Risultato della ricerca: ebrei
annalisabonafede
Il monumento all\'Olocausto commemora gli ebrei vittime del genocidio nazista. L\'opera comprende un labirinto di grossi blocchi di cemento, lungo una sezione di quella che un tempo era la terra di nessuno tra i due lati del Muro.
enfanteterrible
La sinagoga Eldridge Street di New York, così chiamata dal nome della strada dove sorge (12 Eldridge Street, Lower East Side, Manhattan, New York), è una sinagoga tardo-ottocentesca, in stile neomoresco. Completata nel 1887 è una delle più antiche e importanti sinagoghe degli Stati Uniti e il primo edificio monumentale eretto a New York da ebrei ortodossi provenienti dall'Est europeo.
nonzo
Consiglio la visione in Salva originale ______________________________________________________________________________________________________________ Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica veneta. Il Ghetto si trova nel sestiere di Cannaregio ed è sede della Comunità Ebraica di Venezia. All\'inizio del Cinquecento gli sconvolgimenti della guerra della Lega di Cambrai portarono numerosi ebrei a riversarsi dalla terraferma a Venezia, destando sospetti e preoccupazioni da parte dei residenti cristiani. Il 29 marzo 1516 il Senato mise mano alla questione stabilendo che tutti gli israeliti dovessero obbligatoriamente risiedere nella località del Ghetto Nuovo. Nasce così un\'istituzione che verrà poi ampiamente applicata anche nel resto d\'Europa. Il Ghetto Nuovo si presenta tuttora come un\'isola i cui accessi avvengono solo tramite due ponti. In corrispondenza di questi esistevano dei robusti cancelli che venivano chiusi e sorvegliati di notte, poiché agli abitanti era permesso uscire dal quartiere solo di giorno e con dei segni distintivi. Tutto ciò non impedì la crescita demografica della comunità, favorita anche da consistenti ondate immigratorie da tutta l\'Europa. Per ricavare un numero sufficiente di alloggi si dovette provvedere all\'espansione in verticale degli edifici; tutt\'oggi le costruzioni del Ghetto, caso unico a Venezia, si caratterizzano per la notevole altezza, sino ad otto piani. Con la caduta della Repubblica e l\'avvento di Napoleone furono eliminate le discriminazioni nei confronti degli ebrei i quali furono equiparati in tutto agli altri cittadini. Le porte del ghetto furono eliminate così come l\'obbligo di residenza. Al giorno d\'oggi questo complesso è rimasto abbastanza integro anche se gli ebrei veneziani sono ormai poche centinaia. Due sinagoghe sono tuttora aperte al culto. Fonte Wikipedia
FabioCamoli
Il complesso di edifici che costituivano lo stabilimento per la pilatura del riso era stato costruito nel 1913 nel rione di San Sabba (più correttamente \"san Saba\"), alla periferia della città e fu trasformato inizialmente in un campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l\'8 settembre: venne denominato Stalag 339. Successivamente, al termine dell\'ottobre 1943, il complesso diviene un Polizeihaftlager (Campo di detenzione di polizia), utilizzato come centro di raccolta di detenuti in attesa di essere deportati in Germania ed in Polonia e come deposito dei beni razziati e sequestrati ai deportati ed ai condannati a morte. Nel campo venivano anche detenuti ed eliminati Sloveni, Croati, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Supervisore della Risiera fu l\'ufficiale delle SS Odilo Globočnik, triestino di nascita, in precedenza stretto collaboratore di Reinhard Heydrich e responsabile dei campi di sterminio attivati nel Governatorato Generale, nel quadro dell\'operazione Reinhard, in cui erano stati uccisi oltre 1,2 milioni di ebrei[3]. Per i cittadini incarcerati nella Risiera, intervenne in molti casi, presso le autorità germaniche, il vescovo di Trieste, monsignor Santin; in alcuni casi con una soluzione positiva (liberazione di Giani Stuparich e famiglia) ma in altri senza successo. I nazisti, dopo aver utilizzato per le esecuzioni i più svariati metodi, come la morte per gassazione utilizzando automezzi appositamente attrezzati, si servirono all\'inizio del 1944 dell\'essiccatoio della risiera, prima di trasformarlo definitivamente in un forno crematorio. L\'impianto venne utilizzato per lo smaltimento dei cadaveri e la sua prima utilizzazione si ebbe il 4 aprile 1944 con la cremazione di una settantina di cadaveri di ostaggi fucilati il giorno precedente in località limitrofe Villa Opicina (Trieste). Da allora, fino alla data della liberazione, il forno crematorio fu adoperato per bruciare i corpi di oltre 3500 prigionieri della Risiera, soppressi direttamente dal personale carcerario ivi operante. La Risiera, oltre ad essere usata come campo di smistamento di oltre 8000 deportati provenienti dalle Provincie orientali destinati agli altri campi di concentramento nazisti, fu quindi adoperata in parte anche come luogo di detenzione, tortura ed eliminazione di prigionieri sospettati di attività sovversiva nei confronti delle regime nazista Questo luogo è di assoluta importanza in quanto fu l\'unico campo di deportazione dell\'Europa meridionale. Il forno crematorio e la connessa ciminiera furono abbattuti con esplosivi dai nazisti in fuga nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, nel tentativo di eliminare le prove dei loro crimini, ma sono stati descritti successivamente dai prigionieri testimoni del campo. Tra le rovine furono ritrovate ossa e ceneri umane. Sul medesimo luogo, a ricordo, sorge oggi una struttura commemorativa costituita da una piastra metallica sul posto dove sorge il forno crematorio e da una stele che ricorda la presenza della ciminiera. Riguardo alle ipotesi sui metodi di esecuzione, esse sarebbero avvenute o per gassazione attraverso automezzi appositamente attrezzati, o con un colpo di mazza alla nuca (mazza ritrovata e custodita sino al 1977 nel museo della risiera. È stata rubata l\'anno successivo) o per fucilazione. Nel complesso le esecuzioni sarebbero state almeno cinquemila, secondo una stima approssimativa, sebbene non si disponga di dati certi. Con il D.P.R. n. 510 del 15 aprile 1965, il Presidente Giuseppe Saragat dichiarò la risiera di san Sabba Monumento Nazionale, quale \"unico esempio di lager nazista in Italia\".(Wikipedia) L\'occhio scorre dal centro dell\'immagine (il forno crematorio rimosso)verso il basso, volta a destra, seguendo la canala a terra, per poi risalire sulla stele (la ex-ciminiera)...in alto la fine delle sofferenze. Fabio.
en.giuliani
Fondato nel 1478, il cimitero ebraico di Praga è stato per oltre 300 anni l'unico luogo dove gli ebrei di Praga potevano seppellire i loro morti. Le dimensioni attuali sono all'incirca quelle medievali e nel tempo si è sopperito alla mancanza di spazio sovrapponendo le tombe. La densità di lapidi, tardogotiche, rinascimentali, barocche, l'una quasi contro l'altra, il silenzio del luogo e la scarsa illuminazione (le lapidi sono quasi tutte all'ombra) creano un'effetto unico con un'aura spettrale. Oggi si contano circa 12.000 lapidi, ma si ritiene che vi siano sepolti oltre 100.000 ebrei, l'ultima è quella di Moses Beck del 1787, più antica è quella di Avigdor Kara del 1439.
ontlaront
ll Memoriale \"Gleis 17\" si trova alla stazione di Grunewald, nel distretto di Charlottenburg-Wilhlemsdorf nella parte ovest di Berlino. Da qui partivano i treni che trasportavano gli ebrei per il viaggio di non ritorno verso i campi di concentramento. La vegetazione sul e intorno al binario è stata appositamente lasciata crescere in modo simbolico per indicare che da quel binario non partirà mai più alcun treno.
dylan72
Il 27 gennaio del 1945, i soldati sovietici dell’Armata Rossa liberarono il campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia, che era stato evacuato in precedenza. Quel giorno finì il più grande omicidio di massa della storia avvenuto in un unico luogo. Negli anni in cui il campo fu operativo vi furono rinchiusi 1,3 milioni di persone, e ne sopravvissero poche migliaia. Sui numeri non ci sono certezze, ma secondo i dati dell’US Holocaust Memorial Museum le SS tedesche uccisero almeno 960 mila ebrei, 74 mila polacchi, 21 mila rom, 15 mila prigionieri di guerra sovietici e 10 mila persone di altre nazionalità. La foto è stata scattata a Berlino presso la piazza del Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa.
GLP
i romani costruirono un piano inclinato per colmare i 400 m di dislivello che li separavano dalla citta fortificata di Masada. Fu l'unico modo per vincere la resistenza degli ebrei che non temevano assedio, dotati di acqua e cibo in abbondanza, Un piccolo numero di resistenti tenne testa al piu potente esercito dell epoca. l'opera di ingegneria è tuttora incredibile nella sua imponenza.
edozuna
Sulla sponda orientale del Danubio, a poca distanza dal Palazzo del Parlamento, si trova uno strano monumento. Per una lunghezza di circa quaranta metri sono allineate una sessantina di paia di scarpe in ferro. E\' il memoriale degli eccidi compiuti nell\'inverno 44-45 dalla milizia nazista delle Croci Frecciate. Gli ebrei rastrellati venivano condotti sulle rive del Danubio, fatti sommariamente spogliare, fucilati e i corpi venivano infine gettati nel fiume. Le scarpe rimanevano come ultima effimera traccia di questa barbarie. Il ricordo oggi è stato reso permanente.
FabioSiccardi
Sinagoga Grande di Budapest, gioiello degli Ebrei Riformati, la sinagoga più grande d'Europa - Ungheria
Stidy
Majdanek è una zona situata a circa quattro chilometri ad est di centro civico di Lublino, Polonia, diventata tristemente nota per il campo di concentramento che venne istituito nel 1941 dai nazisti. Diversamente da molti altri campi di concentramento e sterminio nazisti, Majdanek non è nascosto in qualche remota foresta o oscurato alla vista da barriere naturali né è circondato da una \"zona di sicurezza\". Fu fondato nell\'ottobre 1941, su ordine di Heinrich Himmler,e inizialmente era un campo per prigionieri di guerra, gestito dalle SS ai comandi di Karl Otto Koch. Nel febbraio 1943, fu trasformato in un campo di concentramento. Nel dicembre 2005, alla fine di una lunga ricerca, viene fissato il numero dei morti in 78.000, di cui 75% ebrei. Nel periodo di attività il campo di Majdanek forniva prigionieri come manodopera alla fabbrica d\'armi Steyr-Daimler-Puch.
simone.porrelli
Particolarità della chiesa è la sua cupola, in alluminio e traforata con stelle di cristallo, che danno luce in modo suggestivo al suo interno; inoltre all'interno della chiesa vi sono 14 cappelle dedicate a quattordici delle ventisette nazioni cattoliche che contribuirono, con le loro offerte, alla costruzione dell'edificio. Nel corso dell'occupazione nazista di Roma, un gruppo di perseguitati (ebrei e politici) trovò rifugio all'interno della cupola della chiesa. La soluzione, necessaria a salvare un gruppo di rifugiati - inizialmente accolti nella sala cinematografica della parrocchia - dalle sempre più frequenti incursioni dell'esercito tedesco in ambienti religiosi, venne escogitata dall'Ing. Pietro Lestini, che conosceva tutti gli ambienti della chiesa. I rifugiati accettarono così di farsi rinchiudere in uno spazio ristretto, e senza luce, posto tra la volta della chiesa e il tetto.
FabioCamoli
Ubicato a 17 km da Portalegre, capitale regionale del nord-Alentejo, nel parco naturale di Sào Mamede, Castelo de Vide è un comune di 4.200 abitanti che riflette la diversità culturale e cultuale dei popoli che lo hanno occupato progressivamente. Costruito ai piedi di una collina, è dominato a nord-ovest dal castello eretto nel XII secolo. Un bastione murario del XVII e XVIII secolo protegge il quartiere medievale, dedalo di stretti vicoli delimitati da case pitturate a calce, spesso adornate di bei portali gotici scolpiti nel granito. Ubicato a ovest, il ghetto ebraico si estende dalle porte del castello alla Fonte da Vila, sontuoso lavatoio-fontana in marmo del XVI secolo. Questo quartiere testimonia l'importanza della presenza, del ruolo e della storia della comunità ebraica che trovò sede proprio qui, in seguito all'espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492.
AngioloManetti
L'angusto ingresso alla Risiera di San Sabba, campo di concentramento nazista, situato nella città di Trieste, utilizzato come campo di detenzione di polizia, nonché per il transito o l'uccisione di un gran numero di detenuti, prevalentemente prigionieri politici ed ebrei
MatteoBertetto
Bracketing e HDR di 5 scatti Sviluppo con MB Panel V5
bluebell
La Torre dell'Olocausto è una struttura completamente vuota, buia, non climatizzata, illuminata solo dalla luce indiretta del giorno che penetra da una stretta feritoia posta in alto. Dall'interno è impossibile vedere fuori e capire dove si è, i rumori dall'esterno si odono appena. Questa struttura vuole ricreare la condizione degli ebrei deportati che non sapevano in quale luogo si trovassero nè cosa li aspettasse. Con questo scatto, di cui ho accentuato ulteriormente il mosso, ho provato a rappresentare la sensazione di fredda angoscia e smarrimento che mi ha colto entrando in questo edificio.