FORUM NIKONCLUB

Vi volevo ricordare gli appuntamenti di oggi (ore 21) e di domani (ore 18). Non so quante volte vi sia capitato di poter vedere uno spettacolo introdotto e abbinato a delle fotografie, però a me l'idea è piaciuta molto, ve la cavate con un'oretta e costa quanto una coca al pub... Io vi aspetto lì

Si e ricordalo a Giovanna mi raccomando, dille che mi piacerebbe venisse

Ciao, ci risiamo, mi tocca esporre nuovamente le mie foto, questa volta il progetto è particolare: con il patrocinio della Regione Lazio (wow manco un soldo vuol dire) ci sarà uno spettacolo teatrale dal 18 al 21 ottobre alle ore 21.00 (alle 18.00 domenica 21) al Teatro Furio Camillo in Via Camilla 44 Roma (San Giovanni, vicino l’Alberone).
Nel foyer del teatro ci saranno le mie foto in bella mostra (se è bella come fa ad essere anche mostra?) e mi farebbe proprio piacere vedervi uno dei quattro giorni, anche tutti e quattro se le foto vi piacciono così tanto ovvio.

Per vedere solo le foto non serve nulla, per il teatro, lo spettacolo si chiama Domani i tuoi occhi, e si può prenotare allo 067804476 o al 3481548857, in allegato ho messo la locandina dell’evento.

Forse per quanto possa essere nitida una foto che riprende una realizzazione, è sempre più generica e presa da un punto di vista più lontano rispetto ad un singolo giocatore. A me chiedono portatori di palla singoli, poi se vedo nella gallery trovo di tutto tranne quelli, quindi mi chiedo, sono l'unico che si mette a farli o fa la selezione delle proprie foto, oppure i compiti sono stati ripartiti in maniera coscienziosa: io portatori, tu allenatori, l'altro esultanza e via dicendo?

A me piacciono i contrasti tra giocatori, credo siano gli scatti che offrano di più che un singolo giocatore palal al piede, ma vabbè è solo una mia modesta opinione, ma resto dell'idea che quello che vedo in archivio è più "negligenza" oppure, questo è quanto ho accontentati, perché altrimenti si dovrebbero mandare per ogni singolo evento, o quelli più importanti, molti collaboratori, fotografi o quel che siano per le singole agenzie/testate...

E questo scatto è per dire... volemose tanto bene...



Chiudi le gambe che prendi freddo...

Su su non è stato nulla di che

Grazie

Una volta si giocava insieme...



...anche noi...



Sempre per la serie levami le mani di dosso...



...e qui forse era meglio croppare un po'.

Grazie ciccio
A gomito alto...



Avevo letto che a qualcuno piacevano tanto le uscite dei portieri...
Dopo il gomito alto, il ginocchio ancora più alto...

Ciao Fabrizio, ben trovato
Chissà che non riesca a farmi vivo più di frequente.

Per la dominante, non so, qui a casa ho il monitor calibrato, ma voglio controllare dalla redazione anche io, non si sa mai

Francesco

Anche se in ritardo valgono sempre?

Ciao Andrea, scusa il ritardo, ma meglio che mai Belle foto davvero, complimenti. Ovviamente sulla marchiatura mi trovi più che d'accordo, non potrei essere di opinione differente considerato che abbiamo i medesimi problemi

Roma - Dynamo Kyiv

In onore del carissimo ciro207, cha ha aperto il topic, che ho conosciuto proprio sui campi minori di pallone, qualche scatto, da luoghi che ci sognavamo e che spero presto, anche lui potrà calcare...

Eh eh io vivo nascosto nell'ombra..

Scherzi a parte grazie

Anche quest'anno sono stato chiamato per esporre alcune mie foto. Le occasioni sono due, entrambe ravvicinate e durano il tempo di dare una singola occhiata: una sera.
La mia "personale" ci sarà domenica 6 maggio dalle 20.00 al locale "Joia" in Via Galvani 20, Testaccio, vicino all'ex mattatoio in pratica. Ho chiesto come funziona, si dovrebbero pagare 10,00 € all'ingresso, c'è aperitivo, dicono sia molto buono quello che danno da mangiare e poi musica dal vivo. Gli scatti che esporrò saranno quelli dell'Iraq – Sul filo di lana.

Questo il sito del locale


L'altra esposizione c'è martedì 8 maggio, diciamo dal dopocena in poi (intorno alle 22.00 per essere sicuri di entrare), all'interno della cornice MArtelive, dove ho partecipato anche lo scorso anno e sono arrivato quinto in classifica. Le foto saranno esposte all'Alpheus, in Via del Commercio 36. Lo scorso anno l'ingresso era di 4 € e si poteva ottenere uno sconto richiedendo la MArtelivecard, facendo il tutto online, questo il link oppure provando a fare domanda all'ingresso.

Le foto che esporrò saranno del reportage in Afghanistan – Perle di Terre.

Spero di vedervi presto e spargete la voce, grazie.

Francesco

Sono nuovo anch'io, mi piacerebbe tanto venire ai vostri banchetti ecumenici, c'è posto?!!?

Francesco

Sono contento questo life abbia lasciato maggiormente il segno dell'altro, e soprattuto mi lusingano moltissimo le vostre parole in merito. Vedrò di non adagiarmi e riuscire a fare lavori migliori di questo.

Francesco

Solo poche parole per ringraziare tutti dei commenti lasciati, sperando possa presto ripetermi.

Francesco

Ci sono degli aggiornamenti, ho messo tutto in evidenza nel calendario spero vivamente qualcuno di voi possa aver maggior occasione così, di partecipare..

Francesco

Annalisa.... che poesia nelle immagini e nelle parole. É stato bello farsi cullare in queste tue pagine

Francesco

Veramente delle immagini eloquenti e ben dosate, Tutte di impatto, ma preferisco quei sorrisi solari...

Francesco

Ragazzi che dire, ogni tanto mi riaffaccio e vedo tantissimi scatti bellisimi... un piacere per gli occhi e uno stimolo per il dito

Francesco

Quando a Natale sono stato a Nassirya, la cosa che più mi ha colpito è stata la moltitudine di bambini di ogni età che quotidianamente incontravo lungo le strade ribattezzate con nomi consolari e che venivano battute ripetutamente dai convogli militari.
L’attività CIMIC (Cooperazione Civile-Militare), è impegnata a 360° in un’opera di vera e propria costruzione, piuttosto che ricostruzione, ed ogni giorno è facile uscire da Camp Mittica insieme a loro, percorrere la Flaminia in direzione An Nasiryah, ed andare a fare i dovuti controlli al fine di osservare i progressi dei vari progetti iniziati quali strade, sistemi fognari, costruzioni di scuole, ospedali o altri edifici. A dispetto delle varie tecnologie cui ormai ci siamo assuefatti e legati con un doppio filo, lì nel deserto di quella che un tempo era considerata “la culla della civiltà”, vige un efficacissimo tam tam basato sul passaparola: una volta individuato il convoglio di passaggio, da ogni dove spuntano le minute teste di bambini che di corsa, per non perdere l’attimo, si precipitano dalle loro abitazioni, tende o rifugi solo per alzare il pollice verso di noi e lanciare il grido di battaglia “Mister Water!” in una marcata contrattura americana, speranzosi che dai vari mezzi venga loro dato qualcosa.
Lo scenario che si presenta alla vista, ricorda una qualsiasi pellicola in bianco e nero che documenta l’Italia del dopo guerra, con la differenza che qui, la distruzione è stata mirata in determinati e concentrati punti logistici e tutto il resto è quindi ancora allo stato natio. La povertà che regna sovrana, era già presente e radicata.
Le piazze non sono preda delle innocenti scorrerie tipiche della nostra infanzia, ma ove non ci sono rotonde e svincoli, magari presidiati da un checkpoint dell’iraqi army, ho assistito al più grande controsenso che mi sia mai capitato di poter vedere: ingorghi al di fuori della portata capitolina, senza nesso alcuno di direzione, con l’unico scopo di far benzina… nel Paese ricco di petrolio!

Abbiamo portato gessetti colorati, ma non ho visto nessun selciato o lastricato reso vivo dagli arcobaleni di questi, né costretto nel rigido schema di una campana improvvisata!



Abbiamo portato lunghi elastici da merceria, ma nessuno ha confidato loro come intrecciarli con mani o piedi negli intricati schemi che si imparavano a memoria!
Abbiamo portato corde, ma nessuno ha cantato la fruttata filastrocca che soleva accompagnare i ripetuti salti!
Abbiamo distribuito biglie e tappi di latta, ma non ho visto nessuna pista improvvisata o crocicchio alcuno a ridosso di un muro a scommettersi le proprie risorse!
Abbiamo eretto necessarie strutture, ma non ho visto nessuno creare e correre da un cantone all’altro!
Abbiamo consegnato maglie da calcio dei club più prestigiosi, ma non ho visto nessun pallone inseguito da orde di gambe sbucciate e slanciate!
Abbiamo lasciato negli orfanotrofi vagonate di macchinette, ma non ho visto nessuno tirarle fuori dai loro cellophane di protezione e farle sfrecciare sul pavimento!
Abbiamo imbiancato grezzi muri, ma nessuno li sceglieva come tana per nascondino, o base per un rapido un, due tre, stella!



Abbiamo confezionato sacchi in juta, ma nessuna li ha usati per la classica corsa!
Abbiamo regalato quaderni per la scuola, ma nessuno ha tracciato campi per la battaglia navale!
Ho visto alberi dalle cui fronde non spuntavano le teste dei temerari su questi arrampicati!
Ho visto cieli limpidi, ma nessuno di questi solcato da colorati aquiloni o sfreccianti frisbee!
Ho visto ampi spazi inutilizzati, ma nessuno se ne è appropriato marcando il territorio con un girotondo!
Ho visto distese desertiche, ma la consistenza del terreno non permetteva la costruzione di castelli di sabbia!
Ho visto una comune bandiera, ma nessuno disposto su due fila intento a rubarsela!
Ho visto una miriade di mosche, ma nessuna di queste che fosse cieca!
Non ho visto soldatini, ma di quelli, loro, ne hanno visti anche troppi!
Non ho visto capriole e non mi sono fermato a farne neanche una!
Non ho visto mazzi di figurine lise dai passaggi da una mano all’altra, né muretti da cui farle cadere per vincerne altre!
Sono stato in mezzo a tanti bambini e non ho fatto neanche un aeroplanino di carta!
Sono stato tra loro e non avevo portato con me le bolle di sapone!

Forse non mi sono fermato sufficientemente a lungo nei vari luoghi, tanto da potermi rendere conto di una realtà ludica simile alla nostra, ma l’impressione è stata quella di una quasi assenza di questa. Quando passavamo con gli autoblindi detti “scarafoni”, ho visto quel che di più simile potesse essere ad un gioco: bambini arraffare la prima pietra che capitava loro a tiro e scagliarcela contro, senza fionda, a mani nude.


In mezzo al deserto, nell’area dei bunker di Saddam fatti esplodere nel ’91 dagli alleati, ad un chilometro di distanza dall’esplosione di pericolosi ordigni che tappezzano il suolo come conchiglie e detriti in riva al mare, ho visto tre bambini giocare con un mazzo di carte, e tristemente ho pensato a quello con i volti dei ricercati.
Ho sicuramente un’idea marginale, rafforzata dalle attività svolte nel breve periodo in cui sono stato in Iraq, ma i bambini li ho visti solamente correre. A perdifiato. Senza sosta. Mendichi una bottiglietta d’acqua o una merendina, che venivano sempre distribuite con generosità spontanea. Ma il più delle volte, quello che veniva loro dato, non era consumato al momento, ma accantonato. Non so se per essere rivenduto o cosa.

Francesco Petrucci

Fermo restando che scatti classici e votati al particolare, restano pur sempre validi..





Tanti auguri Daniele... cento di questi anni

Però mo che te presto che ormai abbiamo tutto uguale o quasi?

Francesco

Esattamente un anno fa, un perfetto sconosciuto, veniva a mendicare alla mia dorata porta, un enorme favore: prestargli un obiettivo degno di tale nome x coprire un evento sportivo a livello lavorativo, visto che lui aveva sotto mano, una cosa verde ramarro di marca dubbia e inaffidabile...

Con l'occassione gli ho anche insegnato la possibilità e le gioie dello scatto inclinato e da quel giorno ha fatto sua questa tecnica, con risultati positivi.