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Colore E Bianco E Nero
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PAS
Messaggio: #1
Franco Fontana afferma:

Fotografo il colore perché fortunatamente vedo a colori: ritengo il colore più difficile del bianco e nero, che è già un'invenzione perché la realtà non è mai accettata per quello che è a livello creativo e conseguentemente va reinventata. Il mio colore non è un'aggiunta cromatica al bianco e nero ma diventa un modo diverso di vedere, essendomi liberato da quelle esigenze spettacolari che hanno caratterizzato la fotografia a colori, accettando il colore come un traguardo inevitabile nell'evoluzione della fotografia.

Altri affermano che nella fotografia in bianco e nero, una volta tolta la “chiassosità del colore”, resta l’essenza delle forme, sulle quali può meglio concentrarsi la nostra recettività verso il progetto espressivo del fotografo.

L’argomento è ed è stato tra i più dibattuti, ma penso sia sempre interessante rifare un virtuale giro di tavolo nel forum per focalizzarlo di nuovo e raccogliere le opinioni anche di chi ha recentemente intrapreso il proprio percorso nel mondo della fotografia.

Le domande sono le classiche:

Fotografare a colori è certamente frutto di un’evoluzione tecnologica, ma è stata anche un’evoluzione espressiva? Oppure si è semplicemente affiancato al bianco e nero come nuova opportunità.

La fotografia in bianco e nero ha comunque mantenuto un suo spazio, segno che resta saldamente parte viva e non obsoleta del linguaggio fotografico. Quali le sue peculiarità rispetto al colore? Solo estetiche o anche espressive?

COSA ci fa decidere se quella nostra foto debba essere a colori o in bianco e nero?
E questa decisione la maturiamo PRIMA dello scatto o DOPO averne visto il risultato?

Penso ce ne sia di che dibattere anche al di fuori dei soliti luoghi comuni che indicano per esempio il colore come “must” per la foto paesaggistica o il bianco e nero come scelta obbligata per la fotografia street…ecc.

Ciao ed a presto
Valerio

Messaggio modificato da PAS il Sep 28 2011, 01:24 PM
Moua
Messaggio: #2
QUOTE(PAS @ Sep 28 2011, 02:22 PM) *
Franco Fontana afferma:

Fotografo il colore perché fortunatamente vedo a colori: ritengo il colore più difficile del bianco e nero, che è già un'invenzione perché la realtà non è mai accettata per quello che è a livello creativo e conseguentemente va reinventata. Il mio colore non è un'aggiunta cromatica al bianco e nero ma diventa un modo diverso di vedere, essendomi liberato da quelle esigenze spettacolari che hanno caratterizzato la fotografia a colori, accettando il colore come un traguardo inevitabile nell'evoluzione della fotografia.

Altri affermano che nella fotografia in bianco e nero, una volta tolta la “chiassosità del colore”, resta l’essenza delle forme, sulle quali può meglio concentrarsi la nostra recettività verso il progetto espressivo del fotografo.

L’argomento è ed è stato tra i più dibattuti, ma penso sia sempre interessante rifare un virtuale giro di tavolo nel forum per focalizzarlo di nuovo e raccogliere le opinioni anche di chi ha recentemente intrapreso il proprio percorso nel mondo della fotografia.

Le domande sono le classiche:

Fotografare a colori è certamente frutto di un’evoluzione tecnologica, ma è stata anche un’evoluzione espressiva? Oppure si è semplicemente affiancato al bianco e nero come nuova opportunità.

La fotografia in bianco e nero ha comunque mantenuto un suo spazio, segno che resta saldamente parte viva e non obsoleta del linguaggio fotografico. Quali le sue peculiarità rispetto al colore? Solo estetiche o anche espressive?

COSA ci fa decidere se quella nostra foto debba essere a colori o in bianco e nero?
E questa decisione la maturiamo PRIMA dello scatto o DOPO averne visto il risultato?

Penso ce ne sia di che dibattere anche al di fuori dei soliti luoghi comuni che indicano per esempio il colore come “must” per la foto paesaggistica o il bianco e nero come scelta obbligata per la fotografia street…ecc.

Ciao ed a presto
Valerio


Argomento molto difficle e variegato.

Sicuramente il colore è una evoluzione tecnologica, ma, a mio parere lo è anche espressiva. Infatti, il colore ci restituisce sensazioni, stati d'animo, basti pensare anche al più classico dei tramonti. Così come il colore può essere usato a livello compositivo, mediante accoppiamento di colori diversi, contrasti di colore. E ancora il colore, a livello emozionale, è spesso associato ad una epoca. Per esempio, i colori di una polaroid, o le stampe ben conservate di foto a colori, ci fanno notare differenze con i colori di oggi. Il classico effetto anni 70 è un esempio di relazione fra colore e tempo. Per rispondere quindi alla prima domanda, io la ritengo una forma espressiva, e una nuova opportunta sempre espressiva insieme al bianconero.

La seconda domanda. Anche qui, la forza del bianconero è sicuramente espressiva oltre che estetica. Ma è molto difficle, perchè la nostra vista è a colori, e le informazioni che riceviamo e che ci danno emozioni sono legate alla percezione che abbiamo di una scena a colori. Riuscire a trasferire questo in una foto in bianconero è come dicevo, molto più difficile. I contrasti di colore, diventano chiaroscuri, tonalità di grigio, ombre, e luci, cambia totalmente l'approccio ad una scena.

La terza domanda. Personalmente, ritengo che la decisione vada presa prima dello scatto, conoscendo come saranno trasformati i colori nella trasformazione in bianconero, cioè previsuaizzando lo scatto. Io, non sono in grado di vedere una foto in bianco nero, al massimo riesco a capire se potrà funzionare in bianconero invece che a colori, fondamentalmente quando il colore non rappresenta una componente importante della scena. Quindi, la scelta definitiva la faccio sempre a scatto avvenuto provandone i risultati. Ma questo, per un mio limite.

Ottimo argomento
Saluti
Attilio





enrico
Messaggio: #3
Ciao Valerio,
il tema proposto è estremamente interessante. Dico la mia.
Non credo abbia senso dire: "E' meglio il colore", "E' meglio il b/n". Si tratta di due mezzi espressivi diversi. E' come in pittura: è meglio un disegno a penna o un acquerello?
Mi affascinano certi disegni ad inchiostro o i ritratti a matita e carboncino (ne faccio). Mi piace anche dipingere ad acquerello monocromatico e mi concentro sui contrasti di luce, sui delicati passaggi tonali che verrebbero mascherati dai colori. Ma mi piace anche dipingere a colori e godere del contrasto dei verdi e dei marrone, dei gialli del fogliame autunnale con il viola spento delle ombre.
La stessa cosa penso della fotografia.
Tutto dipende da quello che si vuole dire. Se di un tramonto mi colpiscono i gialli, i rossi, gli arancio, debbo fotografare a colori. Se mi colpiscono invece i toni, la luminosità, i contrasti, le silouette nei primi piani, allora forse è meglio il B/N.
Alcune immagini sono talmente forti, intense, che il colore le rovinerebbe. Altre vivono delle armonie delle tinte e, tradotte in B/N diverrebbero insignificanti.
Entro questi confini, la mia preferenza va per il B/N. Sarà che ho iniziato a fotografare in B/N.
Una foto di matrimonio è preferibile sia a colori, per renderne la festosità, per raccontare in maniera più completa l'evento. Un reportage, specie se di guerra, lo vedo meglio in B/N.
Poi penso che la decisione sul tipo di immagine vada presa già prima dello scatto. Se voglio che la mia immagine sia in B/N, devo pensare già in B/N
Un saluto
Enrico
PAS
Messaggio: #4
Ciao Enrico
Direi che la tua risposta sintetizza anche la mia opinione.
Colore e bianco e nero sono due diverse opportunità espressive. Due “linguaggi” fotografici che abbiamo a disposizione e sono destinati a convivere al di là del progresso tecnologico della fotocamera.
E come tali devono far parte di ogni nostro progetto fotografico “maturo”.
In altre parole quando mi esprimo devo prima decidere in quale linguaggio farlo. E’ questo che significa “pensare” a colori o in bianco e nero.

A presto
Valerio

enrico
Messaggio: #5
Ciao Valerio,
peccato che la sezione Temi sia così poco frequentata. A mio avviso è la più importante.
cuomonat
Messaggio: #6
QUOTE(enrico @ Sep 29 2011, 06:13 PM) *
...
Tutto dipende da quello che si vuole dire. Se di un tramonto mi colpiscono i gialli, i rossi, gli arancio, debbo fotografare a colori. Se mi colpiscono invece i toni, la luminosità, i contrasti, le silouette nei primi piani, allora forse è meglio il B/N.
...

Un saluto
Enrico

Stavo per scrivere le stesse cose, forse non così bene.

Scusate se riporto l'esempio dell'uso nel cinema della scelta del colore piuttosto che del bw.

Non potrei immaginare Apocalypse Now in bw (avete presente la scena dell'elicottero che volteggia su Saigon in fiamme?
Il bw di Kill Bill (contrastato come le foto di cronaca di Weegee) improvvisamente esplode nel colore, sincronizzandosi con la narrazione sanguinolenta, saltando da una figura retorica all'altra. In questo caso l'articolazione dei segni ricorre sia al bw che al colore nell'ambito della stessa scena.

Per me sicuramente scelta di ordine estetico ed espressivo al tempo stesso.
arnheim
Messaggio: #7
concordo anch'io con Enrico sulla scelta basata sul tipo di sensazioni che si vogliono trasmettere anche se ritengo che ci siano scatti che danno la massima resa solo a colori e altri solo in b/n. Per esempio la foto di una farfalla, pur avendo visto qualche scatto piacevole anche in b/n penso che il solo il colore sia in grado di rendere la reale bellezza del soggetto e la fotografia naturalistica in generale fatico ad immaginarla in b/n anche se questo è probabilmente un mio limite, mentre trovo perfetto il b/n per la fotografia concettuale dove l'attenzione deve essere concentrata sul messaggio e i colori potrebbero "distrarre". Purtroppo a differenza di molti non riesco a pensare in b/n, e così decido la conversione solo dopo aver visto le anteprime a colori

Messaggio modificato da arnheim il Oct 3 2011, 06:08 PM
Moua
Messaggio: #8
QUOTE(enrico @ Oct 3 2011, 04:59 PM) *
Ciao Valerio,
peccato che la sezione Temi sia così poco frequentata. A mio avviso è la più importante.


Concordo in pieno, ma non mi meraviglio che sia poco frequentata, perchè rappresenta il bivio al quale ogni fotografo si trova durante la sua "carriera". In questi ambiti la tecnica, ormai acquisita, lascia il posto all'espressione, al sentimento, all'emozione, ma questo lo si capisce dopo un po di tempo.
Parlando con un docente di una scuola di fotografia, che all'interno dei corsi ha messo delle lezioni riguardanti l'analisi delle foto dei grandi fotografi della storia, mi ha detto che per molti dei suoi allievi questi incontri sono paragonabili alla corazzata potiomkin di fantozziana memoria. Molto pù interessante per i neofiti (o la maggiorparte) riuscire a fare un panning, o una desaturazione selettiva o un hdr.

Saluti
Attilio

cuomonat
Messaggio: #9
Scusate se aggiungo una domanda a quelle già formulate da PAS. Forse è solo un modo diverso di riformularle.

Se la fotografia a colori ha segnato il passaggio da un modo di pensare e comunicare per immagini ad un altro, in che modo si manifesta questa modalità?

Come si attua la prefernza di usare il bw piuttosto che il colore?

La fotografia a colori rinnova la fotografia o apre la strada a nuovi generi espressivi?

« Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere. »

Robert Doisneau


[attachment=162504:img008.jpg]
PAS
Messaggio: #10
QUOTE(cuomonat @ Oct 3 2011, 08:26 PM) *
Scusate se aggiungo una domanda a quelle già formulate da PAS. Forse è solo un modo diverso di riformularle.

Se la fotografia a colori ha segnato il passaggio da un modo di pensare e comunicare per immagini ad un altro, in che modo si manifesta questa modalità?

Come si attua la prefernza di usare il bw piuttosto che il colore?

La fotografia a colori rinnova la fotografia o apre la strada a nuovi generi espressivi?


A proposito di questo spesso ritrovo nel rapporto colore vs bianco e nero, qualche analogia con il rapporto tra la fotografia degli albori e la pittura.
Ricordiamo il famoso anatema di Baudelaire: fotografia come la “nemica mortale” della pittura.
In realtà si vide poi che la fotografia, con il suo progredire anche tecnologico, affrancava sempre più la pittura dal compito gravoso di riprodurre fedelmente le realtà percepite consentendole così di puntare a traguardi più elevati quali l’astrazione.
In sostanza, secondo alcuni la pittura sarebbe dovuta essere “profondamente grata” alla fotografia.

L’analogia che vedo riguarda appunto la potenzialità che ha la fotografia a colori di riprodurre sempre più fedelmente la realtà percepita lasciando al bianco e nero il linguaggio delle forme e l’armonia delle tonalità. Anche qui una sorta di “astrazione”, dato che il bianco e nero non è nella nostra percezione neurologica.

Messaggio modificato da PAS il Oct 3 2011, 08:34 PM
CVCPhoto
Messaggio: #11
Bellissimo spunto Valerio!

Adoro il bianco e nero, prima mia esperienza fotografica con una Kodak Retina 35mm che fu di mio padre, grande appassionato di immagini, molto meno di fotografia... e qui ci sarebbe da dissertare molto, ma andrei in OT.

I primi scatti che feci con quella macchina con ottica a soffietto in completa impostazione manuale, firono in bianco e nero con pellicola, ricordo ancora, Ilford.

Nessun esposimetro e fu così che appresi per la prima volta da mio padre la regola del 16... in seguito mi fu regalato un preistorico esposimetro e migliorai decisamente i miei scatti.

Quando mio padre vide i miglioramenti, mi prese le prime pellicole a colori e subito dopo le pellicole invertibili Agfa 50.

Ho fatto molta gavetta quindi, prima di passare alla prima reflex, una Yashica con ottica Zeiss 50 f/1,7 consigliatami da mio padre. Non avevo ancora 16 anni all'epoca e mi sembrava ti toccare il cielo con un dito.

Ma veniamo al topic, scusandomi per la lunga premessa.

Bianco e Nero o Colore? Il perché di una scelta... nostalgia o evoluzione? A mio parere nulla di tutto questo. Sono due aspetti diversi della fotografia e l'uno non esclude l'altro, ma contribuiscono entrambi all'espressione fotografica.

Con la pellicola viaggiavo spesso con due reflex, una caricata a b/n, l'altra a colori. Le mie sensazioni del momento mi dicevano quando scattare con l'una piuttosto che con l'altra.

Oggi, col digitale, scatto sempre a colori, ma quando vedo un soggetto particolare, lo vedo a colori ma lo immortalo pensando già al bianco e nero. Sono sensazioni, emozioni che mi prendono al momento dello scatto e che quando sviluppo il RAW mi ritrovo e so già che quello scatto finirà in bianco e nero.

Non so spierare il perché, ma mi viene d'istinto, a seconda del soggetto. Provo a sviluppare la versione a colori, ma non mi soddisfa. Lo sapevo già... quell'immagine era nata per in bianco e nero, ma non chiedetemi il perché, non lo so nemmeno io.

Per concludere, non so dire se in b/n sia necessariamente un must per lo street, mentre il colore sia negato allo scopo... credo dipenda dai soggetti, dalle situazioni. Uno street a Sanremo nel mese di maggio, credo possa rendere maggiormente a colori, uno street a Gubbio piuttosto che a Milano, credo che la 'morte' sua sia il b/n... ovviamente opinione personale che mi piacerebbe analizzare, poiché molto istintiva.

Carlo
enrico
Messaggio: #12
Mi pongo una domanda: e se la fotografia fosse nata a colori?
Che importanza avrebbe avuto il B/N? La suggestione del B/N sarebbe la stessa con una diversa storia ed una diversa tradizione fotografica? Il B/N sarebbe stato solo uno degli effetti speciali, dei filtri di Photoshop?
In pittura, in quella classica fondamentalmente, non ci sono quadri in B/N. Ci sono schizzi, preparatori per quadri. Disegni a penna. Ma questi sono stati considerati una forma inferiore rispetto all'olio ed all'affresco. Nessun quadro improtante esiste in B/N.
Solo successivamente l'assenza del colore ha assunto importanza nelle belle arti, con l'incisione per esempio. Oggi i dipinti monocromatici, i ritratti a matita ed a carboncino hanno una loro dignità. Che ci sia di mezzo l'influenza sul gusto della foto delle origini, prima che i fratelli Lumiere giocassero con la fecola di patata realizzando le loro lastre autocrome?

Messaggio modificato da enrico il Oct 3 2011, 09:12 PM
cuomonat
Messaggio: #13
QUOTE(PAS @ Oct 3 2011, 09:33 PM) *
...
In sostanza, secondo alcuni la pittura sarebbe dovuta essere “profondamente grata” alla fotografia.

Indubbiamente, la fotografia affranca il quadro dall'esigenza di essere figurativo (aderente a forme convenzionali ed alla vituperata prospettiva albertania) aprendo la strada all'astrattismo. Il processo era già in atto da tempo e la stessa fotografia deve lottare conseguentemnete per liberarsi dal cliché di essergli antagonista nella rappresentazione del reale.
QUOTE
L’analogia che vedo riguarda appunto la potenzialità che ha la fotografia a colori di riprodurre sempre più fedelmente la realtà percepita lasciando al bianco e nero il linguaggio delle forme e l’armonia delle tonalità. Anche qui una sorta di “astrazione”, dato che il bianco e nero non è nella nostra percezione neurologica.

MMhhh... la raltà percepita è a colori, vero, magari non tutti percepiscono gli stessi colori ma questo è un altro discorso.

Non mi azzardo in ipotesi neurochimiche della percezione ma non sarei così sicuro che vediamo solo a colori, non sempre e soprattutto non in tutte le circostanze ricercate dal fotografo. I sogni possono essere in bw e alcuni animali vedono in bw. E' possibile che in determinate condizioni, un'estasi del fotografo, uno stato di trans-qualcosa... la realtà venga percepita in bw.

Il fotografo del passato aveva il bw per esprimersi, oggi soprattutto con l'avvento della tecnologia digitale, il fotografo opera delle previsualizzazioni, allenandosi su sw messo a dispsoizione dal pc, tenta alternative percettive prima di scegliere quella funzionale a rappresentare l'emozione che ha provato davanti al suo soggetto. Applica mentalmente spesso in fase di previsualizzazione un algoritmo fatto di HDR, dragan, conversioni, filtri, e tutto ciò di cui dispone, sia come capacità acquisite sia come semplici conoscenze indirette. Poi fa ciò che riesce a fare se non è fortemente motivato dalla voglia irrinunciabile di trovare la propria cifra stilistica. Non è detto che non ci abbia pensato. Non dobbiamo cadere nell'illusione che il fotografo e le sue fotografie siano facce della stessa entità.
gianz
Messaggio: #14
QUOTE(enrico @ Oct 3 2011, 10:10 PM) *
Mi pongo una domanda: e se la fotografia fosse nata a colori?
Che importanza avrebbe avuto il B/N? La suggestione del B/N sarebbe la stessa con una diversa storia ed una diversa tradizione fotografica? Il B/N sarebbe stato solo uno degli effetti speciali, dei filtri di Photoshop??


Tema molto interessante! E molto interesanti questi spunti di Enrico, oltre alla discussione sviluppatasi in precedenza. Spesso penso che molto del fascino e della suggestione dati dal bianco e nero siano legati essenzialmente ad una causa tecnica: la fotografia è nata in bianco e nero, e tutt'ora, su supporto analogico, il colore rimane di difficile gestione. Questo suo nascere monocromatica ha fatto in modo che si affermasse un immaginario collettivo per cui le principali fotografie, le foto rappresentative, fossero in bianco e nero. I maestri, i punti di riferimento per chi comincia a costruirsi una cultura fotografica sono in b/n, e solo alcuni di essi passarono al colore, ma non tutti. Poi la maggior versatilità dello sviluppo in b/n, della stampa su carta e di tutta la gestione del processo, di fatto più semplice, gestibile e, non dimentichiamolo, economico, rispetto ad un processo colore, ha fatto in modo che il b/n entrasse di prepotenza nel mondo amatoriale. Quindi mi sembra logico che siano nate due correnti, due interpretazioni. Il colore, poi, poverino, ha pagato lo scotto anche della fotografia turistica, quella scattato con il rullino in Kodak Gold, poi portato a sviluppare sotto casa... il colore è stato, almeno nell'ambito della fotografia amatoriale, spesso e volentieri associato ad una fotografia meno colta, meno ricercata, meno raffinata. Anche se, ripeto, grandi fotografi hanno scattato a colori... ma fa sempre un certo che, almeno al sottoscritto, trovarne stampate le opere. E' come se qualcosa suonasse falso vedendo tutto quel colore... sembra quasi quando, dopo aver visto centinaia di foto in b/n della seconda guerra mondiale, ci si imbatte nelle foto a colori scattate ad Hitler... sembrano dei falsi... come i film di Stanlio e Ollio a colori.
Dal mio punto di vista amo mischiare le due cose: certe cose stanno bene a colori, certe in bianco e nero, certe altre con una virata cromatica particolare. Solo certi scatti riesco a vederli in anticipo in b/n e probabilmente appena caricati nel programma, subito andrò a convertirli. Il bello del digitale è che ti lascia una totale possibilità di reinterpretazione dello scatto, soprattutto a distanza di un tot di tempo, periodo necessario spesso a lasciar "fermentare" un'idea in attesa che prenda una forma più definita. Quindi di solito preferisco tenere le porte aperte ad ogni possibile conversione.
Il b/n indubbiamente ha un suo fascino particolare: da una parte l'assenza di colore induce lo sguardo a soffermarsi su dettagli che altrimenti potrebbero scappar via, ma dall'altra, ritornando al discorso di partenza, porta con se una sorta di ideale, una purezza tutta sua, una sorta di "momento magico" in cui vedi avvicinarsi l'opera di qualche musa ispiratrice fotografica. Musa che probabilmente era in b/n! Non so come legarlo bene alla discussione, ma il b/n mi lascia quella sensazione di tempo trascorso, come le Madeleine di Proust, o come quei ricordi lontani, quei suoni ovattati, che porti dentro da quando eri bambino. Avete presente la canzone "Mal d'africa" di Battiato? Ecco, una cosa del genere.

Messaggio modificato da gianz il Oct 3 2011, 09:33 PM
gianz
Messaggio: #15
<OT> Ps: davvero poco frequentata quest'area del forum... peccato. Ammetto anche la mia colpa: fin'ora non l'avevo frequentata nemmeno io...
</OT>
CVCPhoto
Messaggio: #16
QUOTE(gianz @ Oct 3 2011, 11:06 PM) *
<OT> Ps: davvero poco frequentata quest'area del forum... peccato. Ammetto anche la mia colpa: fin'ora non l'avevo frequentata nemmeno io...
</OT>


Nemmeno io... mea culpa... l'ho scoperta grazie a Giorgio che mi ha spostato un 3d che avevo aperto proprio qui.

Carlo
enrico
Messaggio: #17
Mi viene un'altro pensiero: non è che il fascino del b/n sia legato allo stesso processo per cui in una immagine cerchiamo una struttura semolice (troppi elementi ci infastidiscono) ed il colore è spesso, tranne foto in cui gioca un ruolo dominante, un di più? Non è per la ricerca dell'essenziale che le silouettes hanno tanto fascino? E che una parte del corpo femminile ci colpisce più di una donna completamente nuda? O che la foto di una collina con un viottolo che si perde sulla sua sommità ci fa sognare ciò che ci sarà oltre, ce lo fa immaginare e l'immagine ci emoziona più di un dettagliato panorama? Non è che una foto a colori (tranne eccezioni), ci dice troppo e non lascia nulla alla immaginazione?
nuvolarossa
Messaggio: #18
Vi racconto un aneddoto: Ho un amico che fotografa da anni (secoli), rigorosamente su pellicola bianconero. Lui nonostante abbia un'esperienza infinita e sia un fotografo bravissimo, dice di non "essere ancora pronto per il colore"... In sostanza VEDE in bianconero, sa benissimo in che "zona" si trova un dettaglio e come renderlo al meglio.
Credo sia un modo diverso di concepire la fotografia.
Io per esempio non sono mai riuscito a "vedere" in bianco e nero, per me la fotografia è colore. Forse non sono ancora pronto per il bianco e nero...
Comunque è vero che procedere per tentativi non è l'approccio giusto, occorre decidere PRIMA se quello scatto sarà a colori o in scala di grigi.

Sarebbe interessante sentire anche l'opinione del "cavajere nero"... Anche lui vede il mondo in bianco e nero... rolleyes.gif
enrico
Messaggio: #19
Sarà che alla fin fine sotto il colore c'è sempre il B/N (togliamo il mosaico Bayer dai photosite o i copulanti da una pellicola a colori)? Resta la sensibilità alle sole intensità luminose dei photosite e gli alogenuri d'argento. Anche la base tecnica del colore è in B/N dry.gif
cuomonat
Messaggio: #20
QUOTE(enrico @ Oct 3 2011, 10:10 PM) *
Mi pongo una domanda: e se la fotografia fosse nata a colori?
Che importanza avrebbe avuto il B/N? La suggestione del B/N sarebbe la stessa con una diversa storia ed una diversa tradizione fotografica? Il B/N sarebbe stato solo uno degli effetti speciali, dei filtri di Photoshop?
In pittura, in quella classica fondamentalmente, non ci sono quadri in B/N. Ci sono schizzi, preparatori per quadri. Disegni a penna. Ma questi sono stati considerati una forma inferiore rispetto all'olio ed all'affresco. Nessun quadro improtante esiste in B/N.
Solo successivamente l'assenza del colore ha assunto importanza nelle belle arti, con l'incisione per esempio. Oggi i dipinti monocromatici, i ritratti a matita ed a carboncino hanno una loro dignità. Che ci sia di mezzo l'influenza sul gusto della foto delle origini, prima che i fratelli Lumiere giocassero con la fecola di patata realizzando le loro lastre autocrome?

La fotografia in bw ha il fascino dell'essenziale, il semplice segno (come l'impronta del piede nella sabbia, o la macchia lasciata dalla mano bagnata nel colore). I graffiti sono già un'evoluzione del concetto di immagine e via così fino alle prime pitture policrome.
I primi tepli pagani erano di legno o pietra, le figure prima geometriche poi floreali ed animali infine antropomorfe, solo successivamente nell'ambito della stessa civiltà si assiste al manifestarsi dell'aggiunta del colore.
E' possibile che la scelta del bw in fotografia sia dettata dall'ispirazione a quelle forme indicali, ancestrali di cominicazione basate sui simboli (evocano altre entità) più che sulle icone.

CVCPhoto
Messaggio: #21
Vi porto un piccolo esempio fotografico di uno scatto banale, ma riportato in due versioni, a colori, come era nella realtà da me interpretata e in bianco e nero. Non giudicate lo scatto, per carità, ma le diverse sensazioni che per voi esprime e quale a vostro avviso potrebbe essere l'interpretazione migliore per il soggetto.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali. Ingrandimento full detail : 874.7 KB

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali. Ingrandimento full detail : 811.4 KB

Carlo
enrico
Messaggio: #22
I colori non sono vivi nella prima e sono in questa foto un aspetto del tutto secondario, visto che si basa su effetti di luce ed ombra.Pper questo è molto meglio la seconda che mette in risalto tale aspetto. Poi, anche la seconda ha il colore, il seppia, che gioca un suo ruolo...
CVCPhoto
Messaggio: #23
QUOTE(enrico @ Oct 4 2011, 10:14 PM) *
I colori non sono vivi nella prima e sono in questa foto un aspetto del tutto secondario, visto che si basa su effetti di luce ed ombra.Pper questo è molto meglio la seconda che mette in risalto tale aspetto. Poi, anche la seconda ha il colore, il seppia, che gioca un suo ruolo...


Ovviamente ho postato un esempio sterile sul genere 'brochure d'hotel' ma era il esempio che volevo portare.

Certo, il sepia o 'seppia' per essere italiani, ha il suo effetto, ma tuttavia lo considero un gradiente del bn, stile vecchia stampa affumicata dal camino.

Carlo
enrico
Messaggio: #24
Si Carlo, possiamo parlare di immagine monocromatica come per il bianconero. però il seppia è un colore e l'immagine non è neutra ma ha una tinta calda. Si tratta pur sempre di un viraggio. Pensa ad un paesaggio innevato virato in azzurro; c'è sempre il colore, uno solo ma c'è e crea quelle atmosfere che una tinta fredda evoca. Siamo sempre sul colore. Un colore stimola in maniera diversa i coni del blu, del verde e del rosso della retina ed il cervello reagisce in maniera diversa da quanto faccia una tinta neutra che li stimola invece allo stesso modo.
CVCPhoto
Messaggio: #25
QUOTE(enrico @ Oct 4 2011, 11:11 PM) *
Si Carlo, possiamo parlare di immagine monocromatica come per il bianconero. però il seppia è un colore e l'immagine non è neutra ma ha una tinta calda. Si tratta pur sempre di un viraggio. Pensa ad un paesaggio innevato virato in azzurro; c'è sempre il colore, uno solo ma c'è e crea quelle atmosfere che una tinta fredda evoca. Siamo sempre sul colore. Un colore stimola in maniera diversa i coni del blu, del verde e del rosso della retina ed il cervello reagisce in maniera diversa da quanto faccia una tinta neutra che li stimola invece allo stesso modo.


Comprendo benissimo il tuo ragionamento... ci sono immagini che tuttavia, per il mio modo di vedere, non riesco ad apprezzare né a colori, né tantomeno in bianco e nero, mentre in un monocromatismo con viraggio seppia riescono a trasmettermi un qualcosa. Ovviamente dipende dal soggetto.

Carlo
 
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