Risultato della ricerca: tale
francesco.martinelli
Fotografia scattata presso il padiglione Ferri dell'ex ospedale psichiatrico di Volterra, si notano scritte sui muri eseguite da un paziente conosciuto come NOF4, Nannetti Oreste Ferdinando 4, in particolare si notano tre semicerchi sopra la panchina, in quanto su tale panchina sedevano altri pazienti, si dice fossero catatonici, e lui scrisse intorno alle loro teste. Oltre a questa parte, NOF4 scrisse su tutto il muro intorno al giardino. Oggi, parti di quel muro, vengono conservate in un museo.
angelofarina
(no photo manipulation) Eccomi qui,sono tornato..Pronto a mostrarvi qualche mio scatto di questo fantastico viaggio al Polo Nord..Prima di partire studiai in maniera approfondita i fenomeni delle Luci del Nord,della cultura Sami e dei loro miti e credenze.Questo popolo artico originario di queste terre glaciali,avevano varie credenze e mitologie riguardo le luci del Nord,ed una di quelle più credute era che l'Auora Boreale fosse il respiro di fuoco delle Montagne,le montagne sputafuoco,proprio come noi oggi associamo tale fenomeno al Vulcano.Sapevo quindi di questa credenza e immaginavo la foto che volevo..l'ho aspettata desiderata ed ottenuta dopo varie ore di attesa.Gli altri fotografi decisero di scattarla dalle solite visuali dentro la foresta,io invece mi diressi da solo sulla piana aldila' della foresta,in mondo da trovare la visuale aperta della montagna..Appena un'Activity si intravide,camminai fin quando la luce si sarebbe potuta creare sopra l'apice della Montagna.Spero che questa foto tanta sudata vi piaccia.Grazie
mauriziot
,,,poco prima dell'alba e con i lampioni ancora accesi e un cielo da pioggia (puntualmente caduta più tardi); luce complessivamente buia, che è stata mantenuta tale nella successiva elaborazione. Venezia, settembre 2019
angelofarina
I temporali estivi,specie quelli che si formano a Luglio ed Agosto,quando si crea improvvisamente uno scambio di corrente calda con quella fredda,spesso diventano delle vere e proprie tempeste perfette.Pericolose,ma anche tanto affascinanti,specie quando si manifestano con scariche elettriche mozzafiato!Possono paragonarsi ai Monsoni Asiatici,i quali si scatenano con tale intensità,ma con maggior durata
WalterDallArmellina
E\' difficile riuscire a spiegare l\'emozione che si prova nel vedere un tale spettacolo. Rimani estasiato, gli occhi fissi al cielo, la reflex che scatta e i compagni d\'avventura che urlano intorno a te, insieme a te per la felicità Versione Hd--> http://www.wdafotonatura.com/?page_id=3868
mauriziot
… tra due anziani, già visti in un precedente scatto, in un piccolo villaggio della Cina. In genere non posto mai più di una foto di un’unica sessione di scatto; in questo caso ho fatto una eccezione perché, a prescindere da quello che sia il livello assoluto di qualità, questa foto mi sembra migliore della precedente e molto più vicina alla categoria ritratto, nel caso “ritratto etnico”. In effetti, mettere una sola foto aiuta a migliorare le proprie capacità di selezione e non si rischia di annoiare l'utente che le guarda, ma ho pensato di consentirmi una eccezione a tale prassi. Guizhou, gennaio 2020 (lo scatto) e gennaio 2021 la PP . Foto 2° classificata al 2° Concorso Fotografico Nazionale Città di San Giovanni in Fiore; 3° classificata al 5° Concorso Fotografico Nazionale “; 3F E-certificate 3F a Snapshot 2022, Ankara, Turchia; ammessa al 5° Concorso Mario Dutto e diversi altri; foto pubblicata su: Annuario FIAP 2021; "Obiettivo Liguria" n° 52 in tema di Ritratto Ambientato, Club Gold Metal a Adana Amateur Photographers Society (AFAD) 9th International Photography Contest, Turchia..
luca.lab
Purtroppo lo scatto è sovraesposto e come tale è indubbiamente tecnicamente discutibile (per non dire errato) ma l\'atmosfera che si respirava era tale che non ho resistito sia alla tentazione di scattare questa foto che di condividerla con voi ...
sassopiatto
Il ponte, appartenente al complesso di Castelvecchio, risulta essere un\'opera ardita per il periodo in cui venne costruita, con l\'arcata destra avente una luce di addirittura 48,69 metri, mentre le due arcate minori hanno luci di 29,15 e 24 metri. Le diverse ampiezze degli archi e le diverse moli dei piloni vennero studiati in rapporto alle diverse forze dell\'acqua in questa ansa del fiume, determinando tale nuova e gotica figura.
AntonioLimardi
Quanto più uno vive solo ,sul fiume o in aperta campagna, tanto più si rende conto che non c'e nulla di più bello e più grande del compiere gli obblighi della propria vita quotidiana, semplicemente e naturalmente. Dall' erba dei campi alle stelle del cielo, ogni cosa fa proprio questo; c’e tale pace profonda e tale immensa bellezza nella natura, proprio perchè nulla cerca di trasgredire i suoi limiti. (Tagore)
Paolo_Squizzato
Rocca dei Tempesta - "Nel XII secolo (1158) il castello divenne residenza dei signori Tempesta che avevano ricevuto la carica di "avogari", cioè difensori e amministratori dei beni temporali dei Vescovi di Treviso. I Tempesta eserciteranno tale ufficio fino alla fine del Trecento quando, dopo l'estinzione del ramo legittimo, subentrarono gli Azzoni. Nel (1339) i Tempesta consegnarono il Castello di Noale alla Serenissima che vi istituì una Capitaneria e, in seguito, una Podesteria." - Fonte Wikipedia
cirro71
Il Sasso Simone e il Sasso Simoncello sono due ammassi erratici di pietra calcarea che sorgono ai bordi della Val Marecchia in un lembo di terra posto a confine fra le Marche e la Toscana. Nel 1565 Cosimo I de\' Medici scelse Sasso Simone per la fondazione di una città fortezza, con la funzione di avamposto verso l\'attiguo ducato di Montefeltro, che chiamò Città del Sole. Tale realtà resistette per circa un secolo sopraffatta sia dalle mutate condizioni politiche che ambientali. Oggi sulla sommità del Sasso Simone non rimangono che poche pietre di fondazione confuse tra la ricca vegetazione. (liberamente tratto da Wikipedia) Dedico questo scatto a Simona_66 davide braiato
en.giuliani
Si trova nella contrada di San Boldo. Il Ponte Storto unisce i sestieri di San Polo e Santa Croce, attraversando il lungo e caratteristico Rio di San Boldo. Con tale denominazione ci sono a Venezia ben sette ponti \"Storto\". Infatti, non tutti i ponti di Venezia furono costruiti perpendicolarmente alle rive che dovevano congiungere; alcuni di questi congiungevano delle calli o delle rive opposte su dei punti non perpendicolari ma spesso obliqui. Così essi assunsero il nome di Ponte Storto. Venezia, 22 febbraio 2014
Claudio_Moretti
Questa foto chiude la trilogia di fotografie scattate da me Domenica 23 Marzo 2014, quando la natura ha espresso un piccolissimo momento di potenza e io sono contento di essere stato testimone di tale maestria.
mauriziot
Nell'estremo nordest dell'India, nella Ziro Valley, vivono gli Apatani, una tribù nota per la bellezza delle loro donne; per non farsele rapire, le imbruttivano con tatuaggi sul volto e sopratutto con la pratica del "Tani", e cioè l'inserimento di due grossi tappi neri nelle narici, non appena avuto il primo ciclo. Gli apatani hanno sempre mantenuto una certa distanza dalle altre culture che li circondano e questa abitudine è stata mantenuta fino alla fine degli anni 60: La donna ritratta non è una eccezione: quelle anziane sono tutte cosi. ora tale usanza è però del tutto abbandonata. Ziro valley, India marzo 2019
alessago2
Ed era pure cominciato cosi! Non ricordo bene in quanto tempo successe perché all'improvviso sparì tale nozione con quella dello spazio, le nuvole si fecero sempre più spesse, sempre più basse, l'atmosfera sempre più coinvolgente e poi il cielo s'infuocò precipitosamente, dando al mare un colore che mai avevo visto prima! Uno stupore! Quasi quasi avrei potuto toccare le nuvole... forse!!... tuttavia in quell'istante la magia fu proprio nel saluto del tutto speciale che la natura fece, augurando a tutti coloro che furono lì ad ammirarla un mondo di sogni d'oro!
angel53
qui lo stesso molo, ma la scelta è stata diversa rispetto alla precedente foto, impostando esposizione e wb in maniera tale da far brillare d\'oro il cemento del molo e risaltare le silhuoettes dei pescatori. Ovvimente ne risulta un po\' penalizzato il cielo ma credo non più di tanto.
Mauro Va
"Ma di' un po', come fai ad amare una tale marmaglia di uccelli che ha tentato addirittura d'ammazzarti?" "Oh, Fletch, non è mica per questo che li ami! È chiaro che non ami la cattiveria e l'odio, questo no. Ma bisogna esercitarsi a discernere il vero gabbiano, a vedere la bontà che c'è in ognuno, e aiutarli a scoprirla da se stessi, in se stessi. È questo che intendo io per amore. E ci provi anche gusto, una volta afferrato lo spirito del gioco……… "Il gabbiano Jonathan Livingston"
mauriziot
Uno scatto finalizzato rendere in modo quanto più reale possibile la modella; sostituisce e completa quello già postato dove l'esasperazione della PP cercava di dare volutamente una immagine evanescente e impalpabile di figura femminile, senza però raggiungere una qualità fotografica tale da esaltarne gli eventuali pregi e nasconderne i difetti. Roma, luglio 2021
MauroCirigliano
Essí amici miei, cosi sono stato accolto da questa meravigliosa terra chiamata Islanda . Molti riconosceranno il posto, siamo in uno di quelli più famosi e, oserei dire, più incantevoli dell’isola. Siamo ai piedi del Kirkjuffell in una veste tutta particolare, tra la neve e la sua cascata (Kirkjuffellfoss) ghiacciata . Questa è la primissima foto che ho realizzato dal mio arrivo ed è esattamente come la desideravo ! Ma lasciate che vi racconti come è andata ! Già mesi prima della mia partenza, studiando il posto e le sue continue evoluzioni climatiche, ricercavo uno scatto un po’ diverso da quelli che tipicamente si vedono in giro, uno scatto che racchiudesse in sé un po’ del mio stile nonostante si trattasse di una terra ed uno scenario in cui ci si aspetta altro. Quando si pensa all’Islanda di notte, infatti , si pensa all l’aurora boreale , è automatico, io che amo le stelle però pensavo : che bello sarebbe l’arco della via lattea sul Kirkjuffell !!! Sfruttare l’opportunità di avere un cielo estremamente limpido e privo di inquinamento luminoso, in uno scenario cinematografico come questo, sarebbe stato mozzafiato ! Ovviamente avrei corso il (meraviglioso) rischio di beccare l’aurora boreale che avrebbe ridotto in modo significativo la visibilità delle stelle, ma è palese, avrei accolto con gioia anche questa possibilità . Senza esitare però, ho iniziato ugualmente a programmare lo scatto sperando di essere “s-fortunato” e di beccare al tempo stesso una condizione meteorologica che fosse dalla mia parte. In Islanda, infatti, il clima è pazzo e nello stesso giorno si può passare dal sole alla grandine , dalla pioggia ? alla bufera di neve senza contare i venti che possono spazzarti via ( e l’ho vissuto di persona ) tanto che gli Islandesi hanno un detto unico nel suo genere : “Se il tempo non ti piace, aspetta cinque minuti” Se sul fattore “C” non si può fare nulla, la cosa che potevo fare era scegliere almeno il periodo giusto dell’anno per ottenere l’arco della via lattea e, ovviamente, farlo coincidere col periodo di luna nuova per avere un cielo il più buio possibile. Ricordo la mia irrequietudine a bordo dell aereo , controllavo le previsioni meteo e quelle dell aurora ogni qual volta ne avessi l opportunità durante tutto il viaggio , con la speranza che quelle che sembravano ottime previsioni persistessero fino a notte fonda ! Atterrato a Keflavik, ritirai l’auto e mi apprestai a raggiungere direttamente lo spot per fare un primo sopralluogo e ottimizzare la composizione di quella che sarebbe stata la panoramica che avevo in mente (visto che di notte col buio avrei visto ben poco ) ! Giunto a destinazione, il mio volto esprimeva una tale meraviglia per ciò che avevo dinanzi ai miei occhi ! Un posto incredibilmente affascinante, magico, oserei dire fiabesco, più di quanto pensassi e più di quanto le tipiche foto trasmettessero! Neve, mare, e quella cascata ghiacciata, immobile, ma che suonava lo scorrere dell acqua sotto di essa ! Incantato da tutto ció, mi godevo il tramonto dando un ultima occhiata alle previsioni realizzando che tutto andava secondo la pianificazione, e, come se non bastasse, era prevista una debole aurora ... perfetto , proprio quello che mi serviva ! Verso le 21 scappai all ostello per fare il check-in e mettere qualcosa sotto i denti, ma l’impazienza era tanta per cui ritornai in netto anticipo sul posto trovando però temperature molto più basse che arrivarono a -12 verso l una di notte ... ma tutto era pronto, le idee erano chiare, il cielo perfetto! Non ho mai visto così tante stelle ! Si potevano scorgere perfettamente le costellazioni e persino la galassia di Andromeda era ben evidente . Attesi l’ora giusta per scattare facendo posizionare l arco stellato proprio dove volevo che fosse e dando il tempo ad Andromeda di sbucare alla destra del kirkjuffell ...finalmente stavo concretizzando esattamente lo scatto che da mesi desideravo portare a casa ! Come se non bastasse già lo spettacolo che stavo vivendo, il cielo iniziò a tingersi di verde nel posto giusto al momento giusto, esattamente alla sinistra del Kirkjuffell facendo da coda alla via lattea, mentre a destra, il grazioso paesino di Grundarfjordur ne faceva la testa contribuendo, con le sue flebili luci calde, ad illuminare delicatamente gran parte del primo piano. Una delle notti più magiche che abbia mai vissuto, in uno dei posti più incredibili che abbia mai visto. Se la foto ti piace fatemelo sapere nei commenti e se ti fa piacere condividi . [ PER I PIÙ CURIOSI ] - Panoramica di 180 gradi @20mm. - Focus stacking per avere tutto perfettamente nitido. - Multiesposizione manuale per esporre correttamente le alte luci. - un totale di 32 scatti.