Risultato della ricerca: duca
fernandospirito55
in aperta campagna nelle vicinanze di GIURDIGNANO(LECCE).tra dolmen menhir e chiesette bizantine anche un frantoio..ipogeo (Trappitello del duca) del xvi,secolo..scavato nella roccia tufacea .sino alla metà del .900' veniva ancora utilizzato..per la molitura delle olive.......
IvoMarkes
Ponte Visconteo di Borghetto sul Mincio...Costruito nel 1393 e ultimato nel 1395 per volere di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, allo scopo di garantire l\'impenetrabilità dei confini orientali del ducato. Era un tempo raccordato al sovrastante Castello scaligero da due alte cortine merlate e integrato nel complesso fortificato detto Serraglio, che si estendeva per circa 16 km nella pianura veronese fino alle paludi di Grezzano.Negli anni venti del XX secolo fu costruito l\'attuale ponte in ferro che ha ripristinato la circolazione sul ponte; negli anni trenta fu oggetto di lavori ad est per il passaggio del Canale Virgilio e della relativa strada di servizio e ad ovest per la breve galleria della ferrovia Mantova-Peschiera; negli anni cinquanta fu costruito il canale diversivo Mincio per la protezione dalle piene dell\'abitato di Borghetto.È lungo 650 m e largo circa 21 m, con il piano stradale a 8 metri di altezza sopra il livello del fiume. Il terrapieno è formato da circa 100.000 m³ di terreno_____info da Wikipedia.
sassopiatto
A dominare l’ingresso in Val Gardena, Castel Forte. Sull’altra sponda dell’Isarco, a Colma, il castelletto del Duca Sigismondo il Danaroso, antica stazione doganale. Pare che anche questi due castelli fossero uniti fra loro da cunicoli sotterranei. All’approssimarsi di un pericolo al castello, i signori si servivano del passaggio sotterraneo per sbucare, sani e salvi.
LorenzoBertoni
Il versante sud del Cervino si specchia in un piccolo laghetto che si incontra percorrendo il sentiero 13 che da Cervinia conduce al Rifugio Duca degli Abruzzi.
giodic
Panoramica al rifugio Duca degli Abruzzi (Gran Sasso)
fiocer
Il laghetto del Parco Ducale di Parma, con isola nel mezzo, fu realizzato nel 1690 dal duca Ranuccio II Farnese per celebrare le nozze del figlio.
tumasin
Ciò che resta oggi di un magnifico castello. Il Castello attorno all'anno mille apparteneva agli Abati del monastero di S. Vincenzo del Furlo. in seguito Gentile Brancaleoni lo aggiunse ai suoi possedimenti (XIII secolo). Nel 1446 venne confiscato al Conte Antonio Brancaleoni dei Pecorari e donato dal Duca Federico Malatesta al suo fedele capitano Francesco Ubaldini della Carda. Rimase di proprietà degli Ubaldini fino al 1816, quando, dopo l'abolizione del feudalesimo, gli ultimi discendenti lo vendettero assieme alle terre alla nobile famiglia piobbichese dei Bartolucci, che a loro volta lo cedettero ad un Basili di Urbania.
IvoMarkes
Mantova.....................Il Castello di San Giorgio sorge nei pressi dell\'omonimo ponte, all\'interno del complesso monumentale di Palazzo Ducale. La costruzione, commissionata da Francesco I Gonzaga, fu iniziata nel 1395 ad opera di Bartolino da Novara. Il castello è in cotto, a pianta quadra con quattro torri angolari e controtorri a difesa delle tre porte munite di ponti levatoi. L\'edificio coniugava perfettamente le necessità difensive e la volontà di manifestare la potenza dei signori di Mantova. Ma non restò a lungo solo una fortificazione strategica: in occasione del concilio di Mantova (1459) Ludovico II lo adibì a residenza, affidandone il riadattamento a Luca Fancelli, che conferì all\'edificio un aspetto rinascimentale. Anticamente denominata Prato di Castello, Piazza Castello è attigua all\'imponente mole del Castello di San Giorgio. È il più esteso tra gli spazi aperti interni al complesso di Palazzo Ducale, la cui sistemazione dell\'area si colloca temporalmente tra la metà del \'500 e la fine del \'600. La piazza è cinta su tre lati da eleganti portici tardo-cinquecenteschi, progettati forse dal Bertani, decorati con festoni di fiori e frutta affrescati. Ad Anton Maria Viani si devono invece il portale ad arco di trionfo affacciato su Piazza Sordello, e l\'esedra ad esso antistante, un tempo accesso del castello di San Giorgio; sul lato nord, non porticato, sogono gli ambienti dell\'antica cancelleria; sulla destra la piazza è attigua al corridoio di Santa Barbara, un tempo passaggio privilegiato del duca e della sua famiglia per raggiungere l\'omonima chiesa palatina, che ospitava anche parte della quadreria. Sul lato opposto un tempo sorgeva il teatro di corte, più volte distrutti e ricostruiti, all\'inizio del XX secolo fu allestito il Mercato dei Bozzoli, oggi recuperato e divenuto sede del Museo Archeologico Nazionale. La piazza ospitava la fiera e sulla pavimentazione di ciottoli, decorata da tarsie marmoree, ancora osservabili alloggiamenti e ganci che servivano a sostenere i tendaggi di protezione.
Rob75
Il premiato 6 acri Victorian Walled Garden, immenso giardino dell'Abbazia di Kylemore Abbey, è stato costruito da Mitchell Henry tra il 1867 e il 1871 . Il giardino è stato uno degli ultimi giardini recintati da costruire durante il periodo vittoriano, ed era così avanzato per il tempo che è stato confrontato in magnificenza con Kew Gardens. Sotto le proprietà del Duca e la Duchessa di Manchester e poi Ernest Fawke , il giardino è andato in declino, fino a divenire arido, ma nel 1996 la comunità benedettina ha iniziato i lavori di restauro , con l'ausilio di aiuti non rimborsabili , grandi prestiti bancari e la generosità dei donatori. È stato riaperto nel 1999 ed ha vinto il prestigioso premio Europa Nostra nel 2002.
giovanniironi
Le origini del complesso sono da ricercarsi nel periodo intorno all'anno Mille[2]. La prima notizia certa riguardo al castello è quella della sua distruzione, avvenuta per mano di Federico Barbarossa nel 1164[3] con conseguente cancellazione dal registro dei feudi Imperiali. Il castello venne, in seguito, ricostruito e nel 1268 subì un assedio da parte di truppe ghibelline[3] guidate da Ubertino Landi; al termine della battaglia il castello venne dato alle fiamme e la milizia che lo presidiava venne giustiziata[1]. Successivamente, la zona di Monteventano venne elevata a contea[4]; nel 1408 il duca di Milano Giovanni Maria Visconti assegnò il feudo di Monteventano alla famiglia Arcelli[3], nelle persone dei fratelli Martino, Bartolomeo e Antonio Arcelli[4]. Nel 1494 la famiglia Arcelli venne bandita dall'intero Ducato di Milano e le venne revocata l'assegnazione del feudo dopo che essa aveva tentato di appropriarsi del controllo della città di Piacenza. Già due anni dopo, tuttavia, il castello risultava essere di proprietà di un Arcelli, Zanotto[5].
MARINOF55
Rocca maggiore di Assisi Le prime notizie storiche sulla struttura fortificata si hanno negli anni 1173-1174 quando vi soggiornò Cristiano, arcivescovo di Magonza, che occupò Assisi per conto di Federico Barbarossa. Nel 1198 fu distrutta da una sommossa popolare. Secondo la tradizione, in quella occasione la cittadinanza cacciò il duca di Spoleto Corrado di Ursilengen e il piccolo Federico II di soli 4 anni. La rocca rimase in uno stato di abbandono fino al 1362 quando il cardinale Egidio Albornoz decise di ricostruirla sulla base dell'antica fortificazione germanica. La Rocca Maggiore guarda imponente e austera il centro storico sottostante, la stretta gola attraversata dal fiume Tescio e gran parte della Valle Umbra, che si estende da Perugia a Spoleto: visitarne la struttura dà quindi l'opportunità di osservare un significativo esempio di architettura militare trecentesca ancora ben conservato, godendo di un panorama tra i più suggestivi dell'Umbria .Fonte Regione Umbria - Servizio Musei e soprintendenza ai beni librari
pau67
Quando via San Marco finisce, superato l\' incrocio con via Castelfidardo e prima di confondersi con l\' asfalto dei Bastioni di Porta Volta, appare uno scenario inconsueto. In mostra, in tutta la sua trasandata bellezza, quel gioiello di ingegneria idraulica che deve essere stata la conca dell\' Incoronata, anno di grazia 1496, Lodovico il Moro duca. E bello deve essere stato il Ponte delle Gabelle, che scavalcava le acque della Martesana. http://archiviostorico.corriere.it/2011/luglio/01/Ponte_delle_Gabelle_secca_gioiello_co_7_110701031.shtml
rita mantarro
Reggia di Venaria Reale, Torino. La Galleria Grande, detta anche la "Galleria di Diana". La Reggia, una delle residenze dei Savoia, fu progettata e costruita da Amedeo di Castellamonte nel 1675 su commissione del duca Carlo Emanuele II, quale base per le sue spedizioni di caccia. Il suo nome deriva infatti dal latino "Venatio Regia". Entrata a far parte del patrimonio dell'UNESCO nel 1997, è una delle dimore reali più grandi al mondo, paragonabile per struttura e dimensioni a quelle di Versailles e Caserta.
Foto_Folloni
I Castelli di Cannero che affiorano sulle acque del lago danno l’impressione di galleggiare e li ha portati nel corso dei secoli ad essere considerati uno dei simboli più amati del Lago Maggiore. Edificati tra il 1200 e il 1300, i due castelli erano abitati da cinque fratelli della famiglia Mazzardi di Ronco: il loro soprannome era “Mazzardit” (ossia “piccoli Mazzardi”). I Mazzardit riuscirono per parecchi anni a conservare il potere sul litorale, soffocando nel sangue ogni opposizione. La leggenda vuole che i Mazzardit, dopo la sconfitta, fossero gettati nelle acque del lago con un sasso al collo e perissero così annegati. La storia però ci dice che essi furono semplicemente banditi dal paese per quindici anni, trascorsi i quali furono riammessi nel borgo. La loro fama di predoni diede però vita a numerosi altri racconti: pare che i briganti, pur di non consegnare i loro forzieri colmi di ricchezze al duca Filippo Maria Visconti, preferissero gettarli nelle acque del lago. Si narra che nelle giornate in cui la nebbia è particolarmente fitta sul lago, sia possibile scorgere un veliero fantasma che veleggia attorno al castello reclamando l’antico tesoro sommerso.
DUODISCUS
Sorge in pianura nell'omonima frazione del Comune di Briona, al limitare dei primi pendii delle colline novaresi. Fu edificato per volere di Francesco Sforza, Duca di Milano, verso la metà del XV secolo, probabilmente non per scopi militari ma come "luogo di delizie"
fabiofoni
A Campo Imperatore mi sono imbattuto in una gara sicuramente faticosa, che non so nemmeno bene cosa fosse, i partecipanti ( molti a dire la verità ) stavano affrontando un lungo percorso che in certi tratti era tutto sassi e molto stretto, lo facevano chi di corsa, che durava poco visto l'impervia salita , chi usando due bastoni e molti li sentivo ansimare come mantici per la fatica....io ho fatto il tragitto breve per andare su al rifugio Duca d'Abruzzo e vi assicuro che ho avuto il mio bel da fare anche prendendola con tutta calma....