Risultato della ricerca: isolamento
carmelo parisi
Continuando l'isolamento forzato, della serie: io fotografo in casa. Prima del blocco, avevo comprato un vaso di queste margherite dal nome scientifico Dimorphotheca.
mauriziot
Una foto apparentemente banale, e forse lo è nel risultato, ma frutto di una elaborata post produzione: l focus shifthing della D850 (qui 22 scatti, 18 in automatico e 4 in manuale) e sussessivamente applicazione parziale dell'effetto Orton, per avere una diversa luminosità e il noto effetto pittorico, appena pronunciato. Due tecniche tra loro contrapposte: una punta ad avere una messa fuoco precisa in modo generalizzato, l'altro ha bisogno di punti sfocati, ma la grande "disponibilità" di tempo e la "noia" (dopo una settimana al computer) per la normale post produzione mi hanno portato a sperimentare la convergenza degli opposti. Pareri, critiche, suggerimenti sono ovviamente più che graditi.
mauriziot
... dal giardino di casa; passare dai fiori recisi in interno illuminati, ripresi con led e apposito sfondo ... ai fiori di campo in esterno, seppur nei limiti di un ristretto giardino, mi consente di scattare nel rispetto del necessario isolamento e dei "ColoriCovid" ; le circostanze di fatto ma anche il desiderio di cambiare e provare , come per molti di noi nelle stesse condizioni, mi hanno indotto a un cambiamento di stile significativo: dalla ricerca della "raffinata" rappresentazione al tentativo di lasciare spazio all'immaginazione, al sogno e all'indefinito. Tecnicamente: scatto in hdr, diaframma f.5.6; distanza minima dell'obbiettivo per un rapporto di 1:0,50, ovviamente con macchina su cavalletto. Roma (in rosso), marzo, 2021
Elastico
Un alba. Come state passando Queste giornate di isolamento ?
IvoMarkes
Civita di Bagnoregio::Abitata da una decina di persone e situata in posizione isolata, è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale in cemento armato costruito nel 1965. Il ponte può essere percorso soltanto a piedi, ma recentemente il comune di Bagnoregio, venendo incontro alle esigenze di chi vive o lavora in questo luogo, ha emesso una circolare in cui dichiara che, in determinati orari, residenti e persone autorizzate possono attraversare il ponte a bordo di cicli e motocicli. La causa del suo isolamento è la progressiva erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato vita alle tipiche forme dei calanchi e che continua ancora oggi, rischiando di far scomparire la frazione, per questo chiamata anche "la città che muore" o, più raramente, "il paese che muore". fonte wikipedia
carmelo parisi
É consigliata la visualizzazione in originale. Questa appartiene alla serie "io fotografo in casa". Meno male che, prima dell'isolamento forzato, avevo comprato un bel vaso di margherita africana - dimorphotecha.
francescogambino
Nell'era di internet, del web 2.0 e dei social network c'è una nuova forma di dipendenza che preoccupa famiglie ed esperti: l'attaccamento, quasi morboso, a qualsiasi dispositivo digitale (smartphone in primis) e l'ansia perenne di essere sempre connessi. Alcune ricerche confermano che, per almeno 5 ore al giorno, siamo in "compagnia" del web e intrecciamo rapporti su chat e social, a scapito degli incontri tradizionali con amici e compagni, come avveniva un tempo. A rincarare la dose, poi, alcuni comportamenti che contribuiscono ad alimentare un ulteriore “allarmismo”: ovvero l'attitudine degli “internettiani” a rinchiudersi nell'assoluto isolamento. “Digital seduction” è un racconto attraverso immagini di questo scenario: la quotidianità di una ragazza, sedotta da un display, in solitudine nel suo ambiente, in un mondo fisicamente lontano, ma virtualmente molto vicino. Completamente isolata da tutto il resto, ma paradossalmente in relazione con persone dell'intero pianeta, senza alcuna interazione fisica. Lo scrittore americano Jonathan Safran Foer descrive così la nuova solitudine tecnologica: “Così connessi, così distanti, preferiamo l'iPad alle persone”. Viene da chiedersi: è davvero proprio questo il futuro che desideriamo? (*) Nota tecnica: tutte le immagini sono state realizzate sfruttando la sola luce del display di un tablet.
carmelo parisi
nell'isolamento forzato sperimento tecniche per me assolutamente nuove e sconosciute
il vime
La Denali Highway , una delle strade più panoramiche e selvagge del Nord America . Più di 200 miglia di sterrato e buche nel bel mezzo del nulla .Inaugurata nel 1957 ,fino al 1971 è stata l\'unica strada di accesso al Denali National Park . In questo scatto,fatto con il teleobiettivo durante un piovoso trekking nella taiga, il tratto finale verso Paxson...ovvero quello nelle migliori condizioni. Chiusa al traffico dalle prime nevicate di inizio ottobre a maggio avanzato, il paesaggio è sempre spettacolare e vario . Nel periodo in cui siamo stati noi (terza settimana di settembre), l\'isolamento è ancora più elevato, i pochi turisti sono spariti,l\'unico distributore presente lungo la tratta è chiuso ormai da quasi un mese,il cellulare è come non averlo, solo qualche tardivo cacciatore locale passava di rado con il suo gigantesco fuoristrada .Ogni mattina incrociavamo le dita ,quando la nostra vecchia Chrysler faceva i soliti capricci per partire . Alaska2014
gramauden
Fino agli inizi del XIX secolo, il paese di Brunate era praticamente isolato: dapprima una mulattiera, tracciata nel 1817 e che lo collegava a Como, e poi le tortuose e strette carrozzabili da Como e da Tavernerio, costruite nella seconda metà del XIX secolo, contribuirono a rompere questo isolamento. Ma tutto ciò non bastava. Fu soprattutto grazie all\'impulso della famiglia Bonacossa, che possiede tuttora una villa a Brunate, che si decise di intraprendere la costruzione di una funicolare a vapore che collegasse Como a Brunate, ponendo così fine in modo definitivo alle difficoltà di accesso al paese. Così, l\'11 novembre 1894, dopo meno di un anno di lavori, la Funicolare Como-Brunate fu solennemente inaugurata: tra le personalità che parteciparono alla cerimonia, spiccava la presenza del cardinale Andrea Carlo Ferrari, da pochi mesi arcivescovo di Milano. La sua costruzione ha contribuito non poco allo sviluppo turistico della località collinare, grazie anche allo spettacolare panorama su Como e sull\'omonimo lago che si può ammirare durante il viaggio. Nel 1911 la trazione divenne elettrica.
carmelo parisi
In questo periodo di isolamento forzato ho tirato fuori dal profondo dell'hard disk alcuni file per sperimentare.
Paolo Tomberli
Ho provato a vedere e a lasciarmi attrarre dalla realtà che mi circonda: ho fotografato ciò che vedo dal mio balcone. Questo senso d’isolamento di quiete e di pace è rilevante. È tempo di riflettere e uscire dal tumulto, in queste situazioni difficili.
alex9
Tracce e impronte dopo lo straripamento sulle banchine del Tevere. Una pausa nel periodo di isolamento pandemico. - Bikes and people's traces after overflow on Tiber's riverbank. A break from the pandemic period of isolation. Foto che ha vinto il concorso fotografico indetto da AgendaTevere e OfficineFotografiche. Dicembre 2022 Un augurio di Felici Festività a tutti gli amici del forum.
Paolo Tomberli
L’essere umano – animale sociale per eccellenza – è diviso tra la sua socialità e il suo isolamento; tra il suo bisogno di legarsi con l’altro e il suo bisogno di vivere distante, gioendo della sua umanità negli spazi creati a sua immagine e somiglianza.
Paolo Tomberli
Ho provato a vedere e a lasciarmi attrarre dalla realtà che mi circonda: ho fotografato ciò che vedo dal mio balcone. Questo senso d’isolamento di quiete e di pace è rilevante. È tempo di riflettere e uscire dal tumulto, in queste situazioni difficili.
carmelo parisi
In questi tempi di forzato isolamento in casa mi sto dedicando a fotografare fiori. Purtroppo non è facile reperirne visto che comprarne non è dettato da stato di necessità. Questi sono i fiori del mio susino che sta cominciando a fiorire proprio in questi giorni. E' il risultato della fusione di 11 foto, scattate rigorosamente in manuale.
francescogambino
Nell'era di internet, del web 2.0 e dei social network c'è una nuova forma di dipendenza che preoccupa famiglie ed esperti: l'attaccamento, quasi morboso, a qualsiasi dispositivo digitale (smartphone in primis) e l'ansia perenne di essere sempre connessi. Alcune ricerche confermano che, per almeno 5 ore al giorno, siamo in "compagnia" del web e intrecciamo rapporti su chat e social, a scapito degli incontri tradizionali con amici e compagni, come avveniva un tempo. A rincarare la dose, poi, alcuni comportamenti che contribuiscono ad alimentare un ulteriore “allarmismo”: ovvero l'attitudine degli “internettiani” a rinchiudersi nell'assoluto isolamento. “Digital seduction” è un racconto attraverso immagini di questo scenario: la quotidianità di una ragazza, sedotta da un display, in solitudine nel suo ambiente, in un mondo fisicamente lontano, ma virtualmente molto vicino. Completamente isolata da tutto il resto, ma paradossalmente in relazione con persone dell'intero pianeta, senza alcuna interazione fisica. Lo scrittore americano Jonathan Safran Foer descrive così la nuova solitudine tecnologica: “Così connessi, così distanti, preferiamo l'iPad alle persone”. Viene da chiedersi: è davvero proprio questo il futuro che desideriamo? (*) Nota tecnica: tutte le immagini sono state realizzate sfruttando la sola luce del display di un tablet.
francescogambino
Nell'era di internet, del web 2.0 e dei social network c'è una nuova forma di dipendenza che preoccupa famiglie ed esperti: l'attaccamento, quasi morboso, a qualsiasi dispositivo digitale (smartphone in primis) e l'ansia perenne di essere sempre connessi. Alcune ricerche confermano che, per almeno 5 ore al giorno, siamo in "compagnia" del web e intrecciamo rapporti su chat e social, a scapito degli incontri tradizionali con amici e compagni, come avveniva un tempo. A rincarare la dose, poi, alcuni comportamenti che contribuiscono ad alimentare un ulteriore “allarmismo”: ovvero l'attitudine degli “internettiani” a rinchiudersi nell'assoluto isolamento. “Digital seduction” è un racconto attraverso immagini di questo scenario: la quotidianità di una ragazza, sedotta da un display, in solitudine nel suo ambiente, in un mondo fisicamente lontano, ma virtualmente molto vicino. Completamente isolata da tutto il resto, ma paradossalmente in relazione con persone dell'intero pianeta, senza alcuna interazione fisica. Lo scrittore americano Jonathan Safran Foer descrive così la nuova solitudine tecnologica: “Così connessi, così distanti, preferiamo l'iPad alle persone”. Viene da chiedersi: è davvero proprio questo il futuro che desideriamo? (*) Nota tecnica: tutte le immagini sono state realizzate sfruttando la sola luce del display di un tablet.
Paolo Tomberli
L’essere umano – animale sociale per eccellenza – è diviso tra la sua socialità e il suo isolamento; tra il suo bisogno di legarsi con l’altro e il suo bisogno di vivere distante, gioendo della sua umanità negli spazi creati a sua immagine e somiglianza.