Risultato della ricerca: legno
en.giuliani
Trabocco Punta Cavalluccio appartiene alla famiglia Verì la piu antica fra i Trabocanti. Le origini risalgono alle migrazioni di questi uomini da paesi d\'oltralpe e in particolare si rintracciano i Verì provenienti dai valichi francesi. Essi si insediarono in prossimità di San Vito per poi spostarsi lungo la costa. Abili artigiani del legno iniziarono ad usare gli alberi costieri di querce e lecci per costruire semplici passerelle per cercare di arpionare il pesce dall\'alto. Impavidi costruttori seppero portare presto la struttura del trabocco alla perfezione studiando le basse maree, le lune, il mare e la sua vita.
skorpio70
Versione romantica in hdr
FaustoMeini
Questo tronco, da molto tempo giace su questa spiaggia, le mareggiate si sono susseguite, ma non sono più riuscite a spostarlo da li... Reso bianco dalla salsedine e levigato dal mare, con i rami rivolti verso l\'orizzonte quasi ad indicare la sua provenienza Ormai fa parte del paesaggio e passeggiando lungo la battigia è inevitabile dargli un tributo, anche con un semplice scatto...
mauriziot
... al tramonto, una barca di pescatori arenata in attesa di una manutenzione non più rinviabile; manutenzione consistente nell'introduzione di stoppia pressata nelle fessure dell'armatura tra legno e legno della barca per impermeabilizzarla. Accanto un artigiano esegue il lavoro su un'altra barca più piccola con scalpello e martello a una velocità impressionate. Ngapali, gennaio 2018
mauriziot
... prepara il pranzo tenendo in braccio il bimbo più piccolo, mentre altri tre giocano vicino, ma, con grandi sforzi del fotografo, fuori dell'inquadratura. Siamo in un piccolo villaggio di campagna nella provincia di Guizhou, nella tipica casa contadina: pareti in legno e pavimento in terra battuta, non c'è ricchezza ma una grande serenità e una ancor maggiore gentilezza verso l'ospite fotografo. Ovviamente, ho molti scatti di questa situazione, ma come al solito, preferisco presentarne uno solo, evitando ripetizioni e ammassamenti di foto tra loro ripetitive. Guizhou, gennaio 2020.
nikiseicarri
La Casina Vanvitelliana è un suggestivo casino di caccia ubicato su un\'isoletta del Lago Fusaro, nel comune di Bacoli. A partire dal 1752 l\'area del Fusaro, all\'epoca scarsamente abitata, divenne la riserva di caccia e pesca dei Borbone, che affidarono a Luigi Vanvitelli le prime opere per la trasformazione del luogo. Salito al trono Ferdinando IV gli interventi furono completati da Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi, che nel 1782 realizzò il Casino Reale di Caccia sul lago, a breve distanza dalla riva. Dal punto di vista architettonico, la Casina si inserisce tra le più raffinate produzioni settecentesche, con alcuni rimandi alla conformazione della Palazzina di caccia di Stupinigi, progettata alcuni anni prima da Filippo Juvarra facendo ricorso a volumi plastici e ampie vetrate. L\'edificio voluto dai Borbone presenta infatti una pianta assai articolata, composta da tre corpi ottagonali che si intersecano l\'uno alla sommità dell\'altro, restringendosi in una sorta di pagoda, con grandi finestre disposte su due livelli; un lungo pontile in legno collega inoltre la Casina alla sponda del lago, anche se il ponte è stato creato recentemente per rendere agevole la visita.
sergio3
Il torchio di Palanzo si trova in uno stabile di proprietà comunale, tra le case del piccolo centro lariano; questo antico rustico in pietra è stato costruito appositamente per custodire il monumentale impianto, che risulta straordinario per dimensioni e antichità: infatti il tronco principale del torchio misura più di 12 m. di lunghezza e 3 m. di circonferenza, mentre la vite in legno che lo muove è alta circa 6 m.; sulla pietra di sostegno dell\'impianto è poi scritta la data di realizzazione: 1572. Per queste caratteristiche eccezionali, oltre che per l’eccellente stato di conservazione (anche se restaurato alla fine degli anni ’70 dalla Pro Loco di Faggeto e dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano) il torchio è stato dichiarato ‘monumento nazionale’. Il torchio è formato da un grande tronco di castano, probabilmente ricavato da un albero abbattuto sul posto (risulta impensabile il suo trasporto da una località più lontana). L\'altezza dell\'impianto nella parte centrale è di m. 3.80.
Claudio_Moretti
La felicità a volte è quella anche spartirsi un legno, e con questo giocare e gioire. Dedico questo mio scatto a tutte le persone che si sentono felici anche con pochissimo. Oggi è veramente difficile essere felici con così poco.
mauriziot
... in una piccola stanza, che serve a luogo di lavoro ma anche ad alloggio in un piccolo villaggio della Cina; unica differenza, in questo caso la luce entra anche da un apertura dall'alto; una foto interessante, al di là di quella che può esserne la qualità: il fumo alle spalle del soggetto è infatti un misto di luce che entra, polvere di legno, polvere del pavimento, in terra battuta, e vapore di un pentolone che incredibilmente bolle con della verdura alla sinistra del falegname. Pure interessante, specie per chi fuma la pipa come me, ... il completo controllo della pipa stessa con la sola bocca, mentre le mani lavorano. Guizhou, gennaio, 2019.
mauriziot
... una bambina è pronta ad andare a scuola , è incuriosita dal fotografo, che certamente le appare alquanto strambo. Da notare il viso coperto, come anche nella maggior parte delle donne del Myanmar, dalla polvere ricavata dal legno Thanakha; di fatto la polvere del legno viene inumidita e trasformata in una specie di fondo tinta il cui scopo principale è quello di agire come filtro solare; Nagpali; gennaio 2018
icilati
Solitario ti ergi tra le pieghe del mare schiaffeggiato, deriso , consunto dal sale. Sei stanco ,vecchio e dal legno sbiancato. Nessuno si cura di te che pure tanto hai dato al pesaggio ed agli innamoratI Non ti rimane che attendere l\' onda superba che ti annientera\' portandoti via .... per sempre.
luigideluca44
...questo pezzo di legno è stato trovato sulla spiaggia di Torre Mileto....San Nicandro Garganico -FG-
lucianodagata
Secovlje - Sicciole (Slovenija) HDR
CaterinaFarina
un vecchio relitto che ha concluso la sua corsa.... ma ancora li.... fedele al suo amore di tutta una vita...per poter \"raccontare\" la sua storia a coloro che sanno ascoltare....osservarne i \"colori\".... guardare tra le ombre e le venature del legno.... a tutti quelli che chiudendo gli occhi sanno ascoltare con il cuore senza badare solo alle apparenze........niente è solo un caso.... ogni singolo \"incontro\" insegna qualcosa a chi vuole vedere oltre....
BATTAGLIA59LUCIANO
Ciò che resta di un pontile usurato dal tempo aggrappato ad anonime rive trasimene; scheletrici chiodati marci travetti di legno che sembrano braccia protese verso dei bastoni agonizzanti immersi ed emersi nelle limacciose acque di un glorioso tramonto appena trascorso.....dedicata ad Armando.....il giusto padre di mia moglie.....con i travetti usurati ho voluto rappresentare la sua infida e subdola malattia,con le acque limacciose il suo lento ma inarrestabile progredire verso la fine,con il tenue e fievole crepuscolo rosato la speranza di un suo eterno e sereno riposo. Addio Armando sarai per sempre nel mio cuore e di tutti coloro che ti hanno apprezzato,stimato e voluto bene.....con affetto e gratitudine...Luciano
twentythreedave
Cercando di reinventare la ZIP...
dclorenzo
Il trabocco o travocco è un'imponente costruzione realizzata in legno di pino d'Aleppo tipico delle zone del medio Adriatico, modellabile, resistente alla salsedine ed elastico che deve resistere alle forti raffiche di maestrale che battono l'Adriatico. Consta di una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall'acqua, due o più lunghi bracci, detti antenne, che sostengono un'enorme rete a maglie strette: la "bilancia" La diversa caratterizzazione della linea costiera ha definito la distinzione di diverse tipologie: quella abruzzese che si distingue appunto per esser posizionata trasversalmente rispetto alla costa cui è collegata da passerelle : quella garganica costruita a filo costa con piattaforma disposta longitudinalmente; e quelle che della zona di Latina detti «bilancioni»: piccole macchine dedite alla pesca e infine le cosiddette « padelle», una sorta di sbarramento mobile impiegato nei cordoni di dune lungo il litorale di Ravenna fin dal XIV.