Cari amici,
oggi ho avuto il ricevimento genitori a scuola. Non sono venuti in molti, cosa strana perché questo è generalmente il periodo di maggior afflusso. Ci scambiano per santi e vengono a perorare miracoli.
Mentre attendevo, ho guardato fuori dalla finestra il palazzo di fronte e mi sono venuti in mente alcuni pensieri. Non avevo ovviamente la macchina fotografica al seguito. Avevo però il telefonino ed ho scattato:
Il primo pensiero, che nulla ha a che fare col soggetto ripreso, è nella possibilità di far fare fotografia ai ragazzi proprio utilizzando un telefonino. Dati i limiti del mezzo, occorre puntare sui contenuti più che sulla forma. Ma forse questo è un vantaggio...
Il mio telefonino non ha lo zoom, quindi ho definito l'inquadratura a posteriori ritagliando una parte dell'immagine con Photoshop. Questa prima immagine potrebbe intitolarsi "Emergenze":
Emergenze in senso di ciò che emerge dal tetto. Mi aveva colpito infatti l'insieme di canne fumarie e di antenne, che da un punto di vista semiotico sono "segno" della vita che si svolge nei piani sottostanti.
Le canne fumarie parlano della vita del corpo: il mangiare ed il riscaldarsi. Le antenne parlano di quella della mente, dell'informazione e dell'intrattenimento.
Dalle canne fumarie c'è un qualcosa di invisibile, o poco visibile, che "esce" dall'interno delle abitazioni per portarsi e disperdersi all'esterno. Attraverso le antenne, al contrario, un qualcosa di invisibile "entra" negli appartamenti.
Un flusso continuo fra interno ed esterno.
Sono le antenne a definire l'epoca, quella della comunicazione. I camini sono gli stessi di quelli che avremmo visti nell'800 ed ancor prima. Un qualcosa che è rimasto immutato attraverso il tempo.
Una specie di contrasto fra passato e presente.
Con il taglio dell'immagine, ho voluto comunicare questi pensieri.
Un taglio diverso:
Qui ho contrapposto, sulle due metà della foto, le antenne con una finestra.
Si tratta di due mezzi per comunicare con l'esterno. La finestra con l'esterno vicino, col quale si può interagire.
Le antenne con l'esterno lontano, dal quale si può solo ricevere. E si può ricevere solo ciò che altri vogliono che riceviamo.
Quelle antenne allora mi sono sembrate come dei lacci, attraverso i quali chi le controlla può riuscire ad influenzare le persone, nuovi fili per nuovi burattini.
Ma forse sto andando troppo lontano.
Buona luce
Enrico
oggi ho avuto il ricevimento genitori a scuola. Non sono venuti in molti, cosa strana perché questo è generalmente il periodo di maggior afflusso. Ci scambiano per santi e vengono a perorare miracoli.
Mentre attendevo, ho guardato fuori dalla finestra il palazzo di fronte e mi sono venuti in mente alcuni pensieri. Non avevo ovviamente la macchina fotografica al seguito. Avevo però il telefonino ed ho scattato:
Il primo pensiero, che nulla ha a che fare col soggetto ripreso, è nella possibilità di far fare fotografia ai ragazzi proprio utilizzando un telefonino. Dati i limiti del mezzo, occorre puntare sui contenuti più che sulla forma. Ma forse questo è un vantaggio...
Il mio telefonino non ha lo zoom, quindi ho definito l'inquadratura a posteriori ritagliando una parte dell'immagine con Photoshop. Questa prima immagine potrebbe intitolarsi "Emergenze":
Emergenze in senso di ciò che emerge dal tetto. Mi aveva colpito infatti l'insieme di canne fumarie e di antenne, che da un punto di vista semiotico sono "segno" della vita che si svolge nei piani sottostanti.
Le canne fumarie parlano della vita del corpo: il mangiare ed il riscaldarsi. Le antenne parlano di quella della mente, dell'informazione e dell'intrattenimento.
Dalle canne fumarie c'è un qualcosa di invisibile, o poco visibile, che "esce" dall'interno delle abitazioni per portarsi e disperdersi all'esterno. Attraverso le antenne, al contrario, un qualcosa di invisibile "entra" negli appartamenti.
Un flusso continuo fra interno ed esterno.
Sono le antenne a definire l'epoca, quella della comunicazione. I camini sono gli stessi di quelli che avremmo visti nell'800 ed ancor prima. Un qualcosa che è rimasto immutato attraverso il tempo.
Una specie di contrasto fra passato e presente.
Con il taglio dell'immagine, ho voluto comunicare questi pensieri.
Un taglio diverso:
Qui ho contrapposto, sulle due metà della foto, le antenne con una finestra.
Si tratta di due mezzi per comunicare con l'esterno. La finestra con l'esterno vicino, col quale si può interagire.
Le antenne con l'esterno lontano, dal quale si può solo ricevere. E si può ricevere solo ciò che altri vogliono che riceviamo.
Quelle antenne allora mi sono sembrate come dei lacci, attraverso i quali chi le controlla può riuscire ad influenzare le persone, nuovi fili per nuovi burattini.
Ma forse sto andando troppo lontano.
Buona luce
Enrico