Un sabato di settembre, un giorno diverso dagli altri passati, può darsi perche nell’aria soffia un vento anomalo che spazza pensieri senza meta e magari pure insensati, chissà perché spesso gli uomini non sanno conciliare e guardare la realtà che in questa era, figlia delle tecnologie, purtroppo ci viene codificata dalle brutte abitudini.. dallo stress della vita moderna… dalle mode … dal tempo che oramai ha perso la sua vera importanza conciliatrice con se stessi.
Tutto è fast, le idee, le scelte.. le decisioni.. siamo inseguiti da non si sa cosa, può darsi dalla paura del futuro che diventa sempre più remoto e dubbio, dalle persone che ci stanno attorno, dalle malattie ma specialmente dalla concezione che vogliamo a tutti i costi godere ogni secondo ogni attimo della nostra vita, ed è giusto così, mah !!! credo che una buona cena si gusta lentamente e non ingurgitando senno si rischia di non apprezzare i profumi ed i sapori.
Allora in questi casi esiste una sola soluzione…fare pace con se stessi.
La giornata è perfetta, cielo limpido e temperatura mite, dopo una mattinata di domande mi preparo per trascorrere un pomeriggio un po’ fuori dal normale, perché vado a trovare la mia seconda mamma adottiva, colei che mi ha sempre ispirato e che sicuramente lo farà pure oggi.
Scarpe da trekking, zaino fotografico, lettore MP3 con “The Dark Side of the Moon” e “Meddle” ed una bottiglietta d’acqua.. ed in meno di mezzora d’auto sono pronto a salire grazie alle funivie dell’Etna.
Durante la risalita inizio a ricordare tutte le numerose volte che l’ho visitata in sommità, non mi stancherà mai .. non mi annoierà mai.. la sento mia .. la sento partecipe della mia vita, può darsi perché ci sono nato e ci vivo sopra, la sento spesso borbottare e lamentarsi ed illuminarsi di rosso la notte … ma ad oggi non mi ha mai fatto paura.
Che strano essere l’unico tra tanti turisti stranieri che sono li solo per la curiosità di vedere una fumarola o un cratere in eruzione, mentre io mi trovo qui per altri motivi, solo per trascorrere un pomeriggio nella quiete totale e sentendo solo il rumore delle esplosioni (quasi sincrone ) del cratere SE.
Appena arrivato e sceso dalla funivia mi incammino subito sotto le note di “The Great Gig in the Sky”
Direzione .. valle del bove
Inizio a percorrere la strada ricostruita dopo le ultime eruzioni dal 2001 al 2004 che hanno sconvolto e distrutto la stazione della funivia e gli impianti di sci della montagnola,
Rimango sempre impressionato nel vedere come le bombe vulcaniche del 2001 hanno distrutto quello che qualche anno fa era la meta preferita dei sciatori etnei ovvero gli impianti di skilift della montagnola a quota 2400 mt.
Ad un certo punto del percorso lascio la strada sterrata usata dai turisti e dai mezzi della “funivia dell’etna” per addentrarmi nel luogo da me preferito e conosciuto, ma per arrivarci devo attraversare una zona che 4 anni fa era teatro di una delle eruzioni più esplosive del secolo scorso, adesso dove una volta c’era una vallata quasi pianeggiante c’e’ un cono vulcanico di lapilli alto quasi 70 mt circodanto da bombe vulcaniche e soprattutto senza un sentiero, pazienza.. a poco a poco.. si supera pure questo con sottofondo di “Echoes (Meddle – Pink Floyd)”.
Arrivo a metà strada e mi ritrovo una scena un pò preoccupante, visto che mi trovo in piena solitudine in una zona poco frequentata dai turisti.
Uno dei crateri del 2001 emette gas ad elevate temperature , ho provato a toccare la terra sottostante.. e vi assicuro che la temperatura non me lo consentiva.
Dopo questa parentesi un po’ inquietante.. inizia la discesa verso la mia destinazione, il punto che si affaccia sulla valle del bove.
L’etna non finisce mai di stupirmi, malgrado il paesaggio lunare che mi circonda, l’unica cosa che non rientra nelle tonalità di grigio sono il cielo e questo strano sasso mineralizzato che trovo durante il mio percorso
Finalmente sono arrivato, poso lo zaino faccio qualche foto e mi gusto da un lato la valle del bove e lateralmente il cratere più attivo in questo momento ovvero il Sud-Est.
E qui che comincio ad apprezzare il suono del silenzio, parla solo lei con i suoi boati, ti fa capire ed apprezzare il senso di tutto quello che ti sfugge a causa della quotidianità spicciola.
Il potere della natura la terra che si muove quello che noi consideriamo immobile ed inorganico, nasconde una sua movenza un proprio dinamismo che sotto il nostro punto di vista temporale non viene neppure percepito.
Ma qui lo percepisci.. ad esempio quando vedi il magma che scorre come l’acqua.
Mi distendo e mi isolo col pensiero ed inizio ad apprezzare le piccole cose della vita e pensare a tutte le stronzate e le cose inutili in cui ci fissiamo.
Ad un certo punto trovo nella semplicità della natura l’insegnamento, a 2400 mt. di altitudine.. dove non esiste vegetazione ma solo paesaggi lunari e bombe vulcaniche ecco quello che vedono i miei occhi.
Capovolgendo una roccia trovo queste coccinelle che si sono rifugiate in coppia sopra la calda terra dell’etna.
Amoreggiano nella quiete più assoluta, senza aver bisogno di piante alberi o fiori .. ma solamente del calore che l’etna sprigiona dalla sua terra.
Anche io approfitto di questo calore e adesso mi sento ancora di più legato a lei, e grazie a lei che comincio ad apprezzare ancora di più le persone più care e sincere che mi stanno vicino.
Allora l’inno alla vità si manifesta con la semplicità della natura e con la giusta concezione del tempo. Ci stupiamo quando reagiamo male, quando ci alteriamo inutilmente, creando ferite nell’anima che a volte sono difficili da rimarginare, ma volere è potere, basta lasciarsi dietro gli orgogli ed essere umili con noi stessi e con gli altri per superare i momenti difficili.
Purtroppo non si può tornare indietro nel tempo, ma si può migliorare grazie al passato.
Adesso è ora di andare un ultimo sguardo da vicino un arrivederci alla prossima.
La strada del ritorno è abbastanza tortuosa.. ma oramai conosco i miei passi …
Riprendo la mia roba e via … mi lascio alle spalle questa valle immensa e questa terra che mi ha dato consiglio, e so che sarà sempre disponibile a farlo quando ne avrò bisogno …
Grazie mamma Etna..
Tuo figlio
Giannicola
Tutto è fast, le idee, le scelte.. le decisioni.. siamo inseguiti da non si sa cosa, può darsi dalla paura del futuro che diventa sempre più remoto e dubbio, dalle persone che ci stanno attorno, dalle malattie ma specialmente dalla concezione che vogliamo a tutti i costi godere ogni secondo ogni attimo della nostra vita, ed è giusto così, mah !!! credo che una buona cena si gusta lentamente e non ingurgitando senno si rischia di non apprezzare i profumi ed i sapori.
Allora in questi casi esiste una sola soluzione…fare pace con se stessi.
La giornata è perfetta, cielo limpido e temperatura mite, dopo una mattinata di domande mi preparo per trascorrere un pomeriggio un po’ fuori dal normale, perché vado a trovare la mia seconda mamma adottiva, colei che mi ha sempre ispirato e che sicuramente lo farà pure oggi.
Scarpe da trekking, zaino fotografico, lettore MP3 con “The Dark Side of the Moon” e “Meddle” ed una bottiglietta d’acqua.. ed in meno di mezzora d’auto sono pronto a salire grazie alle funivie dell’Etna.
Durante la risalita inizio a ricordare tutte le numerose volte che l’ho visitata in sommità, non mi stancherà mai .. non mi annoierà mai.. la sento mia .. la sento partecipe della mia vita, può darsi perché ci sono nato e ci vivo sopra, la sento spesso borbottare e lamentarsi ed illuminarsi di rosso la notte … ma ad oggi non mi ha mai fatto paura.
Che strano essere l’unico tra tanti turisti stranieri che sono li solo per la curiosità di vedere una fumarola o un cratere in eruzione, mentre io mi trovo qui per altri motivi, solo per trascorrere un pomeriggio nella quiete totale e sentendo solo il rumore delle esplosioni (quasi sincrone ) del cratere SE.
Appena arrivato e sceso dalla funivia mi incammino subito sotto le note di “The Great Gig in the Sky”
Direzione .. valle del bove
Inizio a percorrere la strada ricostruita dopo le ultime eruzioni dal 2001 al 2004 che hanno sconvolto e distrutto la stazione della funivia e gli impianti di sci della montagnola,
Rimango sempre impressionato nel vedere come le bombe vulcaniche del 2001 hanno distrutto quello che qualche anno fa era la meta preferita dei sciatori etnei ovvero gli impianti di skilift della montagnola a quota 2400 mt.
Ad un certo punto del percorso lascio la strada sterrata usata dai turisti e dai mezzi della “funivia dell’etna” per addentrarmi nel luogo da me preferito e conosciuto, ma per arrivarci devo attraversare una zona che 4 anni fa era teatro di una delle eruzioni più esplosive del secolo scorso, adesso dove una volta c’era una vallata quasi pianeggiante c’e’ un cono vulcanico di lapilli alto quasi 70 mt circodanto da bombe vulcaniche e soprattutto senza un sentiero, pazienza.. a poco a poco.. si supera pure questo con sottofondo di “Echoes (Meddle – Pink Floyd)”.
Arrivo a metà strada e mi ritrovo una scena un pò preoccupante, visto che mi trovo in piena solitudine in una zona poco frequentata dai turisti.
Uno dei crateri del 2001 emette gas ad elevate temperature , ho provato a toccare la terra sottostante.. e vi assicuro che la temperatura non me lo consentiva.
Dopo questa parentesi un po’ inquietante.. inizia la discesa verso la mia destinazione, il punto che si affaccia sulla valle del bove.
L’etna non finisce mai di stupirmi, malgrado il paesaggio lunare che mi circonda, l’unica cosa che non rientra nelle tonalità di grigio sono il cielo e questo strano sasso mineralizzato che trovo durante il mio percorso
Finalmente sono arrivato, poso lo zaino faccio qualche foto e mi gusto da un lato la valle del bove e lateralmente il cratere più attivo in questo momento ovvero il Sud-Est.
E qui che comincio ad apprezzare il suono del silenzio, parla solo lei con i suoi boati, ti fa capire ed apprezzare il senso di tutto quello che ti sfugge a causa della quotidianità spicciola.
Il potere della natura la terra che si muove quello che noi consideriamo immobile ed inorganico, nasconde una sua movenza un proprio dinamismo che sotto il nostro punto di vista temporale non viene neppure percepito.
Ma qui lo percepisci.. ad esempio quando vedi il magma che scorre come l’acqua.
Mi distendo e mi isolo col pensiero ed inizio ad apprezzare le piccole cose della vita e pensare a tutte le stronzate e le cose inutili in cui ci fissiamo.
Ad un certo punto trovo nella semplicità della natura l’insegnamento, a 2400 mt. di altitudine.. dove non esiste vegetazione ma solo paesaggi lunari e bombe vulcaniche ecco quello che vedono i miei occhi.
Capovolgendo una roccia trovo queste coccinelle che si sono rifugiate in coppia sopra la calda terra dell’etna.
Amoreggiano nella quiete più assoluta, senza aver bisogno di piante alberi o fiori .. ma solamente del calore che l’etna sprigiona dalla sua terra.
Anche io approfitto di questo calore e adesso mi sento ancora di più legato a lei, e grazie a lei che comincio ad apprezzare ancora di più le persone più care e sincere che mi stanno vicino.
Allora l’inno alla vità si manifesta con la semplicità della natura e con la giusta concezione del tempo. Ci stupiamo quando reagiamo male, quando ci alteriamo inutilmente, creando ferite nell’anima che a volte sono difficili da rimarginare, ma volere è potere, basta lasciarsi dietro gli orgogli ed essere umili con noi stessi e con gli altri per superare i momenti difficili.
Purtroppo non si può tornare indietro nel tempo, ma si può migliorare grazie al passato.
Adesso è ora di andare un ultimo sguardo da vicino un arrivederci alla prossima.
La strada del ritorno è abbastanza tortuosa.. ma oramai conosco i miei passi …
Riprendo la mia roba e via … mi lascio alle spalle questa valle immensa e questa terra che mi ha dato consiglio, e so che sarà sempre disponibile a farlo quando ne avrò bisogno …
Grazie mamma Etna..
Tuo figlio
Giannicola