Risultato della ricerca: posillipo
Moreno_Pregno_Photography
Posillipo , vista da un tetto con violazione di domicilio .
nikiseicarri
La grotta di Seiano è un traforo lungo 770 m, scavato in epoca romana nella pietra tufacea della collina di Posillipo, che congiunge la piana di Bagnoli (via Coroglio) con il vallone della Gaiola. Deve il nome a Lucio Elio Seiano, prefetto di Tiberio, che nel I secolo d.c. ne commissionò l'allargamento e la sistemazione. La galleria fu realizzata una cinquantina di anni prima dall'architetto Lucio Cocceio Aucto per volere di Marco Vipsanio Agrippa, per collegare la villa di Publio Vedio Pollione e le altre ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e Cumae. Lucio Cocceio Aucto fu colui che creò il più lungo traforo ad oggi conosciuto di epoca romana, che collegava, anzi sarebbe meglio dire collega, il Lago d'Averno con la città di Cuma e che fu commissionato da Ottaviano Augusto, che divenne a morte di Pollione il proprietario della villa, per raggiungere rapidamente la sua flotta, che all'epoca risiedeva nell'allora Port Julius nel Lucrino, prima di essere spostata nella rada di Miseno. La galleria, orientata in direzione est-ovest, si estende per circa 770 metri, con un tracciato quasi rettilineo, con diverse pendenze, anche se minime, che vanno a condizionare la stessa sia in altezza che in larghezza; dalla parete sud si aprono tre cunicoli secondari, terminanti con aperture a strapiombo sulla baia, che forniscono luce ed aerazione. Caduta in disuso e dimenticata nel corso dei secoli, fu rinvenuta casualmente durante i lavori per una nuova strada nel 1841 e subito riportata alla luce e resa percorribile per volontà di Ferdinando II di Borbone, diventando meta di turisti. Nel corso della Seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli; gli eventi bellici ed alcune frane nel corso degli anni cinquanta la riportarono in uno stato di abbandono. Simpatica la storia secondo la quale, di tanto in tanto, un bambino di nome Michele compare e scompare. Fu lui, secondo la leggenda, ad indicare la strada ai Borbone per ritrovare il collegamento ad est.
gisor
Realizzata dai romani in epoca imperiale per collegare l'area flegrea alla piccola baia della Gaiola a Posillipo; fu dimenticata ed abbandonata. Scoperta in età borbonica, Ferdinando II la fece restaurare ed attualmente dalla discesa di Coroglio, dove è ubicata, ci permette di raggiungere l'area archeologica della villa Dotium del Pausilipon.
luigi_salatiello
Durante il Concerto di Natale tenutasi nella Basilica del Carmine Maggiore, ha cantato anche il soprano Antonella De Chiara, nella foto diretta dal Maestro Gaetano Raiola direttore del Coro i Cantori di Posillipo. Uno spettacolo di grande levatura artistica.
MauroCirigliano
Spesso dimentichiamo di quanta bellezza abbiamo intorno a noi ! Si tende a guardare lontano convinti che solamente altrove si possano trovare posti magici . Invece qui mi trovo poco distante da casa, nel cuore di Napoli, precisamente nel quartiere Posillipo che ospita il parco sommerso di Gaiola e , a poche bracciate di nuoto dalla costa, la sua omonima isoletta ricca di storia e di fascino ! Osannata fin dall’epoca romana, fu costruito su di essa un tempio in onore di Venere Euplea, divinità protettrice dei naviganti. Alla base degli isolotti sono stati rinvenuti i resti di altre strutture ricollegabili alla stessa antica civiltà . Questa bellezza può essere vista come una splendida meta per il relax ...ma leggende e tradizioni locali vogliono che la Gaiola sia un isola maledetta per via di disgrazie ,o peggio morte , di coloro che vi ci mettevano piede o la abitavano ! Io per scaramanzia mi limito ad ammirarla a distanza , ma resta il fatto che si tratta di un paesaggio unico e meritevole di essere celebrato ! Io ci provo con la mia passione , immortalando la scena in un momento tutto ricercato, ove una splendida ora blu diffondeva la flebile luce con estrema morbidezza, la luna calante incontrava l’isola di Ischia al centro dello scorcio e le stelle tutt’intorno iniziavano a brillare .
leo venditto
Bello anche nel nome: Riva Fiorita. Siamo in uno degli scenari più mozzafiato di Posillipo: una spiaggetta di pescatori, una scogliera e la vista su tutta la baia partenopea.
gianvito valentino
La Grotta di Seiano, un percorso dei sensi, una grotta lunga 800 metri circa, scavata nel tufo.
sasamib
Sull'antico isolotto di Megaride sorge imponente il Castel dell'Ovo. Una delle più fantasiose leggende napoletane farebbe risalire il suo nome all'uovo che Virgilio avrebbe nascosto all'interno di una gabbia nei sotterranei del castello. Il luogo ove era conservato l'uovo fu chiuso da pesanti serrature e tenuto segreto poiché da "quell'ovo pendevano tutti li facti e la fortuna di Castel Marino"
Ri.Va.
Veduta della mia amata Napoli dal belvedere di Sant\'Antonio a Posillipo
luigi_salatiello
Nella Basilica di San Lorenzo Maggiore, i Cantori di Posillipo hanno rappresentato "La Passione", una rappresentazione sacra. Hanno cantato canzoni del Laudario 91 di Cortona. Canzoni di carattere religioso, messe in scena in vista della vicina Pasqua. Nella foto la mezzosoprano Elide Facciuto in una scena.
FotoGolfer
Dal monte di Capri detto "montesolaro" dopo una salita in seggiovia arrivi in un posto panoramico da dove assisti ad uno spettacolo favoloso
ggioco
nel golfo di Napoli una vela solitaria. Sullo sfondo da sinistra si può notare: Ischia, Procida, Capo Miseno, Monte di Procida, Nisida e la collina di Posillipo.