Risultato della ricerca: fuga
omen74
Occhi verdi e profondi come il mare in tempesta o come il ciel che piega all\'infinito in direzion di mondi che sono quel che resta dei sogni che al risveglio hai custodito. Chi non intimorito in fondo ad essi guarda ritrovasi accecato dallo spirito alato, che come tutto ciò che ti riguarda meravigliosamente risplende d\'una luce dolce e ardente. Occhi verdi smeraldo come un puro brillante dai riflessi di giada orïentale e che risplende caldo del fascino tremante di un baglior d\'aurora boreale. Disegno inusuale che solo fa intuire, di iridi incantate limpide e screziate, quel che di loro mai potrebber dire la tela d\'un pittore o il miglior estro del miglior scrittore. Occhi verdi e sfuggenti come lucciole tristi, da oscuri stagni, in fuga, verso i cieli. I sogni tuoi, latenti, son gli sguardi mai visti che alle spalle loro cari celi; A tempo che li sveli chiari, eterei, nel lor luogo, divengon melodia che mentre fugge via fa libero chi l\'ode dal suo giogo intimo e profondo: A quella il \"la\" ch\'intona lui col mondo. - Lord Gas-
Claudio_Moretti
Lungo le mie coste, Livorno, Versilia, è comunissimo trovare quando il mare è molto mosso, atleti che con grandissima perizia, cavalcano con grandi evoluzioni le onde, ho tantissime foto di questi baldi giovani, ma questa era una cosa che mi mancava, l\'atleta che affronta l\'onda oramai vicinissima, cercando di evitare di essere travolto, ma studiando la traiettoria ideale, ed il momento giusto per risalirla e cavalcarla dominandola, l\'eterna sfida, uomo contro la natura.
Raffaele Spettoli
Lo sapete che amo gli scenari bui dai quali esce il soggetto, quindi non ditemi che dietro serviva una luce come sfondo perchè non mi piace e non la metto. La foto è senz'altro perfettibile a partire dagli alti iso che sicuramente hanno tolto in termini di nitidezza. Ma è una prova nella quale volevo vedere con una luce continua e senza flash, cosa si riusciva a fare. Tutto sommato credo sia un buon punto di partenza, ma lascio a voi il giudizio. Grazie e ciao, Raf
giulysabry
toccata e fuga di ben 8 scatti oggi....questo è il migliore.Saluti a tutti Giuliano
mauriziot
.... il Mulino di Orbetello: la prima "fuga" da Roma da molto tempo; scattata al ritorno di una "caccia" ai fenicotteri. Orbetello, 27 gennaio 2021
bertistefano
Nella prospettiva il punto di fuga è un punto verso il quale le linee parallele sembrano convergere.
IvoMarkes
Chenonceau_Il castello_ In origine nella tenuta sede dell'attuale castello si trovava un maniero che fu bruciato dalle truppe reali nel 1411 per punire il proprietario, Jean Marques, accusato di una cospirazione. Nel 1430 Marques ricostruì il castello insieme ad un mulino fortificato ma il suo erede, fortemente indebitato, nel 1513 vendette il castello a Thomas Bohier, tesoriere dei re Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I. Bohier distrusse tutti gli edifici esistenti e diroccati tranne la torre di vedetta e tra il 1515 e il 1521 costruì un nuovo castello per la moglie, Catherine Briçonnet, che vi soleva intrattenere la nobiltà francese e in due occasioni ospitò anche re Francesco I. Alla morte di Bohier (1524) e della moglie (1526) il figlio Antoine dovette cedere il castello alla corona per pagare i debiti del padre. Prese possesso del castello il governatore di Montmorency in nome del re Francesco I impegnato in quegli anni nella costruzione del castello di Chambord. Il suo successore, Enrico II, offrì il castello in dono alla sua amante, Diana di Poitiers, nel 1551 questa divenne duchessa del Valentinois e acquisì la proprietà del castello, divenne anche una delle donne più influenti dell'epoca. A Diane de Poitiers si deve in gran parte l'attuale struttura del castello, sua fu infatti la realizzazione del ponte sul fiume. Fece anche realizzare degli splendidi giardini lungo le rive del fiume. Nel 1864 divenne proprietaria del castello Marguerite moglie del chimico Théophile Pelouze, che lo aveva comprato dagli eredi di Madame Dupin. Dopo la morte del marito Marguerite iniziò dei lavori di ristrutturazione che riportarono il castello all'aspetto che probabilmente aveva all'inizio del XVI secolo Nel 1913 il castello divenne proprietà della famiglia di industriali cioccolatai Menier. Durante la prima guerra mondiale il castello fu in parte usato come ospedale mentre durante la seconda guerra mondiale venne usato come via di fuga dalla zona di Vichy occupata dai nazisti.
cheope81
Dall'Oasi Naturalistica di Vallesanta (Campotto Ferrarese)
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Arches National Park, Utah, USA.