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Post Produzione Su Pellicola.
Come si fa(ceva)?
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Memez
Messaggio: #1
mi ricordo mio padre che ogni tanto attrezzava la cucina a camera oscura ma non mi sono mai interessato alla cosa, anche perchè ero un bimbo.
tra le varie foto ce n'è una elaborata in high key...

appartenendo più all'era digitale, non ho la più pallida idea di quali siano le tecniche per operare sui colori, se sia possibile fare degli interventi mirati su alcune zone, aggiustare le imperfezioni etc etc.

le uniche cose che so riguardano gli asa, i colori più o meno brillanti della pellicola e poco altro...

insomma sarei curioso di capire cosa è possibile fare e come, senza ricorrere in alcun modo ai mezzi informatici.

grazie smile.gif
Andybike
Messaggio: #2
Sicuramente si potevano usare filtri colorati, mascherature con la mano o con altro sotto l'obiettivo dell'ingranditore... Poi certe pellicole si prestavano ad essere "tirate" per utilizzare sensibilità più elevate, e il rullino intero doveva essere sviluppato di conseguenza
Memez
Messaggio: #3
grazie del passaggio smile.gif

onestamente mi aspettavo qualcosa in più, non da te nello specifico, ma in generale.
o tutto si limita a quanto mi hai scritto?
Lapislapsovic
Messaggio: #4
QUOTE(Memez @ Aug 24 2015, 03:43 PM) *
mi ricordo mio padre che ogni tanto attrezzava la cucina a camera oscura ma non mi sono mai interessato alla cosa, anche perchè ero un bimbo.
tra le varie foto ce n'è una elaborata in high key...

appartenendo più all'era digitale, non ho la più pallida idea di quali siano le tecniche per operare sui colori, se sia possibile fare degli interventi mirati su alcune zone, aggiustare le imperfezioni etc etc.

le uniche cose che so riguardano gli asa, i colori più o meno brillanti della pellicola e poco altro...

insomma sarei curioso di capire cosa è possibile fare e come, senza ricorrere in alcun modo ai mezzi informatici.

grazie smile.gif


Attrezzarsi una camera oscura con relativa stampa "a colori" era molto difficile wink.gif , normalmente lo era solo in bianco e nero quindi di colore vero e proprio al di là dei vari viraggi, non è che se ne vedeva molto wink.gif , però non bisogna commettere l'errore di pensare che il colore non era presente infatti determinati filtri colorati venivano usati normalmente in ripresa di meno in camera solitamente per enfatizzare e rendere "meglio" i colori in bianco e nero smile.gif , la maggior parte del lavoro però lo svolgevano gli sviluppi ed i loro tempi, la carta e le varie mascherature che appunto servivano a schiarire o scurire determinate zone dell'immagine a seconda di cosa si voleva ottenere oppure normalmente si seguiva il sistema zonale

Ciao ciao

Messaggio modificato da Lapislapsovic il Aug 25 2015, 08:50 AM
giuliomagnifico
Messaggio: #5
Guarda questo:

Memez
Messaggio: #6
WOW!
chi è questo grande?

grazie Giulio, ottimo video.
mperdomi
Nikonista
Messaggio: #7
Ho trattato sia il B/N che il colore come pure le dia.
Per il B/N oltre a forzare l'esposizione sviluppando con adeguati processi chimici si trattava anche lo sviluppo con uno sviluppatore
particolare che ne aumentava il micro contrasto. I Vecchi, come me, ricorderanno il Microphen della Ilford.
L'abilità in camera oscura consisteva nel mascherare l'esposizione della carta con mascherine o per i più abili con le mani al fine di
esporre in modo differenziato. La mia esperienza con il colore, posseggo ancora l'ingranditore con testa dicroica, come detto si è alternata
sia con il negativo sia con dia ma stampate usando il famoso Cibacrome. Si trattava di un materiale che dava direttamente una stampa
positiva senza dover ricorrere ad un negativo intermedio. Il problema principale oltre a una stabilizzazione della sorgente luminosa che,
come certamente sai, che al variare della tensione di alimentazione varia sia l' intensità luminosa sia la temperatura cromatica della sorgente
per cui era importante fosse discretamente stabilizzata, esisteva anche il problema della temperatura dei bagni, che per il colore, con
materiali Kodak doveva essere di 24°C. lavorando in elettronica progettai sia uno stabilizzatore di tensione a transistor sia un termostato
elettronico con un ofsett di 0,05° inoltre li bagni erano sistemati in immersione con l'acqua di riscaldamento sempre agitata.
Per la cronaca tutto quanto descritto di tecnico sono ancora in mio possesso.
Ancora per il B/N venivano usate delle pellicole speciali per riproduzione dei documenti al fine di ottenere particolari effetti fotografici,
es: solarizzazione o immagini al tratto.
Tempi che ricorda con nostalgia (ero giovane).
davidebaroni
Messaggio: #8
Post produzione con la pellicola se ne faceva un sacco.
Per cominciare, lo sviluppo... Come è già stato detto, usare un certo sviluppo piuttosto che un altro influiva su grana, contrasto generale, micro-contrasto eccetera. Ma, sempre in fase di sviluppo, alcuni di questi parametri erano influenzati anche da temperatura, velocità di agitazione, tempi di agitazione, e altri fattori ancora. E questi ultimi fattori d'influenza valevano sia per il BN che per le diapositive a colori... Io mi sviluppavo in casa le Agfachrome 50 S Professional (sì, 50 ISO, che allora si chiamavano ASA... Altro che i millemila ISO di adesso messicano.gif ), e la differenza era nettamente visibile.
Ma poi si potevano fare ulteriori "elaborazioni" usando, ad esempio, pellicola fotomeccanica per aumentare il contrasto (fino a separare completamente il bianco e il nero ed eliminare i grigi, come vedremo fra poco). O altre pellicole speciali... Io adoravo la Kodak Recording 2475, che si poteva "tirare" fino a 32.000 ISO senza troppi problemi (a parte i tempi di sviluppo, io usavo HC110 diluito 1+29 con 1' di agitazione continua all'inizio e 10" ogni minuto successivo e ci voleva... un'era geologica wink.gif ). E poi sandwich di pellicole, e un sacco di altre cose che io non facevo ma altri amici sì...
E poi c'era la stampa: e qui parlo solo del BN, il colore me lo facevo stampare da Arrigo Ghi (amico di famiglia, che era anche quello che stampava per Fontana, Ghiri, Zagaglia... Pura fortuna, perché lui prendeva delle foto che sembravano dei cessi e ne tirava fuori cose da restare a bocca aperta), scelta del contrasto della carta, luce diffusa o puntiforme, perfino l'apertura del diaframma dell'obiettivo dell'ingranditore. smile.gif

Questa è una foto fatta totalmente in pellicola:

IPB Immagine

Il processo produttivo fu questo:
- Scattata con una Hasselblad 500, in studio, su Agfapan 25, illuminazione diretta con 2 flash Bowens Monolite 800, pensata già in funzione del risultato finale da ottenere e quindi dei passaggi di lavorazione a venire;
- Negativo sottoposto a un passaggio su fotomeccanica;
- successivo doppio passaggio in Agfacontour (una pellicola speciale usata soprattutto in astrofotografia, che permetteva, mediante filtrature, di "isolare" delle aree aventi la stessa densità di grigio, producendo quindi delle "equidensitometrie") con diverse filtrature gialle e tempi di esposizione per ottenere due equidensitometrie che isolassero diversi livelli di grigio;
- sandwich delle due agfacontour stampato a contatto su fotomeccanica;
- stampa finale dal negativo fotomeccanico.

Insomma, onestamente, un lavoraccio. smile.gif
Oggi, con photoshop, immagino si potrebbe fare in mezz'ora o anche meno. Allora fu un incubo, anche perché qualsiasi errore voleva dire ricominciare da capo... Sempre che il negativo originale da cui partire fosse salvo messicano.gif

Un'altra foto della stessa serie, processo molto simile:

IPB Immagine

Ciao,
Davide
pes084k1
Messaggio: #9
QUOTE(Andybike @ Aug 24 2015, 04:04 PM) *
Sicuramente si potevano usare filtri colorati, mascherature con la mano o con altro sotto l'obiettivo dell'ingranditore... Poi certe pellicole si prestavano ad essere "tirate" per utilizzare sensibilità più elevate, e il rullino intero doveva essere sviluppato di conseguenza


Altri, ed era arte, producevano effetti speciali rifotografando con filtri colorati sandwich di dia e stampe/pellicole lith.
E poi esposizioni multiple, starature di colre,...

A presto telefono.gif

Elio
Memez
Messaggio: #10
WOW!
mi piace!

grazie del vostro contributo e continuate, continuate smile.gif
 
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