Risultato della ricerca: largo preneste
fernandospirito55
delle calle....e . fave verdi.(unguli...termine dialettale salentino) in. un cesto...in..passato... c'era un largo consumo...di questo legume..venivano mangiate o ancora verdi...o.. . fatte assiccare e cotte in delle pignatte di terracotta........e un vecchio...ventaglio......un caro ricordo.....
en.giuliani
In un angolo dell'aspro litorale battuto dal vento al largo del quale si ergono i famosi Dodici Apostoli, in Australia, si gode uno spettacolo naturale superbo ... Questa insenatura si chiama Loch Ard Gorge in memoria del veliero Loch Ard che naufragò sulla vicina Muttonbird Island il 1 giugno 1878, alla fine di un viaggio di tre mesi dall'Inghilterra a Melbourne. Dei 54 passeggeri e membri dell'equipaggio, solo due sopravvissero: Tom Pearce, di 15 anni e Eva Carmichael, una irlandese di 17 anni, emigrata con la sua famiglia. I due ragazzi riuscirono a raggiungere stremati la spiaggia della fotografia dove furono soccorsi dai pastori locali. Dopo tre mesi in Australia, Carmichael ritornò in Europa mentre, Pearce, salutato come un eroe per aver salvato da sicura morte, nella circostanza, la ragazza, continuò la sua vita in mare. Ma il destino non gli dette scampo: annegò diversi anni dopo in un altro incidente marittimo.
dominique.lucas
"...ti me perdunié u magún / ma te pensu cuntru su / e u so ben t'ammii u mä / 'n pò ciû au largu du dulú..." (trad: "mi perdonerai il magone / ma ti penso contro sole / e so bene stai guardando il mare / un po' più al largo del dolore") [Fabrizio de André]
lestat70
L'onda perfetta è il titolo di un libro a cui sono molto affezionato. In esso si parla "dellla capacità di assaporare la vita istante per istante, prendere il largo e rincorrere "l'onda perfetta", dove cielo e mare s'incontrano, finalmente pacificati". Qui, cielo e mare mi sembravano davvero in pace. E io con loro...
PierPaoloMiglietta
Mar Tirreno - alba al largo della costa della Sardegna sul ponte del traghetto Suprema in navigazione da Genova a Palermo. https://500px.com/photo/1074945064/sailing-at-dawn-navigando-allalba-01-by-pier-paolo-miglietta
Francesco_d_g
Un esemplare di Stenella Striata si avvicina alla barca e gioca un po' con noi a largo di Filicudi.
alverando
acquisizione tramite stampa acquisita a sua volta da dia. Scatto realizzato a Vernazza 5 terre. Nikon f4 film fuji velvia.
gabrielegiannetti
Sono riuscito a farmi largo tra la ressa e qualche scatto l\'ho portato a casa... eccovi il secondo della serie.
IvoMarkes
Borghetto sul Mincio. La storia di Borghetto è quella di un punto di passaggio importante e di una zona di confine contesa da opposti eserciti. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del lago di Garda, e il fiume una barriera naturale, nei secoli, tra le terre del mantovano e quelle del veronese, in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano i loro appetiti: i Gonzaga, gli Scaligeri, i Visconti, la Serenissima di Venezia, l´Austria, la Francia. Hanno plasmato questi luoghi anche le battaglie napoleoniche e, soprattutto, quelle risorgimentali: eppure, il verde serpente del Mincio che qui si snoda per le campagne, rivela un´Arcadia insospettabile, suscita rêveries senza fine. Il paesaggio è immobile, perenne, senza tempo e ci riporta al nostro bisogno di sorgenti, alle nostre fonti, come in ogni mito fluviale in cui acqua e sogni si confondono. Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario. Borghetto è solo questo pugno di case, un antico villaggio di mulini in completa simbiosi con il suo fiume. Un idillio fluviale, con i tre antichi mulini che sembrano nascere dall´acqua. Il Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, è stato definito un "check-point d´antico regime". Lungo 650 m. e largo 25, ultimato nel 1395, era raccordato al sovrastante Castello Scaligero da due alte cortine merlate e integrato in un complesso fortificato che si estendeva per circa 16 km. Il Castello dalla sommità della collina continua a dominare con le sue torri la valle del Mincio. Della sua parte più antica resta la torre Tonda, singolare costruzione risalente al XII sec., mentre il resto del complesso è databile al XIV sec. Era dotato tre ponti levatoi di cui solo uno si è conservato. Infine, dentro il borgo, la Chiesa di S. Marco Evangelista è la ricostruzione in stile neoclassico (1759) dell´antica pieve romanica dedicata a Santa Maria (sec. XI), di cui restano due pregevoli affreschi quattrocenteschi.
IvoMarkes
Ponte Visconteo di Borghetto sul Mincio...Costruito nel 1393 e ultimato nel 1395 per volere di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, allo scopo di garantire l\'impenetrabilità dei confini orientali del ducato. Era un tempo raccordato al sovrastante Castello scaligero da due alte cortine merlate e integrato nel complesso fortificato detto Serraglio, che si estendeva per circa 16 km nella pianura veronese fino alle paludi di Grezzano.Negli anni venti del XX secolo fu costruito l\'attuale ponte in ferro che ha ripristinato la circolazione sul ponte; negli anni trenta fu oggetto di lavori ad est per il passaggio del Canale Virgilio e della relativa strada di servizio e ad ovest per la breve galleria della ferrovia Mantova-Peschiera; negli anni cinquanta fu costruito il canale diversivo Mincio per la protezione dalle piene dell\'abitato di Borghetto.È lungo 650 m e largo circa 21 m, con il piano stradale a 8 metri di altezza sopra il livello del fiume. Il terrapieno è formato da circa 100.000 m³ di terreno_____info da Wikipedia.
sassopiatto
Il torrente Povo scorre in un paesaggio idilliaco ed incantato: la sua sorgente si trova a 2390 m di altitudine, sulla sua sponda destra spicca la Presolana, dall’altra parte il Pizzo Pianezza. Il suo alveo, mediamente largo tre metri, sbuca dapprima nella Val di Scalve e termina in Val Camonica. Alpi Orobie, al confine tra le province di Bergamo e Brescia: territori incontaminati, lontani da smog e caos. Ma teatro di un terribile disastro, oggi dimenticato ma che novant’anni fa portò morte e devastazione per un’intera valle. Una distruzione, se non annunciata, comunque causata da una sommatoria di errori e concause che è impossibile definire imprevedibili. Un evento non strettamente naturale ma che ha causato al paesaggio ed all’uomo ferite incancellabili le quali portano una testimonianza di dolore ed incuria il cui monito dovrebbe far riflettere tutti noi. Il passato insegna ma sono in troppi, allora come adesso, a dimenticare questo semplice assioma
Raffaella.Coreggioli
Libellula depressa (Linnaeus, 1758) Dimensioni: lunghezza: 40-48 mm, apertura alare 66-74 mm. Descrizione della specie: Ali anteriori e posteriori con macchia bruno-scura alla base. Specie dall' aspetto tozzo, inconfondibile, con addome largo, di colore azzurro nei maschi, giallastro nelle femmine e, in entrambi i sessi, con macchie laterali gialle. Il torace presenta due larghe bande ante-omerali. I maschi immaturi e le femmine hanno una colorazione uniforme giallo-bruno mentre i maschi maturi presentano addome con pruinosità  azzurro-blu. L'addome, in entrambi i sessi, è bordato di giallo. Questa decorazione tende, però, a scomparire con l'età . Le larve si sviluppano in acque stagnanti o debolmente correnti, preferendo i corsi d' acqua di piccole dimensioni, poco profondi e assolati. Distribuzione e habitat: Presente dalla pianura fino ai 1500 metri di quota (raramente si spinge oltre) In Italia è segnalata in tutte le regioni, predilige gli ambienti con acque ferme: pozze, stagni e anche abbeveratoi per animali. . Periodo di attività : Gli adulti sfarfallano a partire dalla fine di aprile e possono volare fino a oltre la metà  di settembre, ma sono più abbondanti in maggio e giugno.
mia battaglia
Questo servizio nell\'acciaieria merita un commento: è stata una bellissima avventura di un intero pomeriggio. Costantemente accompagnata dal responsabile della sicurezza, ho avuto la fortuna di poter scorrazzare in lungo e in largo in tutta l\'azienda. Tutti gli scatti sono realizzati con una D700 e con il 14-24. Ogni singola immagine è un HDR basato su sette diverse esposizioni, processato con Photomatix e rifinito in PS4 per rumore e sharpening.
fabiofoni
Lungo 80km. e largo 50km. la sua profondità è di circa 1,50m. e data la sua altissima salinità si presenta come un deserto di sale grosso e vi si può camminare sopra tranquillamente, come appunto sta facendo questa donna turca
erossua
Tempesta di fulmini al largo di Calasetta in Sardegna, Italia
IvoMarkes
Il ponte si colloca in un punto che fin dalla Preistoria doveva presentare un guado, punto d\'incontro cruciale tra diverse vie di comunicazione a cui si deve la nascita della città di Verona. Un primo ponte in legno venne messo in opera durante la costruzione della Via Postumia nel 148 a.C. nello stesso punto in cui era presente il guado, in quanto in quel luogo il fiume raggiunge una larghezza minima di 92 metri e la corrente arriva con una potenza ridotta a causa dell\'ampio meandro che deve compiere.Il ponte, lungo 92,80 metri e largo 7,20 metri, marciapiedi e parapetti compresi, è costituito da cinque arcate. La spalla e le due arcate verso campagna risalgono all\'epoca romana, la spalla destra con la soprastante torre, e l\'arco adiacente, sono di epoca scaligera, mentre le due arcate rimanenti con il grande tondo centrale sono del periodo veneziano.Gravissimo danno ebbe però il 25 aprile 1945, quando il ponte venne minato e fatto saltare dai tedeschi in ritirata, esplosione che lasciò integro solamente l\'arcata verso città.Si scelse di ricostruire il ponte dov\'era e com\'era, riutilizzando il più possibile il materiale originario recuperato dal greto del fiume, anche se non fu possibile un vero e proprio intervento di anastilosi a causa della perdita di numerosi elementi, che furono sostituiti da elementi il più possibile simili.Il ponte venne quindi ricostruito sulla base di un\'ampia documentazione grafica e fotografica, utilizzando i diversi metodi costruttivi adottati nelle varie epoche: i lavori, iniziati il 4 febbraio 1957, si conclusero il 3 marzo 1959...Da Wikipedia, l\'enciclopedia libera.
RosannaFerrari
Largo ai giovani! Passera mattugia e Cinciallegra giovani si rinfrescano, visto il gran caldo
GIUSEPPE.MAZZINI
Il Puente Nuevo (pronuncia spagnola, "Ponte Nuovo") è il più nuovo e più largo ponte che sovrasta il burrone di 120 metri (chiamato "el Tajo") il fiume Guadalevin e separa in due la città di Ronda nel sud della Spagna. E l'attrazione più famosa di Ronda - Spagna, un incredibile ponte che offre viste mozzafiato delle montagne circostanti e della profonda gola sottostante. L'architetto fu José Martin de Aldehuela, che morì a Malaga nel 1802. Il capo-costruttore fu Juan Antonio Díaz Machuca.
Veronicalavelli
Nakupenda è il nome che è stato dato alla striscia di sabbia che appare e scompare in base alle maree al largo dell\'Isola di Unguja (Zanzibar). In lingua swahili significa \"Isola degli innamorati\".
Rob75
Portonovo è una contrada della frazione del Poggio di Ancona ed è parte integrante del parco regionale del Conero. Il suo territorio è accidentato, con vallecole e collinette quasi completamente ricoperte da macchia mediterranea; è dominato dalla massiccia presenza di Monte Conero che con le sue rupi, alte in questo punto circa 400 metri, delimita l\'area a sud; a nord invece Portonovo confina con la spiaggia di Mezzavalle, lunga spiaggia libera che si può raggiungere solo facendo un breve tratto a nuoto oppure, dalla strada provinciale, percorrendo due sentieri pedonali, non lunghi ma abbastanza ripidi in alcuni tratti; Mezzavalle è per questo molto frequentata da chi apprezza la sua elevata naturalità. A nord di Mezzavalle si trova il Trave, un lungo scoglio naturale che si estende, a pelo d\'acqua, per circa un chilometro verso il largo. Sopra di esso si trova una costruzione abbandonata chiamata \"Casotto Fattorini\", già usata per la pesca da postazione fissa. Come su tutti gli scogli della Riviera del Conero, al Trave i moscioli (nome locale dei mitili), crescono in modo naturale; la loro pesca è rigidamente regolata. A sud di Portonovo si estendono, sotto le rupi di Monte Conero, tratti di costa a picco, tratti di scogli e varie spiagge libere, raggiungibili camminando lungo la costa e, a volte, effettuando dei tratti a nuoto. In alcuni tratti il transito è vietato a causa di pericoli di frane. La situazione varia molto frequentemente ed i pericoli sono segnalati da cartelli e da ordinanze della Capitaneria di porto di Ancona.