Risultato della ricerca: bruno
mauriziot
La Ghiandaia (Garrulus glandarius) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia dei Coroidea. In questo scatto si possono apprezzare il piumaggio bruno-rosato con coda nera ma non le ali nere e azzurre, che purtroppo risultano coperte. Tra i diversi scatti, questo però è quello che mi è piaciuto di più perché l'uccello, tutto impettito, sembra quasi in posa. La ghiandaia è lunga circa 34 cm e questo è uno scatto praticamente a fotogramma pieno. Marcovek, Slovenia, ottobre 2019
Antino_Cervigni
Un nibbio bruno artiglia un piccolo di averla capirossa e la madre affronta beccandogli il capo con ostinata disperazione il predatore ormai vittorioso. Extremadura, Spagna
JohnnyDep
La Piramide è un'opera dell'artista Mauro Staccioli, e fa parte della galleria "en plein air" di Fiumara d'Arte. L'opera è un tetraedro cavo, alto 30 metri e realizzato in acciaio corten (uno speciale materiale che a contatto con l’aria si ossida e assume un colore bruno intenso; ma al tramonto i raggi del sole calante accendono di rosso l’acciaio bruno). Si trova nel territorio di Motta d'Affermo (ME) e, spazialmente, è collocata sul 38^ parallelo.
Raffaella.Coreggioli
Libellula depressa (Linnaeus, 1758) Dimensioni: lunghezza: 40-48 mm, apertura alare 66-74 mm. Descrizione della specie: Ali anteriori e posteriori con macchia bruno-scura alla base. Specie dall' aspetto tozzo, inconfondibile, con addome largo, di colore azzurro nei maschi, giallastro nelle femmine e, in entrambi i sessi, con macchie laterali gialle. Il torace presenta due larghe bande ante-omerali. I maschi immaturi e le femmine hanno una colorazione uniforme giallo-bruno mentre i maschi maturi presentano addome con pruinosità  azzurro-blu. L'addome, in entrambi i sessi, è bordato di giallo. Questa decorazione tende, però, a scomparire con l'età . Le larve si sviluppano in acque stagnanti o debolmente correnti, preferendo i corsi d' acqua di piccole dimensioni, poco profondi e assolati. Distribuzione e habitat: Presente dalla pianura fino ai 1500 metri di quota (raramente si spinge oltre) In Italia è segnalata in tutte le regioni, predilige gli ambienti con acque ferme: pozze, stagni e anche abbeveratoi per animali. . Periodo di attività : Gli adulti sfarfallano a partire dalla fine di aprile e possono volare fino a oltre la metà  di settembre, ma sono più abbondanti in maggio e giugno.
bruno nasatti
Norimberga è una città extracircondariale tedesca situata nel Land della Baviera. È il centro economico e culturale della Franconia. Come grandezza è la seconda città della Baviera, con oltre mezzo milione di abitanti. Nell'aprile del 2005 è stata costituita l'area metropolitana di Norimberga e dintorni. Dopo la seconda guerra mondiale fu sede del tribunale chiamato a giudicare i criminali nazisti resisi responsabili di crimini di guerra e della Shoah (genocidio del popolo ebraico).
en.giuliani
Ieri a caccia di orchidee selvatiche, insieme a Mauro, Sandro, Vincenzo, lungo la via Appia antica. (per l'attribuzione alle diverse specie e famiglie, ringrazio l'amico Mauro Cittadini esperto e appassionato della materia). L'Ophrys incubaceaè una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, diffusa in Europa meridionale. I fiori, da 3 a 8, hanno sepali verdi, ovato-lanceolati, e petali verde-giallastri o bruni, lanceolati e con estremità tronca. Il labello è di colore bruno-rossiccio scuro, vellutato, con macula grigio-bluastra, lucida, a forma di H; presenta una fitta peluria marginale e due gibbosità laterali pronunciate con superficie interna glabra. La cavità stigmatica è dello stesso colore del labello con fondo ornato da una macchia biancastra e pseudoocchi neri, bordati di blu o bianco; il rostro del ginostemio è corto e acuto, le logge polliniche sono di colore rossiccio. (da Wikipedia, l'Enciclopedia libera). Roma, 7 aprile 2019
Etneo71
Natura Viva! Action! @etneo71 Tanti Saluti e Buon Weekend!! Unione di due foto scattate in raffica 20 FPS su Nikon Z9!!! Nibbio Bruno (Milvus migrans) Fotografata con: Nikon Z9 & Nikkor Z 180-600mm
Etneo71
Natura Viva! Action! @etneo71 Contatto Visivo! Un Nibbio Bruno mi sorprende a seguirlo, io lo ringrazio con questo scatto!! Tanti Saluti e Buon Weekend!!! Nibbio Bruno (Milvus migrans) Fotografata con: Nikon Z9 & Nikkor Z 180-600mm
JonathanGiovannini
Mamma orsa appena uscita dal letargo, con 2 cuccioli al seguito
JonathanGiovannini
Occhi curiosi, che sporgono da dietro un tronco
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Aporia crataegi (Linnaeus, 1758) Dimensioni:  L\'apertura alare va dai 6 ai 7,5 cm. Descrizione della specie:  La Pieride del biancospino è un lepidottero della famiglia Pieridae. è un lepidottero della famiglia Pieridae. Le nervature alari sono rilevate e marcatamente nere nei maschi; sono invece marroni nelle femmine (spesso di dimensioni maggiori dei maschi). Gli apici delle ali sono lievemente squamati, in particolar modo nelle femmine. Le ali tendono a diventare trasparenti via via che l\'età aumenta. Le nervature alla base delle ali, sia anteriori, sia posteriori, ricordano delle ali ridotte Gli adulti possono assumere grandi quantità di liquidi dal terreno umido Le uova si rinvengono tra giugno e luglio,in raggruppamenti posizionati sulla pagina superiore delle foglie. Le larve, sono rinvenibili tra luglio a maggio nell\'anno successivo, questi bruchi, gregari, trascorrono l\'inverno in uno spesso involucro serico. Sono grigi e pelosi, con un dorso nero contraddistinto da ampie linee bruno-rossicce. La pupa o crisalide è giallastra e succinta sulle piante ospiti. Distribuzione e habitat:  Si rinviene in luoghi fioriti di campagna, soprattutto in collina. Un tempo la si poteva notare anche in zone pianeggianti, ma negli ultimi decenni si è avuta una tendenza al progressivo ritiro verso zone di quota più elevata. Periodo di attività:  Gli adulti volano tra maggio e luglio.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Calopteryx virgo (Linnaeus, 1758) Dimensioni:  45-50 mm, apertura alare 48-72 mm. Descrizione della specie: il maschio è di colore blu con riflessi metallici verdi. Gli ultimi segmenti addominali, ventralmente, sono rosa chiaro. Si distingue dai maschi congeneri per le ali più larghe, arrotondate e quasi completamente blu-violacee. Le femmine, di colore verde metallico, hanno ali soffuse di bruno con pseudopterostigma biancastro, meno trasparenti rispetto alle femmine di Calpteryx splendens, e pseudopterostigma bianco. Le larve vivono esclusivamente in acque correnti, con una netta preferenza per quelle boschive di ridotte dimensioni, fresche o fredde, ombrose e ben ossigenate Distribuzione e habitat: C. virgo è una specie europea con i limiti della sua distribuzione nel nord della Finlandia e nel sud dell’Italia continentale. In Italia la specie è comune sopratutto nelle zone di bassa montagna, fino a 800 m di quota. E’ conosciuta di tutte le regioni con l’eccezione di Sardegna e Puglia. Per la Sicilia esistono solo antiche segnalazioni. Frequenta aree boschive, rogge, fontanili, ambienti freschi ed ombreggiati con acque correnti, pulite e ben ossigenate. Periodo di attività:  adulti da maggio ad ottobre Fonte web. Insetti - linnea.it
massimomassarenti
Matera la Città dei Sassi Patrimonio Mondiale UNESCO Matera è una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni. Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso i millenni di questa lunghissima storia. Matera è la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, sviluppatosi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. Nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità I Sassi di Matera sono il 6° sito in Italia in ordine cronologico, il primo nel meridione. In occasione di questa iscrizione, per la prima volta l’UNESCO utilizza nei criteri e nelle motivazioni il concetto di Paesaggio Culturale, che in seguito verrà utilizzato per motivare l’iscrizione di altri siti nel mondo. Il 17 Ottobre 2014 Matera è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019 Matera è al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale. Matera è una città dalla storia affascinante e complessa: città di confine, di contrasti, di competizione e fusione tra paesaggi, civiltà, culture, diverse. Dalla civiltà rupestre a quelle di matrice bizantina ed orientale, all’avvento dei Normanni, il sistematico tentativo di riduzione della città rupestre alle regole della cultura della città europea: dal romanico, al rinascimento, al barocco, gli ultimi otto secoli di costruzione e rifinitura della città hanno tentato di plasmare, vincere le naturali resistenze del preesistente habitat rupestre, determinando architetture e sistemazioni urbane di particolare qualità ed originalità. Oggi, nuovamente nel segno della cultura urbanistica europea, gli aspetti della sfida della riqualificazione, del recupero sostenibile, della riconquista dell’identità perduta sono le attività che hanno riportato alla ribalta questa città unica diventata a ragione patrimonio mondiale dell’umanità. Sulla scorta di questa particolare vicenda storica, Matera offre oggi ai suoi visitatori l’affascinante sensazione di scoprire, sul filo originale della propria cultura, delle proprie emozioni, le tracce, a volte apparentemente umili, a volte colte, di quella competizione che ha a lungo caratterizzato la città. L’architettura irripetibile dei Sassi di Matera racconta la capacità dell’uomo di adattarsi perfettamente all’ambiente e al contesto naturale, utilizzando con maestria semplici caratteristiche come la temperatura costante degli ambienti scavati, la calcarenite stessa del banco roccioso per la costruzione delle abitazioni fuori terra e l’utilizzo dei pendii per il controllo delle acque e dei fenomeni meteorici. La struttura architettonica è costituita da due sistemi, quello immediamente visibile realizzato con le stratificazioni successive di abitazioni, corti, ballotoi, palazzi, chiese, strade orti e giardini, e quello interno e invisibile a prima vista costituito da cisterne, neviere, grotte cunicoli e sistemi di controllo delle acque, sistemi essenziali per la vita e la ricchezza della comunità. Originariamente i Sassi di Matera erano un ambiente rupestre molto simile a quello dove si trova il Parco di fronte sull’altro lato del canyon scavato dalla Gravina di Matera. Il versante dei Sassi, quello occidentale è caratterizzato in basso da pareti ripide che si affacciano sul torrente. In alto il versante presenta una serie di terrazzamenti, colline e pianori più adatti all’insediamento umano, luoghi che nel corso dei millenni sono stati trasformati da villaggi rupestri in una vera e propria città. I primi insediamenti umani nel territorio di Matera risalgono al paleolitico e si svilupparono utilizzando le grotte naturali che in gran numero definiscono il paesaggio rupestre di Matera. Nel corso del tempo alle grotte naturali si sono aggiunte quelle scavate dall’uomo che ha trovato nella friabile roccia tufacea una eccezzionale possibilità di insediamento al riparo dagli agenti naturali. I complessi rupestri hanno costituito la prima forma del nucleo urbano con ambienti ancora oggi presenti inglobati dentro edifici e fabbricati costruiti fuori terra dal medioevo in poi. Dopo aver attraversato le fasi della preistoria: il paleolitico, il neolitico e le diverse età dei metalli la storia di Matera verrà fortemente caratterizzata dall’avvento del Cristianesimo. L’impronta cristiana diviene culturalmente dominante in breve tempo. Durante tutto il medioevo il paesaggio rupestre fu sistematicamente trasformato con la costruzione di imponenti luoghi di culto. Durante il medioevo furono costruiti edifici imponenti tra i quali la maestosa Cattedrale di Matera, la chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di S. Domenico, la Chiesa di Santa Maria della Valle Verde sulla via Appia. Da questo momento in poi prende forma una vero e proprio nucleo urbano concentrato inizialmente intorno alla Cattedrale che si trova in cima alla collina della Civita (Civitas, città) che divide in due i Sassi: il Sasso Barisano rivolto ad est e il Sasso Caveoso rivolto a sud. I Sassi di Matera sorgono su uno dei versanti di un canyon scavato nel tempo dal torrente Gravina. Sull’altro versante si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano anche conosciuto come Parco della Murgia Materana, il cui paesaggio rappresenta il contesto originario dei luoghi, sviluppatosi nel tempo con gli insediamenti urbani soltanto sul versante dei Sassi. Il Parco custodisce gli insediamenti più antichi del territorio. Tra questi la Grotta dei Pipistrelli i cui ritrovamenti paleolitici sono conservati presso il Museo Nazionale Domenico Ridola a Matera, i villaggi neolitici di Murgecchia, Murgia Timone e Trasanello a nord e i villaggi rupestri della Selva, il villaggio Saraceno a Sud. Oggi i Sassi di Matera offrono al visitatore un grande paesaggio culturale, motivo per il quale l’UNESCO li ha inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale.Dal punto di vista architettonico presentano una serie incredibile di elementi che si sono stratificati nel tempo, dai complessi rupestri scavati dall’uomo, alle chiese rupestri, aree di sepoltura, che si alternano continuamente con fabbricati di tutte le diverse ere: medioevo, rinascimento, barocco fino all’epoca moderna. Il visitatore troverà in continuità grotte, ipogei, palazzotti, chiese, vicinati, scalinate, ballatoi, giardini e orti tutti incastonati l’uno nell’altro a formare un luogo unico e magico. Passeggiando lungo l’asse principale che collega i due rioni Sassi via Bruno Buozzi, via Madonna delle Virtù e via D’Addozio è possibile attraversare questo paesaggio e ammirare nello stesso tempo quello del versante opposto del Parco della Murgia Materana. E’ possibile salire e scendere dai numerosissimi vicoli che si alternano tra gli edifici e trovarsi in angoli sempre diversi e sorprendenti.
leonardo_lb
...il Tempio dorico di Segesta,risalente al V secolo a.C.,edificato sulla cima di una collina,oggi territorio comunale di Calatafimi Segesta in Provincia di Trapani. Il tempio di Segesta e' uno dei monumenti piu' perfetti a noi giunti dall'antichita' conservando quasi completamente intatte le sue 36 colonne in un magnifico calcare di terra dorata.Si innalza in maestosa solitudine tra dolci colline dai colori ocra e rosso bruno in un piacevole contrasto con il verde circostante. Lo storico greco Tucidide narra che i profughi Troiani,attraversando il Mare Mediterraneo,giunsero in Sicilia e fondarono Segesta,questi profughi presero il nome di Elimi.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico: Ischnura elegans (Vander Linden, 1820) Dimensioni: lunghezza: 30-35 mm, apertura alare 30-45 mm. Descrizione della specie: E’ una delle libellule più diffuse in Italia e la più grande del suo genere (30-34mm) con dorso dell\'addome interamente nero tranne l\'ottavo segmento chiaro. I maschi immaturi sono verdi mentre gli adulti presentano porzione centrale dell\'addome bronzo-marrone, testa, torace ed estremità addominale celesti. I maschi hanno il torace azzurro con una banda nera e l’addome dorsalmente nero tranne l’8° segmento addominale, si distinguono anche per i cerci divergenti ed il pronoto con esteso lobo mediano. La femmina si presenta con tre forme cromatiche: una simile al maschio (androcroma) e due (ginocrome) con torace rosato da giovani che vira a bruno chiaro grigiastro alla maturità, con (forma infuscans) o senza (forma infuscans-obsoleta) una linea nera mesotoracica. Una colorazione violacea compare transitoriamente in alcune femmine. Le femmine adulte possono avere la stessa colorazione del maschio (femmine andromorfe) ma, generalmente, sono verdi-brunastre con forme giovanili aventi torace rosa-lilla. Gli occhi sono scuri superiormente, il pterostigma, dell\'ala anteriore, è bicolore (bianco-nero). Distribuzione e habitat: molto comune in tutta l\'Italia continentale. La si può osservare nei pressi di qualsiasi ambiente acquatico. Tollera anche acque salate ma non acide. Periodo di attività: volo esteso da aprile a novembre