Il piacere profondo, ineffabile, che è camminare in questi campi deserti e spazzati dal vento, risalire un pendio difficile e guardare dall’alto il paesaggio nero, scorciato, togliersi la camicia per sentire direttamente sulla pelle l’agitarsi furioso dell’aria, e poi capire che non si può fare nient’altro, l’erba secca, rasente al suolo, freme, le nuvole sfiorano per un attimo le cime dei monti e si allontanano verso il mare, e lo spirito entra in una specie di trance, cresce, si dilata, manca poco che scoppi di felicità. Che altro resta, allora, se non piangere? Josè Saramago - Quaderni di Lanzarote

Il Palio di Isola Dovarese è una storica festa medievale che si svolge nel piccolo paese della bassa pianura tra Cremona e Mantova. Esso rievoca il passato gonzaghesco della cittadina. Ambienti, locande, costumi e musiche fanno riferimento al periodo che va dal 1451 (anno del giuramento della città a Ludovico Gonzaga, marchese di Mantova), fino al 1490, anno dell'arrivo di Isabella d'Este a Mantova. Ogni anno le 4 contrade del borgo (Porta Tenca, San Bernardino, San Giuseppe e Le Gerre) si sfidano nelle tre gare storiche: la corsa sui trampoli, la corsa del gallo guidato e incitato dalle popolane e il màgher, un gioco storico di Isola Dovarese.

Chi è nato a Roma la ama, ma chi non ci è nato e l’ha incontrata, a volte, come nel mio caso, la ama ancor di più. Giovanni Canestri