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Backfocus Soluzione Faidate ?
Da NON Fare !!!
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mgiac81
Messaggio: #1
Ormai le discussioni legate alla D70 sono all'ordine del giorno e io cerco di non farmene scappare neanche una. Beh girando per i vari forum sono arrivato al link di una persona che diceva di avere risolto da solo il problema di backfocus. Ora vorrei sapere se è una cosa fattibile oppure se è meglio lasciar perdere. Secondo poi, questo problema è legato all'ottica che si usa (obbietivi per digitali e obbiettivi per 35mm, focale, pdc)?

Ogni considerazione è ben accetta!
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #2
Soluzione che può essere efficace ma rischiosa... non si fa prima a fare un bel pacco in direzione LTR, certi che quando la macchina tornerà sarà perfetta? wink.gif
D'altronde la garanzia serve proprio a questo! cool.gif
Daniele R.
Messaggio: #3
esatto matteo, Pollice.gif
sono sicuro di riuscire a fare quella operazione, non mi metterei di certo ad eseguirla, vuoi mettere il rischio di starare troppo il tutto?
E poi chi glielo dice alla LTR che ci ho messo le mani intenzionalmente?
Senza contare che usando quel chiodo sagomato e adattato a chiave a brugola, non si riuscirebbe mai a costruirlo alla perfezione e si correrebbe il rischio di apportere der residuo di limatura all'interno della macchina, e sappiamo che la limatura è magnetizzata, vuoi scommettere che va inesorabilmente sul sensore sad.gif sad.gif ? Poi vai a pulirla.....................................senza rigarlo.
Con tutti questi rischi, non esiterei un solo attimo: LTR o qualsiasi altro centro di assistenza autorizzato rolleyes.gif
carfora
Banned
Messaggio: #4
ciao,
non penso sia saggio operare da soli in quel modo rispetto a rivolgersi all'assistenza.....
Inoltre Nikon in una prossima release di sw potrebbe inserire una voce a menu con una correzione via software ...... (se possibile)
Temo di avere comunque anche io un problema del genere che rilevo solo quando uso una focale lunga (200mm) con diaframma molto aperto f2.8 (usando AF con selezione centrale in priorita' di diaframmi); in quel caso vedo ingrandendo l'immagine che il soggetto al centro e' sempre fuori fuoco rispetto a dietro. La cosa diventa noiosa e ben visibile ad esempio fotografando uno di quei vasi di fiori rettangolari lunghi leggermente in diagonale, magari con un bel fiore centrale che si vorrebbe nitido pur avendo la visione di insieme dei restanti fiori. In questo caso il fiore centrale risulta un po' fuori fuoco mentre quelli che risultano su piani in background sono a fuoco.
Aaron80
Banned
Messaggio: #5
...carfora... il tuo problema mi pare fin troppo evidente... sei sicurissimo al 100% che metti a fuoco sul fiore? Hai il punto di messa a fuoco fisso al centro del mirino?
...per quanto riguarda il filmware con possibilità di calibrazione della messa a fuoco non penso proprio che uscirà mai qualcosa di simile...
carfora
Banned
Messaggio: #6
Si, direi che sono sicuro di mettere a fuoco sul fiore centrale (riempe il rettangolino centrale di messa a fuoco che e' impostata al centro in modalita' di priorita' dei diaframmi) e l'autofocus mi da l'ok a scattare in AF S
lauro
Messaggio: #7
Cerco di spiegare il mio dubbio in un modo un po' semplicistico e ve ne chiedo scusa, non sono un tecnico del settore e solo un fotografo per hobbie.

Il percorso della luce entrante dall'obiettivo viene "reflexato" blink.gif verso l'alto e diviso in due da un prisma: una parte va verso il mirino ottico l'altra verso il sensore per l'autofocus e l'esposizione.

Dopo il ribaltamento dello specchio la luce segue un terzo percorso verso il ccd.

E' chiaro che questi tre percorsi devono essere identici se no l'immagine sarà a fuoco solo sul "comandante" e cioè sul sensore di autofocus o sul mirino in caso di messa a fuoco manuale.

Mi pare chiaro che se il problema è questo potrebbe essere tanto più evidente quanto più la focale è lunga.

DOMANDA : Non sarà per caso questo lo stesso problema che ho quando metto a fuoco ovviamente in manuale con la d70 montata sul telescopio di focale 2800?? cioè è possibile che la lunghezza del percorso ottico tra ghiera di attacco obiettivi e piano focale del ccd o mirino o sensore 3d siano leggermente diverse??

Se ho detto delle banalità vi prego di ignorarmi.
u171173
Messaggio: #8
Ma questo problema è molto diffuso ?
Da un mio precedente post con conseguente risposta dell'ing. Maio, mi sembra che Nital non ne abbia coscienza.
Se così fosse, come si fa a farsi riconoscere l'intervento in garanzia ?
Aaron80
Banned
Messaggio: #9
...bhè... una volta in assistenza se il problema è reale verrà riscontrato anche dai tecnici e non vedo perchè non dovrebbe essere passato in garanzia...
Giuseppe Maio
Nital
Messaggio: #10
QUOTE (lauro @ Apr 29 2004, 11:43 AM)
...Se ho detto delle banalità vi prego di ignorarmi...

Al contrario.

L'analisi è perfetta !!!

I tre distinti percorsi ottici DEVONO essere collimati alla perfezione e le tolleranze sono prossime ai centesimi di millimetro. Quando un tecnico deve riallineare a causa di cadute i tre distinti schemi impiega delle ore quando tutto va per ilverso giusto.
Si parte dalla verifica con assoluta precisione del piano focale (piano sensore) circa "tiraggio" ma ovviamente anche circa "planarità" verificando la precisa distanza anche ai bordi del sensore. Questa procedura richiede anche la sostituzione della baionetta per escludere eventuali lievi deformazioni del metallo interessato.

Si passa poi alla collimazione del mirino resa molto più difficile a causa della misurazione fatta visivamente sul vetro smerigliato "mirando" una mira ottica che simula un preciso infinito "assoluto". Le variabili sono legate alla correzione diottrica ma anche alla "stanchezza" dell'occhio umano. In futuro si passerà a più oggettive verifiche laser come effettuato sulla calibrazione VR degli obiettivi.

Poi, tocca al submirror che è sotto lo specchio a 45° reflex. Deve essere, ovviamente, perfettamente a 45° rispetto al principale e proiettare l'immagine sul sensore AF che, ancora ovviamente, deve distare micrometicamente alla stessa distanza del piano focale.

Finito l'aspetto pratico, si passa alla taratura elettronica che su mire ottiche poste a calibrate distanze, calibrano, il rilevamento elettronico a contrasto di fase.

Finita la complessa procedura si ha un sistema completamente collimato lasciando le variabili alle normali "complicazioni" grandangolari che non possono offrire le stesse performance di misurazioni tele. La misurazione dell'autofocus avviene similmente a quanto fatto su un vetrino smerigliato con microprisma ad immagine spezzata. Ad occhio si fa collimare il dettaglio di una qualsiasi linea che dalle due mezzelune sfalsate collima solo con la perfetta messa a fuoco. Elettronicamente avviene lo stesso "spezzando" con un microprisma la lettura elettrica e facendola collimare graficamente nel punto di "stacco".

Come è comprensibile pensare, nel caso di una misurazione elettronica (ma anche visiva) su scene grandangolari, la superficie del sensore preposto alla misurazione, resta lo stesso nelle due ipotesi ma con inquadrature grandangolari si trova ad operare con "spezzamenti" elettronici fatti su dettagli molto più minuti più facilmente "copribili" dal disturbo Noise comunque generato dal dispositivo di lettura.

Ancora il noise ?

Ebbene il disturbo elettronico è un limite fisico di ogni sistema analogico ed i sensori non fanno eccezione. Su grandangolo inoltre, così come per il sensore d'immagine, si aggiunge la variabile di inclinazione dei raggi d'immagine ricevuti aggiungendo le complicazioni ben note ed in questo caso ancora più delicate.

Se ci sono problemi AF bisogna dunque ricorrere "per forza" ad un laboratorio. Qualunque operazione fatta senza la necessaria strumentazione non può che essere vana e dannosa. L'intenzionale variazione dell'eccentrico di taratura mirror, renderà sfalsato lo schema reflex richiedendo una lavorazione estremamente lunga come sopra solo accennato.

Giuseppe Maio
www.nital.it
File allegati
File Allegato  Schema_Reflex.pdf ( 559.29k ) Numero di download: 885
 
 
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