Risultato della ricerca: interventi
mauriziot
... un tramonto dai colori particolarmente accesi e ricchi di sfumature; la foto è un hdr, ma senza filtri allo scatto o interventi successivi sulle tonalità, presa in attesa dei fuochi d'artificio di una delle più belle veste della laguna. Venezia, Giugno 2016
nikiseicarri
La Casina Vanvitelliana è un suggestivo casino di caccia ubicato su un\'isoletta del Lago Fusaro, nel comune di Bacoli. A partire dal 1752 l\'area del Fusaro, all\'epoca scarsamente abitata, divenne la riserva di caccia e pesca dei Borbone, che affidarono a Luigi Vanvitelli le prime opere per la trasformazione del luogo. Salito al trono Ferdinando IV gli interventi furono completati da Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi, che nel 1782 realizzò il Casino Reale di Caccia sul lago, a breve distanza dalla riva. Dal punto di vista architettonico, la Casina si inserisce tra le più raffinate produzioni settecentesche, con alcuni rimandi alla conformazione della Palazzina di caccia di Stupinigi, progettata alcuni anni prima da Filippo Juvarra facendo ricorso a volumi plastici e ampie vetrate. L\'edificio voluto dai Borbone presenta infatti una pianta assai articolata, composta da tre corpi ottagonali che si intersecano l\'uno alla sommità dell\'altro, restringendosi in una sorta di pagoda, con grandi finestre disposte su due livelli; un lungo pontile in legno collega inoltre la Casina alla sponda del lago, anche se il ponte è stato creato recentemente per rendere agevole la visita.
IvoMarkes
Dal Ponte di Trepponti_Comacchio_-----Il complesso architettonico dei Trepponti, conosciuto anche come Ponte Pallotta, è il più noto ponte di Comacchio nonché il suo monumento più rappresentativo. Esso è ubicato lungo l'antico canale navigabile Pallotta che conduceva al mare Adriatico ed era la porta fortificata della città. Fu costruito nel 1638 per volere del cardinale legato Giovanni Battista Maria Pallotta e l'incarico fu affidato all'architetto ravennate Luca Danese, impegnato negli stessi anni in una più generale opera di riqualificazione urbanistica di Comacchio, che per decenni era stata abbandonata dagli estensi alle incursioni veneziane. Venne innalzato dal cappuccino Giovanni Pietro da Lugano e si compone di cinque ampie scalinate in laterizio che culminano in un rialzo in pietra d'Istria. Al di sotto del suo unico arco termina il canale navigabile Pallotta che si distribuisce all'interno del centro storico sino a formare quattro diversi canali detti Salara, Sant'Agostino, Borgo e San Pietro. Nel corso dei secoli il manufatto subì diversi interventi di modifica del suo assetto, soprattutto di valore estetico, testimoniati dall'aggiunta delle due torrette di guardia in cima alle due scalinate posteriori e dei sei pilastrini posti alla sommità delle tre scalinate anteriori. Nei pressi dei Trepponti si trova anche un altro ponte di Luca Danese, definito Ponte degli Sbirri in virtù della sua vicinanza alle antiche carceri cittadine.
lestat70
Il Porto Canale è l\'asse principale attorno al quale sorge il centro storico di Cesenatico, e sulle cui banchine si svolge ancora la vita sociale e la passeggiata di cittadini e turisti. Il porto, nel suo tratto più interno, ricalca ancora le linee disegnate nel 1502 da Leonardo Da Vinci, chiamato da Cesare Borgia a suggerire interventi migliorativi all\'approdo preesistente. Lungo il porto sorgono ancora monumenti e luoghi di rilievo: la piazza Pisacane con il monumento a Giuseppe Garibaldi e la sua solenne iscrizione; l\'ottocentesca pescheria, dietro alla quale si apre la piazzetta delle Erbe e poi la piazzetta delle Conserve; la piazza Ciceruacchio, dove è tracciato il perimetro dell\'antica Torre Pretoria che un tempo difendeva il porto dalle fuste dei pirati barbareschi; i resti delle originarie banchine con le palafitte. Nel tratto più recente, nei pressi del faro, le imponenti porte vinciane difendono oggi il centro abitato dalle mareggiate: una realizzazione di moderna tecnologia condotta sull\'esempio dei progetti leonardeschi. Il tratto più interno del Porto Canale ospita il MUSEO GALLEGGIANTE DELLA MARINERIA .
Carlomaggio1948
Cipressi. Potrò seguire con pochi interventi causa impegni, grazie.
didorossi
Ho rivisto il taglio come indicatomi da amici del NC e in particolare modo da fangel. Grazie a tutti per i vostri interventi e suggerimenti
IvoMarkes
Il complesso architettonico dei Trepponti, conosciuto anche come Ponte Pallotta, è il più noto ponte di Comacchio nonché il suo monumento più rappresentativo. Esso è ubicato lungo l'antico canale navigabile Pallotta che conduceva al mare Adriatico ed era la porta fortificata della città. Fu costruito nel 1638 per volere del cardinale legato Giovanni Battista Maria Pallotta e l'incarico fu affidato all'architetto ravennate Luca Danese, impegnato negli stessi anni in una più generale opera di riqualificazione urbanistica di Comacchio, che per decenni era stata abbandonata dagli estensi alle incursioni veneziane. Venne innalzato dal cappuccino Giovanni Pietro da Lugano e si compone di cinque ampie scalinate in laterizio che culminano in un rialzo in pietra d'Istria. Al di sotto del suo unico arco termina il canale navigabile Pallotta che si distribuisce all'interno del centro storico sino a formare quattro diversi canali detti Salara, Sant'Agostino, Borgo e San Pietro. Nel corso dei secoli il manufatto subì diversi interventi di modifica del suo assetto, soprattutto di valore estetico, testimoniati dall'aggiunta delle due torrette di guardia in cima alle due scalinate posteriori e dei sei pilastrini posti alla sommità delle tre scalinate anteriori. Nei pressi dei Trepponti si trova anche un altro ponte di Luca Danese, definito Ponte degli Sbirri in virtù della sua vicinanza alle antiche carceri cittadine.
GIFAN46
Lo spettacolo delle Saline si apre agli occhi come un miraggio. Nonostante gli sforzi fatti, tutto ciò meriterebbe molto più di pallidi interventi anche quando impegnativi. Il crescente flusso di turisti sull'area dimostra che anche gli attuali sforzi fatti, hanno ottenuto grandi risultati. Luogo di grandissimo fascino e appeal che merita assolutamente una visita.
livi63
Rocca di Monfalcone:qui sorgeva un castelliere preistorico,nel 967 il patriarca di Aquileia la rafforzò contro gli attacchi degli ungari;dal 1420 sotto il governo veneziano fu avamposto prima contro i turchi poi contro gli uscocchi(pirati istriani),con la fondazione di Palmanova perse importanza strategica.Subì vari interventi tra cui quelli risalenti alla prima guerra mondiale ,ora è sede del Museo paleontologico cittadino della rocca.
luigi ciannamea
Tra gli ultimi interventi del FAI, un luogo affascinante, ricco di storia. Restaurato in modo sbalorditivo. Grazie FAI
Franco_Mazza
Sul lago di Tonle Sap, in Cambogia, troviamo tutto quello che serve come sulla terra ferma, quindi anche il meccanico. Ma queste usanze, difficili da eliminare, contribuiscono all'alterazione dell'ambiente dovuto all'insieme degli interventi di trasformazione e alterazione che l'uomo compie sul territorio allo scopo di adattarlo ai propri interessi e alle proprie esigenze appunto l'antropizzazione.
IvoMarkes
Comacchio: ponte di Trepponti__Il complesso architettonico dei Trepponti, conosciuto anche come Ponte Pallotta, è il più noto ponte di Comacchio nonché il suo monumento più rappresentativo. Esso è ubicato lungo l'antico canale navigabile Pallotta che conduceva al mare Adriatico ed era la porta fortificata della città. Fu costruito nel 1638 per volere del cardinale legato Giovanni Battista Maria Pallotta e l'incarico fu affidato all'architetto ravennate Luca Danese, impegnato negli stessi anni in una più generale opera di riqualificazione urbanistica di Comacchio, che per decenni era stata abbandonata dagli estensi alle incursioni veneziane. Venne innalzato dal cappuccino Giovanni Pietro da Lugano e si compone di cinque ampie scalinate in laterizio che culminano in un rialzo in pietra d'Istria. Al di sotto del suo unico arco termina il canale navigabile Pallotta che si distribuisce all'interno del centro storico sino a formare quattro diversi canali detti Salara, Sant'Agostino, Borgo e San Pietro. Nel corso dei secoli il manufatto subì diversi interventi di modifica del suo assetto, soprattutto di valore estetico, testimoniati dall'aggiunta delle due torrette di guardia in cima alle due scalinate posteriori e dei sei pilastrini posti alla sommità delle tre scalinate anteriori. Nei pressi dei Trepponti si trova anche un altro ponte di Luca Danese, definito Ponte degli Sbirri in virtù della sua vicinanza alle antiche carceri cittadine.
giamma1995
secolo XI - XII: Il ponte, costruito in epoca medievale, faceva presumibilmente parte di un sistema fortificato che si trovava in questo tratto del fiume Musone, forse zona di confine tra il fronte longobardo e le pertinenze bizantino-ravennati. Il ponte attualmente versa in uno stato di abbandono totale destinato al crollo in assenza di interventi mirati e restauri.
luigi_salatiello
Il Castello di Baia, sito nella zona che ospita anche la casina Vanvitelliana, ripreso con un filtro a lastrina da 820 nm. Sono affascinato dalle opportunita' che offre questa tecnica. Per i risultati finali che offre e per gli interventi che si possono fare. La foto oltre al magnifico panorama, infatti la ripresa offre un punto di vista molto ampio del golfo di Napoli. Dal punto di vista tecnico,(mea culpa) la ritengo una foto con errori di ripresa derivati dal mosso. Chi vuole esprimere dei giudizi o dare dei consigli è bene accolto.
emilianomarcon
Il Molinetto della Croda, nella valle del Lierza, rappresenta uno dei più suggestivi angoli della Marca Trevigiana. Nei suoi quasi quattro secoli di storia ha ispirato artisti e incantato migliaia di visitatori. Caratteristico esempio di architettura rurale del secolo XVII, l’edificio fu costruito a più riprese. Le fondazioni della primitiva costruzione poggiano sulla nuda roccia, appunto la “croda” della montagna. Successivi ampliamenti consentirono di ricavare i locali per la dimora di modeste famiglie di mugnai, sempre alle prese con la povertà e la minaccia incombente di piene improvvise e alluvioni devastanti come, in tempi recenti, quelle del 1941 e del 1953. Il vecchio mulino, simbolo di una civiltà rurale in via di estinzione sotto l’incalzare della civiltà industriale, macinò l’ultima farina nel 1953. Successivamente rimase per alcuni anni disabitato e in stato di desolante abbandono. Recentemente è stato sottoposto a scrupolosi interventi di restauro, che hanno conservato inalterate le caratteristiche dell’edificio. Al piano terra è stata fedelmente ricostruita la macina, ora resa di nuovo funzionante. Fonte: http://www.molinettodellacroda.it/
luigi_salatiello
L'incendio del campanile, e' un rito di ringraziamento per la Vergine del Carmelo per i suoi interventi a protezione della citta' contro le scorrerie dei saraceni.
AngioloManetti
La vittoria della natura che si è impossessata del tempio di Ta Prohm. la cosa straordinaria è che non è possibile effettuare interventi di manutenzione (tranne quelli minimali) perché ormai è la natura che tiene insieme molte parti della struttura del tempio
GIUMICHI
AFK
Giunto alla settima edizione, possiamo dire che Outdoor ha concluso il suo primo ciclo evolutivo: dalle opere in strada si è passati a quelle indoor, riattivando spazi della città giunti su un binario morto, dalla riattivazione si è passati alla produzione attiva di cultura contemporanea che ormai non si limita al campo dell’arte (ella fu “street”), che, comunque, ne rimane il nucleo principale. 31 i giorni del Festival, 15 i padiglioni dell’Ex caserma di via Guido Reni che saranno ridefiniti da altrettanti interventi artistici (Craig Costello, Honet, Tellas, Filthy Luker, Mobstr, Felipe Pantone, Joys, Kirill Kto e Sebas Velasco tra i nomi più attesi); 5 i week end di musica nati attorno a un network di collaborazione con alcuni festival
lorenzodedonnophoto
in un'area periferica dell'antica Roma ed assolve questa sua funzione originaria fino al 403 d.C. circa, quando viene incluso nelle mura aureliane per volere dell'imperatore occidentale Onorio. Da questo momento inizia una 'seconda vita' nelle vesti di castellum, baluardo avanzato oltre il Tevere a protezione della città. Nel 1367 le chiavi dell'edificio vengono consegnate a papa Urbano V,Da questo momento in poi Castel Sant'Angelo lega inscindibilmente le sue sorti a quelle dei pontefici, che lo adattano a residenza in cui rifugiarsi nei momenti di pericolo. Con il cambiamento di funzione, l'aspetto e l'impianto del Castello vengono rimodellati attraverso una lunghissima serie di interventi che si snodano nel corso di quattro secoli. La storia lunghissima e variegata dell'edificio, con le sue mille metamorfosi sembra essersi sedimentata nel complicato intrico di sotterranei, ambienti, logge, scale e cortili che costituiscono l'attuale assetto del Castello. La struttura originaria e le successive superfetazioni si compenetrano, sovrapponendosi e fondendosi l'una con le altre, e dando vita ad un organismo sfaccettato e complesso, carico di valenze simboliche e di stratificazioni storiche.
GIUMICHI
Giunto alla settima edizione, possiamo dire che Outdoor ha concluso il suo primo ciclo evolutivo: dalle opere in strada si è passati a quelle indoor, riattivando spazi della città giunti su un binario morto, dalla riattivazione si è passati alla produzione attiva di cultura contemporanea che ormai non si limita al campo dell’arte (ella fu “street”), che, comunque, ne rimane il nucleo principale. 31 i giorni del Festival, 15 i padiglioni dell’Ex caserma di via Guido Reni che saranno ridefiniti da altrettanti interventi artistici (Craig Costello, Honet, Tellas, Filthy Luker, Mobstr, Felipe Pantone, Joys, Kirill Kto e Sebas Velasco tra i nomi più attesi)