sassopiatto
Il torrente Povo scorre in un paesaggio
idilliaco ed incantato: la sua sorgente
si trova a 2390 m di altitudine, sulla sua sponda
destra spicca la Presolana, dall’altra parte
il Pizzo Pianezza. Il suo alveo, mediamente largo
tre metri, sbuca dapprima nella Val di
Scalve e termina in Val Camonica. Alpi Orobie,
al confine tra le province di Bergamo e
Brescia: territori incontaminati,
lontani da smog e caos. Ma teatro di un terribile disastro,
oggi dimenticato ma che novant’anni fa portò morte e devastazione per un’intera valle.
Una distruzione, se non annunciata, comunque causata da una sommatoria di errori e concause che è impossibile definire imprevedibili. Un evento non strettamente naturale ma che ha causato al paesaggio
ed all’uomo ferite incancellabili le quali portano una
testimonianza di dolore ed incuria il cui monito
dovrebbe far riflettere
tutti noi. Il passato
insegna ma sono in troppi, allora come adesso, a dimenticare questo semplice assioma