Risultato della ricerca: salire
AlbertoGhizziPanizza
E\' circa una settimana che cerco di aiutare questi piccoli pulli di civetta. Questo scatto è stato realizzato dopo qualche giorno di appostamento direttamente davanti al nido. Dopo la segnalazione di un amico agricoltore che aveva visto la tana ed una probabile madre morta lì vicino sono stato qualche giorno in attesa di vedere se effettivamente i pulli erano rimasti senza madre. Dopo aver appurato che i piccoli stavano morendo di fame con l\'aiuto dell\'amico sono riuscito a salire all\'altezza del nido per dare da mangiare alle creature. In questo modo ho scattato anche qualche immagine. Per un paio di giorni sono andato mattina e sera per dagli da mangiare. Ora li ho in casa con me per poter curarli meglio. Sono voracissimi e per ora in gran forma. Appena saranno autosufficienti li riporterò nel posto in cui li ho trovati.
Claudio_Moretti
Era dalle 16,30 che avevo piazzato il cavalletto, ed aspettavo l’ora del tramonto, avevo studiato l’angolazione giusta, omettendo ed includendo elementi nella scena, quando dalla salita che porta al loggiato sono sopraggiunte due persone e con fare molto disinvolto, si sono piazzate nello spazio principale, che avevo riservato al mio scatto, si sono seduti sulla mensola e hanno cominciato a tirare fuori degli oggetti che mi hanno fatto rabbrividire, una bottiglia di vino, dei bicchieri, e una grossa focaccia con cipolle, segno inequivocabile di una lunga sosta, il nervoso cominciava a salire potente, addio foto, quando, mi è venuta l’ispirazione. –Ragazzi vi disturbo se vi faccio qualche scatto ?, ma non fate caso a me, fate come sempre, io non ci sono. No anzi … che ne dici di un bicchiere di vino e un po’ di focaccia ?. Così è nato questo scatto ed una simpatica conoscenza, con questi due fantastici ragazzi, che abitanti del posto, amano riunirsi e fare merenda mentre davanti ai loro occhi si svolge uno dei più belli spettacoli che la natura può offrire “il tramonto”.
mino magnifico
Piove ed il "foliage" sta per terminare . Indeciso se salire ancora sulle stradine del Parco del Pollino scopro all'improvviso questa incredibile atmosfera. Piove ma non me ne sono neanche accorto mentre fotografavo.
enryrusso
Le esperienze sono un bagaglio da portare con noi tutta la vita.. anche quando non sapremo su quale treno salire, ci sapranno indicare a quale fermata scendere.. Samuele Lion
Pier Luigi Saddi
Eravamo arrivati molto presto quella mattina sulla cima del monte Serpedì (1170 mt) posto scelto per riprendere l\'alba, avevo già montato il cavalletto e provato le inquadrature, quindi decisi di andare verso l\'altro versante per vedere come riprendere alla sera il tramonto,di tanto in tanto mi voltavo per capire quanto tempo avrebbe impiegato il sole a salire oltre l\'orizzonte, a un certo punto vedo mio padre che raccoglie un bastone e si avvicina sul ciglio della scarpata, era bellissimo vedere mio Padre avvolto dalle luci dell\'alba non so perché ma la mente mi tornò indietro nei ricordi a quando al posto del bastone c\'ero io da piccolo che davo la mano a mio padre e pensavo che lui per me era stato la luce della mia alba, ora che lo vedevo col bastone mi resi conto con brutalità del\' inesorabilità del tempo che passa e tutto separa e mentre d\'istinto sollevai la macchina fotografica per rendere quel momento immortale pensai a quella poesia che imparai a scuola da piccolo. \" Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera\" (Salvatore Quasimodo)
marcocalandra89
Dall'ultima eruzione avvenuta nell'estate 2015 sono passati circa sei mesi. Giorno 3 Dicembre il vulcano si è nuovamente risvegliato aprendo un nuovo cratere, nominato Pit Crater. L'attività ha continuato consecutivamente per diversi giorni. Mi sono organizzato insieme a mio cugino per salire sul vulcano, dal lato nord, per ammirare al fenomeno. Arrivati al Rifugio Citelli abbiamo iniziato il percorso che ci avrebbe portato al monte Serracozzo. Il percorso era molto pendente e quindi faticoso, ma giunti alla cima del monte era possibile ammirare ad uno spettacolo mozzafiato.
DanieleBoffelli
Siamo arrivati a Bled la sera senza possibilità di cercare un posto dove scattare per l'alba del giorno dopo. Ci svegliamo alla buon ora e cerchiamo un sentiero per salire sulla collina dietro e avere una vista sul lago più ampia. Dopo 20 minuti vediamo le nubi colorarsi e decidiamo allora di correre subito sulla riva per non perdere questo momento. Si è rivelata decisamente una decisione azzeccata.
lestat70
Due amici osservano la rete nel suo lento scendere e salire, sperando in una buona pesca. Due amici osservano i pescatori, attendendo che la luce regali l\'ultima magia di una splendida giornata. Per tutti la pace di un angolo remoto, la quiete di momenti di silenzio carichi di gioiosa aspettativa, la percezione di quella dimensione dell\'uomo che troppo spesso sento di aver perso...
mauriziot
... esibizione dell'antico metodo di pesca sul fiume con il cormorano, all' alba quando le lampade sono ancora necessarie per vedere e le prime luci cominciano a salire insieme alla nebbia. I pescatori sono entrambi oltre gli 80 anni e sono orgogliosi di mostrare ciò che hanno fatto per la maggior parte della loro vita. Una tradizione destinata a perdersi. Ora la pesca non è più l'attività principale del villaggio e, sopratutto, non interessa i giovani che aspirano a lavori diversi. Vista l'inattività imposta dall'attuale situazione, sono andato a spolverare vecchi scatti finora trascurati.Grazie agli alti iso, lo scatto è molto più luminoso di quella che era la realtà al momento. Cina, gennaio, 2020
m_antinolfi
Salire fino in cima alla montagna dove troneggia il bellissimo Castello di Rocca Calascio è un'emozione che lascia, in tutti i sensi, senza fiato! Un luogo incantevole dove il tempo sembra non scorrere. A correre veloci sono invece le nubi che si avvicendano in una danza frenetica ed imprevedibile. La luce piena, talvolta filtrata dalle nuvole, mi ha consentito di scattare con facilità questa foto dalla forte carica suggestiva.
riccardo.mantero
- Fisheye on Bryce - Stampe e dettagli qua: http://goo.gl/HCYjZE Assistere ad un alba sul Bryce Canyon è un vero privilegio. Quando il sole comincia a salire illuminando i pinnacoli più sembra che il tempo si fermi; poi, dopo solo qualche secondo l'illusione svanisce, e comincia a guadagnare velocità, illuminando le guglie sempre più velocemente, e là tu sei, stordito e rapito dallo spettacolo che scatti come un matto ogni centimetro di luce e di ombra che si vede, terrorizzato di perdere qualcosa. Ma poi basta fermarsi, prendere fiato, calmarsi un secondo, prendere l'altro corpo, la D800, quella con il fisheye, e fare una foto secca, con tutto l’anfiteatro del Bryce, il sole, i suoi raggi, le nuvole del mattino presto, la luce, gli alberi. Eccolo qua. Assisting to a sunrise at the Bryce Canyon it is a real privilege. When the sun begins to rise sending its rays on the highest pinnacles it seems that the time stops itself. Just after some seconds the illusion vanishes, and it starts to gain speed, illuminating the spires faster and faster, and you are there, stunned, kidnapped by the show, shooting like a crazy at every inch of light or shadow you see, terrified in losing something. But one must just stop, take a deep breath, calm down a second, pick up the other D800 body, the one with the fisheye on, and do a single frame with the whole amphitheater of the Bryce, the sun, its rays, the early morning clouds, the light, the trees. And here it is.
MauroCirigliano
Vi racconto come è nato questo scatto. Solitamente prediligo le notturne, e questo penso che si sia capito. Tuttavia questa è uno di quei momenti che DOVEVO materializzare con una foto! Ero con Giulio Cobianchi, nella fantastica avventura invernale che abbiamo organizzato nel posto più incredibile e spettacolare, le Dolomiti ! Insieme, abbiamo macinato Kilometri di sentieri innevati in un contesto invernale davvero rigido, qui in particolare, le temperature erano di -12 gradi in pieno giorno! A rendere tutto più complicato e faticoso è stata la neve fresca che, nonostante le ciaspole, ci faceva sprofondare ad ogni passo! In alcuni tratti, la neve arrivava persino al bacino, ogni singolo passo sembrava di salire di 5 gradini per volta senza considerare, il dislivello, la scarsa ossigenazione dovuta all'altitudine ed i 30Kg di zaino con l'attrezzatura, la tenda, il sacco a pelo, e altre dotazioni per il bivacco! Un obbiettivo, però , che volevamo raggiungere a tutti i costi e che abbiamo conquistato con puro gioco di squadra e continuo supporto reciproco! Ci scambiavamo di posto continuamente per permettere di volta in volta, a chi seguiva, di riposare i muscoli e avanzare sfruttando le "buche" generate dal predecessore.
fabiofoni
Sembra vicina, la strada però continua a salire e le curve si susseguono... in macchina sarebbe stato più facile!
IvoMarkes
La strada delle 52 gallerie (o strada della Prima Armata) è una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio. La strada si snoda fra Bocchetta Campiglia (1.216 m) e le porte del Pasubio (1.934 m) attraversando il versante meridionale del monte, situato al riparo dal tiro dell'artiglieria austro-ungarica, caratterizzato da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo. E' lunga 6.555 metri, dei quali ben 2.335 sono suddivisi nelle 52 gallerie scavate nella roccia; ogni galleria è numerata e caratterizzata da una propria denominazione. La larghezza minima è stata originariamente prevista in 2,20 m (il raggio esterno in curva è di almeno 3 m), con una media di 2,50 m per permettere il transito contemporaneo di due muli con le relative salmerie. La pendenza della strada raggiunge il 22 per cento, con una media del dodici per cento. Caratteristica, tra le molte gallerie, è la 19ª perchè, oltre a essere la più lunga (320 m), ha un tracciato elicoidale a 4 tornanti, all'interno di un gigantesco torrione di roccia. Anche la successiva n. 20 è scavata all'interno di un torrione roccioso e, per superare il notevole dislivello, si avvita su sè stessa come un cavatappi. Il tratto della 43ª corre sotto il passo Fontana d'Oro (1.875 m).All'uscita della 47ª si raggiunge il punto più alto della strada (2.000 m), dal quale si gode un panorama grandioso. La strada è un vero e proprio capolavoro d'ingegneria militare e di arditezza, considerando anche le condizioni e l'epoca in cui fu costruita, nonchè la rapidità  d'esecuzione: i lavori cominciarono il 6 febbraio 1917 e furono conclusi nel novembre 1917. Fu realizzata dalla 33ª Compagnia minatori del 5º reggimento dell'Arma del genio dell'Esercito Italiano, con l'aiuto di sei centurie di lavoratori: compagnia 349, 523, 621, 630, 765 e 776. A capo della 33ª Compagnia fu posto il tenente Giuseppe Zappa, dal 18 gennaio al 22 aprile 1917; gli succedette il capitano Corrado Picone fino alla fine della guerra. Nei primi giorni di dicembre 1917, prima di lasciare il Pasubio, la 33ª Compagnia minatori inaugurò simbolicamente la strada, abbattendo un muro costruito appositamente davanti alla prima galleria. Sarà  la 25ª minatori, assieme alle centurie rimaste, ad ultimare la strada, comprese le gallerie 49 e 50, ed in definitiva ad aprirla. La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in ore 2:30/3:30 partendo dal passo di Xomo o raggiungendo (da quest'ultimo) la bocchetta Campiglia (vasto parcheggio -a pagamento-, ma sempre molto affollato). Il dislivello è di circa 750 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica. L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli, bisogna però prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose. Il fondo del sentiero è sempre buono, ma specie nelle gallerie alcuni tratti sono scivolosi causa il continuo stillicidio d'acqua. E' una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare. Raggiunto il rifugio Generale Achille Papa, si può salire a Cima Palon per il sentiero storico tricolore e rientrare a bocchetta Campiglia o passo Xomo per la strada degli Scarubbi, sul versante nord.
emilianomarcon
Una piccola giovane Mantide mi ha tenuto compagnia per un pochino di tempo. Era molto vispa e poco collaborativa nel farsi ritrarre. Questo uno dei pochi momenti che ha assunto una posizione tipica e stabile. Il soggetto era giovane, lungo circa 3/4 centimetri. Ho usato la Z6 con il Sigma 180 Macro su treppiedi. Fatto salire la ragazza su un posatoio di suo piacimento fissato ad un altro treppiedi con un plamp. Ho ricercato lo sfondo migliore, atteso che si sistemasse nella sua posizione e scattato con comando remoto.
vannidellaricca
Il Vecchio Venerando sistema un fuoco prima di salire al pignarul grant
DanieleBoffelli
Basilica di S. Maria Maggiore Lo scatto è del 2016 ma l'ho rivisto recentemente dopo essermi accorto di alcuni errori dovuti al montaggio della panoramica. E' nata infatti come panoramica orizzontale ma essendo la parte destra poco interessante ho deciso ora di tagliarla in 4:5 L'ispirazione fu una pubblicità di Sky in cui si vedeva una ripresa aerea notturna sopra Bergamo Alta. Ho aspettato che ci fossero le condizioni meteo ideali prima di salire e ho fatto una pano a 14mm di 5 scatti. In questa ne sono presenti 3. La parte difficile è stata la correzione della distorsione e della prospettiva avendo puntato la lente verso il basso. Date un'occhiata al mio nuovo sito www.danieleboffelli.com