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Luminosità Degli Obiettivi
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Andreæ
Messaggio: #1
Ciao ragazzi, vi propongo qui un estratto dal libro di Andreas Feininger "Il libro della fotografia",
col solo scopo di sollecitare una discussione costruttiva, sperando di trovare il vostro interesse.
Sono ancora un neofita della fotografia e finora ho letto dappertutto che luminosità degli obiettivi è sinonimo di qualità...

<<La cosa che più conta in un obiettivo è che esso corrisponda alle vostre necessità.
Grande luminosità, gran nome, gran prezzo e bell'aspetto non servono a niente se l'obiettivo non si presta al lavoro che dovete fare. E' tipico l'errore che molti dilettanti commettono nell'acquistare obiettivi troppo luminosi. Lo fanno per puro snobismo, oppure credono che una "riserva" di luminosità sia sempre utile. Gli obiettivi troppo luminosi hanno difetti considerevoli: oltre ad essere più pesanti, più grossi e - non c'è bisogno di dirlo - più costosi degli obiettivi di minore luminosità, sono generalmente meno incisivi, anche a piccole aperture di diaframma. Per avere sufficiente profondità di campo, gran parte delle fotografie si fanno ad aperture di f/4,5 o minori. Perchè allora non usare obiettivi meno luminosi e più incisivi e ottenere fotografie nitide invece che subire gli incovenienti degli obiettivi più luminosi solo perchè si prevede che la loro "rapidità" sia utile di tanto in tanto? E' come comprare un camion invece di un'automobile col pretesto che, un giorno o l'altro, potrebbe far comodo per un trasloco.>>
DighiPhoto
Messaggio: #2
IMHO è una grandissima caxxata.
Un'ottica luminosa se diaframmata produce un risultato se non migliore ma almeno uguale ad un'ottica più buona a parità di diaframma.

Un 85 1.4 diaframmato a f/5.6 secondo Mr. Feininger potrebbe essere meno incisivo di un 55-200 a parità di diaframma...

E scrive libri? Mah...

Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #3
Buonasera, Andrea!
No, la luminosità elevata di un obiettivo non è, da sola, indicativa di qualità.
A grande luminosità corrisponde, di solito, un maggiore costo, dovuto innanzitutto al maggior diametro della lente frontale e, secondariamente, a tutti gli accorgimenti necessari per contenere le aberrazioni che la grande luminosità introduce, ma non corrisponde necessariamente una qualità elevata a TA.
E' pur vero, tuttavia, che quasi tutti gli obiettivi particolarmente luminosi presentano ai diaframmi intermedi prestazioni superiori alla media.
Esistono poi obiettivi "d'elite" che a TA forniscono grande luminosità e prestazioni eccellenti.
Io credo che Feininger, più che mettere in dubbio l'utilità in sè degli obiettivi molto luminosi, abbia voluto richiamare l'attenzione di tutti sull'opportunità di utilizzare sempre strumenti che siano nè più nè meno adeguati alle necessità di ripresa, senza febbrili ricerche di performance eccessive rispetto allo scopo.
Di fatto, comunque, quando la luce è poca e non vuoi o puoi usare il flash ... o grande luminosità ... o grandi problemi.
Per il resto mi astengo ... io appartengo alla generazione dei fotoamatori che, in materia di qualità ottica, hanno sempre e solo lasciato parlare i test ... ma solo quelli da laboratorio, ovviamente messicano.gif
Buona Nikon a te
Vincenzo
gianfranco357
Messaggio: #4
QUOTE(Andreæ @ Dec 21 2011, 11:34 PM) *
Ciao ragazzi, vi propongo qui un estratto dal libro di Andreas Feininger "Il libro della fotografia",
col solo scopo di sollecitare una discussione costruttiva, sperando di trovare il vostro interesse.
Sono ancora un neofita della fotografia e finora ho letto dappertutto che luminosità degli obiettivi è sinonimo di qualità...

<<La cosa che più conta in un obiettivo è che esso corrisponda alle vostre necessità.
Grande luminosità, gran nome, gran prezzo e bell'aspetto non servono a niente se l'obiettivo non si presta al lavoro che dovete fare. E' tipico l'errore che molti dilettanti commettono nell'acquistare obiettivi troppo luminosi. Lo fanno per puro snobismo, oppure credono che una "riserva" di luminosità sia sempre utile. Gli obiettivi troppo luminosi hanno difetti considerevoli: oltre ad essere più pesanti, più grossi e - non c'è bisogno di dirlo - più costosi degli obiettivi di minore luminosità, sono generalmente meno incisivi, anche a piccole aperture di diaframma. Per avere sufficiente profondità di campo, gran parte delle fotografie si fanno ad aperture di f/4,5 o minori. Perchè allora non usare obiettivi meno luminosi e più incisivi e ottenere fotografie nitide invece che subire gli incovenienti degli obiettivi più luminosi solo perchè si prevede che la loro "rapidità" sia utile di tanto in tanto? E' come comprare un camion invece di un'automobile col pretesto che, un giorno o l'altro, potrebbe far comodo per un trasloco.>>

la frase che cita l'autore che l'obiettivo deve corripondere alle necessita' del fotografo e' al 10000% esatta , molti spendono migliaia di euro in piu' per ottenere un diaframma piu' aperto , questa esigemza oa con il digitale e' andata forse scemando un pochino in quanto si puo' meglio giocare con gli Asa rispetto all' era dell' analogico , in certi casi pero' un diaframma in piu' salva una situazione difficile sopratutto nei teleobiettivi .
io ho due 300mm , il primo con apertura f4 e il seocndo con apertua 2.8 a parte il peso e l' ingombro devi dire onestamente che a mio parere non sono giustificai oltre 2000 picchi di differenza , ma io non sono un professionista e non mi e' mai capitata una situazione che non ho potuto risolvere con il " modesto f4"
sicuramnete se devo attaccare anche un duplicatore per avere una focale piu lunga devo dare priorita' al f2.8 ma sono situazioni per un fotografo generico mo al limie della norma a meno che non ci si specializzi nello sport o nelle foto naturalistiche spinte dove un lungo tele e' d' obbligo .
edate7
Messaggio: #5
Io appartengo alla vecchia scuola: meglio un obiettivo luminoso che alzare gli ISO. Alzare gli ISO significa introdurre comunque del rumore, che, nonostante non si veda ad occhio nudo, c'è, anche a 800 ISO, in maniera più evidente man mano che diminuiscono le dimensioni del sensore (a parità di Mpxl, ovviamente); preferisco evitare il rumore, che è difficilissimo da togliere in PP, impossibile su pellicola (sotto forma di grana, naturalmente). E poi, bisogna anche considerare la qualità dello sfuocato che si ottiene a grandi aperture, perchè un obiettivo di grande luminosità non si usa solo per le foto in condizioni di scarsa luminosità, tutt'altro...
Ciao!
decarolisalfredo
Messaggio: #6
Giusto Edate7 hai il mio pieno appoggio su quello che hai detto.
Manuel_MKII
Messaggio: #7
"Il libro della fotografia" di Andreas Feininger fu uno dei miei testi a scuola (ho frequentato l'istituto d'arte a indirizzo fotografia e grafica pubblicitaria dal 1979 al 1984) e devo dire che quel libro e' scritto molto bene e nonostante sia di tempi ben lontani dalla fotografia digitale (credo sia del 1971 o poco dopo) ha ancora un suo perche'.

Tuttavia penso che l'autore, in quella specifica considerazione, probabilmente vuole far capire che gli strumenti vanno presi per le funzionalita' intrinseche che servono a chi li utilizza, ossia se uno non ha necessita' di un'ottica luminosa magari puo' anche farne a meno e vivere tranquillo lo stesso.

Mi spiego meglio; all'epoca non si tendeva a scattare in condizioni di scarsa luminosita' come succede oggi, se c'era poca luce e si voleva stare su sensibilita' basse (prima gli ISO si chiamavano ASA quindi pensate un po' cosa siamo andati a ripescare in quel libro) si usavano luci artificiali, oppure se la situazione prevedeva soggetti statici si usava necessariamente il cavalletto, da qui quindi, la considerazione sulle ottiche luminose fatta da Feininger dove l'ottica luminosa probabilmente era da preferire solo in casi piu' "estremi" o quando serviva per ottenere una profondita' di campo piu' limitata.

Magari adesso la sua idea in merito alle ottiche luminose visto che si riesce a scattare a sensibilita' un tempo nemmeno immaginabili sara' anche cambiata.....chi puo' dirlo???





murfil
Messaggio: #8
anch'io sto leggendo quel libro.. se non erro l'edizione originale (poi riedita e tradotta in Italia) porta la data 1959!!
è un libro che nasce per avvicinare le persone alla fotografia, in un'era in cui non era propriamente diffusa. Sono d'accordo con l'interpretazione che ne da Manuel.. voleva semplicemente (e a ragione) dire che per fare buona fotografia non serve avere ottiche professionali (che allora erano molto meno alla portata delle tasche delle persone comuni), ma un buon bagaglio tecnico e culturale (gestire la luce, la composizione, curare il messaggio). Alzare gli iso? allora significava cambiare di volta in volta pellicola e al massimo tirarla in sviluppo.. la grana era una cosa normale con cui si conviveva senza tante paranoie.. se non c'era luce si usava il flash, o si usava il cavalletto (o si rinunciava..).
La frase che più ho adorato in quel libro è stata:
chiunque sappia cuocere un uovo sodo sarà capace di sviluppare da sè il suo rullino
il giorno dopo ho comprato il necessario per lo sviluppo tongue.gif vediamo se sono capace a cuocere un uovo sodo smile.gif

ps: @Ghisale: l'autore in questione non sono scriveva libri.. ne ha pure venduti parecchi e le sue foto non erano malaccio..
paori
Messaggio: #9
........
ps: @Ghisale: l'autore in questione non sono scriveva libri.. ne ha pure venduti parecchi e le sue foto non erano malaccio..
[/quote]
Pollice.gif Diciamo anche che un pochino pochino,fa parte della Storia della Fotografia....
http://it.wikipedia.org/wiki/Andreas_Feininger

......buona luce

paori
Cesare44
Messaggio: #10
QUOTE(Andreæ @ Dec 21 2011, 11:34 PM) *
Ciao ragazzi, vi propongo qui un estratto dal libro di Andreas Feininger "Il libro della fotografia",
col solo scopo di sollecitare una discussione costruttiva, sperando di trovare il vostro interesse.
Sono ancora un neofita della fotografia e finora ho letto dappertutto che luminosità degli obiettivi è sinonimo di qualità...

<<La cosa che più conta in un obiettivo è che esso corrisponda alle vostre necessità.
Grande luminosità, gran nome, gran prezzo e bell'aspetto non servono a niente se l'obiettivo non si presta al lavoro che dovete fare. E' tipico l'errore che molti dilettanti commettono nell'acquistare obiettivi troppo luminosi. Lo fanno per puro snobismo, oppure credono che una "riserva" di luminosità sia sempre utile. Gli obiettivi troppo luminosi hanno difetti considerevoli: oltre ad essere più pesanti, più grossi e - non c'è bisogno di dirlo - più costosi degli obiettivi di minore luminosità, sono generalmente meno incisivi, anche a piccole aperture di diaframma. Per avere sufficiente profondità di campo, gran parte delle fotografie si fanno ad aperture di f/4,5 o minori. Perchè allora non usare obiettivi meno luminosi e più incisivi e ottenere fotografie nitide invece che subire gli incovenienti degli obiettivi più luminosi solo perchè si prevede che la loro "rapidità" sia utile di tanto in tanto? E' come comprare un camion invece di un'automobile col pretesto che, un giorno o l'altro, potrebbe far comodo per un trasloco.>>

ho anche io una copia del libro di Andreas Feininger acquistata molti anni fa.

A scanso di equivoci, lo ritengo una pietra miliare in campo fotografico, e credo abbia aiutato moltissimi dilettanti come me, nei loro primi approcci con la fotografia.

Detto questo, considera però che in campo ottico, sono stati fatti notevoli passi avanti ,e la tecnologia ha radicalmente cambiato molte certezze di pochi anni orsono, fuguriamoci un libro scritto 60 anni fa o giù di li.

ciao
pocico
Messaggio: #11
dobbiamo anche aggiungere che i libri di feininger (su cui tanti abbiamo stufiato i primi rudimenti fotografici) hanno quasi 50 anni. le considerazioni sugli obiettivi sono quindi relative alle ottiche di quell'epoca. da allora sono stati fatti parecchi progressi sulla costruzione degli obiettivi, si pensi ad esempio alla qualità degli zoom attuali, impensabile già solo vent'anni fa
saluti
mko61
Messaggio: #12

Lette oggi, quelle affermazioni di Feininger sono una minch...... a parte il fatto che ognuno deve dotarsi di ottiche adeguate al proprio uso.

Le moderne DSLR con i loro automatismi beneficiano enormemente di ottiche luminose dando maf più precise e più corretti calcoli del wb. Il fatto che le lenti rendano poco a TA è noto ma è un altro discorso, se mettiamo un f/1.8 all'equivalente TA di una lente consumer, es, 4 o 5.6, avremo comunque una resa molto molto migliore.

Viceversa ai tempi in cui fu scritto il libro, erano cose che avevano senso.

zUorro
Messaggio: #13
QUOTE(Andreæ @ Dec 21 2011, 11:34 PM) *
Ciao ragazzi, vi propongo qui un estratto dal libro di Andreas Feininger "Il libro della fotografia",
col solo scopo di sollecitare una discussione costruttiva, sperando di trovare il vostro interesse.
Sono ancora un neofita della fotografia e finora ho letto dappertutto che luminosità degli obiettivi è sinonimo di qualità...

<<La cosa che più conta in un obiettivo è che esso corrisponda alle vostre necessità.
Grande luminosità, gran nome, gran prezzo e bell'aspetto non servono a niente se l'obiettivo non si presta al lavoro che dovete fare. E' tipico l'errore che molti dilettanti commettono nell'acquistare obiettivi troppo luminosi. Lo fanno per puro snobismo, oppure credono che una "riserva" di luminosità sia sempre utile. Gli obiettivi troppo luminosi hanno difetti considerevoli: oltre ad essere più pesanti, più grossi e - non c'è bisogno di dirlo - più costosi degli obiettivi di minore luminosità, sono generalmente meno incisivi, anche a piccole aperture di diaframma. Per avere sufficiente profondità di campo, gran parte delle fotografie si fanno ad aperture di f/4,5 o minori. Perchè allora non usare obiettivi meno luminosi e più incisivi e ottenere fotografie nitide invece che subire gli incovenienti degli obiettivi più luminosi solo perchè si prevede che la loro "rapidità" sia utile di tanto in tanto? E' come comprare un camion invece di un'automobile col pretesto che, un giorno o l'altro, potrebbe far comodo per un trasloco.>>


secondo me è una cosa giustissima.

se uno fa paesaggi non gliene può fregar di meno della luminosità... sono tutt'altre le caratteristiche da ricercare in un'ottica.

la frase migliore per me è questa: La cosa che più conta in un obiettivo è che esso corrisponda alle vostre necessità.

io ad esempio amo scattare a grandi aperture, per cui, semplicemente uso obiettivi che me lo permettano. Per me un ritratto a f11 è una cosa inconcepibile per cui lo faccio a f1.2. anche se viene tutto sfuocato! insomma ad ognuno il suo
Patrizio Gattabria
Messaggio: #14
QUOTE(Andreæ @ Dec 21 2011, 11:34 PM) *
Ciao ragazzi, vi propongo qui un estratto dal libro di Andreas Feininger "Il libro della fotografia",
col solo scopo di sollecitare una discussione costruttiva, sperando di trovare il vostro interesse.
Sono ancora un neofita della fotografia e finora ho letto dappertutto che luminosità degli obiettivi è sinonimo di qualità...

<<La cosa che più conta in un obiettivo è che esso corrisponda alle vostre necessità.
Grande luminosità, gran nome, gran prezzo e bell'aspetto non servono a niente se l'obiettivo non si presta al lavoro che dovete fare. E' tipico l'errore che molti dilettanti commettono nell'acquistare obiettivi troppo luminosi. Lo fanno per puro snobismo, oppure credono che una "riserva" di luminosità sia sempre utile. Gli obiettivi troppo luminosi hanno difetti considerevoli: oltre ad essere più pesanti, più grossi e - non c'è bisogno di dirlo - più costosi degli obiettivi di minore luminosità, sono generalmente meno incisivi, anche a piccole aperture di diaframma. Per avere sufficiente profondità di campo, gran parte delle fotografie si fanno ad aperture di f/4,5 o minori. Perchè allora non usare obiettivi meno luminosi e più incisivi e ottenere fotografie nitide invece che subire gli incovenienti degli obiettivi più luminosi solo perchè si prevede che la loro "rapidità" sia utile di tanto in tanto? E' come comprare un camion invece di un'automobile col pretesto che, un giorno o l'altro, potrebbe far comodo per un trasloco.>>

Dopo più di 40 anni di fotografia e tecnica fotografica posso affermare che non è cambiato nulla...

Anzi..una cosa è cambiata: ora Feininger avrebbe scritto:" è come acquistare un Suv, invece di un automobile, perchè tre anni fa' aveva nevicato e avevo la macchina..vuoi mettere che se nevica ora, non devo montare le catene, con il mio Suv?' laugh.gif

Un saluto
Patrizio

Messaggio modificato da Patrizio Gattabria il Dec 22 2011, 11:18 AM
robermaga
Messaggio: #15
QUOTE(Andreæ @ Dec 21 2011, 11:34 PM) *
Ciao ragazzi, vi propongo qui un estratto dal libro di Andreas Feininger "Il libro della fotografia",
col solo scopo di sollecitare una discussione costruttiva, sperando di trovare il vostro interesse.
Sono ancora un neofita della fotografia e finora ho letto dappertutto che luminosità degli obiettivi è sinonimo di qualità...

<<La cosa che più conta in un obiettivo è che esso corrisponda alle vostre necessità.
Grande luminosità, gran nome, gran prezzo e bell'aspetto non servono a niente se l'obiettivo non si presta al lavoro che dovete fare. E' tipico l'errore che molti dilettanti commettono nell'acquistare obiettivi troppo luminosi. Lo fanno per puro snobismo, oppure credono che una "riserva" di luminosità sia sempre utile. Gli obiettivi troppo luminosi hanno difetti considerevoli: oltre ad essere più pesanti, più grossi e - non c'è bisogno di dirlo - più costosi degli obiettivi di minore luminosità, sono generalmente meno incisivi, anche a piccole aperture di diaframma. Per avere sufficiente profondità di campo, gran parte delle fotografie si fanno ad aperture di f/4,5 o minori. Perchè allora non usare obiettivi meno luminosi e più incisivi e ottenere fotografie nitide invece che subire gli incovenienti degli obiettivi più luminosi solo perchè si prevede che la loro "rapidità" sia utile di tanto in tanto? E' come comprare un camion invece di un'automobile col pretesto che, un giorno o l'altro, potrebbe far comodo per un trasloco.>>

Ho una certa età e ho ancora tutto scassato il libro di Feininger. Per la mia generazione è stato un grande punto di riferimento e tuttora non posso che concordare con la SOSTANZA di quanto scritto sopra.
Sostanza che ben si riassume nella frase sottolineata i rosso.

Per dirla breve....
Fai ritrattistica, preoccupati di avere luminosità e qualità ai diaframmi aperti e qualità nello sfocato.
Fai paesaggio, non ti occorre luminosità, ma la miglior qualità possibile ai diaframmi intermedi, con un occhio di riguardo per quelli chiusi, se lavori sull'iperfocale.
Fai macro, preoccupati che l'ottica lavori bene a 16 e 22 e che non manchi a l'occorrenza il 32. E che in più non abbia una "misera" distanza di lavoro.
E tanto altro si potrebbe dire....

Buone cose a tutti.
Roberto

Messaggio modificato da robermaga il Dec 22 2011, 12:35 PM
CVCPhoto
Messaggio: #16
A suo tempo i libri di Feininger non li ho semplicemente letti, ma addirittura studiati e non posso far altro che confermare la validità del passaggio riportato dall'autore di questo thread.

Prendiamo ad esempio la focale che andava per la maggiore ai tempi della pellicola: il 50mm.

Ebbene, questa focale è stata declinata con diverse luminosità, dall'f/1,2 all'f/3,5.

Perché questa diversificazione, quando sarebbe stato sufficiente un f/1,4 e tutti felici e contenti. Perché per diversi impieghi c'era la lente adatta e ai tempi un f/1,4 chiuso a f/5,6-8 aveva una resa inferiore ad un f/1,8 pari diaframmato.

Un fotografo quindi possedeva più di un obiettivo e a seconda degli utilizzi, ne montava uno più luminoso oppure uno meno luminoso, per ottenere sempre il massimo.

Se quardiamo i vecchi AIS 50mm troviamo f/1,2 - f/1,4 - f/1,8. Nessuno dei tre è migliore in senso assoluto e rispecchiano esigenze fotografiche diverse.

Ed è questo che afferma Feininger. Se uno non cerca lo sfocato o non ha esigenze di scatti con pochissima luce, perché acquistare un f/1,2 quando l'f/1,8 costa molto meno e a diaframmi più chiusi ha una resa migliore, soprattutto a medio-lunghe distanze?

Diverse le ottiche moderne tipo i nostri AFS f/1,4 che hanno una resa strepitosa a qualsiasi apertura di diaframma, ma all'epoca di Feininger non esistevano proprio, anzi, forse non era ancora l'ingegnere della Nikon che li ha progettati, grazie anche all'ausilio del computer che ai tempi di Feininger non esisteva.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #17
QUOTE(Andreæ @ Dec 21 2011, 11:34 PM) *
Ciao ragazzi, vi propongo qui un estratto dal libro di Andreas Feininger "Il libro della fotografia",
col solo scopo di sollecitare una discussione costruttiva, sperando di trovare il vostro interesse.
Sono ancora un neofita della fotografia e finora ho letto dappertutto che luminosità degli obiettivi è sinonimo di qualità...

<<La cosa che più conta in un obiettivo è che esso corrisponda alle vostre necessità.
Grande luminosità, gran nome, gran prezzo e bell'aspetto non servono a niente se l'obiettivo non si presta al lavoro che dovete fare. E' tipico l'errore che molti dilettanti commettono nell'acquistare obiettivi troppo luminosi. Lo fanno per puro snobismo, oppure credono che una "riserva" di luminosità sia sempre utile. Gli obiettivi troppo luminosi hanno difetti considerevoli: oltre ad essere più pesanti, più grossi e - non c'è bisogno di dirlo - più costosi degli obiettivi di minore luminosità, sono generalmente meno incisivi, anche a piccole aperture di diaframma. Per avere sufficiente profondità di campo, gran parte delle fotografie si fanno ad aperture di f/4,5 o minori. Perchè allora non usare obiettivi meno luminosi e più incisivi e ottenere fotografie nitide invece che subire gli incovenienti degli obiettivi più luminosi solo perchè si prevede che la loro "rapidità" sia utile di tanto in tanto? E' come comprare un camion invece di un'automobile col pretesto che, un giorno o l'altro, potrebbe far comodo per un trasloco.>>


Come in ogni ambito , una generalizzazione è fonte più di errore che di altro.
Tendenzialmente anche oggi l'utente poco esperto si fa ammaliare da ottiche estremamente luminose e basso costo...non capendo che le due cose assieme comportano una qualità , spesso , discutibile.

Chiaramente il senso del suo discorso è quello di scegliere gli strumenti adatti al proprio lavoro\progetto o quel che sia...

Tanti anni fa andavano di moda i normali ultraluminosi.
Parlo dell'epoca in cui uscì il Noct Nikkor (anni 70 , verso la fine di quel decennio)
Effettivamente la stragrande maggioranza di quelle lenti...erano ciofeche assolute....


Oggi vediamo cose simili con lenti con luminosità e prezzi improbabili...improbabili anche di fronte al fatto che i costi di ricerca , sviluppo e produzione oggi sono tanto più bassi...
Quindi ha perfettamente ragione: luminosità NON è sinonimo di qualità.

In casa Nikon , comunque c'è una certa eccezione alla regola (come in casa Leica, del resto...) e normalmente le lenti più luminose hanno qualità davvero elevatissime.
Penso ai vari 28\70 f2.8 , al 14\24 f2.8 , al 24 f1.4 , etc
Tutte lenti che hanno più qualità delle corrispettive lunghezze focali equivalenti ma meno luminose...


Tuttavia ritengo che il senso del testo sia quello di chiederci a cosa ci serve un dato strumento...e di non farci abbagliare da sirene tanto belle quanto poco credibili...

Buone foto.

Federico.

Messaggio modificato da FZFZ il Dec 22 2011, 01:20 PM
Lutz!
Messaggio: #18
QUOTE(Andreæ @ Dec 21 2011, 11:34 PM) *
Ciao ragazzi, vi propongo qui un estratto dal libro di Andreas Feininger "Il libro della fotografia",
col solo scopo di sollecitare una discussione costruttiva, sperando di trovare il vostro interesse.
Sono ancora un neofita della fotografia e finora ho letto dappertutto che luminosità degli obiettivi è sinonimo di qualità...

<<La cosa che più conta in un obiettivo è che esso corrisponda alle vostre necessità.
Grande luminosità, gran nome, gran prezzo e bell'aspetto non servono a niente se l'obiettivo non si presta al lavoro che dovete fare. E' tipico l'errore che molti dilettanti commettono nell'acquistare obiettivi troppo luminosi. Lo fanno per puro snobismo, oppure credono che una "riserva" di luminosità sia sempre utile. Gli obiettivi troppo luminosi hanno difetti considerevoli: oltre ad essere più pesanti, più grossi e - non c'è bisogno di dirlo - più costosi degli obiettivi di minore luminosità, sono generalmente meno incisivi, anche a piccole aperture di diaframma. Per avere sufficiente profondità di campo, gran parte delle fotografie si fanno ad aperture di f/4,5 o minori. Perchè allora non usare obiettivi meno luminosi e più incisivi e ottenere fotografie nitide invece che subire gli incovenienti degli obiettivi più luminosi solo perchè si prevede che la loro "rapidità" sia utile di tanto in tanto? E' come comprare un camion invece di un'automobile col pretesto che, un giorno o l'altro, potrebbe far comodo per un trasloco.>>


SANTE PAROLE, SAREBBE DA INCORNICIARE.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #19
QUOTE(Cesare44 @ Dec 22 2011, 09:17 AM) *
ho anche io una copia del libro di Andreas Feininger acquistata molti anni fa.

A scanso di equivoci, lo ritengo una pietra miliare in campo fotografico, e credo abbia aiutato moltissimi dilettanti come me, nei loro primi approcci con la fotografia.

Detto questo, considera però che in campo ottico, sono stati fatti notevoli passi avanti ,e la tecnologia ha radicalmente cambiato molte certezze di pochi anni orsono, fuguriamoci un libro scritto 60 anni fa o giù di li.

ciao


Quoto, il discorso è tutto lì.
Quel che dice Feininger aveva ragione di esistere molto tempo fa. Ed è condivisibile.
Oggi le ottiche 1.4 sono nitidissime pure a TA e si prendono per vari usi, e sopratutto si scatta in modo diverso rispetto a 60 anni fa!

 
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