Risultato della ricerca: alpinismo giovanile
IvoMarkes
Da 8–20 cm di diametro, colore da rosso vermiglio a rosso acceso, raramente giallastro, cosparso di verruche bianche o gialle (resti del velo); orlo liscio, ma striato nel senso delle lamelle; cuticola viscida a tempo umido, facilmente staccabile dal cappello. Allo stadio giovanile è chiuso e a forma emisferica che, una volta maturo, si apre assumendo la consueta forma a fungo. Il consumo di questo fungo causa l'insorgenza della cosiddetta sindrome panterinica, che prende il nome da un altro fungo appartenente alla stessa famiglia, Amanita pantherina. L'insorgenza di tale sindrome è dovuta alla presenza combinata di sostanze neuroattive nel fungo, come: l'acido ibotenico, il muscimolo e il muscazone. La sindrome è caratterizzata da manifestazioni come: disturbi gastrointestinali (non sempre manifesti), formicolio, delirio, allucinazioni visive e olfattive, depersonalizzazione, sensazione di sognare (stato onirico), depressione, talvolta agitazione psicomotoria e mania suicida.
massimo de nino
Le Tre Cime di Lavaredo sono tre delle cime più famose delle Alpi, nelle Dolomiti di Sesto. Sono considerate tra le meraviglie naturali più note nel mondo dell\'alpinismo. Si possono raggiungere dal lago di Misurina, da Auronzo di Cadore e dalla Val di Sesto e permettono la vista panoramica delle cime circostanti e del Parco Naturale Tre Cime.
leonardo_lb
...testardo quanta basta ed a volte ostinato ma al contempo dolce,tanto da essere oggi impiegato nella pet therapy,l'asino e' stato un animale molto apprezzato presso i popoli mediterranei.Per il suo fisico resistente e la sua capacita' di adattarsi alle condizioni climatiche dure,e' stato addomesticato circa 5000 anni fa per svolgere i lavori agricoli come compagno per l'uomo.Oggi e' stato soppiantato da mezzi moderni di carico e trasporto e si gode la meritata pensione...ed io allora me lo godo e lo accarezzo e lui ricambia con sguardo dolce evocando in me' piacevoli ricordi del passato giovanile...
nerocorso
Vista del Cerro Paine e del suo gruppo nel parco naturale di Torres del Paine, Cile. Un arrivederci! Ragazzi ci siamo, Kim Jong-un permettendo, domani si vola nell'ovest degli USA. Per qualche tempo più che pubblicare foto, cercherò di farle. cercandone il più possibile l'originalità che, penso sarà la cosa più difficile. Inutile negare che ho visitato parecchio del nostro magnifico pianeta, sarebbe disonesto verso la fortuna che me lo ha consentito ma, questo viaggio, che tra altri avevo conservato nei desideri, privilegiando altre mete più consone alle mie condizioni passate. Innegabilmente mi entusiasma. Vado per la prima volta nell'America dei miei sogni. il West, quel luogo che ha arricchito di fantastiche visioni la mia fantasia giovanile. Certamente incontrerò il grande Tex Willer, il fedele compagno Kit Carson, il fantastico Tiger jack e l'inseparabile figlio e compagno di avventure Kit, non so se si capisce e nonostante la mia esperienza di viaggiatore ma, sono letteralmente entusiasta! Buona permanenza e arrivederci a tutti, Fabio
mattiabonavida
Dopo un percorso lungo ed impervio siamo riusciti a raggiungere la vetta giusto in tempo per poterci gustare un fantastico tramonto all'orizzonte sul Monte Stivo, Trento.
IvoMarkes
Da 8–20 cm di diametro, colore da rosso vermiglio a rosso acceso, raramente giallastro, cosparso di verruche bianche o gialle (resti del velo); orlo liscio, ma striato nel senso delle lamelle; cuticola viscida a tempo umido, facilmente staccabile dal cappello. Allo stadio giovanile è chiuso e a forma emisferica che, una volta maturo, si apre assumendo la consueta forma a fungo. Il consumo di questo fungo causa l'insorgenza della cosiddetta sindrome panterinica, che prende il nome da un altro fungo appartenente alla stessa famiglia, Amanita pantherina. L'insorgenza di tale sindrome è dovuta alla presenza combinata di sostanze neuroattive nel fungo, come: l'acido ibotenico, il muscimolo e il muscazone. La sindrome è caratterizzata da manifestazioni come: disturbi gastrointestinali (non sempre manifesti), formicolio, delirio, allucinazioni visive e olfattive, depersonalizzazione, sensazione di sognare (stato onirico), depressione, talvolta agitazione psicomotoria e mania suicida.
ascal83
OMAGGIO A FELLINI Scene di film, scene come in un film. Attori e comparse che sembrano usciti dalla nebbia del tempo, dove un’altra vita corre parallela, altrove. L’Omaggio a Fellini parte da lì: dai frammenti di memoria che si ricompongono tra sogno e realtà, tra idea e aspirazione; in mezzo la fotografia, testimone dei luoghi, ma anche dei sentimenti. Come nella celebre pellicola del Maestro riminese (Otto e mezzo) è proprio l’ispirazione a cercare se stessa, a iniziare dal “dove”. Le fotografie vivono quindi di un’ambiguità genuina, dove l’equilibrio è precario: tra quel privato che è di ognuno di noi, e quel teatro dove tutto scorre; senza trama, ma con desideri precisi. Omaggio a Fellini nasce da un’idea di Roberto Gatti, fotografo innanzitutto. La sua ricerca, nel tempo, si è indirizzata in varie direzioni, ma la “fiaba” è sempre emersa nei suoi lavori: quella che non c’è, ma che in molti hanno sperato. Sono state coinvolte tre compagnie teatrali: le comparse del Magico Carnevale, il San Prospero Fantasy, un gruppo giovanile che fa recitazione sperimentale. Lo scopo era chiaro: ricreare atmosfere, da tradurre in fotografia. In cifre, Omaggio a Fellini si compone di: 14 fotografi (tra cui, Gianni Berengo Gardin e Luciano Bovina, poi riuniti nel gruppo F8 e mezzo), 45 comparse in costume “da film”, tre mesi di preparazione, giorni e giorni di scatto. Premiante è stato l’entusiasmo, di tutti: comparse comprese. Molte di loro provenivano da San Felice sul Panaro e San Prospero, località che ancora soffrono delle ferite telluriche e alluvionali. Tutte hanno conservato il loro modo di essere, alla ricerca della trama della vita.
fabio0799
su queste montagne si sono scritte pagine e pagine di alpinismo, si sono aperte vie di ogni tipo e ancora oggi esercitano il loro fascino davanti a escursionisti, turisti e alpinisti
francesca baggio
Contrasto tra il bianco soffice della neve appena scesa e le vette aguzze delle montagne, Pale di San Martino. Seguimi anche su Facebook https://www.facebook.com/FrancescaBaggioPhotographer