Risultato della ricerca: cerimonia
mauriziot
Shinbyu, … cerimonia dei Novizi, una millenaria tradizione della cultura birmana: la cerimonia d’ingresso al noviziato dei bambini maschi tra gli 8 e i 12 anni che vengono accolti presso un monastero buddista per un periodo di studio e applicazione sulle regole religiose. La cerimonia consiste in un corteo che conduce alla pagoda seguendo un ordine ben preciso: i futuri novizi, vestiti in modo farzoso, procedono a cavallo o su carri addobbati; seguono i padri e poi le madri con le ceste delle offerte e i cofanetti contenenti le tonache gialle che i bambini saranno chiamati a indossare; chiudono le fila gruppi di ragazze con decorazioni varie. La permanenza in monastero, da una a due settimane, rappresenta un passaggio imprescindibile della vita di ogni birmano. I membri più facoltosi della comunità sostengono le spese per I bambini orfani o quelli più poveri.
mauriziot
Shinbyu, … cerimonia dei Novizi, una millenaria tradizione della cultura birmana: la cerimonia d’ingresso al noviziato dei bambini maschi tra gli 8 e i 12 anni che vengono accolti presso un monastero buddista per un periodo di studio e applicazione sulle regole religiose. La cerimonia consiste in un corteo che conduce alla pagoda seguendo un ordine ben preciso: i futuri novizi, vestiti in modo farzoso, procedono a cavallo o su carri addobbati; seguono i padri e poi le madri con le ceste delle offerte e i cofanetti contenenti le tonache gialle che i bambini saranno chiamati a indossare; chiudono le fila gruppi di ragazze con decorazioni varie. La permanenza in monastero, da una a due settimane, rappresenta un passaggio imprescindibile della vita di ogni birmano. I membri più facoltosi della comunità sostengono le spese per I bambini orfani o quelli più poveri. Myanmar, febbraio 2017
mauriziot
Shinbyu, … cerimonia dei Novizi, una millenaria tradizione della cultura birmana: la cerimonia d’ingresso al noviziato dei bambini maschi tra gli 8 e i 12 anni che vengono accolti presso un monastero buddista per un periodo di studio e applicazione sulle regole religiose. I futuri novizi procedono a cavallo o su carrozze come quella fotografata. Arrivati al monastero, sono pronti a incontrare il monaco capo a cui rivolgeranno, in lingua Pali, la richiesta ufficiale per essere accolti come novizi. Segue poi una grande festa che coinvolge i monaci, le famiglie dei bambini e altri invitati. I novizi vengono così affidati alle cure degli altri monaci durante il loro ritiro presso il monastero dove avranno l’obbligo di attenersi alle rigide regole e di studiare le scritture buddiste. Un evento molto simile alla comunione e cresima cristiane. Mindat, Gennaio 2018
ignazio
Scatto realizzato subito dopo la cerimonia in chiesa con D300 + Tokina 12-24 in strobist (1 unità YN560II posta a terra sulla sinistra e pilotata tramite radio trigger).
Alex20
durante la cerimonia nunziale...
Rob75
Nella zona di ampliamento della Certosa (Chiostro VI) è edificato il monumento ossario ai caduti della Prima guerra mondiale, realizzato su progetto di Arturo Carpi e Filippo Buriani. Raccoglie resti di circa 3000 soldati bolognesi e italiani deceduti durante il ricovero in uno degli ospedali allestiti in città durante la grande guerra. Vi sono inoltre ospitati i corpi di alcune centinaia di soldati austro-ungarici, morti nei vari campi di prigionia del territorio bolognese. Nell'agosto 1940, con solenne cerimonia, furono traslate nell'ossario anche le spoglie del martire risorgimentale Ugo Bassi.
peppe.alaimo
La gioia della sposa non si può nascondere dietro il bouquet ...
gramauden
Fino agli inizi del XIX secolo, il paese di Brunate era praticamente isolato: dapprima una mulattiera, tracciata nel 1817 e che lo collegava a Como, e poi le tortuose e strette carrozzabili da Como e da Tavernerio, costruite nella seconda metà del XIX secolo, contribuirono a rompere questo isolamento. Ma tutto ciò non bastava. Fu soprattutto grazie all\'impulso della famiglia Bonacossa, che possiede tuttora una villa a Brunate, che si decise di intraprendere la costruzione di una funicolare a vapore che collegasse Como a Brunate, ponendo così fine in modo definitivo alle difficoltà di accesso al paese. Così, l\'11 novembre 1894, dopo meno di un anno di lavori, la Funicolare Como-Brunate fu solennemente inaugurata: tra le personalità che parteciparono alla cerimonia, spiccava la presenza del cardinale Andrea Carlo Ferrari, da pochi mesi arcivescovo di Milano. La sua costruzione ha contribuito non poco allo sviluppo turistico della località collinare, grazie anche allo spettacolare panorama su Como e sull\'omonimo lago che si può ammirare durante il viaggio. Nel 1911 la trazione divenne elettrica.
mapi2008
Roma, terrazza del Gianicolo; scatto dedicato ad una delle 21 salve sparate dai 6 cannoni dell'Esercito in occasione della cerimonia di insediamento del Presidente della Repubblica.
Rob75
Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano o Altare della Patria, è un monumento nazionale situato a Roma, sul Campidoglio, opera dell\'architetto Giuseppe Sacconi. Il nome \"Vittoriano\" deriva da Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d\'Italia. Da quando, nel 1921, accolse le spoglie del Milite Ignoto, il monumento assunse una nuova valenza simbolica, e quello che era stato pensato inizialmente come monumento dinastico, divenne definitivamente una celebrazione dell\'Italia unita e della sua libertà . L\'idea di base del Sacconi, d\'altra parte, era proprio questa: rappresentare allegoricamente, ma anche geograficamente, tutta l\'Italia, per mezzo di raffigurazioni simboliche. La prima pietra del monumento fu posta solennemente da Umberto I nel 1885. Per erigerlo fu necessario, fra il 1885 e il 1888, procedere a numerosi espropri e demolizioni nella zona adiacente il Campidoglio, effettuati grazie a un preciso programma stabilito dal primo ministro Agostino Depretis. Si procedette così alla demolizione di un vasta area di origine medioevale abbattendo la Torre di Paolo III, il cavalcavia di collegamento con palazzo Venezia (l\'arco di S. Marco), i tre chiostri del convento dell\'Ara Coeli e tutta l\'edilizia minore presente sulle pendici del colle. In questo modo cambiò radicalmente l\'assetto urbanistico della zona con il sacrificio di via dell\'Ara Coeli, che pur essendo oggi ancora esistente, non è più la strada principale che collega il Campidoglio con il quartiere adiacente. La statua equestre di Vittorio Emanuele II, fulcro dell\'intero monumento, fu affidata ad Enrico Chiaradia (1851-1901) già  nel 1889; fu poi completata da Emilio Gallori ed inaugurata nel 1911. Le altre sculture e opere d\'arte hanno impegnato i maggiori artisti allora attivi in Italia. Il complesso monumentale venne inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 giugno 1911, in occasione dell\'Esposizione internazionale per i cinquant\'anni dell\'Unità  d\'Italia, alla presenza della famiglia reale, del presidente del Consiglio Giovanni Giolitti e di seimila sindaci provenienti da tutta Italia. Il complesso del Vittoriano da allora celebra la grandezza e la maestà  di Roma, eletta al ruolo di legittima capitale d\'Italia, rappresentando l\'unità  del paese (Patriae Unitati) e la libertà  del suo popolo (Civium Libertati). Nel 1921 il monumento fu scelto per accogliere il Milite ignoto, la cui salma fu tumulata nell\'Altare della Patria il 4 novembre del 1921, con una cerimonia a cui partecipò un\'immensa folla e alla presenza di Vittorio Emanuele III e della regina Margherita. Con la realizzazione delle quadrighe dell\'Unità  e della Libertà , che vennero poste sui propilei fra il 1924 e il 1927, il monumento potè dirsi completato negli spazi esterni. Il completamento degli spazi interni, compresa la cripta del Milite Ignoto (con mosaici di Giulio Bargellini) è dovuto ad Armando Brasini. Lo stesso architetto progettò anche il prospetto laterizio a contrafforti su via di San Pietro in Carcere. Gli ultimi lavori di completamento dell\'opera ebbero fine nel 1935, con l\'inaugurazione del Museo del Risorgimento.
mauriziot
...alla fine di una cerimonia di danza e preghiera, uno dei danzatori si esibisce anche con il fuoco, a metà tra misticismo religioso e spettacolo turistico, a Kandy, nello Sri Lanka. Foto inserita nel Contest Nikon 2011 ma non selezionata per la pubblicazione.
GIUMICHI
Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano o Altare della Patria, in latino Ara Patriae, è un monumento nazionale situato a Roma, sul Campidoglio, opera dell'architetto Giuseppe Sacconi, che vinse il concorso, bandito nel 1882. Il monumento fu inaugurato, infine, nel 1911. È uno dei simboli patri italiani. Il nome "Vittoriano" deriva da Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d'Italia. Da quando, nel 1921, accolse le spoglie del Milite Ignoto, il monumento assunse una nuova valenza simbolica, e quello che era stato pensato inizialmente come monumento dinastico, divenne definitivamente una celebrazione dell'Italia unita e della sua libertà. L'idea di base del Sacconi, d'altra parte, era proprio questa: rappresentare allegoricamente, ma anche geograficamente, tutta l'Italia, per mezzo di raffigurazioni simboliche. Basti pensare ai gruppi scultorei del Pensiero, dell'Azione, della Concordia, della Forza, del Diritto, ai bassorilievi del Lavoro che edifica e feconda, dell'Amor Patrio che combatte e che vince, alle fontane dell'Adriatico e del Tirreno, alle statue delle Regioni d'Italia, ai mosaici della Fede, della Sapienza, della Pace e soprattutto alle quadrighe dell'Unità della Patria e della Libertà dei cittadini. L'unica raffigurazione non simbolica è la statua di Vittorio Emanuele. Il Vittoriano non è mai stato solo un monumento da contemplare, ma da sempre è anche teatro di importanti momenti celebrativi; ciò ha accentuato il suo ruolo di simbolo di identità nazionale. Si pensi alla grandiosa manifestazione del 2 novembre 1915 in ricordo dei caduti di guerra e, per arrivare ai tempi recenti, alle parole del presidente Ciampi che, in occasione della cerimonia di apertura dell'anno scolastico che qui si svolse, affermò: "[...] Questo monumento sta vivendo una seconda giovinezza. Lo riscopriamo simbolo dell'eredità di valori che le generazioni del Risorgimento ci hanno affidato. Le fondamenta di questi valori sono qui incise nel marmo: l'unità della Patria, la libertà dei cittadini [...]. Il presidente si riferiva ai soggetti delle quadrighe di coronamento poste sopra ai due propilei. Il monumento è proprietà del Ministero dei Beni Culturali ed è gestito, dal dicembre 2014, dal Polo Museale del Lazio.
romolofevola
per sempre 2016 © romolo fevola Romolo Fevola - Studio One > www.studio1imaging.com
mapi2008
Roma, terrazza del Gianicolo; scatto dedicato al passaggio dellle frecce tricolori sull'Altare della Patria in occasione della cerimonia di insediamento del Presidente della Repubblica.
Walterobia
Le donne del villaggio di Karzok, aspettano l\'ora della puja (cerimonia religiosa) nel piccolo Gompa( monastero) del villaggio
gabrielegiannetti
Alcune note storiche: La linea ferroviaria tra Livorno San Marco e la Stazione Leopolda di Pisa era attiva sin dalla prima metà dell\'Ottocento. Nel 1867 Roma veniva unita a Livorno, con un tracciato che serviva Collesalvetti; pochi anni dopo, quando Collesalvetti fu unita direttamente a Pisa, la città labronica si trovò di fatto esclusa dalla linea principale, fino a quando, nel 1910, non fu completato il collegamento diretto costiero tra Cecina e Livorno. L\'inaugurazione della stazione di Livorno Centrale avvenne quindi il 3 luglio 1910, pochi giorni dopo l\'ultimazione dei lavori della suddetta tratta ferroviaria. Alla cerimonia partecipò re Vittorio Emanuele, ma la stampa del tempo evidenziò l\'assenza dei rappresentanti di Pisa, i quali erano contrari all\'inserimento di Livorno lungo la direttrice nazionale
g.sorbara
P R E S E N T E - 4 NOVEMBRE 2023 - CERIMONIA DELLE FORZE ARMATE. SACRARIO DI REDIPUGLIA (GORIZIA).