Risultato della ricerca: loggiati
Rob75
Qui ripresa una delle tante logge che comunicano con gli spazi aperti e con le vaste sale interne della Certosa, ove sculture realizzate a misura d'uomo lasciano il visitatore senza parole, vuoi per la bellezza che le caratterizza, vuoi per il senso di disagio che talvolta prova al cospetto della loro forte espressività. Il visitatore no sa mai cosa quale sia lo scenario ad attenderlo ogni volta che svolta l'angolo di uno di questi loggiati.
Paolo Tomberli
Hollywood, Hollywood, Hollywood favolosa. Lussuriosa, lussuriosa e ridicola. Generosa e dolorosa. Generosa e volubile. Paurosa e sfrontata. Stralunata, festosa e terribile. Ignobile e adorabile. Pidocchiosa e inaffidabile. Rozza, pazza, geniale. Hollywood!! Una piccola parte di queste fotografe, fanno parte della mostra civica organizzata dall’associazione culturale “Signa Temporis” (Segni del tempo), il comitato di salvaguardia e custodia e tutela del patrimonio culturale della città di Signa, che attualmente si svolge a ingresso libero sotto i loggiati Novecenteschi di Via Mazzini.
Paolo Tomberli
Hollywood, Hollywood, Hollywood favolosa. Lussuriosa, lussuriosa e ridicola. Generosa e dolorosa. Generosa e volubile. Paurosa e sfrontata. Stralunata, festosa e terribile. Ignobile e adorabile. Pidocchiosa e inaffidabile. Rozza, pazza, geniale. Hollywood!! Una piccola parte di queste fotografe, fanno parte della mostra civica organizzata dall’associazione culturale “Signa Temporis” (Segni del tempo), il comitato di salvaguardia e custodia e tutela del patrimonio culturale della città di Signa, che attualmente si svolge a ingresso libero sotto i loggiati Novecenteschi di Via Mazzini.
alessandro25
Lungo l\'Arno tra i loggiati...
giank1957
Non lontano da Santa Maria a Graiano sorge il convento di San Francesco che senza ombra di dubbio, caratterizza con la sua presenza l\'intero paesaggio circostante, focalizzando su di se gli sguardi del visitatore che arriva a Fontecchio dall\'Aquila. Le sue origini rislagono ad epoche molto antiche, anteriori al 1138, e comprendevano, tra l\'altro, una chiesa, di dimensioni molto minori dell\'attuale struttura, dedicata a Sant\'Agnese. A testimonianza di ciò esistono alcuni documenti dell\'antica Diocesi di Valva ed alcune Bolle Pontificie del 1138 e del 1188. Ma lo stesso sito, con ogni probabilità, già in epoca romana era occupato da un edificio, così come evidenziato nei restauri degli inizi anni ottanta durante i quali, nei pressi del corpo absidale della chiesa, vennero scoperti i resti di pavimentazione romana con mattoni disposti in coltello a spina di pesce. Nel XV secolo la struttura venne ampliata con la probabile ristrutturazione dei locali conventuali e del chiostro che, nel 1488, subisce sicuramente una sistemazione, come prova una pietra scolpita con questa data infissa in un muro perimetrale dello stesso. Nei secoli successivi il convento subisce una serie di utilizzi diversi che lo portarono, alla fine degli anni \'60, in condizione disastrose, e tali da rendere necessario un intervento di consolidamento e restauro da parte della Soprintendenza ai Monumenti dell\'Aquila agli inizi degli anni \'70. Negli anni ottanta un ulteriore restauro ha recuperato completamente il bel complesso monastico ed ha allontanato definitivamente i timori per un suo abbandono. Il convento ha nel chiostro l\'elemento centrale intorno al quale si attestavano i vari ambienti monastici e la grande chiesa; più volte rimaneggiato e restaurato si presenta con forme medievali soprattutto negli elementi scultorei (capitelli, colonnine e basi) ma con evidente, soprattutto nei doppi loggiati laterali all\'ingresso, lo spirito rinascimentale che ne influenzò la ricostruzione tardo quattrocentesca. La chiesa è ad una sola navata del tipo monastico francescano risalente al XIV secolo , ed ha subito diverse modifiche nei secoli successivi e soprattutto nel XVIII sec. La facciata si presenta incompleta, con il rivestimento murario a conci di pietra regolari posti sino a metà dell\'altezza. L\'unico portale, centrale, ha forme romaniche che riprendono quelle dei portali più antichi aquilani ed è ascrivibile alla seconda metà del XIV secolo, nella lunetta si leggono ancora le figure di una Madonna con Bambino con San Francesco e Sant\'Agnese, affresco databile agli inizi del secolo XVI, opera di un maestro locale. Al di sopra del portale si apre un oculo circolare abbellito da una cornice molto finemente lavorata con motivi a fogliame risalente al XIV sec. Una poderosa torre campanaria, non portata a termine, sulla cui sommità venne collocato un campaniletto a vela con doppio fornice sovrapposto in epoca abbastanza remota, si colloca a sinistra della facciata. L\'interno si presenta con navata unica terminante con coro quadrato voltato. La copertura attuale è da riteneresi opera del XVII sec. così pure i pilastri addossati alle pareti laterali che ostruiscono in parte gli affreschi della fine del XV e XVI sec; questi ultimi sono particolarmente interessanti nella parete di sinistra nei pressi del coro dove, dopo i restauri, è tornata alla luce la figura dell\'apostolo Pietro risalente al XIV sec. e facente parte quindi della primitiva chiesa di più piccole dimensioni sostituita dall\'attuale. Dopo gli ultimi lavori di restauro e di ristrutturazione finalizzati alla creazione di un centro studi, il convento di S.Francesco è stato gestito dal 1986 dall\'attiva cooperativa il “Il Sirente”, ed è diventato uno dei centri più importanti nella Valle del medio Aterno come sede di convegni, soggiorni di studi, seminari e non ultimo come ostello e ristorante dove gustare prelibati piatti a base dei prodotti tipici locali.