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Attività Eod A Nassiriyah
Bonifica esplosivi in Iraq
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gongolo
Messaggio: #1
Dhi Qar. A metà della Flaminia che divide Nassiriya da Camp Mittica, ove è di stanza il contingente italiano Antica Babilonia 8, operano gli uomini del Genio della Task Force Bravo, plotone alla cui guida c'è il Maresciallo Capo Vincenzo Bavetta. Il loro compito è quello di rispondere alle varie call delle pattuglie che si imbattono in ordigni di vario tipo o "più semplicemente" seguire un piano di intervento ben strutturato.
È il 23 dicembre, le feste sono ormai prossime, la quotidianità non riesce ad impedirci di andare con il pensiero alle nostre famiglie, ai preparativi che abbiamo lasciato alle spalle, agli alberi di Natale, ai presepi, alle tradizioni che quest’anno, non abbiamo rispettato. Un cielo uniformemente grigio ci annuncia che anche se la stagione delle piogge sembra non volerne sapere di cominciare, lo stesso l’attività di bonifica odierna, rischia di essere compromessa e di venir rimandata a data migliore.
Da strutture che difficilmente riusciamo a chiamare abitazioni, uomini, donne e bambini si preparano alla loro giornata. Lasciandosi alle spalle quelle precarie pareti di fango e argilla, o di mattoni di seconda mano nei migliori dei casi, affrontano il deserto, parente ormai lontano dell’antica Mesopotamia. Il loro è un cammino che si snoda su un terreno polveroso, intervallato qua e là da pozze e acquitrini, residuo piovasco ristagnante, che non riesce a penetrare il substrato impermeabile della superficie.
Ha smesso di piovere, o meglio, non hai mai cominciato sul serio. Abbiamo solo perso tempo, traendone unicamente un misero beneficio: ancora per un po’, l’aria sarà meno secca e la polvere si staccherà dal suolo, più tardi del solito, ma si alzerà lo stesso… prima o poi! Viene dato l’ok, le condizioni atmosferiche ora sembrano più che buone e si decide di uscire per l’attività odierna. Ci dividiamo e saliamo a bordo dei nostri mezzi, destinazione l'area denominata CMC77, di ben 39 kmq.
I più fortunati riescono a racimolare un passaggio su di un pick up scoperto, ovviamente in molti saranno trasportati nel vano posteriore, ma non sono i comfort a fare la differenza, quanto il poter risparmiare le suole di sandali logorati dal tempo, lisi da polvere e usura. Finché è percorribile, il mezzo di fortuna prosegue per una strada non asfaltata, poi si arresta e tutti scendono . L’orizzonte non è visibile, nascosto all’occhio incapace di spaziare in un simile scenario: ovunque si ergono come foruncoli, ammassi di terra rivoltata, che vomita al cielo, il suo tetro e triste contenuto.
Tutta la zona contava un numero superiore ai 210 bunker, distrutti dai bombardamenti alleati del '91 o fatti diligentemente esplodere dallo stesso Genio nel 2004, anno che conta ben 42 edifici bonificati. Il maggior problema è che dai detriti dei fortini bombardati, a seguito della ricerca di materiale metallico, o di mattoni riutilizzabili per ulteriori edifici, civili e non possono imbattersi in ordigni inesplosi: riutilizzandoli a fini bellico-terroristici o rischiando la loro vita.
Si formano vari gruppi di scavo e ricerca, anche le donne, soprattutto loro, imbracciano la pala e si chinano sul terreno, confondendosi con esso. Tutto quello che era visibile in superficie, è stato già analizzato e quando possibile, riutilizzato. I mattoni integri vengono accatastati in pile che verranno rivendute poi in città, altri beneficeranno di edifici più stabili. A questi braccianti del deserto, sarcastiche pantomime dei cacciatori di tesori, poco importa della stoffa che li ripara dal vento durante il giorno e dal freddo della notte…
Sembra una gita domenicale, solo che dopo la pioggia, i nostri cestini non saranno colmi di funghi né di lumache, ma di tutti gli ordigni ancora pericolosi , che costellano in abbondanza il terreno, come i riflessi di un minerale.
I sei team di cui si compone il plotone, il comando più altri 5, suddivisi in 3 EOD (exsplosive ordinance disposal) e 2 IEDD (improvised esxplosive device diposal), sono impegnati tutti i giorni in bonifiche di 1° grado, appunto per ripulire il terreno in superficie da queste "mine vaganti". Interventi più approfonditi sono di loro competenza solo per le aree che prevedono installazioni e infrastrutture del nostro contingente e per rendere sicure le maggiori vie di comunicazione, su di un'area di responsabilità di 100 km a nord di Dhi Qar e 150 a sud. Gli interventi di 2° grado in zone di interesse civile, sono invece delegati a società private, previa gara di appalto, ma la realtà è che le due vincitrici, finora, dopo essersi rese conto della situazione si sono tirate indietro.
Prim’ancora dei mattoni, i materiali più ambiti sono i metalli: ferro, rame, qualsiasi lega di cui si senta la mancanza, considerata la povertà dell’ambiente. Ogni bomba o colpo di mortaio è stato già spogliato delle “corone” e vuoti solchi in coda, testimoniano la loro assenza. Vi sono lunghi tratti di terreno rivoltato, l’inganno è prossimo all’occhio, che può crederli un accenno di aratura, ma qui il terreno, è ormai abbandonato da secoli, purtroppo. Quelle ferite invece, celavano un tempo cavi elettrici, che servivano a portare l’energia ai vari bunker, ma dei fili di rame, non vi è più traccia, se non nel mercato di Nassiriya, tra le varie opere di artigianato locale.
Con la sola forza lavoro manuale, gli uomini del Genio hanno ad oggi rinvenuto e distrutto circa 55000 ordigni in 4 mesi, con una media di due interventi quotidiani. Il capo team, tramite la sala operativa, acquisisce utili informazioni sul tipo di ordigno segnalato, in caso di trappolamento improvvisato si attiva l'unità IEDD invece della EOD; organizza quindi il team, composto dal capo, 2 operatori, 1’infermiere e 1’ambulanziere; si reca sul posto ove assume il comando e, previo riconoscimento, studia il piano di risoluzione dell'incidente, che prevede la possibilità del brillamento in sito o della rimozione per operare altrove. A seguire la verifica dell'esito, il rientro e il rapporto di bonifica, che lo rende a tutti gli effetti responsabile di quanto dichiarato.
Anche oggi, civili e militari, qui si incontrano e lavorano fianco a fianco, seppur con finalità differenti. Se gli uni creano mucchi di materiale di sopravvivenza, gli altri ergono cumuli di esplosivo da dover far sparire al più presto.
Avvisati della nostra presenza con un rapidissimo tam tam, di cui si ignorano i meccanismi, i bambini sparsi un po’ ovunque, si ritrovano tutti ad un chilometro di distanza dal fornello ove sono stati depositati i vari “residuati bellici” pronti a brillare per un pubblico non pagante, accorso più per la distribuzione di generi alimentar che seguirà di lì a poco, che non per lo spettacolo in sé.


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L’esplosione non ha minimamente disturbato i dieci bambini arrivati e diligentemente accovacciatisi in attesa dei nostri regali. Nei mezzi di trasporto, c’è sempre una scorta precauzionale di acqua, bibite e merendine, che vengono presto regalate ad una fila “indiana” irakena, dove i più grandi, cercano di togliere ai più piccoli, non per beneficiare in prima persona, ma probabilmente, per rivendere ad altri. Altri quattro bunker, vanno ad aggiungersi al conto di quelli bonificati.
Nessuna novità per il plotone di stanza all'Italian Joint Task Force "Antica Babilonia 8" composto da persone capaci ed esperte, non nuove alla tipologia di lavoro chiamate ad effettuare. Testimoni gli abitanti delle regioni Piemonte, Lombardia e Val d'Aosta, aree di competenza del X° reggimento Genio Guastatori di Cremona, comandato dal Colonnello Marco Ciampini, che anche su suolo italiano, sono impegnati con un ritmo di 1/2 interventi al giorno, segnalati tramite le forze dell'ordine al neo promosso capitano Saverio Cucinotta, che svolge il delicato ruolo di IC (incident commander), trade d'union tra il mondo civile e quello militare. E anche i lavori per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006, possono dire di aver usufruito di un sì valido aiuto.

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Francesco Petrucci
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #2
Ciao Francesco,

al di la' di tutti i life ... questo è un gran LIFE. Perchè di vita si parla. In tutta la sua essenza. Un testo coinvolgente, scorrevole. Delle foto che rappresentano in pieno lo stato di quei popoli e delle persone che vivono con loro.

Grazie per questo reportage che ci riporta a comprendere + profondamente qual'è la nostra fortuna che spesso disprezziamo, e cosa c'è oltre il mare.

Un saluto

Annalisa
stella.degli.angeli
Messaggio: #3
Immagini così capita di vederle in tv e sui giornali, o alle mostre ( wink.gif ) ma qui, foto di così alto livello è proprio difficile, specie quando si affrontano certi argomenti, certi discorsi.... immagini che sono sotto i nostri occhi a pranzo e a cena, in metro mentre leggiamo.... e con una certa tristezza, mi viene in mente una canzone di Sergio Cammariere che dice....

"ma scendono le lacrime, contano le vittime, mentre qui parlano
facce bianche dai microfoni, ma senza aver pietà, la gente aspetterà
che un'altra estate arriverà, e già si pensa al caldo che farà..."


complimenti (di nuovo) Francesco per le tue bellissime foto e per l'ottimo reportage !!
l'ultima foto è la mia preferita smile.gif
Ais
Messaggio: #4
Reportage fotografico di altissimo livello corredato da un ottimo testo.
Complimenti sinceri
M.ichele
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #5
Ti seguo ogni volta con estremo interesse perchè so per certo che i tuoi reportage sono quanto di più vicino c'è al modo con cui vorrei fossero scritti e vissuti i reportage da luoghi così difficili. Bravo Francesco.

Il tuo futuro sembra segnato dalla fotografia d'impegno. I tuoi Life ne sono testimoni come tu sei testimone del mondo che ti circonda.
Grazie per proporceli in questo Forum che si arricchisce sempre di più per la presenza di persone come te.
guru.gif
miz
Messaggio: #6
Ho conosciuto solo in parte quella che è stata la tua esperienza completa in paesi devastati da quelle punte luccicanti. Qualche foto girata tra di noi, la tua bellissima mostra, in uno spazio purtroppo poco adatto alla migliore comprensione.
Oggi leggo il tuo LIFE, sì, tutto maiuscolo quasi a gridare che con la fotografia e le parole è necessario raccontare questo nostro mondo ancora imperfetto, troppo imperfetto.
Ti ringrazio per la possibilità che ci dai, e non finisco con un augurio, ma con una certezza: tu vuoi far questo nella tua vita, il fotografo e il giornalista; questa è un'altra prova che di sicuro riuscirai. Pollice.gif

smile.gif
marcelus
Messaggio: #7
ottimo lavoro, direi piacevole se non fosse x l'argomento trattato.
biga1
Messaggio: #8
Complimenti Francesco per il tuo life non ci sono parole per commenterà ,fai veramente capire che i problemi sono altri e non le piccole scaramucce della vita quotidiana .





Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #9
QUOTE(__Claudio__ @ Jun 4 2006, 03:13 PM)
Il tuo futuro sembra segnato dalla fotografia d'impegno. I tuoi Life ne sono testimoni come tu sei testimone del mondo che ti circonda.
*

Bravissimo, Francesco! Pollice.gif
Difronte a una testimonianza così alta per impegno e valore fotografico, c'è poco da aggiungere se non un grande grazie.gif

saluti
Bruno

Messaggio modificato da Bruno L il Jun 4 2006, 05:42 PM
sergiobutta
Messaggio: #10
Ottimo lavoro caro Francesco. La lettura di questo Life fa pensare ai grandi reportage di guerra, questa volta vista con gli occhi di un giovane che indugia anche sul mondo che lo circonda.
Gennaro Ciavarella
Messaggio: #11
portare qui la quotidiana e nascosta routine di lavoro dei nostri rappresentanti aiuta a capire la nostra essenza

grazie

gennaro
Fabio Pianigiani
Messaggio: #12
Reportage in piena regola.
Narrazione descrittiva ... senza retorica.
Immagini precise ... secche ... poco inclini alla spettacolarizzazione, che troppo spesso troviamo in altri reportage sull'argomento.

Incisivo e diretto.

Grazie.
PAS
Messaggio: #13
Un reportage che è un vero e proprio documento.
Un reportage proposto senza particolare enfasi ma proprio per questo stimolante per ciascuno di noi a coglierne l’essenza.
Una sequenza di ottime foto, scelte in modo da dare ulteriore vigore al lavoro.
Questa è veramente bella.
Complimenti e grazie!
walter55
Messaggio: #14
Reportage interessantissimo che va a coprire egregiamente uno dei tanti buchi (voluti e non) dei canali informativi a cui normalmente si attinge. L' assenza, nelle foto e nel testo, di qualsivoglia enfasi e retorica sottolinea maggiormente lo spessore qualitativo della presenza italiana in Iraq (e non solo in Iraq). Credo che sia un onore (e un vanto) per il nostro Forum ospitare questo tipo di contributi.
Grazie Francesco.
albertofurlan
Messaggio: #15
Ti ho già fatto i complimenti di persona e te li rinnovo qui, accodandomi all'augurio di Maurizio.

QUOTE(nikomiz @ Jun 4 2006, 03:24 PM)
ma con una certezza: tu vuoi far questo nella tua vita, il fotografo e il giornalista; questa è un'altra prova che di sicuro riuscirai.
*




havana59
Messaggio: #16
QUOTE(__Claudio__ @ Jun 4 2006, 03:13 PM)
....
Il tuo futuro sembra segnato dalla fotografia d'impegno. I tuoi Life ne sono testimoni come tu sei testimone del mondo che ti circonda.
.....
*



Quoto e non aggiungo altro.

ciao
Davide_C
Messaggio: #17
Nessun commento a questo life, solo un GRAZIE per averlo condiviso guru.gif
ironic
Messaggio: #18
Semplicemente:

1 - Ammiro Francesco che ha il coraggio, la passione e l'entusiasmo per affrontare di sua iniziativa viaggi (se viaggi si possono chiamare) di tale "importanza"...per questo grande stima

2 - Nonostante ho avuto il privilegio di poter vedere le foto (formato 50x30??) qui riportate direttamente dalle sue mani, sfogliandone una per una, in tutta tranquillità, trovandole speciali...rivederle qui, corredate da tale "storia"...è emozionante...davvero...

3 - Non meno importante, anzi fondamentale, le foto sono eccezionali...sembrano vive...i soggetti sembrano venire fuori dalla foto...e dal monitor...particolarità questa che per me è sinonimo di uno scatto con i controcogl.....

4 - Francesco... ohmy.gif guru.gif

ironic
Federix
Messaggio: #19
Anche io non commento, ringrazio solamente per averlo potuto leggere grazie.gif
Mezzumione
Messaggio: #20
Seguo sempre con interesse i tuoi reportage Francesco, un life veramente straordinario, complimenti
Massimo
Marino_de_Falco
Messaggio: #21
Complimenti davvero per il tuo interessantissimo Life. Senza altre parole, solo una su tutte... PACE!
nonnoGG
Messaggio: #22
Bravissimo Francesco,
un life-verità, verità assoluta ... molti, troppi, dovrebbero leggerlo approfonditamente per capire cosa significa veramente la parola pace.
Dopo questo esemplare lavoro, ti conosco ancora meglio, caro Francesco: permettimi di dichiarare pubblicamente che ne vado orgoglioso ... e mi fermo qui!

Un abbraccio.

nonnoGG


gigiodvd
Messaggio: #23
è forse un reportage che ognuno di noi avrebbe voluto fare.

la pace è forse la situazione che ognuno di noi avrebbe voluto garantire ma, lo si vede già nella nostra vita quotidiana, attendiamo da altri il primo passo.

gigiodvd
salvatore_
Messaggio: #24
Dopo i fatti che i giornali ed i media ci dicono ...
Non aggiungo altro ...
Complimenti ...
morgan
Messaggio: #25
Alla luce di quanto accaduto recentemente, ogni commento sarebbe superfluo...complimenti a te , per l'impegno ed il coraggio!!

Franco
 
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