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Cos'è Per Voi Una Bella Foto?
Disquisizione teorica sull' Estetica di un Immagine fotografica
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mzanigni
Messaggio: #1
Salve a tutti,
da un mio precedente e discusso post è venuta più volte fuori l'esigenza di definire il concetto di "bella" avvicinato alla parola "foto".

Allora vi chiedo di dare ognuno di voi la propria versione del concetto di BELLA FOTO.

Concetto difficile e soggettivo certo, ma almeno possiamo avvicinarci un poco per approsimazione? Oppure è impossibile?

Dite la vostra...
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #2
..incomincia te....siamo tutti curiosi, o meglio...porta un esempio pratico.

Messaggio modificato da Cosimo Camarda il Dec 10 2008, 08:06 PM
alexb61
Messaggio: #3
Non è bello ciò che è bello, ma che bello che bello che bello... rolleyes.gif
Negativodigitale
Messaggio: #4
Una foto è bella, per me, se ha almeno uno dei seguenti requisiti, in ordine di importanza:

MI emoziona.
E' funzionale allo scopo (di ogni tipo) per il quale è stata scattata.
E' perfetta tecnicamente.

Saluti
Paolo

p.s.: occhio che c'è anche il bello Afono ...

Messaggio modificato da Negativodigitale il Dec 10 2008, 08:13 PM
CarloNadalin
Messaggio: #5
Secondo me:
Una foto è bella quando risulta essere come io l'immaginavo (rispecchia ciò che avevo in mente)
Una foto mediocre è quando mi avvicino al risultato (vicino ma non uguale)
Una foto pessima è quando il risultato sperato non lo vedo neanche con il binocolo smile.gif

Ovviamente di qualunque genere parliamo..ritratti, paesaggi, still-life...

Carlo
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #6
Non esistono belle foto. Il bello è troppo soggettivo. Mi fermerei a definire se una foto è una "buona foto" e già ci siamo allargati ma rientreremmo nei limiti giusti indicati da negativodigitale.
78Anto
Messaggio: #7
QUOTE(mzanigni @ Dec 10 2008, 08:04 PM) *
Salve a tutti,
da un mio precedente e discusso post è venuta più volte fuori l'esigenza di definire il concetto di "bella" avvicinato alla parola "foto".

Allora vi chiedo di dare ognuno di voi la propria versione del concetto di BELLA FOTO.

Concetto difficile e soggettivo certo, ma almeno possiamo avvicinarci un poco per approsimazione? Oppure è impossibile?

Dite la vostra...

Facci vedere una tua foto che ritieni bella e perchè

Qua vale la storia delle 50 righe? Spero di no

Attendo con ansia

Come detto gia nel yuo post precedente TUTTE le mie foto sono belle e mi danno emozioni altrimenti non scatterei
Quindi le foto da me postate sono tutte belle

P.S.: Attendo ancora risposta nel tuo post precedente
Grazie
gciraso
Banned
Messaggio: #8
http://www.nikonclub.it/forum/In_Una_Fotog...el-t107662.html

http://www.nikonclub.it/forum/Fotografia_E...ura-t43707.html

http://www.nikonclub.it/forum/E_Voi_Perch_...tel-t95407.html

http://www.nikonclub.it/forum/L_omologazio...sti-t76639.html

http://www.nikonclub.it/forum/Leggere_La_F...fia-t24792.html


http://www.nikonclub.it/forum/Composizione...one-t62052.html

http://www.nikonclub.it/forum/Un_Buona_Foto-t51839.html


Qualcuno ha già risposto, basta cercare.

Saluti

Giovanni
PAS
Messaggio: #9
Argomento già ampiamente trattato.

Sposto in Temi, collocazione più pertinente.

Saluti
mzanigni
Messaggio: #10
ok, allora inutile continuare...
buzz
Staff
Messaggio: #11
già...
mzanigni
Messaggio: #12
L'avevo aperto xchè me l'avevano espressamente chiesto, alcuni, pochi a dire il vero, asserivano di non avere idea di cosa fosse una bella foto...evidentemente non erano al corrente che il tema era gia stato trattato.

Ora basterà loro leggersi tutti i post citati e finalmente lo sapranno.

Allora un ringraziamento ai solerti moderatori che mi hanno fatto risparmiare del tempo. messicano.gif

Messaggio modificato da mzanigni il Dec 11 2008, 02:27 AM
buzz
Staff
Messaggio: #13
...prego wink.gif
_Led_
Messaggio: #14
QUOTE(mzanigni @ Dec 11 2008, 04:24 AM) *
...Ora basterà loro leggersi tutti i post citati e finalmente lo sapranno.



Bastasse leggersi tutti i post per SAPERE.

Come dire che basta leggersi tutti i post di it.scienza.fisica per conoscere l'origine dell'universo. biggrin.gif

Invece di leggere tutti quei post (molti dei quali decisamente fuori strada, ammettiamolo...) ritengo più utile (e meno dispendioso in termini di tempo...) iniziare leggendo Roland Barthes.

Ciao.

Messaggio modificato da _Led_ il Dec 11 2008, 12:28 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #15
QUOTE(mzanigni @ Dec 10 2008, 08:04 PM) *
Salve a tutti,
da un mio precedente e discusso post è venuta più volte fuori l'esigenza di definire il concetto di "bella" avvicinato alla parola "foto".

Allora vi chiedo di dare ognuno di voi la propria versione del concetto di BELLA FOTO.

Concetto difficile e soggettivo certo, ma almeno possiamo avvicinarci un poco per approsimazione? Oppure è impossibile?

Dite la vostra...



Se per "bella" diamo buono il senso di una foto che giudichiamo positivamente...per me è una foto che riesca a comunicarci qualcosa.

Come in qualunque forma d'arte l'importante è questo per me.

E poco, anzi nulla ,conta l'intenzione dell'autore.

Il concetto di "arte" è semplicemente uno spazio che si viene a creare tra l'opera e l'osservatore.
Questo spazio spesso si chiama "interpretazione".


La tecnica , in tutto questo, non ha NULLA a che fare con il fatto che una foto sia "bella" (riuscita) o meno.


Federico.
mzanigni
Messaggio: #16
Hanno già scritto fiumi d'inchiostro, ok. Ma in sintesi?

Il concetto di BELLO secondo me è legato alla cultura.
La cultura cambia, è dinamica, viene permeata da altre culture, esperienze, popoli diversi, artisti, ecc.

Ecco che allora anche il concetto di bello non è più quello della simmetria dell'antichità perchè la nostra cultura non è più quella. Come non è più l'armonia il "bello" della musica.

In sintesi per fare (e capire) una Bella Foto è necessario aver un ampia cultura e non solo fotografica.

Chi non c'è l'ha o ce l'ha limitata fa sempre le stesse foto perchè fa riferimento ad un piccolo bagaglio culturale.

Un grande fotografo, ma anche un grande scrittore o , anche un grande cuoco riescono a creare capolavori proprio perchè conoscendo una ampia gamma di opere, stili, tendenze, esperimenti (cultura) e, sopratutto, avendo una grande talento, riescono partendo dalla conoscenza del "già realizzato" ad andare oltre, almeno di un attimo, e continuare a stupire.

Questo vale certamente nella fotografia, ma anche in tutte le arti in genere.

Allora, riassumendo stile Bignami, per fare una bella foto ci vuole:

1) Cultura
2) capacità tecnica
3) creatività
4) gusto (estetica declinata dalla cultura)

il tutto mixato in dosi e modi sempre diversi ed originali, ma come si chiama questa capacità, che poi è la cosa + importante perchè senza di quella le singole componenti, acnhe tutte insieme non fanno una bella foto??

Si chiama: IL TALENTO

Senza il talento non si possono fare belle foto, inutile!

Si può studiare i maestri (cultura), si possono passare notti insonni su manuali e il forum della nital ( ;-) ) (capacità tecnica), si può essere trasgressivi ed geniali (creatività), si può sapere cosa è il bello oggi ma magari non si riesce a riprodurlo (aver gusto).

Il talento invece magicamente unisce il tutto in un amalgama magica che crea una foto bella.

SENZA TALENTO NON C'E FOTO BELLA, spiacenti:

si potrà fare una foto perfettamente aderente ad uno stile (cultura) ma non è detto che sia bella per forza

una foto ineccepibile per taglio , esposizione, definizione, ecc (capacità tecnica), ma non è detto che sia bella per forza

per scelta del soggetto, espressività, originalità (creatività), ma non è detto che sia bella per forza,

o per stile ( gusto), ma non è detto che sia bella per forza,

Perchè sia bella manca il quid, lo "shining": il talento...

alcarbo
Messaggio: #17
QUOTE(mzanigni @ Dec 12 2008, 05:40 AM) *
Senza il talento non si possono fare belle foto, inutile!

SENZA TALENTO NON C'E FOTO BELLA, spiacenti:


Pollice.gif ecco che cosa mi manca !
Ed io che cercavo di supplire con la miglior fotocamera sul mercato.
Ma purtroppo il talento non è in vendita. Neanche sulla baia wink.gif
Sono d'accordo e parlo seriamente, senza ironia. Sono d'accordo veramente. Pollice.gif

Cercherò comunque ancora pervicacemente di migliorarmi, se non per raggiungere il "bello" (in assoluto) quanto meno il "piacevole o gradevole"........ almeno per me.

Messaggio modificato da alcarbo il Dec 12 2008, 06:20 AM
mzanigni
Messaggio: #18
QUOTE(alcarbo @ Dec 12 2008, 06:19 AM) *
Pollice.gif ecco che cosa mi manca !
Ed io che cercavo di supplire con la miglior fotocamera sul mercato.
Ma purtroppo il talento non è in vendita. Neanche sulla baia wink.gif
Sono d'accordo e parlo seriamente, senza ironia. Sono d'accordo veramente. Pollice.gif

Cercherò comunque ancora pervicacemente di migliorarmi, se non per raggiungere il "bello" (in assoluto) quanto meno il "piacevole o gradevole"........ almeno per me.



Questo vale (purtroppo e per fortuna) er tutte le belle arti.

Puoi studiare, imparerare le tecniche, copiare i maestri ma se non hai un minimo di talento non farai mai qualcosa di Bello.

Poi chiaramente , e qui vieni in gioco la cultura di chi valuta, può essere bello anche ciò che un fotografo professionista o un critico d'arte non lo ritiene tale e, forse, va bene anche così.

Regole rigidissime non ci possono essere più dato che la cultura nn è più un dogma rigido da secoli.

Oggi il melting pot culturale e l'appiattimento planetario dell'informazione che osseqiua più che altro cinema e telvisione schiaccia e mischia come una lavatrice temi e valori togliendoci ogni riferimento stabile.

Solo chi accetta che oggi fare cultura equivale a surfare un onda capricciosa e scostante comprende che anche il concetto di bello (declinato in altrettante versioni ed interpretazioni) è un entità mutante la cui identità è, di volta in volta, costretta a riferirsi a valori e riferenti sempre diversi.


Complicato a dirsi ma facile a comprendere...
mzanigni
Messaggio: #19
QUOTE(FZFZ @ Dec 12 2008, 03:47 AM) *
Il concetto di "arte" è semplicemente uno spazio che si viene a creare tra l'opera e l'osservatore.
Questo spazio spesso si chiama "interpretazione".


Questa definizione di arte mi piace molto Federico
alcarbo
Messaggio: #20
da Wikipedia........ lungo ma ritengo interessante

La bellezza è una qualità delle cose percepite che suscitano sensazioni piacevoli, che attribuiamo a concetti, oggetti, animali o persone nell'universo osservato, che si sente istantaneamente durante l'esperienza, che si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi ad un contenuto emozionale positivo, in seguito ad un rapido paragone effettuato consciamente od inconsciamente, con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale.


Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione benevola sul significato della propria esistenza dentro il mondo naturale.

Ninfa con i fiori della gloria mattutina, dipinto di Jules Joseph Lefebvre.Anatomicamente ed evoluzionisticamente la bellezza umana "base" non sarebbe da ricondurre ad altro che ad un architettura cranica caratterizzata da linee di tensione idealmente resistenti alle sollecitazioni meccaniche.

Indice [nascondi]
1 Introduzione
1.1 Il concetto aristotelico del "Bello" corrispondente al "Vero"
1.2 Il "Bello" come corrispondente al "Regno delle Idee"
2 I rischi di un'estetica radicalmente empirista
2.1 Intellettualizzazione dell'opera d'arte
2.2 Criteri obiettivi nella valutazione di un Opera d'Arte
2.3 Criteri soggettivi nella valutazione della Bellezza Corporea
2.4 Criteri obiettivi nella valutazione della Bellezza Matematica



Introduzione [modifica]
La bellezza comporta la cognizione degli oggetti come aventi una certa armonia intrinseca oppure estrinseca, con la natura, che suscita nell'osservatore un senso ed esperienza di attrazione, affezione, piacere, salute.
Spesso si afferma che un "oggetto di bellezza" è qualsiasi cosa nel mondo percepito che riveli un aspetto significativo per la persona riguardo la "bellezza naturale". La presenza del sé in qualsiasi contesto umano, indicherebbe che la bellezza è naturalmente basata sul sentimento che suscita negli umani, anche se la bellezza umana è soltanto l'aspetto dominante di una più grande ed incalcolabile bellezza naturale.
Il contrario di bellezza è bruttezza, intesa come la percezione di una mancanza di bellezza o accumulo di imperfezioni, che suscita indifferenza o dispiacere e genera una percezione negativa dell'oggetto.

Gli insegnamenti religiosi e morali spesso mettono a fuoco la "virtù" e la “divinità” della bellezza, per delineare la bellezza naturale come un aspetto di una “bellezza spirituale” (ovvero “verità”) e definire tutte le pretese egocentriche e materialistiche basate sull'ignoranza. L'antica storia di Narciso per esempio tratta la distinzione fra bellezza e vanità. Nel contesto moderno, l'utilizzo della bellezza come mezzo per promuovere un'ideologia o un dogma è stato fulcro di dibattiti sociali che trattano argomenti come pregiudizio, etica, e diritti umani. L'utilizzo della bellezza a fini commerciali è un aspetto controverso della "guerra culturale", all'interno del quale il femminismo tipicamente afferma che tale utilizzo promuove una percezione dogmatica (cioè "Il Mito del Bello") piuttosto che virtuosa della bellezza.

Bellezza e gusto dell'osservatore sembrano termini inscindibili, in quanto concepire una bellezza indipendente da un qualche osservatore che stia lì per goderla, equivale a pensare ad un dipinto bellissimo dimenticato in una cassaforte da decenni. Oppure ad un fiore che cresce in mezzo ad una foresta invalicabile da umani ed animali (mancando un osservatore, esiste allora la bellezza?). Tali oggetti possono essere senz'altro concepiti, ma mancano del tutto di quel carattere di interazione pratica (di azione e reazione) con un'intelligenza percettiva, che tendenzialmente riconosciamo al "bello".


Il concetto aristotelico del "Bello" corrispondente al "Vero" [modifica]
Il bello per Aristotele e Platone è il "Vero". Nell'età moderna, Giambattista Vico afferma un altro criterio, secondo cui il vero è il "fatto" (verum - factum). Unificando questi due criteri ricaviamo la forma occidentale della bellezza, che è inevitabilmente l'arte. Il bello è nell'arte, e la possibilità che la bellezza sia propria della natura è esplicitamente esclusa da Kant nella Critica del giudizio dove definisce il bello naturale come "sublime". Essenzialmente, nella cultura filosofica dell'Occidente il bello si definisce in funzione del giudizio che lo esprime, mentre il "bello in sé" è assolutamente chimerico.


Il "Bello" come corrispondente al "Regno delle Idee" [modifica]
Nel tardo Impero Romano, il filosofo Plotino, ristabilendo il collegamento tra opera d'arte e regno delle idee, espone ampiamente il concetto di visione interiore già proposto da Platone, che permette all'artista di attingere da una forma ideale del bello, non esistente nella res extensa (mondo reale) ma soltanto nella res cogitans (mondo delle idee), e che presto o tardi sfocerà in una rappresentazione materiale. Si può applicare a mai creati dipinti, architetture, forme di governo, sculture, strategie, modelli matematici, ecc. oppure ad un ipotetico essere umano: "il più bello nella storia" ancora non nato.


I rischi di un'estetica radicalmente empirista [modifica]
Va altresì chiarito dove si nasconda il rischio di un'estetica radicalmente empiristica: questo consiste nel fatto che essa dovrebbe, a rigore, parlare prioritariamente se non esclusivamente degli organi di senso, o della coscienza, che riceve ed unifica i "dati" di bellezza; ma ciò significa trascurare e, alla fine, ignorare completamente gli oggetti cui si accorda o rifiuta lo statuto di bellezza; il che, particolarmente nel caso delle arti umane, risulterebbe oltraggioso per gli artefici e finalmente assurdo, come assurda può essere solo una scienza dell'arte che mostri indifferenza verso le opere!

Tuttavia la tendenza a considerare la bellezza di un oggetto intrinsecamente connessa con un soggetto che lo contempla, il quale "applica" il giudizio all'oggetto, e lo ritiene bello in grazia del concetto di bellezza che porta in sé, appare tanto dubbia quanto insopprimibile, nella nostra cultura estetica.

A riguardo, Kant nella Critica del giudizio analizza il bello dandone quattro definizioni, che ne delineano altrettante caratteristiche:

il disinteresse: secondo la qualità un oggetto è bello solo se è tale disinteressatamente quindi non per il suo possesso o per interessi di ordine morale, utilitaristico ma solo per la sua rappresentazione;
l'universalità: secondo la quantità il bello è ciò che piace universalmente, condiviso da tutti, senza che sia sottomesso a qualche concetto o ragionamento, ma vissuto spontaneamente come bello;
la finalità senza scopo: secondo la relazione un oggetto è bello non perché fosse il suo scopo esserlo ma è come se vedere un oggetto bello sia vedere la sua compiutezza anche se in realtà non vi è alcun fine;
la necessità: secondo la modalità è bello qualcosa su cui tutti devono essere d'accordo necessariamente ma non perché può essere spiegato intellettualmente; anzi, Kant pensa che il bello sia qualcosa che si percepisce intuitivamente: non esserci quindi "principi razionali" del gusto, tanto che l'educazione alla bellezza non può essere espressa in un manuale, ma solo attraverso la contemplazione stessa di ciò che è bello.

Intellettualizzazione dell'opera d'arte
[modifica]
È peraltro la sintesi di quel processo di intellettualizzazione dell'opera d'arte che rappresenta la più cospicua novità nell'arte di questi ultimi due secoli, dal Romanticismo in poi. L'arte moderna e contemporanea, la hegeliana arte romantica, è segnata dal confronto con l'osservatore - critico in modo profondissimo, tale da non consentire più in alcun modo la spontaneità creativa, l'innocenza primaria del dipinto di Gustave Courbet, L' origine del mondo -innocenza peraltro sapientissima - se non nel ghetto/riserva/colonia penale del genere naif. Da quel momento l'opera d'arte è "operazione" sul corpo dell'arte; ogni nuova opera è osservatrice della totalità della tradizione artistica; chiama in causa la filosofia dell'arte; si fa meta-arte ed in molteplici correnti si traduce in una discesa agli inferi dei materiali dell'arte, fino a congiungersi con il residuale, con l'immondizia.

Uomo Vitruviano, proporzioni del corpo umano
Criteri obiettivi nella valutazione di un Opera d'Arte
[modifica]
Criteri classici: armonia nella composizione, rispetto del canone, corrispondenza al vero, chiaroscuro, conformità teologica, perfezione, prospettiva, rispetto delle proporzioni vitruviane, presenza della curva sigma di Hogarth, simbolismo, simmetria, rispetto dello stile che si è scelto.
Criteri moderni: accettazione da parte della critica, asimmetria controllata, astrattismo, contrasto, deformità (in Francis Bacon), iperrealismo, parziale imperfezione che dà l'idea del reperto, impressionismo, messaggio sociale, novità, onirismo, provocazione, simbolismo, stilizzazione, surrealismo.

Criteri soggettivi nella valutazione della Bellezza Corporea [modifica]
Criteri puramente estetici: armonia nella composizione, eleganza, grazia, omogeneità, portamento, proporzioni vitruviane, simmetria.
Criteri di tipo riproduttivo: armonia nella composizione, caratteri sessuali secondari, conformità allo standard genetico e razziale, forza, giovinezza, grandezza dei genitali, intelligenza, salute.
Criteri di tipo genetico: completamento delle proprie lacune o eccessi fisici o mentali, diversità razziale, simmetria.

Criteri obiettivi nella valutazione della Bellezza Matematica [modifica]
Anche le formule matematiche possono essere considerate belle. La formula di Eulero: eiπ + 1 = 0 è comunemente considerata uno dei più bei teoremi della matematica (vedi Identità di Eulero).
La poetessa Edna St. Vincent Millay scrisse che "soltanto Euclide ha guardato nella nuda bellezza" alludendo all'austera bellezza che molte persone trovano nel ragionamento matematico connesso alla Geometria euclidea.

Altri legami tra la matematica e la bellezza che hanno giocato un ruolo prominente nella filosofia di Pitagora era la possibilità di disporre ed arrangiare i toni musicali in sequenze matematiche, che si ripetono ad intervalli regolari chiamati ottave.

La cosiddetta "Proporzione Aurea", rappresentata dalla lettera greca Phi(Φ), ed approssimativamente uguale a 1.618, è stata considerata da molti "bella". Viene anche chiamata la "divina proporzione" ed è spesso riscontrata in natura. Per esempio, nella conchiglia di un nautilus, il rapporto tra sezioni successive è circa 1.618.

Possiamo trovare parallelismo tra la bellezza matematica e le altre:
Corrispondenza al vero, p.es nelle equazioni che descrivono accuratamente un fenomeno fisico.
Per le equazioni di Mandelbrot si è visto che spesso determinano grafici con proporzioni di tipo vitruviano, oppure si possono graficare in modi che sono simili a generici alberi, montagne, nubi, ecc.
Gennaro Ciavarella
Messaggio: #21
aggiungo che per me il bello non è strettamente correlato con il perfetto tecnicamente


e poi perfetto tecnicamente che vuol dire ...

il problema è complesso e molto strutturato oltre che non di facile argomentazione

inoltre non credo che sista una "soluzione" ci sono troppi parametri non misurabili e privi di metro di riferimento, soggettivi e legate al mondo delle sensazioni "influenzabili", insomma un casino

nei post messi di riferimento si arrivava ad una estrema relativizzazione che di fatto non pone una soluzione ma tante possibili soluzioni e, quindi, nessuna soluzione rolleyes.gif

ci sono tra di noi persone che su questo argomento legato alla psicologia della percezione, alla cultura (un termine troppo generico nella nostra lingua), alla comunicazioni, alle stazioni, ai mezzi e così via, hanno costruito e costruiscono il loro mondo lavorativo e sperimentale, per cui il loro intervento appare opportuno (Davideeeeeeee rolleyes.gif )

qui, per esempio, un link che fornisce alcuni contenuti di base
uniroma-quaroni
capannelle
Messaggio: #22
Non è facile rispondere...

personalmente a me una foto piace quando mi comunica qualcosa.

La tecnica serve, ma solo a completare e rendere ancora più bella una foto che trasmette sensazioni.
La tecnica da sola non serve a niente, è un mezzo non un fine.

Non ho preclusioni di genere fotografico, in tutti i generi ci sono foto buone e foto meno buone, un po' come nella musica, dove ci sono brani più o meno belli in tutti i generi musicali.

_Led_
Messaggio: #23
QUOTE(mzanigni @ Dec 12 2008, 07:40 AM) *
...
Si chiama: IL TALENTO
...


Talent is overrated. tongue.gif

QUOTE(mzanigni @ Dec 12 2008, 07:40 AM) *
SENZA TALENTO NON C'E FOTO BELLA, spiacenti:


In giro per il mondo ce ne sono migliaia...

Poco tempo fa ho aiutato un amico a scaricare delle foto da una compatta: erano foto di un matrimonio a cui era stato invitato...centinaia di foto sbagliate, senza né capo né coda, senza alcuna tecnica alle spalle, non parliamo di cultura fotografica...poi ne vedo una: una composizione perfetta, l'ho trasformata in BN: da mettersi a piangere per l'emozione, c'era tutto il senso del giorno di festa, l'attesa, la preparazione e quant'altro.

Poi gli ho chiesto come e perché l'avesse fatta: "no, niente, stavo riguardando una delle foto scattate nello schermo ed ho premuto il bottone sbagliato".

Ripeto, rileggiamo Barthes: aiuta.
nuvolarossa
Messaggio: #24
Il concetto di "bello" è molto soggettivo...

Una foto è riuscita quando comunica qualcosa, a prescindere dal mezzo e dalla tecnica... Quando la foto bisogna spiegarla non ha raggiunto il suo scopo.
E qui entrano in ballo tutte le regole della comunicazione ed occorrerebbe scrivere un trattato in merito...

Il talento.... Mah!.... Esistono fior di fotografi che guadagnano cifre da capogiro con un talento discutibile... Sarà legato alla soggettività del bello!.... rolleyes.gif
mzanigni
Messaggio: #25
QUOTE(_Led_ @ Dec 12 2008, 11:55 AM) *
Talent is overrated. tongue.gif
In giro per il mondo ce ne sono migliaia...

Poco tempo fa ho aiutato un amico a scaricare delle foto da una compatta: erano foto di un matrimonio a cui era stato invitato...centinaia di foto sbagliate, senza né capo né coda, senza alcuna tecnica alle spalle, non parliamo di cultura fotografica...poi ne vedo una: una composizione perfetta, l'ho trasformata in BN: da mettersi a piangere per l'emozione, c'era tutto il senso del giorno di festa, l'attesa, la preparazione e quant'altro.

Poi gli ho chiesto come e perché l'avesse fatta: "no, niente, stavo riguardando una delle foto scattate nello schermo ed ho premuto il bottone sbagliato".

Ripeto, rileggiamo Barthes: aiuta.



Non è per caso che la foto era bella perchè TU l'hai riconosciuta come tale?

In questo caso è grazie alla tua cultura fotografica che hai saputo riconoscere in quella bella foto un potenziale.

Hai capito che in B/n avrebbe reso maggiormente (talento?) ed ecco la bella foto, che altrimenti sarebbe magari passata inosservata agli occhi poco "da fotografo" (poca cultura fotografica + poco talento) del tuo amico.


Inoltre:

Ci sono fotografi che settano la macchina a f8 e ah 1/60, poi camminano per strada e scattano a raffica senza inquadrare magari con la camera ad altezza del ginocchio, molti lanciano addirittura la camera in alto sopra la testa con l'autoscatto inserito, altri legano delle compatte al collare del cane settata in modo che scatti foto di continuo ogni tot tempo.

E spesso ne escono grandi scatti...e non si può dire che non sia foto da attribuirsi a quel fotografo.

Ma li il talento e la cultura del fotografo non vengono applicati allo scatto in se come tradizionalmente lo concepiamo ma alla selezione successiva degli scatti effettuati in maniera così casuale.

Il fotografo quindi non è detto che sia neanche e per assurdo colui che scatta o colui che sceglie l'inquadratura, ma certo non possiamo dire che quel tipo di scatto appena descritto non si possa che attribuire al fotografo che l'ha progettato, realizzato e selezionato.



 
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