suo possesso.

La tecnica e la tecnologia sono in fondo un paradosso: nascono e si sviluppano per consentire all'uomo di fare ciò che "umanamente" non è in grado di fare e immediatamente ne diventano "limite" perchè si impadroniscono della sua capacità. Allora il "limite" della macchina si confonde con il limite dell'uomo, e rischiamo di darci come limiti umani quegli stessi della macchina, come se le macchine non fossero destinate già di per sè a mutare.

Poi, se proprio dobbiamo restare fedeli alla etimologia, dovremmo anche dirci che la "photographia", bene che vada, resta tale fino a quando non si passano i files sul pc o non si toglie il rullino di diapositive e lo si manda in laboratorio per lo sviluppo.
Infatti, quello che esce dalla mia stampante a getto d'inchiostro non è un dagherrotipo, non è una stampa a contatto, e non è nemmeno una "photographia" perchè è stampato con l'inchiostro e non certo con la luce. Magari il prodotto della mia stampante diventa "photographia" dopo un po' di tempo perchè la luce del sole la trasforma virandola. E se la mia stampante usasse al posto degli inchiostri le bucce di patata sinceramente la cosa non mi creerebbe problema purchè "scrivesse" quello che voglio io (cosa che del resto purtropppo ora non fa). Dovrei solo chiamare le stampe "patatographie"...

Ai ev un altr drim...
una parola che si faccia linguaggio senza sintassi e senza grammatica e che fosse immediatamente comunicazione della mia idea e del mio sentimento. Così i miei post potrebbero essere più chiari e comprensibili invece che confusi e raffazzonati come quelli che invece vi propino.
Ma tant'è... e chiedo venia. smile.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #39
QUOTE(walter55 @ May 3 2006, 02:27 PM)
La tecnica e la tecnologia sono in fondo un paradosso: nascono e si sviluppano per consentire all'uomo di fare ciò che "umanamente" non è in grado di fare e immediatamente ne diventano "limite" perchè si impadroniscono della sua capacità. Allora il "limite" della macchina si confonde con il limite dell'uomo, e rischiamo di darci come limiti umani quegli stessi della macchina, come se le macchine non fossero destinate già di per sè a mutare.
*


patatographie by walter55 ..... guru.gif

laugh.gif
sergiobutta
Messaggio: #40
Ho trovato su un sito di Business Computer Graphics questa immagine :


user posted image

A quale categoria di arte visiva la accostereste?
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #41
Credo che, alla base di tutte queste discussioni, vi sia principalmente la paura del nuovo e dell'ignoto.
Paura che da sempre è nel nostro DNA e che condiziona il nostro comportamento.

Polaroid.
Polaroid significa fotografia, anche se, tecnologicamente molto più sofisticata della pellicola (se non ricordo male, la gelatina sensibile di alcune Pola era costituita da una ventina o più strati sensibili) eppure le fotografie che vi si ricavavano erano considerate ancora col metro della fotografia.
Questo forse perchè rientravano comunque nell'ambito "magico" del conosciuto "sconosciuto mondo" della fotografia.

Questi nudi, realizzati con pellicola Polaroid, che ho fatto 14 anni fa quando neanche esisteva Photoshop, non avevano scandalizzato, per i loro effetti, chi li osservava come si grida allo "scandalo ideologico" ora che gli stessi effetti si producono con i software di fotoritocco.
Poco importa se sono, comunque, l'ingegno e la fantasia del fotografo a muovere il mouse.

user posted image

user posted image

Ora, invece, qualsiasi cosa di complesso che vediamo in una immagine, qualsiasi cosa che non sappiamo spiegarci deve per forza essere creata con Photoshop.
E giù con la banalizzazione o la dequalificazione.
Nel mio studio sono appesi ritratti che ho fatto anche 21 anni fa.
Contemporaneamente la gente mi vede lavorare al computer (dato che da 6 anni utilizzo tecnologia digitale) ed i commenti sono:
"...ma per fare quegli effetti, quelle luci, quei fondi, li ha ritoccati sicuramente con Photoshop"
oppure:
"...guarda che fotografie... per forza, ora le ritoccano con il computer...."

Non sanno di cosa parlano, non conoscono la fotografia, il non conoscere spinge a volte a considerazioni ridicole.

sergio

Messaggio modificato da sergiopivetta il May 3 2006, 02:48 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #42
L'esempio di Sergio Pivetta è calzante, direi... ho visto di recente una mostra di Polaroid stupenda, proprio per l'estremizzazione nell'uso delle pola con risultati magnifici sia per lo studio della luce che per l'azione fisica sull'emulsione.

L'esempio di Sergio Buttà, invece, è espressione di quell'arte che ormai da tempo si è consolidata, che si chiama Computer Grafica... se volevi, Sergio, provocare con un'immagine che difficilmente si distingue dalla fotografia, bastava cercare in Sushi Bar, poco tempo fa l'utente Digiborg ha dimostrato quali siano le reali potenzialità della Computer Grafica: Indovina Con Che Macchina è Stata Fatta?
Personalmente non mi scandalizzo neanche davanti a queste prove...
Certo è che anche in computer grafica si "scrive con la luce", sia quella elettrica che alimenta i PC ( biggrin.gif ), sia disponendo punti luce all'interno di un programma che fa poi un'accurato rendering, in taluni casi difficilmente distinguibile da una fotografia, la preparazione tecnica per realizzarlo è pari e forse superiore a quella di un fotografo, perchè bisogna saper gestire la luce anche li, oltre a saper usare complessi software.
Quando ero alle prime armi, appresi molto da un corso del National Geographics dove con animazioni 3D spiegavano come realizzare effetti luce diversi... fu una vera rivelazione e fu radicale per la mia formazione... il CD si intitolava proprio "Scrivere con la luce"!

Possiamo stare qui a discutere su cosa sia la fotografia e cosa non lo sia... ma alla fine di questa discussione cosa avremo imparato?
Per quel che mi riguarda, fermarsi ad un punto, qualsiasi esso sia, è un limite...
ed è solo la nostra testa e la nostra cultura a porre dei limiti, a qualcosa come l'arte che limiti non ne ha, e che ingloba anche la fotografia.

Una volta Galileo disse "eppur si muove"... beh, volevano arderlo vivo... rolleyes.gif
havana59
Messaggio: #43
QUOTE(matteoganora @ May 3 2006, 04:23 PM)
Una volta Galileo disse "eppur si muove"... beh, volevano arderlo vivo... rolleyes.gif
*



Tranquillo, ci proverebbero ancora adesso a bruciacchiarlo wink.gif

Stavo proprio meditando, leggendo interamente questo 3D, sull'analogia con la scienza (sorvolando sul fatto che la definizione galileiana di Scienza è costantemente disattesa...). Sarebbe un po' come dire che scienza era quella di Newton ma non quella di Feynman perchè quest'ultimo ha avuto l'ausilio dei calcolatori. Immagino che nessuno si senta di sottoscrivere una tale affermazione.
Io invece non posso che sottoscrivere in toto l'affermazione di Gianni quando dice che l'importante è il risultato non i mezzi usati per raggiungerlo; cosa che, in altri termini, gli ultimi interventi mi paiono sottolineare.
Se la fotografia è espressione, perchè ridurla ad una disquisizione "tecnologica" in alcuni tratti anche un po' ideologica? I "puristi" ed i "modernisti" hanno la stessa valenza e sottostanno alle stesse metriche quando devono essere valutati sul lato espressivo.

ciao,
sergiobutta
Messaggio: #44
Mi meraviglio della virulenza con la quale coloro che vogliono passare per progressisto si rivolgono a chi, fotografo dilettante e vecchio appassionato si pone delle domande . Pivetta :"E giù con la banalizzazione o la dequalificazione".

Matteo, non volevo provocare, citando la fonte avevo ben detto di cosa si trattava. Volevo soltanto dimostrare che porre dei limiti precisi è difficile, ma resta il fatto che ci troviamo di fonte ad un certo numero di arti visive diverse. Sono convinto che se quella mano è nata da una fotografia, qualcuno potrebbe chiamare con questo nome anche il prodotto finito. La cosa saggia sarebbe, essere meno aggressivi senza mai fare il tentativo di ghettizzare chi la pensa diversamente, comprendere che ci troviamo di fronte ad una discussione accademica, che potrà anche servire a poco ma che comunque giova alla comprensione di un problema che, in realtà, esiste. Più indietro, io stesso avevo ammesso che, a seconda di dal verso con il quale come prendo il ragionamento, passo da una convinzione ad un'altra. Tu penserai che un giorno ritengo di essere bravo in postproduzione, un giorno no. Invece ammetto di non conoscerla, ma di conoscere bene tante cose che vanno ben oltre la fotografia. Che lascio come professione ad altri.
16ale16
Messaggio: #45
Se posso inserirmi nel discorso, credo (senza alcuna irriverenza) che l'esempio di Sergio non sia molto calzante. Spiego perche'. quell'immagine di computer graphic non e' fotoritocco, e' creazione artificiale di un'immagine.
Credo che lo spirito che anima chi come me usa programmi di fotoritocco sia quello di correggere le foto laddove queste prensentino imperfezioni. E' vero che Photoshop ad esempio permette di creare immagini con effetti speciali, ma e' pur vero che se si crea una tale immagine, nessuno piu' la spaccia per una fotografia.
Forse ci stiamo allargando troppo col discorso, mi sembra che si era partiti in un ambito un po' piu' attinente alle differenze tra foto originali e non ritoccate. Non a caso il titolo della discussione e' proprio "Fotoritocco", che secondo me e' ispirato a chiedersi se operazioni di enhancement siano accettabili o meno sul prodotto finale. Non credo che nessuno si sia mai spostato verso la computer graphic, e' un'altra cosa completamente! Infatti io credo che se ho intenzione di eliminare il disturbo del CCD se scatto a 400 ISO non sto compiendo una barbarie nei confronti dell'immagine o della fotografia. Se ci pensate la grana quando io vedevo la scena mica c'era!!! Quindi a limite il fotoritocco in questo caso avvicinerebbe molto di piu' alla scena reale. Ho letto che fotografia significa scrivere con la luce, ma questo secondo me e' vero solo in parte, noi scriviamo con la pellicola o col CCD, che possono avere imperfezioni che il fotoritocco mi permette di eliminare.

Anche sul concetto di limte, credo che non bisogna essere cosi' precisi, perche' non ritengo che esista una quantificazione precisa ed universale di tale termine. Mi spiego con un esempio. Sappiamo bene che le foto delle modelle vengono abilmente ritoccate al computer, io stesso varie volte con lo strumento clone in photoshop ho fatto sparire rughe e celluliti varie, eppure questo foto alla fine sono belle, anche se non descrivono realmente la modella. questa operazione supera un limite o no? Non ritenete che sia soggettiva la cosa? Io se la foto la devo pubblicare o vendere la cellulite o la ruga la levo e non dite che non lo fareste anche voi perche' non ci credo!!

Non esiste secondo me una idiosincrasia congenita tra fotografo tradizionalista e fotoritocco digitale, c'e' una sorta di scetticismo, ma e' lo stesso fenomeno che ha accompagnato la nascita delle compatte rispetto alle reflex. Avanti fotografi, quanti di voi non affiancano ad una reflex una compatta? Io stesso alla mia Contarex a pellicola affianco la 5400, ma non per questo le foto sono meno belle, sono semplicemente diverse.

Per chiudere invito i tradizionalisti ad affacciarsi sul mondo del fotoritocco, ma altrettanto i fanatici del fotoritocco a riconoscere che effettivamente questo strumento altera cio' che e' stato catturato col nostro sensore/pellicola!!

Ciao a tutti,

Alessandro
havana59
Messaggio: #46
QUOTE(sergiobutta @ May 3 2006, 04:42 PM)
Mi meraviglio della virulenza con la quale coloro che vogliono passare per progressisto si rivolgono a chi, fotografo dilettante e vecchio appassionato si pone delle domande .
.....
*



Pollice.gif

Credo che Sergio inviti tutti a tenere in considerazione le perplessità e le ragioni di chi vede ancora la fotografia come espressione.
Gli integralismi accendono una volta di più il fuoco che aspetta Galileo!!! laugh.gif

ciao
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #47
Scusa Sergio, ma la coerenza?

Ora scrivi questo:
QUOTE(sergiobutta @ May 3 2006, 03:42 PM)
La cosa saggia sarebbe, essere meno aggressivi senza mai fare il tentativo di ghettizzare chi la pensa diversamente, comprendere che ci troviamo di fronte ad una discussione accademica, che potrà anche servire a poco ma che comunque giova alla comprensione di un problema che, in realtà, esiste.
*



Ma sei stato tu a porre dei "limiti", permettendoti di sentenziare cosa "fosse o non fosse" fotografia:
QUOTE(sergiobutta @ Apr 28 2006, 12:41 PM)
Ripetiamo ancora una volta che fotografia significa "scrivere con la luce", quindi a mio avviso, senza disprezzare gli ottimi risultati che si ottengono al computer, ben diversa cosa è la fotografia.
*



Quindi, io non me la sento di fare dei distinguo, che differenza c'è tra illuminare un oggetto con 10 pannelli riflettenti o fotografare un oggetto e il suo sfondo con diverse illuminazioni e poi unirli per avvicinarci di più a ciò che percepisce il nostro occhio?

Lo still life, il ritratto, il paesaggio, non sono interpretazioni della realtà?
Se io guardo un bel panorama al tramonto sarò in grado di distinguere i colori del prato come del cielo, se io scatto una foto o espongo per il cielo o per il prato, perchè un sensore come una pellicola non avrà la stessa latitudine di posa del nostro occhio...
E se ci sono i fili della luce, cosa faccio? non faccio la foto? Io li tolgo bellamente e non penso neanche un secondo a cosa sto facendo, se fotografia o grafica, e quando guardo foto di altri non penso a cosa abbia tolto o aggiunto, ammiro e critico il risultato ottenuto!

Quindi il discorso non è accademico, ma soggettivo, se tu non ami la postproduzione, e fai una scelta, devi essere pronto ad accettare le scelte di chi la produzione la usa e la ama.
Quando postproduco una foto, applico filtri, faccio le facce verdi, do un'impronta mia, personale, un'interpretazione come la chiama giustamente Ludovico, e so bene da dove parto e dove voglio arrivare... spesso penso già in ripresa a che filtri dovrò usare o quali procedimenti dovrò applicare.
E non mi interessa se qualcuno pensa che non sia giusto, ma mi da fastidio sentirmi dire "io faccio le foto mentre tu fai il grafico", perchè la grafica è tutt'altra cosa, e parte dal presupposto di creare qualcosa che non esiste, quando io imprimo un'immagine su un supporto sensibile, vuol dire che parto da qualcosa che esiste, indiscutibilmente!

La ghettizzazione si basa sulle sentenze e le attribuzioni, date senza alcuna provata e universale ragione.
Tu non stai ponendo domande, stai cercando di decidere cosa è o non è fotografia, è questo è l'errore di fondo, perchè la tua visione della fotografia è e sarà sempre diversa dalla visione di qualcun altro.
Michele Difrancesco
FOUNDER
Messaggio: #48
QUOTE(sergiobutta @ May 3 2006, 03:41 PM)
Ho trovato su un sito di Business Computer Graphics questa immagine :


A quale categoria di arte visiva la accostereste?
*




Tutto ciò che è frutto di rendering o di intervento matematico/vettoriale su un' immagine e che è in grado di trasformare una fotografia in un algoritmo... è da ritenersi ELABORAZIONE IN COMPUTER GRAFICA.
Non è quindi una fotografia (per me... si intende).

Questa è un'immagine post processata, che parte da una fotografia digitale user posted image

Chiamarla fotografia o meglio fotografia post prodotta ritengo sia corretto...
Non è però un'immagine renderizzata in computer grafica.

Riflettiamo sulle possibilità che la fotografia digitale ha introdotto ed impariamo a sfruttarle, anche senza eccesso... ma con il pieno controllo.

MD


ps la foto è di Maurizio Bachis : http://www.nital.it/sguardi/14/bachis.php
filippogalluzzi
Messaggio: #49
La cosa che mi rende perplesso è una:

Perchè abbiamo bisogno di porci queste domande??

La prima domanda che dovremmo porci onestamente è per chi e per cosa fotografiamo.
Per primo lo faccio per me, per creare un'immagine MIA, come la voglio IO.
In un secondo momento avrò o meno voglia di condividerla.
Per questo non mi preoccupo di cosa facciano gli altri e di come lo facciano se non per semplice curiosità.
Non m'importa niente di appiccicare etichiette al lavoro degli altri.
Mi limito a guardarlo , a criticarlo, apprezzarlo , per arricchire comunque il mio bagaglio.

Stessa cosa spero che gli altri facciano con me.
Ma perchè si deve sempre etichettare il lavoro degli altri?
Sembra più importante questo che la serena analisi di un lavoro!

Io non capisco, non capisco da tutte e due le parti, sia "puristi" che "modernisti".
Ognuno viva felicemente con ciò che vuole fare, che sa fare, e soprattutto che ha voglia di fare.

UN caro saluto!
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #50
QUOTE(sergiobutta @ May 3 2006, 03:42 PM)
Mi meraviglio della virulenza con la quale coloro che vogliono passare per progressisto si rivolgono a chi, fotografo dilettante e vecchio appassionato si pone delle domande . Pivetta :"E giù con la banalizzazione o la dequalificazione".
*


Sergio,
quello che ho scritto risente pesantemente del mio costante contatto con la gente, la clientela.
La mia vetrina è sulla piazza centrale di Feltre e, da dentro, sento i commenti di chi si guarda la vetrina.
Di sera e di notte, li sento lo stesso perchè la mia camera è proprio sopra la vetrina.
E ne sento tanti.
E sempre più la gente viene a sapere che con Photoshop si rende di porcellana la pelle di rugose fiondone e vede diminuire di due o tre taglie le stesse perchè qualcuno si è comprato la rivista di turno di fotoritocco dove ti mostrano che col comando modifica stringi e allarghi quanto vuoi e stupidamente si convince che tutto poi venga fatto così e sempre più è convinta che tutto il merito di tanta meraviglia dipenda solo dalla tastiera.

Comprese cose come queste

user posted image

o queste

user posted image

che la tastiera non sanno neanche cos'è.

Di conseguenza qualche volta sfuggono frasi del tipo:
"...adesso son tutti bravi a fare i fotografi grazie al computer..."

e questa come la vorresti chiamare se non :"... la banalizzazione o la dequalificazione" ?

Come non sentire, percepire quei commenti, alla pari di un'offesa?
La non conoscenza di come si fa una Fotografia (F maiuscola), l'ignoranza e la stupidità, portano a dequalificare la Fotografia.
E la cosa mi dà non poco fastidio.
Quello che hai percepito come virulenza dipende da questo.
Non dai legittimi pareri di chi ha scritto (anche se non ne condivido qualcuno) in queste pagine.

sergio

Messaggio modificato da sergiopivetta il May 3 2006, 05:17 PM
 
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