Rob75
Incaricato, nei primi decenni del XVIII secolo, da papa Clemente XII di migliorare le condizioni del porto di Ancona, l\'architetto Vanvitelli ridisegnò quest\'ultimo completamente, progettando il molo Nuovo ed il Lazzaretto, su un\'isola artificiale pentagonale da lui realizzata nella zona meridionale del porto. Originariamente il Lazzaretto era una costruzione polifunzionale: lazzaretto di sanità pubblica, fortificazione a difesa del porto, deposito per le merci, protezione del porto dall\'azione delle onde. Salvaguardava la salute pubblica ospitando depositi ed alloggi per merci e persone in quarantena, che arrivavano al porto da zone ritenute non sicure: per questo fu costruito su un\'isola artificiale fuori dal territorio cittadino. Di grande fascino la sua forma geometrica, ricca di valori simbolici: il numero cinque può indicare il potere dell\'uomo di modificare la realtà circostante. Oggi il monumento viene usato per ospitare mostre temporanee ed altri eventi culturali; una parte di esso è destinata ad accogliere il Museo Tattile Omero. Da quando ne ha acquisito la proprietà , il Comune della città ha cominciato ad indicare il monumento con l\'espressione \"mole vanvitelliana\", quasi vergognandosi del nome Lazzaretto, eppure da sempre usato, sia in ambito colto (dallo stesso Vanvitelli!), sia a livello popolare.