Ciao
QUOTE(Aaron80 @ Jan 10 2008, 05:44 PM)
...pane e simpatia, per "scaldare la temperatura" intendevo proprio di impostare a 5800°K la calibrazione con lo Spyder invece dei canonici 6500°K, mica di stararla a caso dopo la calibrazione...
Così otteniamo una temperatura ibrida alla quale il monitor non è regolato per lavorare.
Guardate che i monitor non sono costruiti per fornire la medesima resa a tutte le temperature....
QUOTE(Aaron80 @ Jan 10 2008, 05:44 PM)
...se poi si vuole essere "fighi al 100%" c'è uno standard internazionale che regola le prove colore, ISO 12646, che tra le altre definisce sia la temperatura della luce ambiente che quella del monitor a 5000°K... per i miei gusti però così viene "ingiallito" un po' troppo per un uso generico il monitor...
Lo standard ISO 12646 rispetto al 3664 è piu stringente e indica una luminanza del monitor tra 80 e 120 cd/m^2 (rispetto a 75-100 del 3664) che con i CRT è praticamente impossibile da avere. Con gli LCD si arriva anche a 140 ma si deve ricordare che i monitor non forniscono la medesima risposta a tutte le luminosità. Inoltre si deve avere una luminosità ambientale di 30 lux circa (che è molto poco) e lampade D50 e muri grigi ecc.
In pratica (come hai osservato) il D50 del monitor appare sempre giallo rispetto al D50 dell'illuminazione del visore o dell'ambiente. Ma è un effetto forzato anche dal nostro occhio. In realtà se la luminosità del monitor è molto elevata e mantiene il bianco calibrato è comunque possibile usare 5000K a video ma solo per proofing di macchine offset.
Questo spiega perchè si usa 6500K sul monitor e 5000K (D50 per essere precisi) sul visore o in ambiente. In realtà le norme ISO sono critiche ed è difficile avere un workflow accreditato ISO a meno di non essere un tipografo che lavora su contratto.
Saluti