Risultato della ricerca: tufo
StefanoGazzarri
Dopo aver viaggiato per più di un\'ora, con la mia auto sotto la pioggia , sono arrivato a PITIGLIANO e il cielo al tramonto si è spalancato
robgrosso
Questa è la seconda foto che propongo della miniserie città morenti. Calcata è una tipica cittadina arroccata su una montagnola di tufo. E\' un po\' meno conosciuta rispetto a Civita, ma non meno interessante. Questa cittadina abitata da meno di 1000 abitanti (tra i quali diversi artisti) è stata il set cinematografico di molti film, tra i quali anche il famoso \"Amici Miei\".
gigivoz
A Miseno, sul lato nord-ovest del Golfo di Napoli, costruita nel periodo Augusteo, si trova la più grande cisterna romana di acqua potabile mai realizzata. Interamente scavata nel tufo ha la capacità di 12.000 metri cubi d’acqua, è alta 15 metri, lunga 72 e larga 25 ed è ricoperta da una volta a botte sostenuta da 48 enormi pilastri cruciformi, disposti in quattro file, a formare cinque lunghe navate. La cisterna fu costruita per approvvigionare di acqua gli uomini della Classis Misenensis, divenuta Classis Praetoria Misenensis Pia Vindex, la più importante flotta dell’Impero Romano, che era ormeggiata nel porto di Miseno. Costituiva il serbatoio terminale dell’acquedotto augusteo (Aqua Augusta) che, dalle sorgenti di Serino (AV), con un tragitto di 100 chilometri, portava l’acqua a Napoli e nei Campi Flegrei. Nella navata centrale, è collocata una piscina limaria di 20x5 metri, profonda 1,10 metri, una vasca funzionale allo svuotamento e alla pulizia periodica della cisterna.
BMauroS
Isola di Ponza (LT) . . . La curvatura a mezzaluna richiama alla mente proprio la luna. Era frequentata già al tempo dei Romani (e dei Greci prima di loro). Era utilizzata come approdo a mo’ di porto naturale, sulla sommità della scogliera sono ancora visibili i resti di una necropoli romana. La parete di tufo bianco a picco sulla spiaggia è alta più di 100 metri. Nell’antichità la spiaggia era raggiungibile attraverso un tunnel scavato nella roccia dai romani, costruito con una lieve pendenza in opus reticolatum. Il passaggio è lungo quasi 200 metri ed è provvisto di lucernari che servivano ad illuminare la cavità scura. Attualmente è chiusa per pericolo caduta massi . . . E' raggiungibile solo via mare. Forse anche questo contribuisce a renderti ancor più affascinante, meravigliosa Chiaia di Luna . . .
lucianodagata
E\' la più grande cisterna romana: interamente scavata nel tufo, ha la capacità di 12.000 metri cubi d’acqua, è alta 15 metri, lunga 72 e larga 25 ed è ricoperta da una volta a botte sostenuta da 48 enormi pilastri cruciformi, disposti in quattro file. La cisterna fu costruita per approvvigionare di acqua la Classis Misenensis, la più importante flotta dell’Impero Romano, ormeggiata nel porto di Miseno (NA).
quinty76
Pigliano, paese arroccato nel tufo nella maremma grossetana
quinty76
Pitigliano (Gr) - Foto archivio, rivisitata
obiettivo51
Cisterna romana di acqua potabile, interamente scavata nel tufo, costruita nel periodo Augusteo. Ha la capacità di 12.000 metri cubi d’acqua, è alta 15 metri, lunga 72 e larga 25. E’ ricoperta da una volta a botte sostenuta da 48 enormi pilastri cruciformi, disposti in quattro file, a formare cinque lunghe navate come una immensa cattedrale sotterranea. La cisterna fu costruita per approvvigionare di acqua gli uomini della più importante flotta dell’Impero Romano, che era ormeggiata nel porto di Miseno, (Classis Misenensis, divenuta Classis Praetoria Misenensis Pia Vindex). La Piscina Mirabilis, situata a Bacoli, costituiva il serbatoio terminale dell’acquedotto augusteo che, dalle sorgenti di Serino (AV), con un tragitto di 100 chilometri, portava l’acqua a Napoli e nei Campi Flegrei.
MatteRed
Terricciola (Pi) - Vengo chiamato a far visita all\'azienda Azienda Agricola Castelvecchio, ottima giornata, buon vino e tour interessante finché non mi aprano le porte della cantina storica della famiglia; interamente scavata nel tufo, si respira qui gli anni di questa tradizione Toscana per il vino.
fabiofoni
Oltre il colore, per esaltare le forme di questo austero castello che domina sulle vecchie case di tufo di questo antico borgo....
arrowrm
“Non sarei diventato scrittore se non fossi vissuto alcuni mesi dell’anno tra luglio e novembre, fin dalla mia giovinezza, nella valle di Civita; con la visione davanti agli occhi degli “scrimi” bianchi, del tufo dorato, dei ruderi estrosi, della patria di S. Bonaventura, del paese che muore...” Bonaventura Tecchi, in Giancarlo Baciarello, Civita, Annulli editore, 2011.
quinty76
Pitigliano (Grosseto)
quinty76
Sorano, piccolo paesino, arroccato nel tufo nella maremma grossetana
Blazblue
La Matera della Toscana ripresa di \"lato\" dopo il tramonto. Cinque minuti e si è scatenato \"l\'inferno\" sotto forma di temporale. Filtro Lee GND 0,6 sofgrad per il cielo.
carmelo parisi
Punta Cirica è un vero e proprio paradiso terrestre nel litorale ibleo, probabilmente tra le più belle spiagge siciliane. La costa è caratterizzata da piccole calette protette da scogliere di tufo, che si affacciano sul un mare cristallino. Acque chiare, limpide e trasparenti! Piccole spiagge, scogliere e faraglioni! Sono queste le caratteristiche salienti di questo angolo di Sicilia, in territorio di Ispica, che quest'anno ha meritato la bandiera blu.
PierPaoloMiglietta
Civita di Bagnoregio - La città, situata su uno sperone di tufo di 520 m sul livello del mare, è uno dei luoghi più belli d'Italia. Purtroppo lo sperone su cui si trova è sottoposto ad una costante erosione che le ha dato il nome di "città che muore". - http://500px.com/photo/83191143
Rob75
L\'area sacra di Largo di Torre Argentina venne alla luce durante i lavori di demolizione degli edifici compresi tra l\'attuale Corso Vittorio Emanuele e via Florida negli anni tra il 1926 e il 1928. Quattro templi repubblicani caratterizzano quest\'area e fin dal momento della loro scoperta vennero denominati con le prima quattro lettere dell\'alfabeto, da nord a sud rispettivamente A, B, C, e D, e furono costruiti in un arco di tempo che va dall\'inizio del III secolo a.C. alla fine del II secolo a.C. Tre di questi furono costruiti sull\'originario piano di campagna del Campo Marzio (templi C, A e D) e tutti avevano un\'area esterna antistante leggermente sopraelevata dove sorgevano gli altari per il sacrificio. Nella seconda metà del II secolo a.C. questi tre templi vennero uniti all\'interno di un\'area comune dalla creazione di una pavimentazione in tufo che rialzò il livello del terreno di 1,40 m. rispetto al piano di campagna originario. Con la creazione del pavimento, inoltre, i podi dei primi tre templi vennero tagliati a metà e adattati alla nuova sistemazione. Subito dopo questa trasformazione, nello spazio compreso tra il tempio C e il tempio A venne costruito il tempio B che poggia sul pavimento in tufo e deve dunque essere cronologicamente posteriore ad esso e riconducibile alla fine del II secolo a.C. Con la creazione del quarto tempio avvenne infine la definitiva unificazione dell\'area sacra