Risultato della ricerca: saltare
CaterinaFarina
passerei ore ad osservare le nuvole.... cambiano, si trasformano, in un attimo un \"topolino\" diventa un Destriero bianco pronto a saltare ogni ostacolo.... un minuto dopo arriva un cavaliere al posto di quel cavallo e ti porta con se nella sua favola.....non serve molto x sognare....basta lasciarsi andare e farsi trasportare dalla fantasia..... un pò come tornare bambini e sorridere spontaneamente senza pretendere troppo....
bruno nasatti
A lei piace saltare
IvoMarkes
Costruito nel primo secolo a.C. per sostituire un preesistente ponte in legno, Ponte Pietra è il più antico monumento romano di Verona e forse anche il più suggestivo. Esso univa l'originario tracciato della via Postumia con il colle antistante in corrispondenza di un guado, utilizzato sin dalla notte dei tempi. All'epoca dell'impero romano erano sette i ponti che attraversavano il fiume Adige in vari punti della città, e due lo facevano in prossimità del teatro Romano: IL PONTE MARMOREUS ED IL PONTE POSTUMIUS (ponte Pietra e il ponte Postumio). Quest'ultimo realizzato leggermente a valle del primo a seguito delle modiche tardo repubblicane del tracciato urbano, quanto l'ortogonalità del nuovo l'impianto viario impose di rettificare il tracciato della via Postumia per farla coincidere con il Decumano Massimo. Sarebbe interessante vedere ancora oggi i due ponti quasi affiancati, ma nell'anno 905 il ponte Postumio fu semidistrutto da una piena dell'Adige e, dopo tre secoli, nel 1239 esso cedette definitivamente all'impeto del fiume. In oltre duemila anni di storia, numerose piene devastanti e crolli a cui seguirono altrettante ricostruzioni, hanno conferito a ponte Pietra l'attuale configurazione a schiena d'asino con arcate asimmetriche, che è assai diversa da quella originaria di epoca romana. Una foggia irregolare che serve per facilitare il flusso della corrente, che in questa ansa dell'Adige risulta maggiore sulla riva rivolta verso l'antico teatro Romano. Bello di giorno, offre il meglio di sé durante la notte, quando una sapiente illuminazione e il silenzio in cui si ode l'acqua stagliarsi contro le pile, lo rendono uno dei luoghi più romantici dell'intera città. Anch'esso purtroppo, come accaduto per tutti i ponti di Verona, è stato oggetto dello scempio nazista durante la seconda Guerra Mondiale. Fatto saltare il 24 aprile 1945 dai tedeschi in fuga, è stato ricostruito utilizzando esclusivamente i materiali originali recuperati dal letto del fiume.
JessicaT
Day 6: 08/09/2017 *Dopo esserci concessi un giorno di shopping (ecco perché manca il "day 5") ecco un'altra levataccia: partenza alle 4 per il lago di Braies! L'idea era di arrivare al lago entro le 7, non per beccare l'alba, ma più che altro per evitare il turismo di massa che caratterizza quel magnifico posto. Le foto da fare le avevo già tutte programmate in testa (ho pure evitato di vestirmi da montagna come mio solito per farmi qualche autoscatto da VIP) e tutte prevedevano la rimessa delle famose barche. Sorpresa! La rimessa era chiusa da un lucchetto. Fortuna volle che un gentile (ma di poche parole) signore dall'accento tettesco ci ha lasciati entrare (per poi chiuderci dentro, il patto era che per uscire dovevamo saltare giù, ovviamente non poteva aspettarci). In poche parole: ho potuto fare tutte le foto che avevo voluto (senza turisti in mezzo), più qualche inedito, come questa!
AngelaDiakadoni
Buongiorno a tutti. Quello che più mi manca in questo periodo è la libertà di poter saltare sul primo volo e raggiungere la mia famiglia in Grecia e la mia amata isola. Perciò perdonatemi se vi assillo con le mie foto di Rodi :)
IvoMarkes
Il ponte si colloca in un punto che fin dalla Preistoria doveva presentare un guado, punto d\'incontro cruciale tra diverse vie di comunicazione a cui si deve la nascita della città di Verona. Un primo ponte in legno venne messo in opera durante la costruzione della Via Postumia nel 148 a.C. nello stesso punto in cui era presente il guado, in quanto in quel luogo il fiume raggiunge una larghezza minima di 92 metri e la corrente arriva con una potenza ridotta a causa dell\'ampio meandro che deve compiere.Il ponte, lungo 92,80 metri e largo 7,20 metri, marciapiedi e parapetti compresi, è costituito da cinque arcate. La spalla e le due arcate verso campagna risalgono all\'epoca romana, la spalla destra con la soprastante torre, e l\'arco adiacente, sono di epoca scaligera, mentre le due arcate rimanenti con il grande tondo centrale sono del periodo veneziano.Gravissimo danno ebbe però il 25 aprile 1945, quando il ponte venne minato e fatto saltare dai tedeschi in ritirata, esplosione che lasciò integro solamente l\'arcata verso città.Si scelse di ricostruire il ponte dov\'era e com\'era, riutilizzando il più possibile il materiale originario recuperato dal greto del fiume, anche se non fu possibile un vero e proprio intervento di anastilosi a causa della perdita di numerosi elementi, che furono sostituiti da elementi il più possibile simili.Il ponte venne quindi ricostruito sulla base di un\'ampia documentazione grafica e fotografica, utilizzando i diversi metodi costruttivi adottati nelle varie epoche: i lavori, iniziati il 4 febbraio 1957, si conclusero il 3 marzo 1959...Da Wikipedia, l\'enciclopedia libera.
Vittorio Montauro
La storia ci perseguita. Cercando di spiegare che nonostante il tempo passi, nonostante nuove strade vengano costruite, ed edifici abbattuti, ci verrà sempre ricordato il male che è stato fatto. Ogni salto in avanti che facciamo oggi, lo dobbiamo a chi non ha potuto saltare ieri.
netfox
Rendere il personaggio al meglio, così mi venne in mente di farla saltare per fotografarla \"in volo\"
luca.lab
Un piccolo aiuto: non stava ululando alla luna con particolare trasporto ... ;-)
ClaudioPiccoli
PIXEL in action! Non sembra un piccolo panda?
frank62
LAGAZUOI Tra il 18 e il 19 ottobre 1915 due plotoni di alpini occuparono alcune posizioni sul versante sud del Piccolo Lagazuoi, tra le quali una sottile cengia ribattezzata Cengia Martini, che attraversa la parete da ovest a est ed era strategicamente importante, mentre le posizioni austro-ungariche si trovavano sulla sommità del monte. Per cacciare gli avversari da queste posizioni, fortificate e scavate nella roccia, gli austriaci fecero esplodere tre mine, la più potente delle quali il 22 maggio 1917 fece saltare in aria una parte della parete alta 199 metri e larga 136. Nonostante ciò, le posizioni italiane sulla cengia non vennero abbandonate.
enfanteterrible
Altro scoiattolino a Central Park.. forse pronto a saltare?
Etneo71
A volte devi avere solo il coraggio di saltare...?
southernman
Panorama da Cima Fertazza verso il Sella. In centro il Col di Lana, con la cima scoperchiata dall'esplosione della mina nella I guerra mondiale "Località di confine tra l'impero austroungarico e il Regno d'Italia, il Col di Lana è stato teatro di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale che hanno lasciato sul terreno oltre 8.000 morti (da cui il soprannome "Col di Sangue"). La cima venne infatti ripetutamente contesa nel 1915 e l'anno seguente i reparti italiani, decisi a scacciare definitivamente il nemico (che nel tenere la montagna era coadiuvato anche da reparti dell'Alpenkorps tedeschi), scelsero di copiare ciò che il nemico aveva fatto nel vicino Lagazuoi poco tempo prima, approntando una camera di mina per far saltare in aria la montagna, secondo un piano ideato da Gelasio Caetani. Gli austroungarici, accortisi del pericolo, decisero a loro volta di realizzare una contromina. I genieri italiani terminarono però per primi i lavori, e gli austroungarici, accortisi di ciò, dovettero comunque mantenere la posizione secondo gli ordini diramati. La notte del 17 aprile 1916, alle ore 23:35, esplose la colossale mina, costituita da 5 tonnellate di gelatina dinamite[1]. Una parte della montagna crollò per gli effetti dell'esplosione, causando la morte di circa 150 militari austroungarici e consentendo agli italiani di occupare la vetta[2] sconvolta da un enorme cratere di 30x55 m e 12 m di profondità. Nel 1917 tuttavia, a seguito della disfatta di Caporetto, gli italiani si dovettero ritirare[1] da tutta la zona sino al monte Grappa per mantenere la nuova linea con il massiccio delle Melette. Il Col di Lana nell'ultimo anno di guerra si trovò così in zona di retrovia imperiale e non fu più interessato dai combattimenti. " Fonte : Wikipedia
niconit
Saltare da una parte all' altra è il loro hobby...anche rischioso!
SevePhoto
Civita di Bagnoregio \"La città che muore\". Situata in posizione isolata, è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale in cemento armato costruito nel 1965. Esso fu ricostruito due volte, dopo l’abbattimento del vecchio ponte in muratura, fatto saltare dai tedeschi durante la Seconda Guerra mondiale. La prima volta il lavoro non venne fatto in maniera accurata, tant’è che nel 1964, quando ennesimi smottamenti colpirono la collina di Civita e la Valle dei Calanchi, l’ardito cavalcavia appena edificato crollò poco prima della sua inaugurazione. Fu quindi ricostruito ancora, e stavolta senza sorprese, riallacciando così l’antico borgo alla “terraferma”. Attualmente il ponte può essere percorso soltanto a piedi, ma recentemente il comune di Bagnoregio, venendo incontro alle esigenze di chi vive e/o lavora in questo luogo, ha emesso una circolare in cui dichiara che, in determinati orari, residenti e persone autorizzate possono attraversare il ponte a bordo di cicli e motocicli.
cheope81
Nel cortile della sua umile casetta questa graziosa massaia sta separando il grano dalla pula facendolo saltare su questo piatto da lei creato con foglie intrecciate.
dan696
Sentirsi liberi davanti al blu
MrGiòTarantini
Per fare questa foto senza persone sul famoso Ponte di Bassano, siamo dovuti andare PRIMA dell'alba, aspettando le prime luci. ho osato....ho scattato a diaframma molto aperti, dicendo alla ballerina il punto esatto dove avrebbe dovuto saltare... Direi che mi è andata bene.. :P
Perotti Roberto
Forse i nostri problemi sono iniziati quando abbiamo smesso di saltare nelle pozzanghere e ci siamo preoccupati di non bagnarci i piedi. cit. Albert Hofmann