Risultato della ricerca: potenza
photoplayer
La cellula temporalesca che ieri nel tardo pomeriggio ci ha nuovamente portato acqua a secchiate sul Nord Ovest Milanese.. Nonostante il panorama 16/9 unione di 4 scatti fatti con grandangolo di 20mm, si può solo accennare alla sensazione della potenza che ha la Natura quando si scatena..
Claudio_Moretti
E’ tardi il sole sta’ tramontando, e questo selfista si fa trasportare a riva dall’ultima onda della giornata, prima che il sole tramonti all’orizzonte, e la notte chiuda la giornata. Sono gli ultimi attimi di un giorno speso nel divertimento e agonismo, un’attività bellissima, quella di sfruttare la Natura in un suo momento di grazia. E’ stato un giorno rarissimo nel suo aspetto, venivano 7-8 onde altissime, poi, un mare piatto per 5-6 minuti per poi riprendere il giro, e tutto senza la presenza del vento, che giornata fantastica è stata. Questa foto è la conclusione di questo giorno. La natura è fantastica, e quando è in questo stato l’emozione pura erutta in tutta la sua potenza, come non fermarlo in uno scatto, Io vivo per questo, vivo per vivere le emozioni che mi circondo.
Claudio_Moretti
Come forse avrete capito, io amo la luce, e tutto quello che essa può generare, in questo caso evidenziare i dossi nelle nostre colline Toscane, rafforzando con la sua intensità geometrie che vanno da curvilinee a diagonali, e tutto quello che illumina viene esaltato nelle cromie, rendendole più dure o più dolci, a seconda dell’angolo di irradiazione della luce, e io tutto questo cerco in maniera ostinata. Per questo scatto, ho atteso, tre ore, certamente non sempre lì, sarei un bischero, ma dopo aver pranzato in un’ottima trattoria nelle vicinanze, e bighellonando dopo, ma sempre, con l’idea fissa di questo posto, che avrei trovato come poi l’ho fissato. Lo scatto era nato molto prima, ma non aveva la potenza di emozione che volevo, questo è stato il momento migliore. Esattamente come volevo.
jacobson
Scatto singolo, 2 flash a sx ore 3 , l\'altro ore 10 Speedlight SB-910 (1/4 di potenza) Speedlight SB-900 (1/8 di potenza) Cactus Laser LV5 & receiver Cactus V5 Nikon Commander Wireless Flash SU-800
Max010
Il castello di Torrechiara sorge sulle colline vicino a Langhirano a soli 18 km da Parma. La sua posizione elevata gli permette di dominare perfettamente la vallata dove scorre il torrente Parma, punto di incontro tra la città e la montagna poco distante. Fu fatto costruire da Pier Maria Rossi (1413-1482), Conte di San Secondo, fra il 1448 e il 1460, sulle rovine di una precedente casaforte del 1259, di cui rimane una sezione del portico nel lato ovest del cortile interno. Fin dall’inizio fu pensato non solo come struttura difensiva ma anche come dimora isolata per il Conte stesso e la sua amante Bianca Pellegrini di Arluno. Il maniero è tutt’oggi considerato un esempio tra i meglio conservati di architettura castellare in Italia, poiché unisce elementi medievali e rinascimentali. La fortezza dal cuore affrescato sorge "altiera et felice", costruita tra il 1448 e il 1460 dal Magnifico Pier Maria Rossi, esempio tra i più significativi e meglio conservati di architettura castellare italiana. La funzione difensiva è attestata da tre cerchia di mura e da quattro torri angolari, la destinazione residenziale è provata dalla ricchezza degli affreschi a 'grottesche' di Cesare Baglione. Straordinaria è la "Camera d'Oro", attribuita a Benedetto Bembo, per celebrare, ad un tempo, la delicata storia d'amore tra Pier Maria e Bianca Pellegrini e la potenza del casato attraverso la raffigurazione di tutti i castelli del feudo.
nazariodimauro
Tutta la potenza e la violenza del mare...
peppinix
Mi trovavo in un una strada di montagna... all\'improvviso il cielo diventa NERO ed inizia a diluviare.. in un attimo afferro la mia amica..... immortalo la potenza devastale della natura su questo povero albero! Colgo l\'occasione a chi visita la mia foto... i miei più sinceri auguri di una Felice e Santa Pasqua. un abbraccio Giuseppe.!
lucianodagata
cavalli Camargue allo stato brado nella riserva "Isola della Cona"
Claudio_Moretti
Questa foto chiude la trilogia di fotografie scattate da me Domenica 23 Marzo 2014, quando la natura ha espresso un piccolissimo momento di potenza e io sono contento di essere stato testimone di tale maestria.
jacobson
realizzazione: con dei dischi (LP) ho creato alcuni gradini. Coperti con panno nero Strobe info: Scatto multiplo (CH), 3 flash a sx ore 9 , e uno più basso a ore 4 Cactus RF60 Wireless Speedlight SB-910 (1/8 di potenza) Speedlight SB-900 (1/16 di potenza) Cactus Wireless Flash Transceiver V6 Nikon D800 Nikkor 24-85 (38mm) ISO 400 f/7,1 1/30sec
RosannaFerrari
La piccolissima e vivacissima Cincia mora.... pochi grammi di energia all'ennesima potenza, la più veloce e scattante delle cincie che io abbia avuto modo di fotografare...
IvoMarkes
Il ponte si colloca in un punto che fin dalla Preistoria doveva presentare un guado, punto d\'incontro cruciale tra diverse vie di comunicazione a cui si deve la nascita della città di Verona. Un primo ponte in legno venne messo in opera durante la costruzione della Via Postumia nel 148 a.C. nello stesso punto in cui era presente il guado, in quanto in quel luogo il fiume raggiunge una larghezza minima di 92 metri e la corrente arriva con una potenza ridotta a causa dell\'ampio meandro che deve compiere.Il ponte, lungo 92,80 metri e largo 7,20 metri, marciapiedi e parapetti compresi, è costituito da cinque arcate. La spalla e le due arcate verso campagna risalgono all\'epoca romana, la spalla destra con la soprastante torre, e l\'arco adiacente, sono di epoca scaligera, mentre le due arcate rimanenti con il grande tondo centrale sono del periodo veneziano.Gravissimo danno ebbe però il 25 aprile 1945, quando il ponte venne minato e fatto saltare dai tedeschi in ritirata, esplosione che lasciò integro solamente l\'arcata verso città.Si scelse di ricostruire il ponte dov\'era e com\'era, riutilizzando il più possibile il materiale originario recuperato dal greto del fiume, anche se non fu possibile un vero e proprio intervento di anastilosi a causa della perdita di numerosi elementi, che furono sostituiti da elementi il più possibile simili.Il ponte venne quindi ricostruito sulla base di un\'ampia documentazione grafica e fotografica, utilizzando i diversi metodi costruttivi adottati nelle varie epoche: i lavori, iniziati il 4 febbraio 1957, si conclusero il 3 marzo 1959...Da Wikipedia, l\'enciclopedia libera.
fangel
La natura crea e spesso si riprende in modo violento ciò che hà creato, lasciandoci un segno a volte anche un po’ artistico, come un monito sulla sua potenza e su ciò che noi umani osiamo sfidare….. BN on camera 40 MM--ISO 500--F2.8 1/200
jacobson
Strobe info: Scatto singolo, 2 flash a sx ore 9 , l\'altro ore 4 Speedlight SB-910 (1/16 di potenza) Speedlight SB-900 (1/16 di potenza) Nikon Commander Wireless Flash SU-800 Nikon Df Nikkor 60mm ISO 100 f/4.5 1/15s
Giuseppe-russo
Madre natura mette le scene, io semplicemente le catturo.La mia fotografia è la sfida nel tradurre la straordinaria potenza e bellezza della terra in un attimo tangibile di un momento. Nelle mie immagini cerco di trasmettere gli elementi che mi ispirano: la forza e la fragilità . La mia connessione profonda con il cuore e l\'anima del paesaggio è ciò che consente di cogliere l\'indefinibile perfezione di un\'immagine\". Peter Lik
IvoMarkes
Il Mont Saint-Michel è un isolotto tidale situato presso la costa settentrionale della Francia, dove sfocia il fiume Couesnon. Sull'isolotto venne costruito un santuario in onore di San Michele Arcangelo, il cui nome originario era Mons Sancti Michaeli in periculo mari (in latino) o Mont Saint-Michel au peril de la mer (in francese: in italiano, letteralmente, "Monte San Michele al pericolo del mare"). Attualmente il Mont Saint-Michel costituisce il centro naturale del comune di Le Mont-Saint-Michel (dipartimento della Manica, regione amministrativa della Bassa Normandia). Un trattino permette di differenziare tra il comune e l'isolotto: secondo la nomenclatura ufficiale dell'INSEE l'unità  amministrativa si chiama (Le) Mont-Saint-Michel, mentre l'isolotto è chiamato Mont Saint-Michel. La notevole architettura del santuario e la baia nel quale l'isolotto sorge con le sue maree ne fanno il sito turistico più frequentato della Normandia e uno dei primi dell'intera Francia, con circa 3.200.000 visitatori ogni anno. Numerosi immobili che vi sorgono sono individualmente classificati come monumenti storici e l'intero sito è nel suo insieme classificato come tale dal 1862. Dal 1979 fa parte dei Patrimoni mondiali dell'umanità  dell'UNESCO. I conti di Rouen, poi duchi di Normandia dotarono riccamente i religiosi che le precedenti incursioni dei Normanni avevano fatto fuggire. Il Mont Saint-Michel aveva inoltre acquisito valore strategico con l'annessione al ducato di Normandia della penisola del Cotentin nel 933, venendosi a trovare al confine con il ducato di Bretagna. La ricchezza e la potenza di questa abbazia e il suo prestigio come centro di pellegrinaggio durarono fino al periodo della riforma protestante. Un villaggio si sviluppò ai piedi del santuario per dare accoglienza ai pellegrini. L'abbazia continuò a ricevere doni dai duchi di Normandia e quindi dai re di Francia.