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Rapporto Istogramma - Stop E Modi Per Correggerlo
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davide.demichelis
Messaggio: #1
Ciao a tutti
ringrazio anticipatamente chiunque risponderà, o anche solo leggerà, il mio post.
Da qualche tempo sono tornato a fotografare dopo aver lasciato la mia attrezzatura a prendere polvere nell'armadio e sto cercando di capire meglio i processi che ci sono dietro alla fotografia.

Passiamo però subito al quesito:
Sto incominciando a prendere in seria considerazione l'ISTOGRAMMA dopo aver sbagliato l'esposizione di diverse foto ma pensandole buone dopo averle viste nel display della mia Nikon.
Per il momento ho capito che la forma deve essere quello a campana con il picco più alto al centro dove sono posizionati i grigi e che però non è da considerarsi sbagliato se i picchi sono verso i bianchi (nel caso di foto con la neve, soggetti chiari o sfondi luminosi) o viceversa se il diagramma è verso i valori 0 del nero (foto notturne, silhouette o sfondo scuro).
Fin qua nessun problema.
Vi chiedo come posso però, grazie all'istogramma, già avere un'idea di come modificare le impostazioni della reflex per avere esposizioni migliori:

- L'istogramma è suddiviso in 5 "fasce"...ogni fascia a quanti stop corrisponde?
- Miglioro l'esposizione (e quindi di conseguenza l'istogramma) grazie a aumento/diminuzione apertura diaframma...aumento/diminuzione tempo posa...aumento/diminuzione ISO.
Esiste un ordine di modifica che mi permette di non perdere qualità nell'immagine?
- In caso questi tre metodi non fossero modificabili...la soluzione di modificare la compensazione dell'esposizione (tasto +/- vicino a quello di accensione) è corretto o è una bestemmia?

Ho molti dubbi a riguardo e spero che la vostra esperienza e conoscenza possa aiutarmi a sapere le basi della fotografia per essere più pronto quando si uscirà sul campo a scattare.

Grazie mille

Davide
a_deias
Messaggio: #2
Se cerchi in rete c'é molto da leggere.

Io non mi fisserei troppo sull'istogramma che va sempre rapportato alla scena che riprendi, devi cercare le risposte sull'istogramma rispetto alla scena, quello che il display non riesce ad evidenziarti.

La domanda sugli stop é sintomatica che é tutto relativo alla macchina,al sensore. Se hai 14ev di gamma dinamica le zone valgono diversamente se hai 10ev e cambia se hsi un sensore CCD da un CMOS dove la gsmma dinsmica non ha eguale didtribuzione su alte e basse luci.
davide.demichelis
Messaggio: #3
Se sapere che possiedo una Nikon D300 può aiutare a darmi delle risposte dettagliate ben venga.

Davide
Antonio Canetti
Messaggio: #4
QUOTE(davide.demichelis @ Feb 8 2015, 06:38 PM) *
- Miglioro l'esposizione (e quindi di conseguenza l'istogramma) grazie a aumento/diminuzione apertura diaframma...aumento/diminuzione tempo posa...aumento/diminuzione ISO.


sono relativi a quello dei fare perché sono solo relativi alla quantità di luce necessaria, se devi fotografare una motocicletta se la vuoi ferma sovra/sottoesponi col diaframma, se la vuoi mossa giochi con i Tempi.




in fase di ripresa raramente controllo il istogramma uso tanto il stastino "+/-", mentre in post produzione è la prima cosa che vado a correggere.

Antonio




mperdomi
Nikonista
Messaggio: #5
Per me l'istogramma come la composizione è di estrema importanza. Se c'è il tempo necessario espongo e controllo subito l'istogramma che deve
lambire il lato destro dello schermo cioè il lato delle alte luci. Sempre se è possibile controllo anche i singoli istogrammi. Se invece il tempo a
disposizione è insufficiente inizio a scattare cercando nel limite del possibile di correggere sempre però di portare il picco verso destra senza
saturare le alte luci. Un controllo anche commutando il monitor sulle alte luci ti informa se hai ecceduto nell'esposizione.
La lettura di un buon libro di Fotografia digitale reflex ti aiuterà molto.
Gian Carlo F
Messaggio: #6
QUOTE(davide.demichelis @ Feb 8 2015, 06:38 PM) *
Ciao a tutti
ringrazio anticipatamente chiunque risponderà, o anche solo leggerà, il mio post.
Da qualche tempo sono tornato a fotografare dopo aver lasciato la mia attrezzatura a prendere polvere nell'armadio e sto cercando di capire meglio i processi che ci sono dietro alla fotografia.

Passiamo però subito al quesito:
Sto incominciando a prendere in seria considerazione l'ISTOGRAMMA dopo aver sbagliato l'esposizione di diverse foto ma pensandole buone dopo averle viste nel display della mia Nikon.
Per il momento ho capito che la forma deve essere quello a campana con il picco più alto al centro dove sono posizionati i grigi e che però non è da considerarsi sbagliato se i picchi sono verso i bianchi (nel caso di foto con la neve, soggetti chiari o sfondi luminosi) o viceversa se il diagramma è verso i valori 0 del nero (foto notturne, silhouette o sfondo scuro).
Fin qua nessun problema.
Vi chiedo come posso però, grazie all'istogramma, già avere un'idea di come modificare le impostazioni della reflex per avere esposizioni migliori:

- L'istogramma è suddiviso in 5 "fasce"...ogni fascia a quanti stop corrisponde?
- Miglioro l'esposizione (e quindi di conseguenza l'istogramma) grazie a aumento/diminuzione apertura diaframma...aumento/diminuzione tempo posa...aumento/diminuzione ISO.
Esiste un ordine di modifica che mi permette di non perdere qualità nell'immagine?
- In caso questi tre metodi non fossero modificabili...la soluzione di modificare la compensazione dell'esposizione (tasto +/- vicino a quello di accensione) è corretto o è una bestemmia?

Ho molti dubbi a riguardo e spero che la vostra esperienza e conoscenza possa aiutarmi a sapere le basi della fotografia per essere più pronto quando si uscirà sul campo a scattare.

Grazie mille

Davide


attenzione però, l'istogramma assume un profilo che dipende da cosa tu riprendi, un paesaggio generico avrà un istogramma ben diverso da quello di un gatto nero su fondo bianco.
La suddivisione in 5 fasce non significa nulla è un semplice reticolo.
Quello che conta è che la tua immagine sia contenuta il più possibile all'interno dell'istogramma ma, aggiungo, è forse ancor più importante che sia ben esposto il soggetto principale della tua foto.
Un esempio: un ritratto con luci inquadrate e sparate verso l'obiettivo come lo gestisci?
Se vuoi che il volto sia ben esposto devi esporre in spot su quello e te ne devi fregare delle luci che verranno bruciate, immagina che istogramma può avere una immagine del genere
pes084k1
Messaggio: #7
QUOTE(davide.demichelis @ Feb 8 2015, 06:38 PM) *
Ciao a tutti
ringrazio anticipatamente chiunque risponderà, o anche solo leggerà, il mio post.
Da qualche tempo sono tornato a fotografare dopo aver lasciato la mia attrezzatura a prendere polvere nell'armadio e sto cercando di capire meglio i processi che ci sono dietro alla fotografia.

Passiamo però subito al quesito:
Sto incominciando a prendere in seria considerazione l'ISTOGRAMMA dopo aver sbagliato l'esposizione di diverse foto ma pensandole buone dopo averle viste nel display della mia Nikon.
Per il momento ho capito che la forma deve essere quello a campana con il picco più alto al centro dove sono posizionati i grigi e che però non è da considerarsi sbagliato se i picchi sono verso i bianchi (nel caso di foto con la neve, soggetti chiari o sfondi luminosi) o viceversa se il diagramma è verso i valori 0 del nero (foto notturne, silhouette o sfondo scuro).
Fin qua nessun problema.
Vi chiedo come posso però, grazie all'istogramma, già avere un'idea di come modificare le impostazioni della reflex per avere esposizioni migliori:

- L'istogramma è suddiviso in 5 "fasce"...ogni fascia a quanti stop corrisponde?
- Miglioro l'esposizione (e quindi di conseguenza l'istogramma) grazie a aumento/diminuzione apertura diaframma...aumento/diminuzione tempo posa...aumento/diminuzione ISO.
Esiste un ordine di modifica che mi permette di non perdere qualità nell'immagine?
- In caso questi tre metodi non fossero modificabili...la soluzione di modificare la compensazione dell'esposizione (tasto +/- vicino a quello di accensione) è corretto o è una bestemmia?

Ho molti dubbi a riguardo e spero che la vostra esperienza e conoscenza possa aiutarmi a sapere le basi della fotografia per essere più pronto quando si uscirà sul campo a scattare.

Grazie mille

Davide


L'istogramma non è "lineare", ma è l'espressione di una rimappatura complessa dei bit del raw. Per esempio, il livello 125 (in sRGB), cioè poco meno della mètà del fondo scala convenzionale del visore LCD, 255, corrisponde circa al 18% di riflettenza del grigio test su cui sono tarati gli esposimetri "tedeschi", un mezzotono piuttosto scuro e raro, verde dei boschi o cielo azzurro a nord (-2.6 stop rispetto ad un foglio di carta bianchissima), circa 1/6 della gamma dinamica totale del sensore. Quindi se l'istogramma è vuoto nella metà destra e addensato a sinistra state sottoesponendo di circa 2 stop. Viceversa, se seguite un esposimetro Nikon, spesso vederete addensamenti a destra (luci bruciate) che fanno tanto fotografia "digitale". Tranquilli, il PP realmente sulle alte luci recupera poco o niente in realtà. Quindi, come sulle dia, in digitale meglio essere avari di 0.3-0.7 stop (luci che si spengono ai 4/5 dell'istogramma).
L'istogramma non è detto che sia a campana, anzi, in pratica, lo si vede solo con ottiche scadenti, cioè poco macrocontrastate e/o con flare interno o in paesaggi con il polarizzatore o con un filtro B/N giallo o rosso davanti all'obiettivo (magari di una Monochrome o di una ripresa in negativo vero...). L'importante è che l'istogramma SI SPENGA completamente a destra e non si affastelli a sinistra, all'interno va sempre bene ed assicura una immagine satura e non "digitalmente slavata".
Se l'istogramma è bimodale (un picco a destra e uno a sinistra) siamo in presenza di una scena ad alta dinamica. A volte è alto in basso e si spegne progressivamente in alto.
L'importante che a sinistra (pattern noise in evidenza) e soprattutto a destra (luci alte bruciate) non abbiamo quasi risposta agli ultimi pixel. Se accade, si possono usare filtri comprimenti della dinamica (es: warming, polarizzatori, graduati o non lineari da cinema, come i Tiffen Ultra-Contrast, o altri filtri che riducano la pericolosa luce del cielo), cambiare posizione o luce, schiarire con flash o pannelli riflettenti i primi piani. E' meglio avere una luce morbida e contrastare l'immagine che viceversa. Le immagini morbide, spesso presenti nei forum, non piacciono alle persone normali e a quelle di buon gusto.

A presto telefono.gif

Elio

Messaggio modificato da pes084k1 il Feb 9 2015, 12:01 AM
vz77
Messaggio: #8
QUOTE(pes084k1 @ Feb 8 2015, 11:59 PM) *
L'istogramma non è "lineare", ma è l'espressione di una rimappatura complessa dei bit del raw. Per esempio, il livello 125 (in sRGB), cioè poco meno della mètà del fondo scala convenzionale del visore LCD, 255, corrisponde circa al 18% di riflettenza del grigio test su cui sono tarati gli esposimetri "tedeschi", un mezzotono piuttosto scuro e raro, verde dei boschi o cielo azzurro a nord (-2.6 stop rispetto ad un foglio di carta bianchissima), circa 1/6 della gamma dinamica totale del sensore. Quindi se l'istogramma è vuoto nella metà destra e addensato a sinistra state sottoesponendo di circa 2 stop. Viceversa, se seguite un esposimetro Nikon, spesso vederete addensamenti a destra (luci bruciate) che fanno tanto fotografia "digitale". Tranquilli, il PP realmente sulle alte luci recupera poco o niente in realtà. Quindi, come sulle dia, in digitale meglio essere avari di 0.3-0.7 stop (luci che si spengono ai 4/5 dell'istogramma).
L'istogramma non è detto che sia a campana, anzi, in pratica, lo si vede solo con ottiche scadenti, cioè poco macrocontrastate e/o con flare interno o in paesaggi con il polarizzatore o con un filtro B/N giallo o rosso davanti all'obiettivo (magari di una Monochrome o di una ripresa in negativo vero...). L'importante è che l'istogramma SI SPENGA completamente a destra e non si affastelli a sinistra, all'interno va sempre bene ed assicura una immagine satura e non "digitalmente slavata".
Se l'istogramma è bimodale (un picco a destra e uno a sinistra) siamo in presenza di una scena ad alta dinamica. A volte è alto in basso e si spegne progressivamente in alto.
L'importante che a sinistra (pattern noise in evidenza) e soprattutto a destra (luci alte bruciate) non abbiamo quasi risposta agli ultimi pixel. Se accade, si possono usare filtri comprimenti della dinamica (es: warming, polarizzatori, graduati o non lineari da cinema, come i Tiffen Ultra-Contrast, o altri filtri che riducano la pericolosa luce del cielo), cambiare posizione o luce, schiarire con flash o pannelli riflettenti i primi piani. E' meglio avere una luce morbida e contrastare l'immagine che viceversa. Le immagini morbide, spesso presenti nei forum, non piacciono alle persone normali e a quelle di buon gusto.

A presto telefono.gif

Elio


piaccion poco immagini morbide e poco sature. al di là dei gusti pessimi, l'istogramma in sé può subito farci capire se perdiamo informazioni su ombre o luci. una volta spostato al centro il grafico si può ulteriormente scegliere se sovra o sottoesporre. pensavo fossero miracolosi solo i recuperi delle ombrema recentemente ho sovraesposto uno scatto a forte contrasto.. senza comunque bruciare, ed ecco che in post pro dal quasi bianco son spuntati cielo da blu ad azzurro,foschia grigia con relative sfumature all,'orizzonte, case prati ombre alberi tutto, come se avessi esposto sul cielo azzurro assolato che si vedeva fuori dalle finestre e non sull'intero della stanza in ombra che stavo fotografando per un lavoro.
mko61
Messaggio: #9

Non mi concentrerei troppo sull'istogramma. Come hanno già detto, forma ed ampiezza dipendono in buona parte dalla scena che stai riprendendo e quindi non è possibile avere sempre e comunque una forma gaussiana estesa da destra a sinistra. Può essere utile per vedere di non avere luci bruciate o ombre perse, ma le prima le valuti più facilmente con la funzione highlights del display, mentre le seconde le valuti meglio con un po' di esperienza.

mperdomi
Nikonista
Messaggio: #10
Dopo tante considerazioni bisogna sempre ricordare che l'istogramma della fotocamera viene ottenuto dalla conversione dei file Raw in Jpeg e
che offre una linea generale all'esposizione (ma tra andare a lume di naso e seguire una attendibile indicazione la differenza è molta).
Ripropongo ancora che sarebbe utile la lettura di un buon libro di fotografia digitale. Vedi "Fotografia digitale reflex" di Giuseppe Maio.
Con tanti post probabilmente, andando oltre la semplicità esplicativa, invece di chiarire le idee le abbiamo complicate e confuse.
Gian Carlo F
Messaggio: #11
QUOTE(vz77 @ Feb 9 2015, 12:53 AM) *
piaccion poco immagini morbide e poco sature. al di là dei gusti pessimi, l'istogramma in sé può subito farci capire se perdiamo informazioni su ombre o luci. una volta spostato al centro il grafico si può ulteriormente scegliere se sovra o sottoesporre. pensavo fossero miracolosi solo i recuperi delle ombrema recentemente ho sovraesposto uno scatto a forte contrasto.. senza comunque bruciare, ed ecco che in post pro dal quasi bianco son spuntati cielo da blu ad azzurro,foschia grigia con relative sfumature all,'orizzonte, case prati ombre alberi tutto, come se avessi esposto sul cielo azzurro assolato che si vedeva fuori dalle finestre e non sull'intero della stanza in ombra che stavo fotografando per un lavoro.


una "classica" immagine deve avere bianchi puliti e neri profondi ai suoi estremi, altrimenti risulta piatta e scialba, questo ammesso ovviamente che la foto abbia bianchi e neri da riprendere, se fotografo ad esempio una banconota probabilmente non è così.

Fondamentale, secondo me, è esporre correttamente per il soggetto principale, volendo si può anche variare leggermente quel parametro ma non troppo (si correggerà in PP), esporre in modo netto diversamente sarebbe un grave errore.
Per questo ha, secondo me una grandissima importanza il tipo di esposizione che usiamo (matrix, spot o semispot), è la partenza di tutto.
Molti pensano che esporre in martix sia la soluzione di tutto, non è affatto vero. Va bene per scene generiche, paesaggio, ecc. ma se si va in situazioni di luce particolari, bisogna essere più precisi e mirati.

L'ottenere la più ampia gamma dinamica possibile nell'immagine è un classico lavoro di PP.
Se si parte con un buon RAW, magari scattato con una fotocamera D8xx (che ha una gamma dinamica elevatissima di suo, ma ce ne sono altre...) con un buon programma, tipo ACR o Lightroom, si riesce a correggere ampiamente le sforature visibili nell'istogramma, lavorando su luci ombre e, soprattutto, su bianchi e neri. Insomma non è detto assolutamente che quanto sembra fuori dall'istogramma non possa essere recuperato.

Oltre si può pure andare, ma utilizzando la tecnica dell'HDR o illuminando in modo diverso il nostro soggetto principale.

Insomma l'istogramma è sicuramente utile ma, a mio modesto parere, non deve essere un dogma.

Se si vogliono ottenere risultati eccellenti è fondamentale comunque il sensore, deve avere una ampia gamma dinamica, se la scena va oltre quell'intervallo non c'è nulla da fare, si perdono informazioni a meno che, come dicevo sopra si ricorra ad artifici tipo HDR.

Messaggio modificato da Gian Carlo F il Feb 9 2015, 09:21 AM
gambit
Banned
Messaggio: #12
l'istogramma serve molto, o meglio MI serve molto, quando scatto in manuale con il fash, perché cerco di sottoesporre la scena quel tanto che reputo opportuno e l'istogramma mi aiuta in questo. ancor più utile è "l'istrogramma" del canale rgb, monitorando il rosso cerco di controllare anche il wb.
davide.demichelis
Messaggio: #13
Grazie a tutti per le risposte.
Vi spiego come la penso...

Ritengo l'istogramma un ottimo aiuto nell'immediatezza dello scatto per valutare l'esposizione e per incentivarmi a provare a sottoesporre o sovraesporre il frame in modo da avere più "esperienze" tra cui scegliere, che magari prima non avevo valutato.

Sono pienamente coscente che la foto di un cigno bianco su sfondo scuto o di un merlo con il cielo azzurro dietro non potrà mai avere un istogramma a "campana" per la non presenza di mezzitoni e per la presenza in maggioranza di luci chiare / scure.

Ritengo però che le immagini (non particolari come quelle citate sopra) debbano avere un grafico il più centrale possibile per avere già una buona base e lavorarci minimamente in PP. Altrimenti tutti scatteremmo immagini a caso e poi...via di Photoshop o Lightroom.

Purtroppo sono nato negli anni 80 e mi spiace davvero tanto non aver potuto vivere l'esperienza della pellicola (ormai non è più fattibile per il costo dello sviluppo e dei rullini) perchè è stato un modo per "ragionare" e "studiare" la foto, avendo solo 32 scatti e non centinaia come le attuale digitali.

Ho già letto diversi libri, anche conosciuti, ma non quello citato da voi...provvederò subito.

Ripropongo una curiosità in quanto non ancora soddisfatta pienamente:
l'unico modo per sapere di quanto sovraesporre / sottoesporre una immagine (+1/3...+2/3...+1...-1...-2/3...-1/3) per avere una gamma di toni il più varia possibile, e poi lavorare la foto in PP, è quella di andare a caso?

Vi faccio un esempio: ho fatto foto ad un battesimo del figlio di amici e, non volendo usare il flash, ho ottenuto solo foto scure che poi in PP non sono venute come le immaginavo (per fortuna erano presenti altri amici a fotografare).
Avessi capito vedendo l'istogramma di quanto sovra / sottoesporre avrei potuto in pochi secondi cambiare impostazioni e fare lo scatto desiderato. Non parlo di foto di paesaggio che posso stare li ore ed ore a provare e riprovare l'esposizione.

Come vi comportate in questi casi?

Spero di essere stato chiaro.
Buona giornata
Davide
Gian Carlo F
Messaggio: #14
QUOTE(davide.demichelis @ Feb 9 2015, 10:10 AM) *
Grazie a tutti per le risposte.
Vi spiego come la penso...

Ritengo l'istogramma un ottimo aiuto nell'immediatezza dello scatto per valutare l'esposizione e per incentivarmi a provare a sottoesporre o sovraesporre il frame in modo da avere più "esperienze" tra cui scegliere, che magari prima non avevo valutato.

Sono pienamente coscente che la foto di un cigno bianco su sfondo scuto o di un merlo con il cielo azzurro dietro non potrà mai avere un istogramma a "campana" per la non presenza di mezzitoni e per la presenza in maggioranza di luci chiare / scure.

Ritengo però che le immagini (non particolari come quelle citate sopra) debbano avere un grafico il più centrale possibile per avere già una buona base e lavorarci minimamente in PP. Altrimenti tutti scatteremmo immagini a caso e poi...via di Photoshop o Lightroom.

Purtroppo sono nato negli anni 80 e mi spiace davvero tanto non aver potuto vivere l'esperienza della pellicola (ormai non è più fattibile per il costo dello sviluppo e dei rullini) perchè è stato un modo per "ragionare" e "studiare" la foto, avendo solo 32 scatti e non centinaia come le attuale digitali.

Ho già letto diversi libri, anche conosciuti, ma non quello citato da voi...provvederò subito.

Ripropongo una curiosità in quanto non ancora soddisfatta pienamente:
l'unico modo per sapere di quanto sovraesporre / sottoesporre una immagine (+1/3...+2/3...+1...-1...-2/3...-1/3) per avere una gamma di toni il più varia possibile, e poi lavorare la foto in PP, è quella di andare a caso?

Vi faccio un esempio: ho fatto foto ad un battesimo del figlio di amici e, non volendo usare il flash, ho ottenuto solo foto scure che poi in PP non sono venute come le immaginavo (per fortuna erano presenti altri amici a fotografare).
Avessi capito vedendo l'istogramma di quanto sovra / sottoesporre avrei potuto in pochi secondi cambiare impostazioni e fare lo scatto desiderato. Non parlo di foto di paesaggio che posso stare li ore ed ore a provare e riprovare l'esposizione.

Come vi comportate in questi casi?

Spero di essere stato chiaro.
Buona giornata
Davide


Andare a caso sarebbe da pazzi smile.gif
Se impari ad usare la misurazione ponderata centrale o spot vedrai che di errori, nelle situazioni difficili ne usciranno ben pochi.
Scusa se insisto ma è importantissimo questo.

Se ti sono venute immagini sottoesposte a quella cerimonia vuol dire che hai impostato male la fotocamera.

Prova ad impostarla così:
- in A (nota che col diaframma regoli anche indirettamente il tempo)
- ISO auto, con un tempo di sicurezza max preimpostato, tanto se la luce è poca li devi aumentarli comunque, tanto vale farlo fare alla fotocamera,
in questo modo è impossibile sottoesporre.
L'esperienza poi ti suggerirà quali valori limite di ISO e tempi di sicurezza impostare.
Poi, ovviamente, potrai usare anche altre impostazioni, ma quella che ti ho suggerito funziona per la stragrande maggioranza delle situazioni.

Messaggio modificato da Gian Carlo F il Feb 9 2015, 11:41 AM
astellando
Messaggio: #15
Io la penso come Gian Carlo, esporre per il soggetto principale quindi ponderata centrale o spot, se poi non c'è un soggetto principale allora matrix , l'istogramma è importante ma se stai facendo foto che non puoi sbagliare un'occhiata al display per visualizzare la foto non guasta penso che ci si possa render conto meglio se la foto va o non va che con un'occhiata all'istogramma; poi se sto facendo un paesaggio e ho tutto il tempo che voglio allora posso anche studiare a fondo tutti gli istogrammi disponibili e rifare lo scatto.
Leggo che tu dal display avevi valutato lo scatto buono, a me per quanto riguarda l'esposizione non è mai successo, con il fuoco a grandi aperture invece si.

Ciao Andrea
 
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