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"razza Umana" Di Oliviero Toscani
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3dr
Messaggio: #1
Avete per caso visto questa mostra?
Più che "Razza umana" io la chiamerei "Che razza di foto sono?"
Al di là dell'idea e dei possibili risvolti socio-psicologici dell'operazione (anche se a mio parere anche questi sono abbastanza banali e poco originali) vorrei un vostro parere sulle foto, sia in termini tecnici che artistici.
Il mio parere è che sotto il profilo artistico le foto non hanno alcuna rilevanza, sotto il profilo tecnico le foto sono spesso sbagliate sotto innumerevoli aspetti: composizione, rapporto con lo sfondo, scelta del diaframma, scelta della lunghezza focale, luce, postproduzione,...

In altre parole, uno qualsiasi di noi non professionisti avrebbe saputo fare meglio...Per non parlare dei professionisti che probabilmente avrebbero saputo fare molto melgio!

Ma esattamente per cosa è famoso? Oltre che per aver fotografato xxx e culi o cavalcato l'interesse del pubblico per le foto "scandalose"?
Tra l'altro ho visto nelle foto del backstage che manco fotografa lui...Bah
mauriziomaestri
Messaggio: #2
La mostra non l'ho vista ma mi documento. In fretta anche.
Capire una mostra non è sempre facile, anzi, non è quasi mai facile, bisognerebbe conoscere l'opera dell'artista, la sua personalità, il periodo creativo nel quale sta operando, se ritiene di rompere certi schemi col passato o con se stesso.
Un artista solitamente va "oltre" gli aspetti tecnici che indichi tu, proprio perchè negli anni ha saputo comprendere questi aspetti, li ha gestiti ed ora può farne tranquillamente a meno se lo ritiene opportuno.
Un conto è se sbaglio le luci o la composizione. Un conto è se le "sbaglio" ma ti ho già dato prova che quelle luci e quella composizione, se voglio, le so gestire al meglio.
Alla luce di tutto questo sarà mia premura dare un occhio e ripassare nei prossimi giorni a riscrivere qualche commento. Nel frattempo prova anche tu ad avere un atteggiamento maggiormente partecipativo, ovvero leggi qualcosa sull'artista, sul perchè ha voluto fare questa mostra, sul perchè ha adottato tali soluzioni tecniche e forse qualche cosa in più ne tiriamo fuori.
Lessi un'altra discussione su Toscani su questo forum, artista discusso e che suscita opposte reazioni, il mio invito è solo: cercare di capire, poi ovvio anche Toscani può cannare alla grande una mostra.
Attilio PB
Messaggio: #3
Mai considerato Toscani un artista e neppure un fotografo, solo un abile uomo marketing. Provocazioni facili e di bassa lega costruite appositamente per creare lo scandaletto che passa bene in TV e fa girare il nome ancora una volta, secondo me ovviamente rolleyes.gif nonostante tutti gli sforzi che abbia fatto per cercare di capire che altro ci fosse dietro i suoi scatti... la mia perosnale conclusione è che... non c'è niente biggrin.gif
ciao
a.
dottor_maku
Messaggio: #4
dico i miei due cent anche se fotograficamente io sono un signor nessuno.

il progetto copia senza troppo pudore parte della meccanica di "in the american west" di richard avedon. la differenza è che richard avedon ha partorito in the amercan west con 15 anni (quindici anni!) producendosi in un attento lavoro di selezione dei soggetti e di entrare in sintonia con ognuno di loro.
le vere origini del lavoro di avedon sono descritte molto bene nel libro "avedon at work in the american west".

ora bisogna vedere toscani come ha scattato e con che sentimenti, non si capisce bene se abbia fatto lo stesso lavoro di campionamento della popolazione che ha fatto avedon oppure ha tirato un telo bianco in mezzo alla strada e scattato con un 24-70 in faccia alla gente e troppo vicino.

no perchè di mettere un fondo bianco in mezzo alla strada o portare avanti un progetti di ritratti multilpli alla leggera possono farlo tutti.

posso farlo persino io che sono una nullità, e infatti l'ho fatto.

questi ritratti sono di gente di tutta europa... allora cosa faccio? una mostra con RAZZA UMANA: EUROPA?

IPB Immagine
YearBook 2010 by dottor maku, on Flickr
IPB Immagine
YearBook 2011 by dottor maku, on Flickr

e quest'anno arriveranno altri 250 ritratti (me ne mancano una 40-ina)

avedon voleva mostrare la parte nascosta dell'america, voleva tanarne la bruttezza per poi ricavarne bellezza con la fotografia.
cosa che è diversi ordini di grandezza rispetto alla mia pesca a strascico...e per questo semplice motivo la mostra non la faccio.
Negativodigitale
Messaggio: #5
QUOTE(dottor_maku @ Aug 5 2012, 12:36 PM) *
...
la differenza è che richard avedon ha partorito in the amercan west con 15 anni (quindici anni!) producendosi in un attento lavoro di selezione dei soggetti e di entrare in sintonia con ognuno di loro.
...


Mi sembravano 5 anni, comunque sono tantissimi, del tutto al di là ed al di fuori della mentalità di Toscani, il quale è uomo di marketing (per conto terzi, per se stesso ecc. ecc.). E per il marketing certi tempi sono improponibili.
E questo al di là del valore artistico del lavoro di Toscani.
Il fattore tempo è direttamente proporzionale alla qualità, almeno in progetti del genere. Per me.

Paolo
Franco_
Messaggio: #6
Sarà perchè mi è profondamente antipatico, ma le foto di Toscani non mi dicono nulla.

La mostra è curata da Bonito Oliva, critico criticabile e degno compare del succitato.

A mio avviso la cultura può tranquillamente fare a meno di entrambi... e la mostra a meno dei visitatori...
CVCPhoto
Messaggio: #7
Mi piacete veramente, il vostro 'buonismo' nei confronti di Toscani non lascia dubbi... messicano.gif

Nemmeno a dirlo, condivido tutto quanto avete finora espresso in merito. Pollice.gif
gambit
Banned
Messaggio: #8
in passato sempre scettico su toscani, recentemente ho imparato ad apprezzare il fatto che le sue foto hanno una "progettualita'" che tanti fotografi non hanno. ed e' per questo secondo me che i suoi lavori "funzionano", si "reggono in piedi". infatti si discute sempre delle sue foto.. non mi sento di criticarlo "a prescindere". certo si puo' discutere se piace o meno la sua fotografia. ho visto la brochure della mostra e devo dire che quegli headshots hanno molto carattere, "funzionano". e questo lavoro non puo' essere secondo me paragonato a avedon. il progetto e' completamente diverso. tuttavia sarei curioso di sapere quanti scatti sono suoi e quanti dei suoi assistenti. ma qui sono maligno e cado nel giudicare la persona piuttosto che la sua fotografia.
oh ragazzi ovviamente si discute con una cedrata in mano eh! non iniziamo a scannarci wink.gif
dottor_maku
Messaggio: #9
QUOTE(gambit @ Aug 6 2012, 04:19 PM) *
in passato sempre scettico su toscani, recentemente ho imparato ad apprezzare il fatto che le sue foto hanno una "progettualita'" che tanti fotografi non hanno. ed e' per questo secondo me che i suoi lavori "funzionano", si "reggono in piedi". infatti si discute sempre delle sue foto.. non mi sento di criticarlo "a prescindere". certo si puo' discutere se piace o meno la sua fotografia. ho visto la brochure della mostra e devo dire che quegli headshots hanno molto carattere, "funzionano". e questo lavoro non puo' essere secondo me paragonato a avedon. il progetto e' completamente diverso. tuttavia sarei curioso di sapere quanti scatti sono suoi e quanti dei suoi assistenti. ma qui sono maligno e cado nel giudicare la persona piuttosto che la sua fotografia.
oh ragazzi ovviamente si discute con una cedrata in mano eh! non iniziamo a scannarci wink.gif


la progettualità è la condizione necessaria ma non sufficiente temo, anche lo scatto singolo deve avere la sua in quanto è inevitabile espressione della "necessità" beneficiaria dello scatto.

toscani è bollato a destra a manca come "marketing", quasi come se fosse a prescindere "aria fritta" o roba "inutile". non ho compreso le ragioni di una polarizzazione così netta.
mauriziomaestri
Messaggio: #10
Mi sono documentato: poco però eh!
Da quello che ho potuto capire "Razza umana" è frutto del progetto curato da La Sterpaia, agenzia di comunicazione creativa, fondata dai Toscani (padre e figli). Nell'agenzia lavorano e collaborano una decina di fotografi (non assistenti, ragazzi, fotografi) che a loro volta hanno scattato foto anche loro. Quindi razza umana nasce e prende forma da un progetto collettivo dove il nome lo mette il più famoso come specchietto delle allodole. Nessuno scandalo se tutte le foto non le ha scattate Toscani, il progetto non lo prevede dato non è nato come un monologo bensì come voci polifoniche. Il progetto è ambizioso, troppo, il titolo risuona molto vuoto, anche se 3 equipe di fotografi hanno girato l'Italia per 3 mesi non credo siano riusciti nell' intento di snocciolare la razza umana in tutti i suoi risvolti, anzi, probabile che abbiano appena iniziato mentre loro credono di aver finito.
Le mostre sono itineranti, come itinerante è stata la realizzazione, questo mi piace perchè c'è costanza nella metodologia realizzativa e di messa in mostra. Il resto sono volti che esprimono, volti che non esprimono, fotografie riuscite, altre meno, una mostra che sicuramente non ha centrato il titolo per la scarsa profondità che il poco tempo non è riuscito a conferire nel progetto e per la scarsa vicinanza che si evince dalla poca intimità fra soggetto e fotografo che rivela proprio la superficialità del tutto.
Non è una mostra orribile, è sicuramente criticabile, allo stesso modo non è una mostra che rivoluzionerà la storia della fotografia ma è comunque un progetto che ha coinvolto fotografi e persone e questo lo ritengo un bene.
Il grosso errore è nel presentare la mostra come di Toscani Oliviero (come detto è de la Sterpaia) ma Oliviero è un pubblicitario, ha messo faccia e nome per dare maggior risalto al progetto.
Confesso che non sono inorridito. E forse, da quello che leggo sopra, è una colpa. O no?
3dr
Messaggio: #11
Grazie a tutti delle risposte, vedo che in molti la pensano come me


QUOTE(mauriziomaestri @ Aug 5 2012, 01:26 AM) *
Un artista solitamente va "oltre" gli aspetti tecnici che indichi tu, proprio perchè negli anni ha saputo comprendere questi aspetti, li ha gestiti ed ora può farne tranquillamente a meno se lo ritiene opportuno.
Un conto è se sbaglio le luci o la composizione. Un conto è se le "sbaglio" ma ti ho già dato prova che quelle luci e quella composizione, se voglio, le so gestire al meglio.


Hai ragione, ma io non ho parlato solo di tecnica...In quelle foto non c'è arte.
Le "regole" possono essere ignorate, volutamente o no, se questo aggiunge qualcosa all'arte, ma non mi sembra questo il caso...Io li vedo solo foto fatte male.

Poi se ci sono alcune foto, tra le centinaia scattate, che esprimono qualcosa di artistico è perchè i ritratti umani molto spesso lo fanno, indipendentemente dal fotografo.
Ma un artista dovrebbe saper fare di più...Un progetto di quel tipo, anche se non molto originale, avrebbe potuto essere sviluppato in maniera molto più interessante da un vero artista, il problema è che, come sostenete anche quasi tutti voi, qui siamo in presenza solo di un abile professionista del marketing.
dottor_maku
Messaggio: #12
QUOTE(3dr @ Aug 7 2012, 10:53 AM) *
Grazie a tutti delle risposte, vedo che in molti la pensano come me
Hai ragione, ma io non ho parlato solo di tecnica...In quelle foto non c'è arte.
Le "regole" possono essere ignorate, volutamente o no, se questo aggiunge qualcosa all'arte, ma non mi sembra questo il caso...Io li vedo solo foto fatte male.

Poi se ci sono alcune foto, tra le centinaia scattate, che esprimono qualcosa di artistico è perchè i ritratti umani molto spesso lo fanno, indipendentemente dal fotografo.
Ma un artista dovrebbe saper fare di più...Un progetto di quel tipo, anche se non molto originale, avrebbe potuto essere sviluppato in maniera molto più interessante da un vero artista, il problema è che, come sostenete anche quasi tutti voi, qui siamo in presenza solo di un abile professionista del marketing.



mi permetto di citare un paio di scatti che avedon ha fatto qualche LUSTRO fa

IPB Immagine
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mauriziomaestri
Messaggio: #13
QUOTE(3dr @ Aug 7 2012, 10:53 AM) *
Hai ragione, ma io non ho parlato solo di tecnica...In quelle foto non c'è arte.
Le "regole" possono essere ignorate, volutamente o no, se questo aggiunge qualcosa all'arte, ma non mi sembra questo il caso...Io li vedo solo foto fatte male.

Un progetto di quel tipo, anche se non molto originale, avrebbe potuto essere sviluppato in maniera molto più interessante da un vero artista, il problema è che, come sostenete anche quasi tutti voi, qui siamo in presenza solo di un abile professionista del marketing.


Il grossissimo problema di noi, contemporanei, è quello di capire la nostra contemporaneità. Non ci è dato sapere se in quelle foto non vi è arte, proprio perchè non ci è dato sapere in quale contesto questi anni si andranno ad incastonare dal punto di vista storico artistico. Per ora possiamo fare solo delle ipotesi, i critici faranno la critica, ma ti posso assicurare che attualmente non possiamo capire cosa è arte e cosa no. Possiamo, come detto, fare delle congetture.
Il professionista del Marketing Toscani vende e fa vendere. Non è un mistero e questo già ci permette di ottenere preziose informazioni per valutare nel complesso l'attività e il riflesso odierno del Toscani, non dobbiamo dimenticare che la storia dell'arte è piena di committenti e di bottegai che mettevano a disposizione del committente le proprie abilità, Toscani opera secondo questa logica di committenza e lavoro svolto. Tutti i bottegai (alcuni di loro poi divenuti e riconosciuti maestri od artisti) del rinascimento lavoravano su commissione, sembra strano al nostro orecchio ma il "maestro di bottega" dipendeva ed eseguiva quello che il mercato di allora richiedeva, dove il mercato era il papato, la nobiltà o la borghesia. Oggi il mercato è più vasto, abbraccia figure diverse, ma il "bottegaio" moderno lavora sempre per qualcuno. Poi capita che gli anni passano, le generazioni future riescono a capire bene il contesto storico e l'influenza che le opere di questo bottegaio hanno avuto e qualcuno di loro viene innalzato al rango di artista indiscusso. (non è una regola ma è capitato tantissime volte). Lo stesso Van Gogh o lo stesso Cezanne erano pressochè sconosciuti ai loro contemporanei ma solo le generazioni future hanno avuto modo di capire la portata delle loro opere dato il contesto storico e l'influenza artistica che a loro appariva più chiaro.
Pertanto andrei cauto con le affermazioni "è arte, non è arte", ma ciò non toglie che possiamo tranquillamente dire, sulla base delle nozioni che abbiamo che il Toscani è o non è bravo, è o non è attuale, è o non è degno di nota o di stima, è e non sarà mai un artista e così via.
Sono io il primo a dire che questa "mostra" o questo progetto mi par un po' troppo pretenzioso rispetto alle modalità, al tempo, allo studio impiegato per la realizzazione, sono il primo io a dire che Toscani nel bene o nel male ha creato durante la sua carriera delle icone che molti di noi hanno ben impresso nella mente, sono il primo io a dire che probabilmente ha cannato alla grande una mostra che risulta non riuscita nei suoi intenti e magari in qualche scatto singolo si, la sentenza oggettiva (purtroppo) ai posteri.

Scusate la prolissità ma l'argomento mi interessa (non tanto il Toscani, quanto la definizione, nei tempi e noi modi, di ciò che universalmente trasmette un senso di "tutto a posto" che viene definita arte).
Ciao Ragà!
Attilio PB
Messaggio: #14
QUOTE(mauriziomaestri @ Aug 6 2012, 07:02 PM) *
...
Confesso che non sono inorridito. E forse, da quello che leggo sopra, è una colpa. O no?



QUOTE(mauriziomaestri @ Aug 8 2012, 01:25 AM) *
Il grossissimo problema di noi, contemporanei, è quello di capire la nostra contemporaneità. Non ci è dato sapere se in quelle foto non vi è arte, proprio perchè non ci è dato sapere in quale contesto questi anni si andranno ad incastonare dal punto di vista storico artistico. Per ora possiamo fare solo delle ipotesi, i critici faranno la critica, ma ti posso assicurare che attualmente non possiamo capire cosa è arte e cosa no. Possiamo, come detto, fare delle congetture.
...


Ciao,
ho estrapolato queste due frasi dai tuoi interventi per brevità, tendenzialmente sono d'accordo con te, è difficile se non impossibile comprendere l'arte nei contemporanei e nella maggior parte dei casi è bene esercitare un sano dubbio e sforzarsi di comprendere punti di vista alternativi ai propri.
Sono d'accordo anche quando dici che la mercificazione dell'arte non è necessariamente un male, anzi, se fatta nei termini corretti è un valore aggiunto, consente all'artista libertà che diversamente gli sarebbero precluse, Michelangelo senza una Cappella Sistina da affrescare semplicemente non avrebbe avuto la possibilità di esprimersi pienamente nella magnificenza che abbiamo avuto la fortuna di conoscere.
Analogamente in letteratura, ad esempio, mi chiedo se un autore come Stephen King, autore di decine di best seller "horror", sia un artista o meno, apparentemente è solo uno che scrive un sacco di libri guadagnandoci un sacco di soldi ma non è forse anche colui che meglio di tanti autori impegnati ha centrato e raccontato le paure di noi occidentali contemporanei? Difficile da dire, magari tra un secolo sarà ovvio studiare King in letteratura o magari tra un secolo sarà semplicemente dimenticato.
Tuttavia, sebbene con tutti i dubbi che è legittimo avere su cosa sia Arte, io credo che sia possibile dire cosa sicuramente non lo è o cosa con estrema probabilità non lo è: un'operazione commerciale nata solo su base commerciale e con nient'altro dietro ma che vuole forzatamente ammantarsi di un'aura di "arte" con estrema probabilità neppure si avvicina ad esserlo. Un'operazione commerciale basata su elementi troppo semplici e troppo immediati e diretti non ci svela nulla, non ci offre una nuova visione, si limita a cavalcare un'onda nazional popolare già ampiamente consolidata al solo scopo di trarne un profitto. Ricordo di Toscani uno scatto che spiega perfettamente il concetto, quello celeberrimo (o meglio famigerato) del giovane prete che bacia la giovane suora: il presunto artista cosa mi sta dicendo, cosa vuole raccontarmi di nuovo? qual'è la sua "visione" innovativa per cui mi propone quell'immagine? Nulla, non c'è niente di nuovo, nessun concetto da comunicare, da Manzoni a Sade la letteratura è sepolta di storie del genere narrate con ben altro spessore umano, con ben altra profondità dei drammi umani che possono esserci in scelte e pulsioni di uomini e donne di fede, quell'immagine di Toscani non aggiunge nulla alla questione, serve a vendere qualche maglioncino in più sull'onda dello scandalo suscitato senza arricchire noi fruitori di quell'immagine.
Dov'è la colpa? La colpa è nel dare credito, anche solo ipotetico, ad un'opera che sfacciatamente abbassa il livello di comunicazione, viene eliminato del tutto il dramma umano, viene spogliato il messaggio di profondità e viene proposto solo il lato più smaccatamente superficiale e scandalistico della questione; impoverire il messaggio sicuramente non è arte, impoverire il messaggio impoverisce i fruitori e li impoverisce con colpa, perché li abitua ad un livello di comunicazione meno profondo, li deruba letteralmente della possibilità di andare oltre sul medesimo tema.
E' qui che Toscani non è un artista, è qui che Toscani diventa solo un uomo marketing, ed è qui che lo diventa anche un Botero o un Pomodoro, con opere tutte simili a se stesse, facili e con messaggi facili, da piazzare bene sui lungomare dei comuni che si pavoneggiano con "l'attenzione all'arte" dell'assessore alla cultura di turno, probabilmente un mal-educato qualsiasi che non distinguendo il bello dal brutto fa a fidarsi e commissiona l'opera ad uno già avallato da altri colleghi di altri comuni.
Difficile dire cosa sia Arte nel contemporaneo, ma molto meno difficile ipotizzare cosa non lo è di certo.
Secondo me ovviamente eh wink.gif
ciao
a.
dottor_maku
Messaggio: #15
ottimo intervento attilio!

io la vedo in maniera piu' diretta. perche' se segui le orme di gente come avedon (che ha iniziato American West nel 1979) allora ti metti inevitabilmente in confronto con lui.

e se se all'altezza e' probabile che molti hanno gli strumenti per capirlo... e lo stesso vale se hai fatto una brutta copia.

e secondo il mio modestissimo parere qui toscani qui prende schiaffazzi.

c'era anche un fotografo che lavorava in un carcere, fece una raccolta delle foto dei carcerati. guardate qua che roba:

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
mauriziomaestri
Messaggio: #16
QUOTE(Attilio PB @ Aug 8 2012, 05:52 AM) *
Ciao,
ho estrapolato ...
...ciao
a.


Ciao Attilio, ti ringrazio per la bella risposta articolata e motivata che mi sta facendo riflettere ancora maggiormente sul tema. Credo sia un dibattito stimolante che almeno non archivia la pratica in maniera veloce. Sul discorso di ciò che non è arte... eh, bel problema invece ti dirò, gran bel problema perchè credo che non ci sia data sapere la domanda.
Le correnti artistiche coi correlati stili nascono prettamente per dare una risposta, una risposta ad una domanda/problematica che nel tempo muta.
Sarebbe interessante Attilio, partire dall'inizio e chiederci (non solo noi due ma coloro che leggono questa discussione) secondo noi la fotografia o l'arte in generale oggi quale problema si propone di risolvere? Perchè si scattano fotografie con questo determinato stile? Qual'è appunto il rompicapo dal quale dobbiamo venire fuori.
Faccio rapidi e forse superficiali esempi (chiedo di correggermi se sbaglio), gli egizi avevano necessità di tramandare, utilizzavano l'arte in maniere didascalica, quasi enciclopedica, gli artisti egiziani quindi coniarono e svilupparono un arte in grado di risolvere questa esigenza, i greci puntarono alla perfezione svincolandosi da quei corpi "contorti" dell'arte egizia e sappiamo come risolsero il tutto e con quali risultati, mi viene in mente ad esempio come il rinascimento si pose il problema della tridimensionalità e c'è chi lo risolse con l'introduzione della prospettiva e chi dopo averla dominata introdusse i chioroscuri, Leonardo e i suoi contemporanei si posero il problema del superamento della staticità e quindi si ricorse allo sfumato noto, gli impressionisti si fecero delle domande e si risposero come tutti sappiamo basandosi sull'impressione data da un colpo d'occhio e così via (mi scuso se son stato troppo superficiale). Il problema Attilio è: quest'arte contemporanea cosa cerca di risolvere? Una volta saputa la domanda si trova la risposta e di conseguenza si vedono i soggetti che meglio hanno saputo interpretare, suggerire, suggestionare la risposta.
Se i nostri tempi venissero cassati fra cinquant'anni come "arte commerciale" (tanto per fare un esempio, ricordiamoci che gli ultimi 20, 30 anni sono stati dominati dalla contrapposizione storica politica fra capitalismo e non e con la vittoria di quest'ultimo sembra proprio che non vi sia altro valore che l'economia, in grado di vincere guerre silenziose, muovere persone, spostare confini, influenzare le menti e pertanto anche la percezione del mondo, influenzare cioè ciò che siamo e di riflesso influenzare il "teatro" dentro il quale si muovono gli artisti e non di oggi, quindi lo scenario non sarebbe nemmeno troppo irrealistico) credo che un posto per Toscani vi sia o gli storici dell'arte futuri lo inseriscano.
Se gli storici ad esempio non avessero letto il periodo degli anni 40, 50 come una ricerca sul colore, sulla sua disposizione fine a se stessa trascurando qualsiasi altro motivo o scopo, Pollock sarebbe stato solo un imbrattatore di tela ed invece no, Pollock diede una risposta ad una domanda che solo successivamente emerse con chiarezza e il mercato lo premiava e magari a noi fanno schifo le sue opere (che paiono vuote, casuali, prive di "profondita") ma lui diede la risposta esatta ad una ricerca.

Io vedo il tutto in maniera molto complessa e ti confesso che non mi sono dato ancora una risposta, certo è che dibattiti del genere stimolano molto la ricerca.
Pertanto mi sento in dovere di ringraziarti.
Per dovere di cronaca, Toscani non mi paga!!! :-)))
Ciao a. !
Maurizio.
Clau_S
Messaggio: #17
QUOTE(mauriziomaestri @ Aug 9 2012, 12:04 AM) *
Sarebbe interessante Attilio, partire dall'inizio e chiederci (non solo noi due ma coloro che leggono questa discussione) secondo noi la fotografia o l'arte in generale oggi quale problema si propone di risolvere? Perchè si scattano fotografie con questo determinato stile? Qual'è appunto il rompicapo dal quale dobbiamo venire fuori.
[...]
quest'arte contemporanea cosa cerca di risolvere?


Premesso che ho apprezzato l'intervento di Attilio (ma anche la tua voglia di ragionare), parlo da "crapa (che è la testa, non una capra) 'gnurante".
E se il problema fosse la mancanza di un "vero", grande e, unico problema?
Viviamo in una società che si appresta alla multietnicità e alla multimedialità ma che sotto sotto è frazionata, piena di contrasti, ancora multi-esistenziale. Se prima si era in un certo senso su un binario (o più binari paralleli), l'idea che ho dell'oggi è di tanti binari costretti a convergere (lo spiegherei meglio con un disegno). Una convergenza che provoca inevitabilmente scontro, trauma, ma anche un livellamento: la perdità di autonomie, di identità culturali sostituite da una globale cultura di massa, o meglio massificata. La mancanza di specialità e specificità (per me) non è mai un bene per la qualità e questo sì mi sembra un problema dell'oggi.
Se prima l'immagine (che fosse fotografica o pittorica) era appannaggio di pochi, oggi siamo saturi all'inverosimile di sterili ripetizioni a cui è difficile sottrarsi (non faccio eccezione io). Non sono un critico né ho la cultura per conoscere movimenti ed esponenti di tutte le forme di comunicazione odierne (per non contare le lacune sul passato). Tante nemmeno mi interessano. Ho però la sensazione (forse sbagliata e condizionata dal mio vivere in un livello "base") di un ritorno a un horror vacui da riempire avidamente con iconografie pubblicitarie a loro volta spesso vuote e stereotipate. Come se l'importante non sia più dire ma fare per non sprofondare in un oblio che la società odierna non perdonerebbe. E' effetto della globalizzazione, quel fenomeno per cui le grandi multinazionali ci propinano negozi identici in ogni parte del mondo. La rete (che se vogliamo è un espressione perfetta del livello base) ne è sintomatica. La pagina flickr di un cinese non si distingue da quella di un messicano o di un italiano, o di un francese, americano e così via.
La multipeculiarità (che altro non è che l'individualità delle persone ritratte) che dovrebbe emergere da un lavoro come quello di Toscani (che non ho visto) e di chi l'ha anticipato potrebbe essere sostituita dalla ripetizione di tante facce indefinitamente uguali e virtuali (alla faccia del multi).
Non so se possa essere questo il problema che ci si pone oggi. La domanda che mi pongo io più che altro è: se ne può uscire, possibilmente indenni?
Nell'epoca del tutto già visto e già fatto (salvo sperimentazioni così nuove da risultare poco capibili o credibili) è difficile immaginare l'arte, ancor meno il suo futuro. Probabilmente problema futile e stupido. Non credo che Michelangelo si sia posto mai problemi su chi sarebbe venuto dopo e cosa avrebbe fatto. Pollock sarebbe stata fantascienza (che noi ormai lo sappiamo, piano piano si arriva anche a quella) per lui.
 
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