Verso gli Asinelli ed i Garisenda

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22.69 Punteggio più alto 25 Agosto 2016
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Percorrendo via Rizzoli, a Bologna, è impossibile non notare la torre degli Asinelli che, con i suoi 97,2 m di altezza, è considerata la torre pendente più alta d'Italia, con un'inclinazione di 1,3° rispetto all'asse verticale. La torre deve il suo nome alla famiglia a cui tradizionalmente se ne attribuisce la costruzione, fra il 1109 ed il 1119, anche se i documenti giunti fino ad oggi sono molto pochi: gli Asinelli vengono citati in associazione alla famosa torre per la prima volta solo nel 1185, quasi settant'anni dopo la data presunta di costruzione. È stata anche fatta un'indagine più scientifica utilizzando il metodo della termoluminescenza, prelevando alcuni campioni di mattoni alla base, dando come risultato la data del 1060. È stata avanzata l'ipotesi che inizialmente la torre, costruita appunto attorno al 1060, fosse di 60 metri. Proprio a quell'altezza infatti i muri si assottigliano in maniera diversa dalla normale e progressiva diminuzione dello spessore dei muri dovuta a ragioni di stabilità, facendo supporre che solo successivamente, attorno agli inizi del XII secolo, sia stata fatta un'aggiunta. Altro punto a favore di questa ipotesi è il fatto che la torre poggia su delle fondamenta di appena 6 metri, adatte appunto più ad una torre di 60 metri piuttosto che ad una di circa 100 metri. È probabile che questa aggiunta abbia portato la torre ad un'altezza superiore a quella odierna. Il Comune ne divenne il proprietario nel XIV secolo e la utilizzò come prigione e fortilizio. Negli stessi anni intorno alla torre fu realizzata una costruzione in legno, posta a trenta metri da terra e unita con una passerella aerea (distrutta da un incendio nel 1398) alla Garisenda. Si dice che la costruzione fosse voluta da Giovanni Visconti, Duca di Milano, per tenere meglio d'occhio il turbolento Mercato di Mezzo (oggi via Rizzoli e strade limitrofe) e poter sedare per tempo eventuali rivolte. All'epoca i Visconti avevano preso il potere in Bologna in seguito alla decadenza della Signoria dei Pepoli, e quindi erano invisi alla popolazione. Gravi danni alla torre furono arrecati da fulmini che spesso causavano incendi o piccoli crolli, e solo nel 1824 fu installato un parafulmine. Sono documentati almeno due gravi incendi a cui la torre è sopravvissuta: il primo nel 1185 (doloso) e il secondo non doloso nel già citato 1398. Gli scienziati Giovanni Battista Riccioli (nel 1640) e Giovanni Battista Guglielmini (nel secolo successivo) utilizzarono la torre per esperimenti sul moto dei gravi e sulla rotazione della terra. In epoca più recente sulla Asinelli fu installato un ripetitore televisivo della RAI. Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1943 e il 1945, la torre fu utilizzata con funzioni di avvistamento: quattro volontari si appostavano in cima alla torre durante i bombardamenti al fine di indirizzare i soccorsi verso i luoghi colpiti dalle bombe alleate.

Dati EXIF
Dispositivo NIKON D3100
Data 17/09/2015 10:40:50
Lunghezza focale 34 mm
Diaframma f 9
Tempo di posa 1/250 sec
Sensibilità ISO 100
Image Info
Categoria Architettura
Album Bologna
Location
Staticmap?size=255x155&sensor=false&zoom=6&markers=44.494339546835754, 11.34582223923644

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