Risultato della ricerca: confine
riccardo.mantero
ITA: Ho deciso il titolo di questa foto mentre cercavo l'angolo giusto per scattarla... L'albero secco, l'acqua che potrebbe arrivare, il cespuglio verde, la vita o la morte, nel deserto, hanno un confine sottilissimo... ENG : Observing this scene while I was searching the right point of view to take my photo, the idea of "life or death" came to my mind immediately. The arid ground, the shrubs that stubbornly were trying to grasping the few life juices from the earth and the water-promising clouds on the far distance, while a dead tree was standing there, as a warning about the risks of growing too much in the a desert land. This is the hard survival in the extreme lands.
brizio61
Scatto eseguito con un cellulare Nokia N95 -Lago diga di Posada (NU) Sardegna- Il rio Posada è un fiume della Sardegna settentrionale. Nasce a 1.077 m di altitudine alle pendici della punta di Senalonga, nel territorio comunale di Alà dei Sardi. Dopo un tumultuoso corso di circa 50 chilometri, sfocia nel mar Tirreno, nelle vicinanze dell’omonimo paese, quasi sul confine amministrativo tra la provincia di Nuoro e quella di Olbia Tempio.
PierPaoloMiglietta
Visto che si richiede la precisione......la montagna al centro della foto si chiama "Ciarforon" (3642 m) e la cima sulla destra si chiama Becca di Monciair (3.544 m), fanno parte del Gruppo del Gran Paradiso e si trovano nel Parco Nazionale del Gran Paradiso al confine tra il Piemonte e la Valle d'Aosta. La foto è stata scattata a quota 2800 m poco oltre il rifugio Vittorio Emanuele II. http://500px.com/photo/62994695
JohnnyDep
Monument Valley, al confine tra Utah ed Arizona; ripresa effettuata con la CoolpixP510 (all'epoca, purtroppo, non avevo ancora la reflex !).
sassopiatto
Le prime notizie del castello datano dal 1256, quando fu acquistata da Buoso da Dovara.Le notevoli dimensioni dell\'edificio furono funzionali alla difesa del territorio cremonese lungo il confine bresciano del fiume Oglio, coinvolto da sanguinose e frequenti lotte per il controllo dei guadi e delle acque, vitali per il commercio e l’agricoltura.
Verdegiada
In una giornata fredda di gennaio con un bellissimo sole a dare tepore e colore agli scenari invernali, grazie ad un pizzico di nostalgia sono tornata ad apprezzare questi panorami che in ogni momento dell\'anno sanno farsi apprezzare cogliendo il momento in cui sole era appena sparito all\'orizzonte e la sua scia creava questa scia orizzontale dai colori vivaci che descrive e ravviva il confine tra cielo e mare, lasciandomi soddisfatta di cogliere questo momento comprendendo il suo più ricco e profondo significato!
IvoMarkes
Borghetto sul Mincio. La storia di Borghetto è quella di un punto di passaggio importante e di una zona di confine contesa da opposti eserciti. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del lago di Garda, e il fiume una barriera naturale, nei secoli, tra le terre del mantovano e quelle del veronese, in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano i loro appetiti: i Gonzaga, gli Scaligeri, i Visconti, la Serenissima di Venezia, l´Austria, la Francia. Hanno plasmato questi luoghi anche le battaglie napoleoniche e, soprattutto, quelle risorgimentali: eppure, il verde serpente del Mincio che qui si snoda per le campagne, rivela un´Arcadia insospettabile, suscita rêveries senza fine. Il paesaggio è immobile, perenne, senza tempo e ci riporta al nostro bisogno di sorgenti, alle nostre fonti, come in ogni mito fluviale in cui acqua e sogni si confondono. Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario. Borghetto è solo questo pugno di case, un antico villaggio di mulini in completa simbiosi con il suo fiume. Un idillio fluviale, con i tre antichi mulini che sembrano nascere dall´acqua. Il Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, è stato definito un "check-point d´antico regime". Lungo 650 m. e largo 25, ultimato nel 1395, era raccordato al sovrastante Castello Scaligero da due alte cortine merlate e integrato in un complesso fortificato che si estendeva per circa 16 km. Il Castello dalla sommità della collina continua a dominare con le sue torri la valle del Mincio. Della sua parte più antica resta la torre Tonda, singolare costruzione risalente al XII sec., mentre il resto del complesso è databile al XIV sec. Era dotato tre ponti levatoi di cui solo uno si è conservato. Infine, dentro il borgo, la Chiesa di S. Marco Evangelista è la ricostruzione in stile neoclassico (1759) dell´antica pieve romanica dedicata a Santa Maria (sec. XI), di cui restano due pregevoli affreschi quattrocenteschi.
robgrosso
Di ritorno dalle vacanze in Croazia mi sono fermato a Trieste per visitare la risiera di San Sabba, l\'unico campo di sterminio in territorio italiano. Di questa esperienza presento tre foto che non hanno la pretesa di essere belle ma di essere una testimonianza di ciò che hanno vissuto queste terre di confine. Questa è la sala delle croci che veniva utilizzata come sala d\'attesa per lo smistamento nei vagoni dei prigionieri.
cirro71
Il Sasso Simone e il Sasso Simoncello sono due ammassi erratici di pietra calcarea che sorgono ai bordi della Val Marecchia in un lembo di terra posto a confine fra le Marche e la Toscana. Nel 1565 Cosimo I de\' Medici scelse Sasso Simone per la fondazione di una città fortezza, con la funzione di avamposto verso l\'attiguo ducato di Montefeltro, che chiamò Città del Sole. Tale realtà resistette per circa un secolo sopraffatta sia dalle mutate condizioni politiche che ambientali. Oggi sulla sommità del Sasso Simone non rimangono che poche pietre di fondazione confuse tra la ricca vegetazione. (liberamente tratto da Wikipedia) Dedico questo scatto a Simona_66 davide braiato
robgrosso
Di ritorno dalle vacanze in Croazia mi sono fermato a Trieste per visitare la risiera di San Sabba, l\'unico campo di sterminio in territorio italiano. Di questa esperienza presento tre foto che non hanno la pretesa di essere belle ma di essere una testimonianza di ciò che hanno vissuto queste terre di confine. In questa foto si intravedono le celle di detenzione, in cui in pochi metri quadrati, meno di 10, venivano ammassati fino a 7 detenuti.
mauriziot
Foto scattata nella zona desertica del Gujarat, al confine con il Pakistan. Una vera e propria street a una donna che passava in uno stretto vicolo; in PP è stato poi ulteriormente ristretto il taglio della foto. Presentata da gennaio nei concorsi PSA e FIAP, con diverse accettazioni. PSA Mention a 8TH INTERNATIONAL SALON SINGIDUNUM 2023, Serbia; IAPP Silver Medal a 5TH INTERNATIONAL PHOTO SALON NARIKALA 2023,Georgia; Club Silver e ECM A. al MOUNTAINS CIRCUIT, Ural e Alps, India 2023. Gujarat, dicembre 22
allo1953
SULLE MONTAGNE DEL CONFINE ITALO-AUSTRIACO IN VALLE AURINA
sassopiatto
Il torrente Povo scorre in un paesaggio idilliaco ed incantato: la sua sorgente si trova a 2390 m di altitudine, sulla sua sponda destra spicca la Presolana, dall’altra parte il Pizzo Pianezza. Il suo alveo, mediamente largo tre metri, sbuca dapprima nella Val di Scalve e termina in Val Camonica. Alpi Orobie, al confine tra le province di Bergamo e Brescia: territori incontaminati, lontani da smog e caos. Ma teatro di un terribile disastro, oggi dimenticato ma che novant’anni fa portò morte e devastazione per un’intera valle. Una distruzione, se non annunciata, comunque causata da una sommatoria di errori e concause che è impossibile definire imprevedibili. Un evento non strettamente naturale ma che ha causato al paesaggio ed all’uomo ferite incancellabili le quali portano una testimonianza di dolore ed incuria il cui monito dovrebbe far riflettere tutti noi. Il passato insegna ma sono in troppi, allora come adesso, a dimenticare questo semplice assioma
fulvio giorgi
Sentiero dalla Valle Stretta per il Monte Tabor ... con panorama sulle Alpi di confine
antstievano@yahoo.it
Al confine tra Cortina d'Ampezzo, San Vito di Cadore e Colle Santa Lucia. Passo Giau mt 2236 - monte Nuvolau - Ra Gusela e a destra la Tofana di Rozes.
pispif
i sensi oltre il confine dei sogni, tra magia e realtà.
drizzoll
Il Piz Boè una montagna delle Dolomiti alta 3.152 m. La vetta più alta del Gruppo del Sella. Si trova al confine delle province di Trento, Bolzano e Belluno.